venerdì 6 giugno 2014

Pagelle stagionali: trequartisti, parte 1

Stiamo per avvicinarci all'inizio della Coppa del Mondo e quindi sta per terminare anche la nostra prima esperienza alle prese con le pagelle di fine anno. Abbiamo superato il centrocampo ed ora siamo sulla trequarti; un reparto da gioie e dolori, in cui forse anche alcune aspettative sono state disattese.


Pierre-Emerick Aubameyang

48 partite giocate, 16 gol, 5 assist. 5 gol nel 2014 - B-



Uno degli acquisti dell'ultima campagna acquisti estiva, Pierre Aubameyang veniva con il compito di fare la voce grossa sulla trequarti in ripartenza ed, eventualmente, servire la squadra nel ruolo di centravanti di emergenza. L'ex journeyman della Ligue1 (il Milan lo ha prestato a 4 squadre prima di cederlo definitivamente al St. Etienne) era noto per essere un attaccante molto veloce con un'accelerazione violenta ma per essere anche piuttosto difettoso in zona gol, ha bene o male confermato queste caratteristiche nella sua prima stagione in giallonero, risultando determinante nel girone d'andata quando forse, da newcomer, le squadre avversarie non avevano ancora indizi su come fermarlo adeguatamente.

L'inizio di stagione è decisamente sopra le righe: dopo una buona prestazione in SuperPokal contro il Bayern Monaco in cui ha anche rispolverato la celebre maschera di Spiderman che spesso utilizzava al St. Etienne per festeggiare i suoi gol (spoiler alert: non la farà più rivedere in questa stagione), alla prima giornata di campionato decide di farsi notare al pubblico tedesco siglando una tripletta contro l'Augsburg, tre gol diversi nella finalizzazione ma praticamente simili nella preparazione e che raccontano tutto Aubameyang, ovvero uno capace di andar via senza palla al marcatore e mettersi in posizione di realizzare.

Dopo una rete importante nella difficile trasferta di coppa a Monaco contro il 1860, realizza di nuovo in campionato nella goleada casalinga contro l'Amburgo, segna due dei sei gol di squadra. Anche nella difficile partita di Napoli è uno dei pochi a salvarsi, colpendo anche una traversa dalla distanza. L'impressione è che in realtà veda meglio la porta di quanto dicano i numeri francesi e lui vuole coltivare questa teoria andando a segno nel Revierderby e la settimana seguente nel 6-1 contro lo Stoccarda. In realtà quello che si sta per rivelare è che Aubameyang sia uno di quelli che nel basket chiamerebbero "tiratori di striscio", ma ci arriviamo fra un attimo.

Nel periodo di maggior difficoltà stagionale per il BVB, lui riesce comunque a rendersi decisivo segnando il gol del secondo vantaggio nella vittoria per 1-3 in quel di Mainz. Ecco, questo è il gol che meno fa parte del repertorio di Aubameyang, perché è giunto su punizione. Una punizione molto particolare per esecuzione. Ve la facciamo rivedere per schiarirvi la mente:




Sembra abbia quasi tirato di piatto. Ad ogni modo non è la sua specialità e quel dono non verrà ripetuto nelle successive occasioni in cui proverà a calciare da fermo.

Nel girone di ritorno Aubameyang perde smalto e sostanzialmente ha perso anche il posto, perché col ritorno di Piszczek e l'acquisto di Jojic, Klopp gli ha più volte preferito il serbo e Grosskreutz nel ruolo di ala. Nelle ultie 12 partite stagionali è partito 9 volte dalla panchina, nelle 3 partite da titolare di questo periodo ha giocato per due volte da punta d'emergenza e nella terza partita è stato sostituito a fine primo tempo. Il suo ultimo gol è arrivato in DFB Pokal, rete vittoria nello 0-1 di Francoforte ai quarti di finale. In campionato ha segnato una doppietta alla diciannovesima ed una doppietta alla ventunesima, poi stop.

Quest'ultimo dato però ci porta a giustificare l'espressione di prima, quella del tiratore di striscio. Non so se nel calcio possa esistere un tipo di calciatore del genere, ma sicuramente la stagione appena passata di Aubameyang potrebbe esserne un esempio. Per capirci:
- segna tre gol il 10 agosto
- dopo un mese di digiuno, segna una doppietta il 14 settembre e poi gol il 24 settembre
- dopo un altro mese a secco, segna un gol in due partite consecutive a distanza di 5 giorni
- tre settimane dopo, segna di nuovo un gol in due partite di fila nella stessa settimana
- segna due gol il 31 gennaio
- segna tre gol all'Eintracht tra l'11 e il 15 febbraio, con una doppietta in campionato

In definitiva, ha racchiuso i suoi 16 gol in 8 settimane diverse, sulle circa 35 che compongono una stagione calcistica. In poche parole, quando vede la porta, è inarrestabile. Quando non la vede, è un calciatore normalissimo. E Aubameyang non l'ha visto spessissimo quest'anno. Quindi la speranza è che l'anno prossimo possa avere un po' più di continuità.

Miglior partita: Augsburg-BVB. Ne abbiamo già parlato sopra. Non voglio dire che l'abbia vinta da solo, ma sostanzialmente ha dominato.
Peggior partita: Real Madrid-BVB. Era in piena fase calante della stagione ed in più ha giocato da centravanti, ruolo decisamente non suo per caratteristiche. Servito poco, ha a sua volta mostrato grosse difficoltà. Un disastro.


Jakub Blaszczykowski

25 partite giocate, 3 gol, 2 assist. - C



E' veramente difficile dare un voto di sufficienza ad un calciatore per il quale provo grande affetto, arrivato a
Dortmund quando la squadra doveva ancora emergere dai problemi finanziari e che negli anni è stato protagonista di 5 trofei vinti più altre finali conquistate. Ma l'intenzione è quella di realizzare delle pagelle che siano obiettive, che non siano offuscate dal tifo o dalle simpatie personali e quindi per un calciatore che non è stato titolare fisso e che ha disputato solo il girone d'andata (non per colpa sua eh, ma tant'è) non v'è luogo per un voto superiore al 6, o ad una C nel nostro caso.

Cominciamo col dire che nei presupposti di Klopp il polacco era la prima riserva come ala, poi con gli infortuni di Mkitharyan nel precampionato e di Gundogan dopo la prima giornata è riuscito a trovare spazio ma si è subito riaccomodato in panca una volta che l'armeno è rientrato in squadra, tant'è vero che ad ottobre non parte mai da titolare in campionato, riuscendo comunque a portare freschezza alla squadra segnando due gol, di cui quello dell'1-3 a Gelsenkirchen. Tuttavia con le tre competizioni ancora nel vivo c'è spazio anche da titolare per Kuba che il 26 novembre segna il gol più importante della sua stagione, ovvero quello del raddoppio nel 3-1 contro il Napoli che sarà decisivo ai fini della classifica finale del girone di Champions League.

Dopo un dicembre così così, che ha coinvolto comunque tutta la squadra, arriva la prima partita del girone di ritorno, in casa contro l'Augsburg. Si spera un girone di ritorno all'insegna del riscatto per tutti ed in gran parte è stato così. Non per lui però, perché al sesto minuto di quella partita poggia male il piede a terra e s'infortuna. La diagnosi è pesante: rottura del legamento crociato della gamba destra. Ha saltato il resto della stagione, in cui avrebbe potuto sicuramente dare un apporto positivo con la sua grinta e la sua capacità di arare la fascia, in special modo nelle partite difficili da sbloccare. Ci sarà l'anno prossimo e sicuramente sarà un valore aggiunto per la squadra, anche se verosimilmente dalla panchina.

Miglior partita: BVB-Napoli. Quel gol fa tutta la differenza del mondo. Poche altre le partite giocate da titolare in cui ha lasciato un segno indelebile, per cui è stato preferibile prendere questo match in cui ha giocato più di un'ora.
Peggior partita: Provando a segnalare qualcosa di diverso, BVB-Eintracht Braunschweig. Partita nella quale l'attacco del BVB è stato bloccato per più di un'ora di gioco, salvo poi trovare nuova linfa in corrispondenza della sua uscita dal campo.



Marco Reus

44 partite giocate, 23 gol, 23 assist, 3 passaggi chiave a partita in Bundesliga. - A-



Questo per il sottoscritto è francamente un altro voto complesso da dare. Certo, è stato votato miglior calciatore della Bundesliga solo qualche giorno fa. Certo, 23 gol e 23 assist sono tantissima roba. Però non

va dimenticato che Marco sia un rigorista, quindi tende a gonfiare la casella dei gol. E comunque questo ragazzo dall'acconciatura simile a quella di Miley Cyrus è protagonista di tantissimi miei monologhi interni. E' veramente così forte? Come mai la gente impazzisce per lui, sono solo i freddi numeri o c'è davvero qualcosa che non riesco a cogliere? Ed altro ancora. Avrei sinceramente messo un voto più basso per la sua stagione ma in un consulto con Paolo Inaudi, che tutto può su questa piattaforma, abbiamo optato per il definitivo A-.

Cominciamo col dire che per Marco Reus ci vorrebbero due post: uno per il periodo da settembre a febbraio ed un altro per il periodo da marzo a maggio. Anche gli estremi difensori di questo calciatore dovranno ammettere che il livello di rendimento è stato completamente diverso: calciatore normale, impreciso e poco concreto nel primo periodo, dominante nel secondo periodo. Che è stato più breve, ma comunque intenso. E quasi quasi ci stava scappando una qualificazione contro quelli che sono poi diventati campioni d'Europa.

La domanda principale che faccio sempre a chi mi dice quanto sia forte Reus è: "sì bravo, ma come e contro chi segna?" Per esempio, andando a vedere il suo bollettino realizzativo in questa stagione, notiamo come solo 5 dei 16 gol segnati in Bundesliga arrivino contro una delle prime nove nella classifica finale, quattro dei quali solo nel già citato bimestre magico di fine stagione. In Champions League invece ha segnato un gol su una punizione da 40 metri che non si sa ancora come Mandanda non l'abbia bloccata, su un rigore, contro la peggior squadra approdata alla fase finale della competizione (lo Zenit San Pietroburgo, e grazie per il sorteggio benevolo) e poi la doppietta col Real nel bimestre magico.

Insomma, contro avversari discutibili, Reus è un leone. Quando il livello della competizione si alza, e verosimilmente anche la qualità delle difese, sembra andare in difficoltà. Era una sensazione nata l'anno scorso, confermatasi in maniera preoccupante in questa stagione. Inoltre, non è proprio uno col senso del gol innato: in riferimento ai migliori dieci marcatori della Bundesliga, Reus è quello che mediamente ha tirato più volte in porta, con quasi 4 conclusioni a match. In pratica Reus segna una volta ogni sette tiri (14,4% di realizzazione). Lewandowski per esempio è un altro calciatore conosciuto per avere una percentuale di realizzazione bassa, ma in questa stagione ha tirato meno e segnato di più del suo compagno di squadra con la casacca numero 11.

Forse è anche un caso di troppa fatica, non vogliamo dire adesso che sia un giocatore sotto media, anche perchè ha delle qualità nel passaggio che sono decisamente notevoli e che in parte spiegano il suo spostamento al centro nella fase finale di stagione, secondo tentativo effettuato da Klopp dopo averci provato anche nel finale dell'anno scorso con risultati meno felici. Realizza tanti assist, ad un certo punto ha realizzato una striscia di 10 gol consecutivi in cui era il realizzatore o l'assistman, sempre nel bimestre magico. Per cui valutiamo tutto per bene, Marco Reus resta un calciatore di alto livello ma ad un avviso personale non può essere la superstar di una squadra che mira alle alte sfere del calcio europeo.

Il finale della sua stagione lascia pure un tifoso scettico come me con una sensazione di dolce. E' come aver mangiato un pezzo di torta così buono da volersi mangiare anche il resto della torta, il giorno dopo. Per esempio, sabato 29 aprile il Borussia Dortmund è praticamente in uno stato di catalessi per i primi 20 minuti del match di Stoccarda, contro quella che in quei giorni era la penultima in classifica. Allora Marco prende la manina della squadra, la stringe nella sua mano e la porta a vincere con una tripletta nel secondo tempo. Dominante. Come è stato dominante la settimana dopo, gol e assist nella vittoria casalinga contro il Wolfsburg. Come è stato dominante il martedì successivo, doppietta al Real. Poi gol e assist al Bayern, due assist di nuovo al Wolfsburg nella semi di DFB Pokal, gol e assist al Mainz, gol e assist al Bayer, assist contro l'Hoffenheim. Non è stato dominante contro il Bayern, ma quella partita è stata giocata male da tutti, bavaresi compresi, per cui risulta un po' giustificato. Adesso i mondiali, Loew crede molto in lui ma non può sbagliare all'inizio perché la concorrenza è altissima.

Miglior partita: BVB-Real Madrid. A parimerito con la tripletta di Stoccarda, due lampi di luminosità accecante, lumi di speranza completamente spenti che si riaccendono grazie a lui.
Peggior partita: BVB-Arsenal. Tira più di tutti, ma non segna; sbaglia un passaggio ogni 4; perde più palloni di tutti; pescato in fuorigioco più di tutti; pessimo, ha reso fenomeno un giocatore normale come Bacary Sagna. Nel momento dell'assedio finale, Jurgen Klopp preferisce fare a meno di lui.


Prossima tappa: i trequartisti, parte seconda! Meglio che sia Paolo a parlare di Mkhitaryan.

Nessun commento:

Posta un commento