martedì 28 aprile 2015

Recap semifinale DFB Pokal 2014/2015: Bayern Monaco-BVB 1-1 (0-2 d.c.r)

Doveva essere un massacro e chi ha visto la partita ha notato una differenza tecnica. Però sulla partita singola tutto può accadere. Tutto. Se la rigiocano altre 10 volte, vince il Bayern sempre. Oggi però ha vinto il Borussia Dortmund. Ai rigori. E va in finale di DFB Pokal. 



Previsioni della vigilia che sono abbastanza confermate per quel che riguarda le formazioni, la sorpresa maggiore nel BVB, e non è nemmeno tale in buona sostanza, è il ritorno di Ilkay Gundogan dall'inizio. Era in dubbio fino all'ultima ora, poi ha recuperato. Nel Bayern spazio ad Alcantara ed a Mitchell Weiser dall'inizio in uno schieramento leggermente più offensivo rispetto a quello utilizzato qualche settimana fa al Westfalenstadion.

La partita inizia ed è chiaro sin dall'inizio che il Bayern la butta sul possesso palla costante, come molto spesso nella gestione Guardiola. Di fatti i bavaresi si passano la palla per larghi tratti del primo tempo, senza tuttavia recare problemi alla porta difesa da Langerak. Di contro il BVB pressa sin dalla trequarti avversaria ed ogni tanto riesce anche a conquistare palla, senza tuttavia mettere in difficoltà Neuer, mai impegnato. Ogni tanto la squadra di Klopp ha anche il privilegio di costruire gioco, ma l'organizzazione difensiva del Bayern è veramente tra le migliori al mondo, anche senza palla. Al 29°, Kagawa guida un contropiede, sarebbe una situazione di vantaggio ma il giapponese cerca la soluzione più difficile, con Durm libero sulla destra prova a servire un Reus ben marcato. Boateng intercetta e serve Lewandowski, spostato leggermente sulla sinistra a sfruttare il buco provocato dalla discesa di Durm. Solo davanti a Langerak, prova il pallonetto: palo. La palla però arriva di nuovo a lui, che con il portiere australiano a terra deve solo appoggiare in porta. 1-0, in buona sostanza la prima occasione da gol del Bayern arriva quando il BVB era in possesso del pallone. Come se occorresse dargli una mano.

Il BVB prova una reazione, guadagna un calcio d'angolo ma non riesce a fare oltre. Zero occasioni create, qualità bassa anche in fase di possesso palla. Va detto che il Bayern non stia giocando molto meglio, se non altro si avvicina a Langerak. Anche se la seconda occasione migliore della partita arriva quando loro sono lontani da Mitch come al 39° quando sempre Lewandowski ci prova da lontanissimo. La palla esce, ma non è andato lontano dal realizzare un gol fantastico. Non è successo molto in questo primo tempo e forse uno 0-0 era più indicativo della produzione in campo, tuttavia si va agli spogliatoi con il Bayern in vantaggio di una lunghezza.

Il secondo tempo non inizia meglio per il BVB: Weiser serve Muller in area, il campione di tutto conclude da pochi metri ma trova un pronto Langerak a deviare in angolo. Ci prova anche il Borussia tuttavia, con Marco Reus che vede la sua conclusione essere deviata da Rafinha in calcio d'angolo. E' solo una breve luce, il Bayern torna ad attaccare e pian piano fa sempre più male. Al 55° traversa di Lewandowski, sul proseguimento dell'azione Schmelzer la tocca di mano in area abbastanza nettamente ma l'arbitro Gagelmann non fischia un rigore nettissimo. Sull'azione seguente il Bayern mette Thiago Alcantara davanti alla porta, ma un movimento goffo ed un tiro centrale favoriscono un comunque pregevole intervento di Langerak.

Il fatto è che il BVB ha speso tante energie nel primo tempo nel suo pressing asfissiante, che ha portato comunque a poco. Il Bayern prende campo e continua a macinare gioco. Entra anche Robben, a dare un tocco di velocità e fantasia in più alla squadra, il BVB risponde inserendo Mkhitaryan al posto di Kagawa. La squadra di casa sembra motivatissima a chiudere la partita, ma non ci riesce. Ed allora il BVB pareggia, adddirittura: Blaszczykowski apre sulla sinistra dove Mkhitaryan serve al volo al centro. Palla non bellissima, Reus non ci arriva, Aubameyang con un grande scatto la tocca in scivolata verso la porta ma Neuer la prende. Sì, però dentro la porta. E questa volta viene dato il gol, 1-1, incredibile. E poi il BVB va vicino al vantaggio. Una volta, con Mkhitaryan. E poi ancora, con Reus, in entrambe le occasioni bravissimo Neuer. Le due squadre sono entrambe stanche, non è stata una bella partita ma decisamente molto intensa, si è corso molto. E non finisce al novantesimo, perché occorre andare ai supplementari per decretare la vincitrice.

Facciamo una cosa. Saltiamo il racconto dei supplementari, tanto succede pochissimo. Kampl viene espulso, Langerak compie un autentico miracolo su Schweinsteiger. Andiamo ai rigori.

Perché ai rigori, succede l'incredibile. La lotteria dei rigori. Philipp Lahm e Xabi Alonso sono rigoristi per esempio, o lo sono stati. Tirano i primi due tentativi dagli 11 metri, risultato uguale. Scivolata al momento di calciare, palla fuori. Nel frattempo Gundogan segna, Kehl segna. Gotze si fa parare il rigore da Langerak, migliore in campo. Errore di Hummels e allora il penalty decisivo vede di fronte i due portieri. Neuer tira. Traversa. E' finita. SIAMO IN FINALE!

Preview semifinale DFB Pokal 2014/2015: Bayern Monaco-BVB, a caccia dell'impresa



Ad inizio anno Aki Watzke aveva fatto una lista degli obiettivi che il Borussia Dortmund si era posto per questa stagione. Innanzitutto il raggiungimento della fase ad eliminazione diretta in Champions League: il BVB è stato sconfitto abbastanza nettamente agli ottavi contro la Juventus ma almeno le aspettative sono state raggiunte. Una top tre in campionato, qui è andata decisamente meno bene anche se la frenata di Schalke e Augsburg potrebbe addirittura consentire ai gialloneri di puntare un piazzamento tra le prime cinque. E poi, il raggiungimento della finale in coppa nazionale e, possibilmente, vincerla. Ecco, cammino impeccabile finora, il problema è che poi in semifinale ci si trova davanti il Bayern Monaco. A casa loro. I campioni di Germania, per il terzo anno di fila, che sono anche reduci da un notevole 6-1 in casa contro il Porto, e non si trovano tante squadre più forti del Porto nel Mondo, tutt'altro.

Del resto, che DFB Pokal sarebbe senza una partita tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund? Ormai è un appuntamento fisso. Prima di quest'anno:
2013/2014: finale (hanno vinto loro, gol vittoria di Robben)
2012/2013: quarti di finale (hanno vinto loro, gol vittoria di Robben)
2011/2012: finale (abbiamo vinto noi, ogni tanto succede)

E poi la finale nel 2007/2008, per restare in anni recenti, anche quella persa ai supplementari grazie alla doppietta di Luca Toni. Stasera Luca Toni non ci sarà, ma il vecchio nemico Arjen Robben tornerà da un infortunio per l'occasione. Il Bayern sta cominciando a ritrovare altri giocatori che sembravano sepolti in infermeria come Javi Martinez, che peraltro si era infortunato proprio contro il BVB nella Supercoppa. Ad ogni modo, la squadra è talmente lunga che non si sentirà quasi l'assenza di due calciatori chiave come Alaba e Ribery. Sarà un Bayern molto ispanico verosimilmente e super competitivo, a maggior ragione in casa. Al BVB non basteranno le motivazioni dei ragazzi e di Klopp, che vuole decisamente terminare la sua esperienza in giallonero su note alte, magari vincendo il secondo trofeo stagionale. Sarà molto, molto dura.

Veniamo alle formazioni: del Bayern abbiamo già detto qualcosa, indubbiamente lo schieramento sarà rimaneggiato ma altrettanto indubbiamente Guardiola schiererà la miglior squadra possibile, che per noi è questa: Neuer; Boateng, Martinez, Benatia; Rafinha, Schweinsteiger, Lahm, Robben, Bernat; Muller, Lewandowski. Ovviamente chance per Gotze di partire dall'inizio, così come per Xabi Alonso e Thiago Alcantara.

In merito al BVB, non sono di pari caratura rispetto a quelle del Bayern ma le assenze non mancano: oltre al lungodegente Nuri Sahin, anche Weidenfeller è costretto al riposo. Mancherà anche Immobile, che in ogni caso non sarebbe stato titolare visto l'ottimo momento di Aubameyang mentre è da verificare la condizione di Gundogan che non è ancora al 100% per un infezione alle vie respiratorie. Possibile formazione titolare: Langerak; Durm, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Bender, Ginter; Mkhitaryan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Piszczek risulta recuperato, sarà interessante capire se Klopp voglia inserirlo da subito e magari dare un turno di riposo a Marcel Schmelzer. Torna anche l'eroe dei quarti Sebastian Kehl che ha pari chance di giocare rispetto a Ginter e Bender.

sabato 25 aprile 2015

Preview 30^ giornata 2014/2015: BVB-Eintracht Francoforte, a caccia dell'Europa



Non vorremmo portare sfiga, però con la salvezza archiviata ci si guarda un po' intorno. E si nota che il 7° posto, buono per l'Europa League qualora l'Arminia Bielefeld non dovesse giungere in finale di DFB Pokal, è a 2 punti. Poi ecco, lo Schalke ha completamente smesso di essere una squadra decente dopo il 3-4 al Bernabeu e nelle ultime 10 partite ha il rendimento che avevamo noi nel girone d'andata. Lo Schalke è quinto, per capirci e con una vittora del BVB oggi sarebbe a tre punti di differenza.

Vale per il BVB, vale per l'Eintracht Francoforte, che ha gli stessi nostri punti e che oggi viene al Westfalenstadion nel tentativo di rompere le uova nel paniere. All'andata come ricorderete il BVB giocò una partita pessima, sconfitta per 2-0 nel match che fece uscire fuori alcuni problemi di spogliatoio, primo fra tutti una sorta di nonnismo di Weidenfeller nei confronti di Matthias Ginter, cosa che gli costò il posto da titolare fino al termine del girone d'andata. Adesso le cose sono un po' cambiate, il BVB s'è ripreso mentre l'Eintracht tiene ancora una costanza di rendimento notevole considerato anche lo stile di gioco. Sono entrambe a centro classifica, a 36 punti. Andamento stagionale a parte, queste due squadre sono arrivate a questa situazione di classifica in modi diversi. Basta vedere la colonna dei gol: il BVB ha subito 37 reti, l'Eintracht addirittura venti in più, la peggior difesa del campionato in coabitazione con il Werder Brema. Però i rossoneri sono anche il quarto attacco della Bundesliga avendo segnato 51 reti, 13 in più del BVB. L'impronta di Thomas Schaaf su questa squadra si nota, in buona sostanza.

Si arriva a questo incontro anche con notizie di mercato che si susseguono: di Klopp già sappiamo ed è stato reso ufficiale settimana scorsa, ieri è giunta la notizia che il Manchester United sia in procinto di acquistare Ilkay Gundogan. Una notizia non sorprendente di suo, Illy era tra gli indiziati a partire, ma giunge a ciel sereno alla vigilia di una partita abbastanza importante nell'economia della stagione per cui la speranza sia che non incida troppo sulla psiche e le motivazioni del ragazzo e della squadra tutta. Gundogan sarà titolare con ogni probabilità oggi, anche perché Sahin tarda a recuperare, per cui vedremo sul campo come si comporterà, noi non abbiamo dubbi sul suo impegno da buon professionista qual è.

In merito alle squadre che potranno scendere oggi, il BVB forse riesce a recuperare Reus e Piszczek ma restano dubbi sulle loro presenze tra i convocati. Più probabile Reus, mentre il polacco potrebbe essere tenuto ancora fuori precauzionalmente anche in virtù del buon periodo di Erik Durm sulla fascia destra. Il possibile 11 di oggi: Weidenfeller; Durm, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Bender, Gundogan; Blaszczykowski, Kagawa, Mkhitaryan; Aubameyang. Ovviamente chance che giochi Reus, magari al posto di Reus, idem dicasi per Ginter al posto di Bender qualora Sven non dovesse essere ancora al meglio.

L'Eintracht invece giunge a Dortmund con diverse assenze. La principale, non dell'ultima ora a dire il vero, è quella di Alex Meier, capocannoniere della Bundesliga con 19 reti, che sarà fuori fino a fine stagione per la rottura del tendine rotuleo. Mancheranno anche Oczipka e Bamba Anderson per squalifica, cosa che costringerà Schaaf a rimodellare lo schieramento difensivo. I possibili titolari di oggi: Trapp; Chandler, Madlung, Zambrano, Ignjovski; Aigner, Hasebe, Stendera, Inui; Seferovic, Valdez. Gara dagli alti contenuti emotivi per Nelson Valdez, che con il BVB ha giocato diversi anni diventando uno degli idoli della Sudtribune. Diversi dubbi, sia in difesa dove anche Zambrano è in dubbio e potrebbe essere sostituito da Marco Russ, sia in mezzo al campo dove ultimamente Sonny Kittel era riuscito a trovare un po' di spazio e potrebbe partire a sua volta dall'inizio come ala sinistra, sia nel 4-4-2 prefigurato sopra o in un 4-2-3-1 dove potrebbe trovare spazio anche Lucas Piazon, brasiliano in prestito dal Chelsea, in luogo di uno dei due attaccanti.

martedì 21 aprile 2015

Thomas Tuchel: presentazione

Klopp catechizza il suo successore.


Nella mattinata di domenica è giunta in maniera ufficiale la notizia che Thomas Tuchel sarà il prossimo allenatore del Borussia Dortmund. Non è certamente una notizia che giunge con veemente sorpresa dato che Aki Watzke aveva già detto, durante la conferenza stampa di addio di Jurgen Klopp, che il nome del nuovo allenatore sarebbe stato svelato a breve. Tuchel firma un contratto fino al 2018 e verrà presentato al termine di questa stagione. A tal proposito, il Borussia Dortmund ha anche affermato che non risponderà a nessuna domanda riguardante Tuchel finché quest'annata non sarà finita, per rispetto nei confronti di Jurgen Klopp, che resta l'attuale allenatore, e di questo gruppo che è stato scelto proprio da Klopp.

Ecco, magari il nome è conosciuto dai più, anche perché era stato già indicato da molti come probabile successore ma qualcuno sicuramente si chiederà: chi è Thomas Tuchel? Proviamo a rispondere a questa domanda.

Thomas Tuchel con la casacca dell'Ulm. 
Nato il 29 agosto del 1973 a Krumbach, cittadina sita nella parte bavarese della Svevia, a metà strada tra Augsburg ed Ulm. Comincia la sua carriera da calciatore con la squadra locale, salvo poi passare proprio all'Augsburg a 15 anni, dove terminerà la trafila delle giovanili. A 19 anni si sposta nel vicino Baden-Wurttenberg acquistato dallo Stuttgarter Kickers, la seconda squadra di Stoccarda che al tempo militava in ZweiteLiga. Nella prima stagione il giovane Tuchel appare 8 volte in campo, non convincendo appieno lo staff tecnico. Tuttavia si pensava che potesse solo crescere ed invece la seconda stagione con i biancoazzurri è addirittura peggiore, con la retrocessione nella seconda squadra ed i primi problemi alla cartilagine delle ginocchia. Scende di categoria dunque giungendo ad Ulm nel 1994 in Regionalliga. Gioca di più, ovviamente ma non quanto potuto perché i problemi alle ginocchia peggiorano ulteriormente. Nella stagione 1997/1998 vede più l'infermeria che il campo ed allora Tuchel, a 25 anni, decide di appendere le scarpe al chiodo ed intraprendere una nuova carriera.



La prima scelta non è propriamente volta al mondo calcistico, dato che comincia a seguire dei corsi di economia aziendale. Gli manca però il profumo dell'erba, vivere una vita calcistica. Non può più giocare ovviamente ed allora prova ad allenare e trasmettere le proprie idee. Nel 2000, ventisettenne, Tuchel resta nel Baden-Wurttenberg chiamato dallo Stoccarda ad allenare la propria squadra U19. Cinque anni, dalle sue mani escono fuori giocatori come Sami Khedira, Alexander Hleb, Andreas Beck, Adam Szalai, Sven Ulreich ed altri ancora. Si fa un nome nell'ambiente, l'Augsburg lo rivuole, tuttavia non per allenare quanto per coordinare il suo settore giovanile. Altri tre anni, poi torna a sedere su una panchina.

Il Mainz, nell'estate del 2008, si trova a dover affrontare l'addio del loro allenatore con il quale erano giunti per la prima volta in Bundesliga ed in una Coppa Europea. Lo conoscete, è Jurgen Klopp. Che in quella estate passa al Borussia Dortmund. Tuchel porta con se dei dubbi, non ha mai allenato una squadra senior, solo selezioni giovanili, il Mainz non gli vuole dare subito la patata bollente. Viene parcheggiato per un anno alla guida della seconda squadra mentre Jorn Andersen gli scalda la panchina, poi nell'estate del 2009 sale di gradi e diventa allenatore della prima squadra.

Tuchel si mette subito in mostra per il suo gioco fatto di pressing sin dalle prime linee e poi per la grande cura del possesso palla. Non solo per questo, è un grande urlatore in panchina ed ha un carisma che tra gli allenatori del campionato tedesco si vede in pochi altri nomi. Il Mainz diventa una realtà, nella prima stagione centra una top 10 poco pronosticabile. Nella stagione successiva, esagera: debutta con una vittoria contro lo Stoccarda, poi ne segna quattro a Wolfsburg. E vince, vince. Il 25 settembre, Allianz Arena, Bayern Monaco. Niente paura, altra vittoria. Alla fine saranno sette vittorie consecutive ad iniziare la stagione, record eguagliato in Bundesliga. La squadra ha un nucleo giovane ed il talento di Lewis Holtby ispira la concretezza di Andre Schurrle, entrambi meno che ventenni. Il Mainz arriva a fine anno al quinto posto, miglior piazzamento di ogni epoca e si qualifica per l'Europa League. Porterà la sua squadra in Europa anche nel 2013/2014, con un settimo posto finale. Deciderà tuttavia che sia giunta l'ora di togliere il disturbo e guardare avanti. Un anno sabbatico, in attesa di ritornare in panchina con la squadra giusta. Ed arrivano subito le chiamate. Bayer Leveruksen, no. Schalke 04, no. Red Bull Lipsia, quella sì che sarebbe una sfida interessante. No. In ultimo, lo vuole l'Amburgo e le parti sembrano anche poter trovare un accordo, ma alla fine Tuchel rifiuta. Chissà che non fosse arrivata un'ultima chiamata, quella di Hans-Joachim Watzke, magari già informato da Klopp sulla sua decisione. Il BVB è l'occasione di ripetere un ciclo, proprio come al Mainz, seguendo le orme dell'allenatore più simile a lui. Lui alla fine dice sì al Borussia Dortmund e ad un progetto che ha avuto un anno di stallo ma che vuole continuare a crescere, sotto le sue idee.

Thomas Tuchel apprezza molto uno stile di calcio aggressivo, fatto di pressing e tanta corsa. Per questo ha sviluppato molto le sue competenze nelle fasi di allenamento settimanale e per questo sceglie personale con buone doti di atletismo, magari anche giovane ed il commitment ad Holtby e Schurrle nel suo anno migliore ne è un esempio. Ha una certa tendenza ad adattare il suo stile di gioco alla rosa a disposizione ma in genere tende ad utilizzare un 4-4-2 a rombo. Con la squadra attuale, Bender sarebbe il mediano e Sahin-Gundogan le due mezzeali. Reus il chiaro trequartista con Aubameyang ed una punta di peso (Ramos, del roster attuale). Ovviamente alcune cose cambieranno, con il cambio di allenatore ci saranno più partenze e più arrivi rispetto alle recenti estati per cui è anche difficile fare determinate previsioni. Sarà tuttavia interessante capire chi potrà arrivare: Tuchel potrebbe sfruttare la sua esperienza al Mainz per convincere un paio dei suoi ex giocatori, Johannes Geis e Loris Karius, che sembrano pronti per un salto di qualità. Fantacalcio per adesso, ma non sarebbe sorprendente.

Sta di fatto che il futuro porta tante curiosità in casa Borussia Dortmund. La scelta di Thomas Tuchel sembra essere logica, ma nessuna scelta si rivela corretta prima del verdetto del campo. Staremo a vedere, in ogni caso lo inciteremo come abbiamo fatto con tutti gli allenatori ed i giocatori passati per Dortmund.

sabato 18 aprile 2015

Recap 29^ giornata 2014/2015: BVB-Paderborn 3-0

Un risultato netto, che forse poteva essere anche maggiormente punitivo per il Paderborn, venuto al Westfalenstsdion per prendere meno gol possibili. Gli è anche andata bene nel primo tempo ma poi sulla distanza sono venuti fuori i veri valori. BVB salvo, apparentemente vicino alla zona UEFA e lanciato verso un buon finale di stagione.



La formazione iniziale presenta più assenti di quanto si pensasse fino a ieri: infatti Bender e Marco Reus non recuperano per cui spazio a Matthias Ginter da mediano e ad un Kuba non in perfette condizioni sulla trequarti. In panchina per arrivare a sette riserve richiamato Khaled Narey dalla seconda squadra.

L'inizio non è nemmeno malvagio in realtà, visto cotanto pessimismo: al 4° minuto di gioco è proprio Ginter a provarci da lontano con una bordata che però non coglie impreparato il portiere avversario Kruse, uno dei 4 ex di giornata. Altre conclusioni verso la porta nei primi venti minuti vedono protagonisti Papastathopoulos, di testa su palla inattiva e Gundogan, di sinistro dai 25 metri, entrambe fuori di poco. E' un BVB propositivo, che fa gioco ed arriva anche alla conclusione. Nonostante questo riesce a rendersi pericoloso anche in contropiede dopo un'azione infruttuosa del Paderborn: conduce Kagawa che serve Aubameyang, poi Kuba cincischia in area e commette fallo prima che Kagawa ribadisca in rete. Gol annullato ma ennesimo segnale di buon gioco per il BVB.

Il problema, però, come sempre del resto, è che anche quando si gioca bene e si creano occasioni da gol, manca l'appuntamento con il gol. Tra il 34° ed il 36°, Pierre Aubameyang si trova per tre volte solo davanti al portiere ma non riesce mai ad infilarlo e quindi il punteggio resta quello di uno striminzito 0-0, punteggio che resta tale fino alla fine del primo tempo.

La ripresa inizia in maniera simile a come era iniziato il primo tempo. Tiro da fuori di Mkhitaryan e parata di Kruse. Le cose cambiano il minuto succssivo, tuttavia ed in meglio, fortunatamente: contropiede, cross dalla fascia di Aubameyang e Mkhitaryan, inseritosi perfettamente, colpisce di testa verso la porta e realizza il tanto agognato 1-0. E' un gol che sa di liberazione perché la squadra ora gioca con meno pressioni ed infatti arriva anche il raddoppio: palla deliziosa di Ginter per Aubameyang che scatta sul filo del fuorigioco e con uno scavetto supera Kruse per il 2-0. La squadra sembra avere decisamente maggior fiducia nei suoi mezzi rispetto ad inizio stagione e nonostante le assenze, riesce a comandare nettamente la partita. Chiaramente aiuta il livello dell'avversaria, ma quando si vedono azioni come quella al 56° tra Blaszczykowski e Mkhitaryan ci si rende conto che non è solo questo.

Segue un periodo abbastanza tranquillo della partita, dove il Paderborn riesce ad essere pericoloso soltanto con una discesa di Koc, che tuttavia non trova Kachunga. Il BVB continua ad attaccare ed arriverebbe anche un regolare 3-0, che il guardalinee però annulla per fuorigioco in una decisione abbastanza discutibile. Pur tenendo palla e provando talvolta l'accelerazione fulminea, il BVB addormenta la partita. Klopp ne approfitta anche per mettere forze fresche in campo come Kevin Kampl, entrato al posto di Blaszczykowski. Si intensifica dunque la lotta tra Kagawa e gli arbitri perché al 78° Shinji realizza la sua seconda rete, che viene per la seconda volta annullata. Anche in questo caso come per il primo gol del giapponese, decisione giusta. Shinji allora si rimbocca i calzini e recupera un pallone nell'azione successiva e s'invola verso la porta realizzando un gol che va finalmente a referto. 3-0, partita chiusa e minuti in campo anche per Dudziak ed Immobile, entrati al posto di Schmelzer ed Aubameyang. Nulla accade fino alla fine della partita e dunque il match si conclude con un rotondo 3-0 in favore del BVB.

Preview 29^ giornata 2014/2015: BVB-Paderborn, è la volta buona per la salvezza?



E' la prima partita dall'annuncio dell'addio di Klopp. Già questo disturba un normale sabato pomeriggio di Bundesliga, tra due squadre che hanno motivazioni differenti. Chiaramente Klopp sarà in panchina e da gran professionista si comporterà da allenatore del Borussia Dortmund fino alla fine della stagione. Non pensiamo a qualcosa di diverso, in nessun modo. Attendiamoci invece qualcosa dalla Sudtribune oggi, poco prima del calcio d'inizio. Una coreografia in cui si proverà a racchiudere l'eterno ringraziamento del popolo del Westfalenstadion verso un personaggio storico di questa società. Nulla di confermato, se non è oggi sarà all'ultima partita in casa, ma le probabilità di vedere qualcosa di suggestivo ci sono.

Ed ovviamente c'è la partita. Un match point. Di quelli che non si possono sbagliare. In pratica è come se Roger Federer avesse sulla sua racchetta la palla per la vittoria contro il numero 150 del Mondo. In genere non sbaglia, e porta a casa il match. Così è per il Borussia Dortmund oggi contro il Paderborn. Una partita da vincere per centrare definitivamente la salvezza e sì, lo so che voi che ci leggete pensate sempre all'Europa ma prima concentriamoci sugli obiettivi che dobbiamo ancora centrare. Una vittoria contro il Paderborn oggi non regalerebbe la certezza matematica della salvezza ai gialloneri ma la definitiva tranquillità di chiudere il campionato senza affanni e pensare al possibile upside dato da una qualificazione in Europa League.

Poi ecco, è capitato anche che Roger Federer mancasse il match point. Quando succede, un minimo di delusione in lui e nei suoi tifosi sale. Ed ovviamente sarà così anche per giocatori e sostenitori del BVB qualora non si dovessero portare a casa i tre punti. L'appuntamento con la salvezza sarà soltanto rimandato, ma sicuramente la sensazione sarebbe quella di occasione sprecata, visto il contesto e la qualità dell'avversario.

Finite le similitudini col tennis, veniamo alle formazioni. Cominciamo come sempre dai padroni di casa, e qui iniziano i problemi. Mancheranno per infortunio Sahin, Piszczek, Subotic, Kehl, e Kirch. Invece Bender, Grosskreutz e Blaszczykowski sono in dubbio mentre Reus e Durm probabilmente verranno recuperati. Alla luce di queste notizie, la formazione iniziale potrebbe essere questa: Weidenfeller; Durm, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Bender, Gundogan; Kampl, Kagawa, Reus; Aubameyang. Qualora Reus dovesse essere tenuto in panchina per questioni precauzionali, è pronto Mkhitaryan che in ogni caso si gioca un posto tra i titolari nella trequarti o addirittura in mediana qualora Bender non dovesse farcela. Ovviamente non ci dimentichiamo di Ginter che resta il secondo favorito per affiancare Gundogan in mezzo al campo.

Quanto al Paderborn, hanno decisamente meno infortuni di noi ma anche una rosa meno profonda e di minor qualità, per cui restano decisamente sfavoriti alla vigilia del confronto. Potrebbero schierarsi con il classico 4-4-2 con esterni di centrocampo molto larghi, ma attenzione ad un possibile cambio di ruolo, un 4-5-1 per fare maggiore densità a centrocampo e provare a sorprendere il BVB. Possibile undici: Kruse; Heinloth, Hunemeier, Strohdiek, Hatherz; Koc, Rupp, Bakalorz, Stoppelkamp; Kachunga, Lakic. Attenzione al vecchio lupo d'area di rigore Srdjan Lakic che prova a dare speranza ai neroazzurri in vista di una sempre meno probabile salvezza. In mezzo al campo mancherà il dinamismo di Alban Meha, centrocampista offensivo albanese che siglò il 2-2 nella partita d'andata a pochi minuti dalla fine. Ci sarà invece Uwe Hunemeier, capitano del Paderborn ed ex giocatore, nonché tifoso, del BVB.

giovedì 16 aprile 2015

Grazie Kloppo

Si sa, la storia del Mondo è fatta di ere. Periodi storici che vanno e che vengono. Quando le cose vanno male, si spera che arrivi un periodo nuovo il prima possibile, quando le cose vanno bene invece ci si augura che quel periodo non finisca mai. Sette anni nel calcio sono parecchi, una vera e propria era. La percezione della lunghezza di questo periodo aumenta se si riesce a portare una provinciale tra le grandi del calcio.

Perchè, diciamocelo, il Borussia Dortmund alla fine è una provinciale. Unica attrazione di una città anche abbastanza piccola e completamente incentrata sulla produzione industriale, che si erge a protagonista del calcio europeo. Un po' come se il Brescia o l'Atalanta vincessero due campionati di fila e raggiungessero la finale di Champions League. Non è mica semplice, sapete? A Dortmund forse era anche più difficile, perché un'era storica fruttuosa c'era già stata, negli anni '90 con un altro personaggio storico del calcio tedesco come Ottmar Hitzfeld. In quell'occasione arrivarono addirittura sul tetto d'Europa, poi s'imborghesirono e rischiarono il fallimento. Per ritrovare quella mentalità operaia, tipica della città e allo stesso tempo riprovare quelle sensazioni, non serviva un grande nome, che peraltro ai tempi non ci si poteva nemmeno permettere. Serviva uno che fosse avanti. Sia calcisticamente che umanamente. E lo trovarono. Dal Mainz. Quel grande allenatore e grande uomo ha fatto sì che Dortmund riprovasse quello che le squadre come il Borussia Dortmund provano solo una volta nella loro storia. E' mancato il grande acuto, ma ci si è andati vicini. Non sono mancate le emozioni e per questo non smetteremo mai di ringraziare Jurgen Klopp.



Non vuole essere un post riepilogativo della sua carriera al BVB, ma sicuramente si andrà a finire col ricordare diversi momenti salienti della squadra negli ultimi sette anni. Perché ovviamente si ringrazia Klopp per i momenti che ci ha fatto vivere ed i momenti che ci ha fatto vivere si riferiscono alle partite che lui ha allenato ed i suoi ragazzi hanno giocato.

Se si guarda la prima formazione titolare schierata da Jurgen Klopp come allenatore del BVB, si notano tanti giocatori che tutt'ora figurano tra le file giallonere. Eppure non è stato così semplice integrarli e renderli utili nel suo sistema di gioco: Weidenfeller era un portiere incline alla papera, tutt'altro che affidabile come lo è stato dal 2010 al 2014. Hummels e Subotic avevano 20 anni e pochissima esperienza di primo livello. idem Schmelzer, Sahin non era ancora sbocciato tecnicamente, Kehl era in una crisi di prestazioni, Blaszczykowski era appena arrivato, Grosskreutz era una punta che non riusciva a segnare. Quella era anche una squadra che nei ruoli chiave, come sulle fasce o in attacco, aveva giocatori agli sgoccioli di carriera, come Dede, Owomoyela, Klimowicz. Altri erano injury prone, come Petric, Valdez o Zidan, altri invece erano semplicemente inadeguati come il nostro paisà Giovanni Federico. Klopp, di fatti, con questo materiale umano ebbe le sue difficoltà all'inizio, eppure dopo quattro mesi trovò l'amalgama giusto e con 8 vittorie nelle ultime 9 giornate del campionato 2008/2009 andò vicinissimo ad una qualificazione in Europa che, ai tempi, aveva ancora dell'incredibile e che fu il primo passo verso le successive stagioni, che hanno portato 5 trofei in bacheca ed altre due finali perse.

Lo ringraziano i giocatori, i tanti che ha lanciato. Abbiamo detto di Subotic e Hummels, che lui senza paura ha schierato da titolari nonostante fossero giovanissimi, in un ruolo chiave e senza una guida al fianco ma lo stesso vale per Schmelzer, per Blaszczykowski. Per praticamente tutti quelli che sono stati protagonisti del back-to-back in campionato. Noi tra tutti citiamo Lucas Barrios. Centravanti praticamente sconosciuto ai più arrivato nell'estate del 2009 dal Colo Colo, per tre mesi non vede la porta in campionato. Quel ragazzo che puzzava di pacco stava soltanto capendo le volontà di Klopp. Il 9 ottobre del 2009 segna il gol vittoria a Moenchengladbach. Poi un altro gol la settimana dopo ed un altro la settimana dopo. Diventerà capocannoniere della Bundesliga al suo primo anno, trascinando la squadra al 5° posto, antipasto del primo dei due titoli in cui sarà probabilmente il miglior giocatore del campionato. Semisconosciuto prima del BVB, torna nell'anonimato quando andrà via. Cina e Russia, salvo poi tornare su buone prestazioni quest'anno col Montpellier, ma lontano dal suo picco, luminosissimo, col BVB e con Klopp.

Ed ovviamente noi ringraziamo Klopp per aver reso Barrios un centravanti formidabile. Per quel Meisterschale fantastico, che non ci aspettavamo. Per aver sostituito Barrios con un ragazzone polacco di nome Robert Lewandowski. Per il secondo titolo. Per il 5-2 al Bayern nella finale di DFB Pokal. Ve li ricordate i 4 gol di Lewandowski al Real Madrid di Mourinho? Noi sì. Grazie anche per quello.

Ringraziamo noi Klopp perché, in un momento difficile, ha saputo gestire la pressione di un momento difficile, tenendo a bada le critiche verso chi stava e sta giocando male in questa stagione. In più, ha capito che forse il suo tempo a Dortmund era finito, che non ci fosse più upside in questo rapporto né per lui né per la squadra, ed allora ha preferito lasciare questo gruppo in altre mani, forse migliori delle sue a questo punto. Perché come lui stesso ha detto: "questa squadra merita di essere allenata da un allenatore perfetto al 100% per loro". Ed è stato ammirevole anche il tempismo della scelta, nel periodo della stagione in cui si pensa e si progetta per l'anno venturo. Del resto, a pensarci bene, non potevamo aspettarci che una scelta impeccabile da parte sua, grande essere umano oltre che grande allenatore. Una scelta forse giusta, sicuramente fatto nel momento giusto.

Ed ovviamente, sui social ed a mezzo stampa sono arrivati tanti messaggi di rispetto e di gratitudine per Klopp. Personaggio mai odiato ed anzi, sempre ben voluto anche dai suoi ex giocatori. Capace di instaurare un rapporto umano che va al di là di quello professionale. E che dura nel tempo, con degli esempi abbastanza chiari. Ne abbiamo scelto uno che vale per tanti, una situazione che i meno attenti non ricorderanno. Nel luglio del 2010 il BVB su consiglio di Klopp acquista Antonio Da Silva, 32enne fantasista in declino tecnico, che difficilmente aveva cittadinanza in una squadra di Bundesliga, figurarsi nel BVB dei giovani. C'è una particolarità: quando era all'apice della sua carriera, Da Silva era l'uomo principale del Mainz di... Jurgen Klopp. Che lo ha rivoluto, dopo sette anni, per fare da uomo spogliatoio. Perché Klopp non dimentica i vecchi amici. Da Silva gioca poco, anzi colleziona più presenze nella seconda squadra che nella prima, eppure nei frammenti decisivi di quell'annata vincente c'è anche il suo zampino. Un segno di riconoscimento da parte sua nei confronti di chi non lo ha abbandonato. Per chi non ricordasse: BVB-Hoffenheim, i gialloneri sono sotto in casa e rischiano di perdere terreno dal Bayer Leverkusen. E' il 91°, calcio di punizione dal limite. In genere li batte Nuri Sahin, che è sul pallone. Al suo fianco, anche Antonio Da Silva, entrato da poco.



Il Westfalenstadion esplode di gioia, come tante altre volte in questi sette anni. Grazie Kloppo, per le grandi cose e le piccole cose. Perché siamo tornati ad avere un nome sulla cartina del calcio europeo. Non ti dimenticheremo mai. Ti auguriamo tanti successi nelle tue future sfide, perché meriti il meglio. E quando ti capiterà di avere un po' di tempo, usa quei tre abbonamenti e porta la tua prima famiglia a casa della tua seconda famiglia. Un abbraccio da parte nostra non mancherà mai.

sabato 11 aprile 2015

Preview 28^ giornata 2014/2015: Borussia Moenchengladbach-BVB, alla ricerca dell'upset salvezza



Altro sabato, altra partita complessa. Oggi alle 15.30 si affrontano due squadra reduci da alterne sorti nel turno infrasettimanale di DFB Pokal, ovvero il Borussia Dortmund vincitore contro l'Hoffenheim grazie al meraviglioso gol di Sebastian Kehl ed il Borussia Moenchengladbach che invece mercoledì è uscito clamorosamente dalla coppa nazionale dopo aver perso ai rigori dall'Arminia Bielefeld, formazione di 3. Liga. Tuttavia il match vede favoriti i Fohlen, che sembrano essere attualmente inferiori solo al Bayern, dopo la flessione primaverile del Wolfsburg. Tuttavia il BVB arriva a questa partita galvanizzato e con il ritorno probabilissimo in formazione di Hummels. Mancheranno Reus e Sahin, ancora, ma la squadra di Klopp sembra aver trovato un minimo di quadratura anche senza l'apporto in mediana di Nuri mentre davanti si proverà a cavalcare la buona forma di Kagawa.

Sapete pure chi mancherà? Lui:



Squalificato, Cristoph Kramer non figurerà nel centrocampo del Gladbach. Fu lui a decidere la partita dell'andata con quel clamoroso autogol sebbene il BVB giocò una partita buonissima andando più volte vicino al gol e mancandolo, come tante volte in questa stagione. Ovviamente, a parte le battute sul fatto che per vincere oggi tocca a noi segnare, il Gladbach perde fiato e corsa in mezzo al campo, cosa che di fatti potrebbe regalare più margine di manovra ad Ilkay Gundogan in regia. Ovviamente però i Fohlen restano in formissima e potrebbero sostituire Kramer in maniera comunque efficace. Un'altra chiave del match potrebbero essere le fasce, dove la squadra di Lucien Favre ha in Patrick Herrmann uno degli uomini più in forma della Bundesliga e contenerlo non sarà facile per Schmelzer o Durm. Infine, forse il Borussia Moenchengladbach è una delle poche avversarie in cui è meglio per il BVB provare a fare possesso palla rispetto a difesa e contropiede per cui la tattica attendista che utilizzano tutti contro di noi (anche il Bayern, basta vedere la partita di sabato scorso) potrebbe non essere molto efficace, soprattutto se Kagawa dovesse essere lo stesso di martedì tra le linee.

Veniamo alle formazioni. I padroni di casa, Kramer a parte, non dovrebbero avere grosse defezioni e si schiereranno con un 4-2-3-1. L'unico dubbio è dettato dalla forma fisica di Martin Stranzl, che però sembra in recuperò e che giocherà da titolare qualora dovesse ricevere luce verde dai medici. Un possibile undici potrebbe essere questo: Sommer; Jantschke, Dominguez, Stranzl, Wendt; Nordtveit, Xhaka; Herrmann, Raffael, Hahn; Kruse. Attenzione anche alla panchina del Gladbach, che può contare sulla tecnica di Thorgan Hazard, fratello del ben più conosciuto Eden, e su Branimir Hrgota che nei finali di partita spesso è stato inserito per sfruttarne il fisico ed il senso del gol.

Venendo al BVB, come detto tornerà Hummels mentre restano fuori Sahin e Reus, verosimilmente. Problemi per Durm che però dovrebbe essere tra i 18 convocati. Questi i possibili titolari: Weidenfeller; Durm, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Bender, Gundogan; Blaszczykowski, Kagawa, Kampl; Aubameyang. Ovviamente Mkhitaryan è in ballottaggio per un posto da titolare mentre da mediano Kehl potrebbe essere anche preferito a Bender. L'ultimo nodo da sciogliere è legato alla presenza di Durm, qualora non dovesse essere in formissima potrebbe giocare Papastathopoulos a destra con Subotic al centro della difesa.

martedì 7 aprile 2015

Recap Quarti di finale DFB Pokal: BVB-Hoffenheim 3-2

La partita dei ribaltoni, quelli emozionali che rispecchiano quelli calcistici. Prima le cose vanno bene, poi vano male, poi vanno di nuovo bene. In formato extralarge, perché occorrono i supplementari per decidere BVB-Hoffenheim. Ed ai supplementari la decide lui.



La formazione non è decisamente delle più promettenti, schieramento rimaneggiato con Reus ed Hummels assenti per problemi fisici, oltre alle mancanze già conosciute di Sahin e Piszczek. Torna Immobile che però parte dalla panchina. Tuttavia il BVB parte abbastanza vivacemente e va in un paio di occasioni al tiro nei primi dieci minuti, senza però impegnare Oliver Baumann che sembra avere maggiori difficoltà a gestire i retropassaggi dei suoi compagni di squadra.

Il BVB tiene possesso nella metà campo dell'Hoffenheim e da un'azione di contropiede iniziata da Neven Subotic guadagna un calcio d'angolo, dal quale arriva il gol del vantaggio. Palla bassa poco prima del limite e proprio Neven Subotic in girata la mette nell'angolo. 1-0 BVB ma lo sapete, il 2014/2015 è un anno disgraziato per questa squadra e quindi sull'azione successiva, da calcio d'inizio, arriva il pareggio per l'Hoffenheim. Altro calcio d'angolo, Kevin Volland viene lasciato completamente solo e al volo la piazza nell'angolino alla sinistra di Langerak, dove l'australiano non può arrivare. 1-1 e palla al centro.

E poi arriva anche il vantaggio dell'Hoffenheim. Azione tranquillissima, con l'Hoffenheim che nemmeno pressa, poi Subotic in qualche modo cincischia col pallone lanciando il contropiede di Firmino che, solo contro Langerak, non può sbagliare. Il BVB che tanto bene aveva iniziato, si trova sotto nel match dopo mezz'ora grazie a due episodi isolati, come tante volte è stato in questa stagione.

Ovviamente l'Hoffenheim, fresco del vantaggio, fa l'unica cosa che una squadra in vantaggio contro il BVB deve fare, ovvero mettersi in schieramento ultra difensivo. Le difficoltà di questa squadra di creare gioco contro "difesa schierata" è ormai assodato ed infatti non cambiano le cose in questo primo tempo. Tuttavia va detto che a differenza di altre volte il BVB riesce anche ad andare al tiro grazie ad una buona serata di Shinji Kagawa che libera più volte Aubameyang al tiro, ma mai da posizione favorevole. Dunque il primo tempo finisce sul risultato di 1-2, dopo che un altro brivido era corso sulla schiena dei tifosi quando Kevin Volland centra la traversa al 43°, anche se un fuorigioco era stato fischiato precedentemente.

Il secondo tempo inizia anche meglio di come era iniziato il primo, con tre conclusioni pericolose nel giro di cinque minuti: prima Kagawa di testa, poi Aubameyang in diangonale ed infine Gundogan di prima intenzione dopo un triangolo con Kagawa, ma in tutte le occasioni il gol non arriva. Basta attendere altri sei minuti, però, ed il pareggio c'è: bella combinazione Bender-Durm, il biondo Erik va al cross perfetto sulla testa di Aubameyang che incorna la palla in rete, battendo Baumann. 2-2 e palla al centro.

Segue una fase interlocutoria in cui il BVB comunque non smette di provarci, come dimostra l'azione successiva al gol, ancora opera di Aubameyang ed il tiro, centrale, di Mkhitaryan. Poi una grossa occasione al 76° con Subotic ancora, che di testa stava freddando Baumann il quale trova una parata ottima in un momento chiave della partita. Tuttavia non è certo morto l'Hoffenheim, che si fa rivedere in zona Langerak all'84°, prima con Schipplock che impegna Mitch, poi con Firmino che tira a lato da vicino. Il risultato non cambia fino al 90° ed allora si passa ai supplementari.

Beh, è tardi. Facciamo un Fast Forward fino al 107° minuto. La partita sembra calare di tono, l'Hoffenheim ha smesso di provarci, il BVB perde di convinzione. C'è un cross di Blaszczykowski dalla destra, Bicakcic la allontana di testa, di controbalzo arriva un tizio in maglia giallonera che spara un terra aria dai 30 metri. Pochi decimi di secondo e la palla trafigge la difesa di Oliver Baumann. 3-2. 3-2! La testa va sul giocatore che sta correndo verso l'angolo per festeggiare con i suoi compagni. E' Sebastian Kehl. L'ex capitano, al suo ultimo anno di attività, che in un momento di passione trova fuori il coniglio dal cilindro. L'ultimo regalo di un ragazzo che ha vestito la maglia del BVB per 15 anni, che ha incarnato appieno lo spirito operaio di questa squadra e della gente di Dortmund e che oggi ci porta in semifinale di DFB Pokal. Perché così finisce la partita, 3-2, nonostante gli ultimi tentativi dell'Hoffenehim, tra cui un colpo di testa di Beck completamente solo in area. Non è entrato, ed il BVB per una volta festeggia.

sabato 4 aprile 2015

Recap 27^ giornata 2014/2015: BVB-Bayern Monaco 0-1

E' stata una bella partita. Sul serio, notevole dal punto di vista fisico anche se magari non divertentissima per gli standard del calcio tedesco. Il Borussia Dortmund ha effetivamente giocato bene, tenendo testa ad un ottimo Bayern ed il dato del possesso palla forse è quello che rispecchia meglio questo concetto. Tuttavia il risultato ha favorito il Bayern, che porta a casa i tre punti. Viene da pensare se non sia il massimo che il Borussia Dortmund 2014/2015 possa fare contro una squadra di altissimo livello, ovvero limitare i danni. Nella realtà dei fatti c'è sempre un po' di rammarico per aver sprecato delle occasioni abbastanza buone per poter pareggiare.



La partita inizia con un'intensità che non è stata tale in gran parte degli inizi di match del BVB in questa stagione. Gran bel pressing, anche molto possesso, poi però la prima occasione arriva per il Bayern al 6° minuto in contropiede con Muller che prova un pallonetto a scavalcare Weidenfeller che però non centra la rete. Va detto che le occasioni da gol latitano, ma è decisamente una partita godibile, con ritmo molto alto e gioco maschio, segno che la partita sia sentita. Però davvero, succede davvero poco.

Poi però passa il tempo, il possesso palla del Bayern aumenta, la difesa del Borussia Dortmund si affatica nel tentativo di raggiungere il pallone e le occasioni aumentano. Al 32° minuto il Bayern si crea una buona occasione da gol con una punizione dai venti metri in posizione centrale che però Xabi Alonso manda a lato. Poi però dopo quattro minuti arriva il vantaggio bavarese: Robert Lewandowski vince un contrasto con Subotic e serve in profondità Muller, tiro ribattuto da Weidenfeller ma a rimorchio sulla palla vagante arriva ancora Robert Lewandowski che realizza lo 0-1, gol dell'ex sotto la Sud Tribune.

Il BVB sfrutta gli ultimi dieci minuti per provare una reazione, che in piccolo avviene ma che in concreto porta poco, considerando che Manuel Neuer ha ancora i suoi guantoni ben puliti. E con zero tiri in porta i gialloneri vanno all'intervallo, sotto per 0-1.

Nella ripresa il BVB resta abbastanza vivace anche se aggirare la portentosa difesa del Bayern resta comunque complesso. Ci prova Gundogan con un paio di conclusioni da lontano che però non impegnano Neuer. Poi è il turno di Reus, in quella che è stata l'occasione maggiore per il BVB: favorito da un rimpallo, si trova solo davanti a Neuer, da posizione poco decentrata e spara a lato, commettendo un errore abbastanza clamoroso. Ne arriva poi un altro, meno esagerato in realtà, di Aubameyang che conquista bene il pallone in pressing, s'invola verso la porta avversaria ma effettua un tiraccio. Klopp prova a cambiare qualcosa inserendo tecnica e stazza fisica con Kagawa e Ramos in luogo del dinamismo di Kampl e Blaszczykowski, in realtà cambia poco anzi si ripete il copione del primo tempo con il Bayern che viene avanti alla distanza dopo aver fatto sfogare il Dortmund nel primo quarto d'ora del tempo. Entra anche Mkhitaryan per provare a dare fluidità alla manovra. Una buonissima occasione arriva all'87° con Reus che calcia una punizione, ben parata da Neuer. E' anche l'ultima occasione del match, che finisce dunque 0-1 e lascia il BVB al decimo posto in classifica.

Preview 27^ giornata 2014/2015: BVB-Bayern Monaco, l'ostacolo più grande verso la salvezza



Borussia Dortmund contro Bayern Monaco. "Der Klassiker", la Germania si ferma...

...e poi riparte, perché quella tra BVB e Bayern non è un classico, né tantomeno una vera e propria rivalità.

Certo, nelle ultime tre stagione queste due squadre hanno occupato il primo ed il secondo posto in Bundesliga e certo, queste squadre si sono affrontate anche in una finale di Champions League recentemente ma no, le sfide classiche sono altre. Chiaramente basta questo per fomentare le menti di tanti tifosi del BVB, soprattutto di ultima generazione, per sentirsi in rivalità con il Bayern ma questo vale praticamente per ogni squadra tedesca che abbia un minimo di tradizione. Chiedete ad un tifoso del Colonia o del Gladbach o dello Stoccarda o dell'Amburgo o dello Schalke o del Norimberga, insomma avete capito. Chiedete ad un non tifoso del Bayern e si sentirà rivale dei bavaresi, semplicemente perché il Bayern Monaco è la squadra più vincente in Germania e quindi, per un complesso meccanismo che agisce sul cervello umano, la più odiata. Come la Juventus in Italia, per fare un esempio magari più calzante verso quei pochi che ci leggono. Un tifoso della Fiorentina si sente in rivalità con la Juventus, come uno del Torino, o del Napoli o della Lazio. Roma-Juve sarebbe "il Classico" italiano, visto che negli ultimi due anni stanno comandando in Italia, ma ovviamente non è un classico. L'unica vera rivale del BVB è lo Schalke 04, mentre il Bayern non ha una rivale storica (quella che più ci va vicina è il Borussia Moenchengladbach, ma i toni sono un po' scesi già dagli anni '80).

Fatta questa premessa, un po' più lunga del solito, ci sarebbe questa partita da giocare, alle 18.30. Il BVB continua a soffrire senza il segreto di Pulcinella Nuri Sahin che mancherà anche oggi, ma non si può certo lamentare contro il Bayern al quale mancheranno Alaba e Robben. Poi ok, Alaba lo si sostituisce con Thiago Alcantara e Robben con Ribery, quindi quasi non ce ne accorgeremmo, ma del resto sono il Bayern Monaco non per caso. E' una sfida importante più per noi che per loro ed arriva dopo una pausa per nazionali che potrebbe aver diluito un po' le nostre recenti difficoltà, sebbene si venga da una vittoria ad Hannover. Per il Bayern basterebbe anche un punto ma ovviamente le grandi squadre tendono a voler vincere ogni partita per cui non dobbiamo attenderci un Bayern passivo, che anzi prenderà il pallone ad inizio partita e se lo inizierà a passare senza farlo vedere all'avversaria, come fa sempre. O, più o meno sempre perché poi all'andata il BVB stava anche vincendo in terra bavarese, poi Hummels si fece male ed il suo sostituto Neven Subotic fu protagonista in negativo di una rimonta Bayern che comunque si concretizzò soltanto nei minuti finali.

Entra anche quel discorso di emozioni e stimoli che avevamo introdotto anche prima del Derby e di norma saranno maggiori gli stimoli del BVB rispetto a quelli del Bayern, a cui basterebbe un pari come detto mentre una vittora sarebbe oro per il BVB. Ovviamente però la vittoria resta il risultato meno possibile per i gialloneri, ma siamo certi che l'impegno non mancherà. Inoltre, ci sarebbe da festeggiare degnamente il compleanno numero 41 del nostro caro Westfalenstadion che aprì in concomitanza dei Mondiali del '74, che ha raccolto tanti momenti di gioia per il calcio a Dortmund e che decisamente avrebbe meritato un post da parte nostra (maledetto lavoro che ci tiene impegnati per tutta la giornata).

Venendo alle formazioni, dopo la pausa c'è sempre un po' di incertezza negli schieramenti titolari e non fa differenza per la partita di oggi. Il BVB vede il ritorno di Erik Durm che potrebbe rientrare in campo per questa sfida delicata al posto di Schmelzer sulla fascia sinistra mentre a destra salgono le quotazioni di Piszczek ma Papastathopoulos resta l'opzione più probabile. Si andrà col solito 4-2-3-1: Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Durm; Bender, Gundogan; Blaszczykowski, Mkhitaryan, Reus; Aubameyang.

Dall'altra parte, il mistero aumenta perché Guardiola sarebbe capace di schierare l'ultima delle riserve da titolare, soprattutto ora che Alaba e Robben sono fuori. Resta una squadra profondissima e molto forte, che potrebbe schierarsi con questo 3-5-2: Neuer; Benatia, Badstuber, Boateng; Rafinha, Schweinsteiger, Alcantara, Ribery, Bernat; Gotze, Lewandowski. Sì, ovviamente non dimentichiamoci che loro hanno Gotze e Lewandowski, il quale tornerà al Westfalenstadion da avversario. Non è la prima volta: la prima partita da giocatore del Bayern per Robert fu proprio al Westfalenstadion contro il BVB, in occasione della Deutsche SuperPokal. Il BVB vinse in quella occasione, speriamo sia così anche oggi.