Ovvero Stefan Effenberg. Ex calciatore della Fiorentina ma soprattutto di Bayern Monaco e Borussia Moenchengladbach, attivo principalmente negli anni '90. Era il periodo in cui il Borussia Dortmund di Ottmar Hitzfeld e, in minima parte, Nevio Scala, vinceva titoli nazionali ed internazionali mentre il Gladbach soffriva e il Bayern non era così dominante come in tempi recenti. Poi il Bayern prese Hitzfeld e nel triennio 1999-2001 fece due finali di Champions League, vincendone una con Effenberg protagonista, ma questa è un'altra storia.
Sta di fatto che il biondo ragazzone proveniente dal Nord della Germania, al termine della sua carriera da calciatore non si è fatto molto vedere nell'ambiente, poi ad inizio ottobre viene chiamato dal Paderborn, squadra appena retrocessa dalla Bundesliga che dopo dieci giornate era in difficoltà, al 15° posto, solamente a due punti dall'ultimo posto in classifica occupato dal Duisburg. Una scelta coraggiosa per il club neroazzurro visto che Effenberg è alla sua prima esperienza assoluta da allenatore ma è una scelta che finora sta pagando, visto che nelle due partite sotto la nuova gestione sono arrivate altrettante vittorie, con la squadra ora al 13° posto in classifica ma rilanciata verso un campionato più che dignitoso.
Ed è con morale sollevato e qualche aggiustamento tecnico che il Paderborn si presenta al Westfalenstadion, nella partita di sedicesimi di coppa nazionale si disputa oggi alle ore 19. Un avversario indubbiamente di caratura inferiore ma che sarà molto ostico, che non ha caratteristiche tanto differenti da quelle della scorsa stagione, con un reparto difensivo solido ed esterni di centrocampo molto rapidi nel generare dei contropiedi sempre pericolosi. E si sa, nelle coppe nazionali l'impresa delle piccole squadre è sempre dietro l'angolo, basti pensare al cammino fatto dall'Arminia Bielefeld che ha raggiunto le semfinali lo scorso anno dopo aver battuto Werder Brema e Borussia Moenchengladbach e crollando solo contro il Wolfsburg, vincitore della competizione.
Per Stefan Effenberg, la prima esperienza da allenatore rischiava di essere una patata bollente: lui ha raddrizzato subito la situazione al Paderborn |
Il BVB dal canto suo ha tutte le intenzioni del Mondo per onorare la competizione come nella storia recente è stato, con tre finali nelle ultime quattro edizioni e siamo sicuri che Tuchel non si aprirà molto al turnover. Difficile che possa essere schierata la squadra titolare, ma molti dei giocatori più importanti probabilmente saranno presenti dal primo minuto. Forse vedremo anche Mkhitaryan che sembra aver risolto il problema alla coscia che lo ha tenuti fuori dal match di domenica contro l'Augsburg. Questa potrebbe essere la formazione iniziale (4-1-4-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Park; Weigl; Mkhitaryan, Castro, Kagawa, Reus; Aubameyang. A dire il vero Subotic sembra non gradire di grandi attenzioni da parte di Tuchel, ma supponiamo che in un match del genere possa avere spazio da titolare. Per il resto, Gundogan potrebbe sedersi, buone chance anche per uno tra Hofmann e Januzaj come titolare.
Torniamo al Paderborn. Effenberg ha lasciato la stessa disposizione tattica imposta dal precedente tecnico Markus Gellhaus, ma un'evidente slancio morale e qualche cambio negli uomini ha portato a risultati ben migliori, per adesso. Sarà importante capire quanto dureranno nel corso della stagione, in ogni caso ad oggi sono nel pieno della loro fiducia e potranno creare un fastidio al BVB. Una possibile formazione titolare, molto simile a quella vista nelle ultime due giornate, potrebbe essere questa (4-2-3-1): Kruse; Ndjeng, Hoheneder, Bruckner, Hatherz; Wydra, Bakalorz; Koc, Stoppelkamp, Stoger; Proschwitz. Diverse opzioni in attacco, con Saglik e Vucinovic che sono in lizza per un posto dall'inizio. Attenzione al fabbro, nonché ex di turno, Marvin Bakalorz che con un intervento molto duro causò uno dei quattro infortuni della scorsa stagione di Marco Reus.
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