Germania campione del Mondo.
Roman Weidenfeller campione del Mondo.
Erik Durm campione del Mondo.
Kevin Grosskreutz campione del Mondo.
Ma soprattutto, Mats Hummels campione del Mondo.
Non fraintendetemi, un campione del Mondo è tale sia che giochi, sia che non giochi. Però quando un calciatore diventa campione del Mondo giocando, assapora il successo sicuramente in un modo diverso, forse fa più suo il successo. Mats Hummels è l'unico calciatore del BVB ad aver vinto questa Coppa del Mondo giocando. E risultando anche decisivo in un'occasione, con la sua prestazione monstre ai quarti contro la Francia. Non è stato un cammino facile per lui, con l'infortunio dopo la prima partita e gli ottavi saltati, e poi il nuovo problema accusato durante le semifinali che avrebbe potuto fargli perdere l'atto finale. Lui ha sempre reagito bene, tornando in campo e giocando anche ieri, guadagnandosi sul campo il titolo di campione del Mondo.
La partita di ieri non è nemmeno stata giocata benissimo, con un paio di indecisioni abbastanza gravi tra cui quella che ha condotto Palacio ad essere solo davanti a Neuer. Spesso Mats si faceva saltare da Messi e Lavezzi, poi sostituito da un Aguero gestito meglio dal centrale giallonero. Ieri è stata forse la prima partita della nazionale tedesca in cui Jerome Boateng ha giocato meglio di Hummels, in generale in tutto il Mondiale il centrale del Bayern è stato egregio nel suo lavoro, oltre le aspettative e a noi piace pensare che ci sia del merito nella presenza, al suo fianco, di Mats Hummels.
Bella, eh? |
E comunque lasciatemi dire due cose anche sugli altri tre campioni del Mondo, quelli che c'erano ma non hanno giocato.
Che bella la storia di Roman Weidenfeller, portiere medio o anche mediocre per i primi 7/8 anni della sua carriera prima di sbocciare definitivamente, prima di diventare a 30 anni passati uno dei migliori portieri tedeschi e del mondo. Il debutto in nazionale, a Wembley, la convocazione ai Mondiali. Roman Weidenfeller è un campione del Mondo e se lo merita.
Che bella la storia di Erik Durm, che l'anno scorso era un'ala destra nella seconda squadra, giovane ma comunque stagnante nella terza divisione tedesca. Poi l'intuizione: "caro Erik, ti cambiamo di ruolo, da oggi sei un terzino". Lui, che non ha mai fatto il terzino prima di questa stagione, che s'è visto addosso Robben e Bale, per dire un paio di nomi, spesso sulla sottile linea che delimita la prestazione "giustificabile" dalla figuraccia. Erik Durm però è cresciuto nell'ultima stagione da terzino ed ha guadagnato considerazione nazionale. Se volete il parere mio, non avrebbe meritato la convocazione ma da tifoso non si può che essere contenti per lui. Loew ha addirittura lasciato a casa Schmelzer, il titolare di Durm, pur di portarlo. Fra vent'anni i nostri figli forse lo ricorderanno così come noi italiani ricordiamo Franco Selvaggi, ma in ogni caso Erik Durm è campione del Mondo.
Che bella anche la storia di Kevin Grosskreutz, il pazzo Grosskreutz. Quello che "mettimi dove vuoi, io darò tutto". Quello che faceva il centravanti, poi l'ala sinistra, poi anche l'ala destra, poi il terzino, il mediano, che ha fatto il portiere per 10 minuti. Che il mese prima dei mondiali ha tirato un kebab addosso ad un tifoso del Colonia e che ha urinato nella hall di un albergo di Berlino dopo aver affogato nell'alcol la delusione di una DFB Pokal persa ai supplementari. Che poteva rimanere a casa ma che invece in Brasile è andato, perché uno come lui può sempre servire. Non è servito sul campo in questa spedizione, ma se diversi giocatori ne parlano come un grandissimo compagno di squadra, forse al gruppo è servito. E comunque, anche Kevin Grosskreutz è campione del Mondo e se lo merita.
E due righe veloci anche sul resto della squadra, quei giocatori che noi vediamo come avversari e con cui non abbiamo nulla da spartire, ma che non hanno certo perso tempo a ricordare Marco Reus, Ilkay Gundogan, Sven Bender come membri integranti di questo gruppo. In fondo anche loro sono campioni del Mondo, anche se ovviamente hanno dovuto guardare i loro compagni da casa e non possono materialmente fregiarsi di questo titolo.
E con questo, si archivia anche quest'esperienza. Ora vacanze, poi di nuovo al lavoro, che ad agosto c'è una SuperPokal da vincere.
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