La partita dei ribaltoni, quelli emozionali che rispecchiano quelli calcistici. Prima le cose vanno bene, poi vano male, poi vanno di nuovo bene. In formato extralarge, perché occorrono i supplementari per decidere BVB-Hoffenheim. Ed ai supplementari la decide lui.
La formazione non è decisamente delle più promettenti, schieramento rimaneggiato con Reus ed Hummels assenti per problemi fisici, oltre alle mancanze già conosciute di Sahin e Piszczek. Torna Immobile che però parte dalla panchina. Tuttavia il BVB parte abbastanza vivacemente e va in un paio di occasioni al tiro nei primi dieci minuti, senza però impegnare Oliver Baumann che sembra avere maggiori difficoltà a gestire i retropassaggi dei suoi compagni di squadra.
Il BVB tiene possesso nella metà campo dell'Hoffenheim e da un'azione di contropiede iniziata da Neven Subotic guadagna un calcio d'angolo, dal quale arriva il gol del vantaggio. Palla bassa poco prima del limite e proprio Neven Subotic in girata la mette nell'angolo. 1-0 BVB ma lo sapete, il 2014/2015 è un anno disgraziato per questa squadra e quindi sull'azione successiva, da calcio d'inizio, arriva il pareggio per l'Hoffenheim. Altro calcio d'angolo, Kevin Volland viene lasciato completamente solo e al volo la piazza nell'angolino alla sinistra di Langerak, dove l'australiano non può arrivare. 1-1 e palla al centro.
E poi arriva anche il vantaggio dell'Hoffenheim. Azione tranquillissima, con l'Hoffenheim che nemmeno pressa, poi Subotic in qualche modo cincischia col pallone lanciando il contropiede di Firmino che, solo contro Langerak, non può sbagliare. Il BVB che tanto bene aveva iniziato, si trova sotto nel match dopo mezz'ora grazie a due episodi isolati, come tante volte è stato in questa stagione.
Ovviamente l'Hoffenheim, fresco del vantaggio, fa l'unica cosa che una squadra in vantaggio contro il BVB deve fare, ovvero mettersi in schieramento ultra difensivo. Le difficoltà di questa squadra di creare gioco contro "difesa schierata" è ormai assodato ed infatti non cambiano le cose in questo primo tempo. Tuttavia va detto che a differenza di altre volte il BVB riesce anche ad andare al tiro grazie ad una buona serata di Shinji Kagawa che libera più volte Aubameyang al tiro, ma mai da posizione favorevole. Dunque il primo tempo finisce sul risultato di 1-2, dopo che un altro brivido era corso sulla schiena dei tifosi quando Kevin Volland centra la traversa al 43°, anche se un fuorigioco era stato fischiato precedentemente.
Il secondo tempo inizia anche meglio di come era iniziato il primo, con tre conclusioni pericolose nel giro di cinque minuti: prima Kagawa di testa, poi Aubameyang in diangonale ed infine Gundogan di prima intenzione dopo un triangolo con Kagawa, ma in tutte le occasioni il gol non arriva. Basta attendere altri sei minuti, però, ed il pareggio c'è: bella combinazione Bender-Durm, il biondo Erik va al cross perfetto sulla testa di Aubameyang che incorna la palla in rete, battendo Baumann. 2-2 e palla al centro.
Segue una fase interlocutoria in cui il BVB comunque non smette di provarci, come dimostra l'azione successiva al gol, ancora opera di Aubameyang ed il tiro, centrale, di Mkhitaryan. Poi una grossa occasione al 76° con Subotic ancora, che di testa stava freddando Baumann il quale trova una parata ottima in un momento chiave della partita. Tuttavia non è certo morto l'Hoffenheim, che si fa rivedere in zona Langerak all'84°, prima con Schipplock che impegna Mitch, poi con Firmino che tira a lato da vicino. Il risultato non cambia fino al 90° ed allora si passa ai supplementari.
Beh, è tardi. Facciamo un Fast Forward fino al 107° minuto. La partita sembra calare di tono, l'Hoffenheim ha smesso di provarci, il BVB perde di convinzione. C'è un cross di Blaszczykowski dalla destra, Bicakcic la allontana di testa, di controbalzo arriva un tizio in maglia giallonera che spara un terra aria dai 30 metri. Pochi decimi di secondo e la palla trafigge la difesa di Oliver Baumann. 3-2. 3-2! La testa va sul giocatore che sta correndo verso l'angolo per festeggiare con i suoi compagni. E' Sebastian Kehl. L'ex capitano, al suo ultimo anno di attività, che in un momento di passione trova fuori il coniglio dal cilindro. L'ultimo regalo di un ragazzo che ha vestito la maglia del BVB per 15 anni, che ha incarnato appieno lo spirito operaio di questa squadra e della gente di Dortmund e che oggi ci porta in semifinale di DFB Pokal. Perché così finisce la partita, 3-2, nonostante gli ultimi tentativi dell'Hoffenehim, tra cui un colpo di testa di Beck completamente solo in area. Non è entrato, ed il BVB per una volta festeggia.
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