Tre punti, un primato nel girone ed un cammino in discesa in questa prima parte di Europa League. Non una bellissima partita, ma conta poco. In special modo se hai un giocatore di altissimo livello che può segnare a questi ritmi.
Nessuna sorpresa nella formazione iniziale del Qabala mentre, se volete, è una mezza sorpresa la scelta della formazione titolare per Tuchel, con le sole eccezioni di Schmelzer, che non si è voluto rischiare, e Mkhitaryan per i motivi spiegati nella nostra preview.
L'inizio della partita vede subito il BVB coinvolto in attacco con Hofmann che conclude verso la porta dopo quattro minuti. Veloce la risposta del Qabala che prima va molto vicina al gol con Zenjov e poi un minuto dopo è ad un tocco prodigioso di Ginter dal realizzare, con Dodò anticipato davanti alla porta, azione che si ripete per due volte nel giro di tre minuti. E' un Qabala molto aggressivo, che ha colto di sorpresa il BVB il quale non riesce ad entrare in area a causa del pressing asfissiante dei padroni di casa. Il BVB comunque comincia a riprendere un po' di campo e con Aubameyang impegna due volte la difesa rossonera.
E infine arriva il gol del vantaggio. Siamo alla mezz'ora azione poco incisiva sulla sinistra tra Park e Reus, che perde palla. Tuttavia il disipmegno di Dashdemirov non è di qualità e la palla viene recuperata da Gundogan che serve Aubameyang. Il gabonese invece di entrare in area scocca una conclusione dal limite che va a piazzarsi direttamente nell'angolino opposto per il vantaggio giallonero.
Passano sette minuti ed arriva anche il gol del raddoppio: solita azione ragionata, palla che arriva tra i piedi dorati di Gundogan che combina con Aubameyang e manda il centravanti solo davanti alla porta. Per Pierre è uno scherzo infilare di nuovo la porta e realizzare il 2-0. E' un doppio vantaggio improvviso ed importante che sia arrivato prima dell'intervallo, anche perché nel finale di primo tempo il Qabala si fa di nuovo vivo in attacco con il solito Dodò in una prima occasione e poi con il centrale difensivo Stankovic che su azione di palla inattiva si mangia letteralmente il gol che avrebbe accorciato le distanze. Con questa occasione mancata termina anche il primo tempo.
Nella ripresa il BVB impone subito il proprio gioco con la solita rete di passaggi atta a creare spazi utili per un inserimento dei giocatori offensivi, ma nei primi dieci minuti accade poco o nulla. Prova allora Grygorchuk a cambiare qualcosa inserendo Zagarov al posto di un Pereyra non brillantissimo oggi. Contromosse pure per Tuchel che inserisce Bender al posto di Hummels e Piszczek al posto di Gundogan. In questo modo Tuchel sposta Ginter a centrocampo con Bender che prende il posto di Hummels in difesa, mentre Piszczek si posiziona nel suo consueto ruolo di terzino destro. Il nostro allenatore poi procede anche ad un veloce terzo cambio, inserendo Marcel Schmelzer al posto di Park Joo-Ho, con il BVB che dunque completa le sostituzioni ben prima della mezz'ora della ripresa. Se non altro i gialloneri diventano di nuovo incisivi: prima mancano il 3-0 con Hofmann, clamorosamente incapace di realizzare solo davanti alla porta. Poi però dall'azione di palla inattiva successiva la terza rete arriva ed ancora con Aubameyang, che sfrutta l'ennesima ribattuta difettosa di Bezotosny su un tiro di Bender per raccogliere il pallone e insaccare da pochi passi. Tripletta per Aubameyang, decisamente il miglior giocatore in campo nella partita.
L'ultimo quarto d'ora è decisamente accademia, l'esito della partita non è più in discussione ed anzi nei timidi tentativi del Qabala di realizzare il gol della bandiera sono nate situazioni di contropiede che hanno visto andare al tiro Ginter, Reus e Aubameyang, che ha avuto una netta chance di realizzare il suo poker personale. In realtà il Qabala riesce a realizzare solo all'ultimo secondo, proprio con Dodò che sfrutta una confusionaria azione offensiva in cui il BVB ha salvato il "clean sheet" in due occasioni ma non ha potuto far nulla in occasione del tentativo del centravanti brasiliano. Finisce dunque 1-3, ma ciò che importa è la vittoria.
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