E di nuovo sabato, di nuovo in trasferta e di nuovo si perde. Il BVB nello scontro salvezza si comporta come una squadra senza speranze e subisce l'ennesima scottante sconfitta. Che possa cambiare tutto questo nel 2015? Lo speriamo, ma non è con un giro di calendario che si sistemano le squadre.
Nella formazione iniziale di mister Klopp non c'è nessun nome a sorpresa, perché l'inserimento di Ginter è dovuto vista la squalifica di Subotic e l'infortunio di Papastathopoulos mentre l'esordio stagionale da titolare di Kirch è un semplice ballottaggio vinto con Sahin, che parte nuovamente dalla panchina. La notizia dell'ultim'ora è che questo ballottaggio è stato necessario perché Sven Bender ha accusato un problema muscolare e quindi non entra nei 18 convocati, così come Ramos che resta ai box.
Si inizia ed è subito gol del Werder Brema: al terzo minuto, Selke riceve in profondità tenuto in gioco da un Ginter troppo basso e fuori posizione, il giovane centravanti tedesco solo davanti a Langerak la piazza sul secondo palo per l'1-0.
La reazione del BVB non arriva subito, i gialloneri fanno possesso e provano ad organizzare con difesa schierata ma non arrivano conclusioni verso la porta. Succede poco nei primi venti minuti, il gol come al solito ha mandato la partita sui binari meno desiderati dal BVB, che generalmente ha difficoltà a rendersi pericoloso quando è costretto a fare molto possesso con gli avversari che collassano nella propria area di rigore. Ed infatti è di nuovo il Werder Brema a rendersi pericoloso con Lorenzen che supera in velocità Hummels ma conclude a lato di poco. Il BVB non convince e non punge, Di nuovo il giovane di origini inglesi protagonista al 42° dopo aver ricevuto in profondità da Selke, si trova da solo davanti a Langerak che però con coraggio esce e ribatte il tentativo di dribbling del giovane avversario che lo avrebbe messo solo davanti alla porta. Nel mentre, assolutamente nulla sul fronte offensivo con Wolf costretto solo in una occasione a toccare il pallone con le mani e dunque si va negli spogliatoi sull'1-0 per i padroni di casa.
La ripresa inizia con una novità per il BVB, c'è Kagawa in campo al posto di un negativo Kehl e conseguente spostamento nel ruolo di regista per Ilkay Gundogan. Il BVB continua a tenere palla senza colpire e guadagnando al massimo un calcio d'angolo con un cross di Piszczek deviato involontariamente da Gebre Selassie. E' un secondo tempo che segue la falsariga del primo e sostanzialmente poco succede, con il BVB che non tira verso la porta ed il Werder che si accontenta di chiudersi in difesa facendo al massimo un po' di contropiede. Skripnik si accontenta talmente tanto da togliere Lorenzen e mettere un mediano come Kroos, per difendersi ancora di più, conscio del fatto che probabilmente il BVB non vedrà mai la porta oggi. Peraltro, nonostante questo cambio difensivo il Werder produce altri due contropiedi ed al secondo realizza di nuovo: Selke riceve a centrocampo e dopo aver saltato agilmente mette la palla in mezzo dove a Fin Bartels basta appoggiare la palla in rete per segnare il 2-0.
Il BVB è allo sbando e la situazione attuale è tutta nell'atteggiamento in campo di Hummels, capitano senza personalità che segue l'umore del risultato in campo e risulta essere forse anche peggiore di Ginter, l'altro terribile difensore centrale di oggi. Questo è dimostrato al 69°, quando proprio Mats Hummels segna il gol del 2-1 e da lì in poi sembra decisamente più dinamico in mezzo al campo. Klopp ci crede e inserisce Kuba al posto di Piszczek e la prima occasione dopo il cambio è per Kagawa, che spara alle stelle da posizione vantaggiosa. Arrivano un paio di colpi di testa poco incisivi con Ginter e Gundogan ma poco cambia, Klopp non spreca nemmeno il terzo cambio e la partita finisce per 2-1, condannando il BVB ad un Natale in zona retrocessione.
sabato 20 dicembre 2014
mercoledì 17 dicembre 2014
Recap 16^ giornata 2014/2015: BVB-Wolfsburg 2-2
Se una squadra al 16° posto gioca in casa contro la seconda in classifica e pareggia giocando bene, la sensazione è che si sia vinto un punto. Ma se la partita è BVB-Wolfsburg, la sensazione per giocatori e tifosi gialloneri è che due punti siano stati persi. Soprattutto visto l'andamento della partita.
Per il BVB una formazione abbastanza consona, con Piszczek assente a causa di un problema intestinale, sostituito da Erik Durm. Anche Ramos assente dai 18 convocati per un problema fisico, Immobile gioca titolare e nessun attaccante in panchina con i soli Kagawa e Blaszczykowski come riserve offensive. Nel Wolfsburg c'è l'ex Perisic dall'inizio, così come Ricardo Rodriguez che torna dalla squalifica. Dost titolare nel ruolo di centravanti.
Per il BVB una formazione abbastanza consona, con Piszczek assente a causa di un problema intestinale, sostituito da Erik Durm. Anche Ramos assente dai 18 convocati per un problema fisico, Immobile gioca titolare e nessun attaccante in panchina con i soli Kagawa e Blaszczykowski come riserve offensive. Nel Wolfsburg c'è l'ex Perisic dall'inizio, così come Ricardo Rodriguez che torna dalla squalifica. Dost titolare nel ruolo di centravanti.
L'inizio partita non è scoppiettante ma c'è qualche occasione nei primi 5 minuti, con Aubameyang da una parte e De Bruyne, doppio tiro, dall'altra. Al 9° minuto il gol dell'1-0: Hummels serve in profondità Ciro Immobile che si allarga, mette al centro il cross migliore della sua carriera, Aubameyang tira di piatto e di prima intenzione verso la porta, superando Benaglio. 1-0 BVB, che nel complesso aveva iniziato leggermente meglio degli avversari. Da quel momento la partita si adagia su ritmi molto bassi, con nessuna azione degna di nota da annoverare nel tabellino del match.
Sarebbe stato meglio proseguire con questo ritmo fino a fine primo tempo, o anche fino a fine partita, ma non è stato così: poco prima della mezz'ora si riaffaccia il Wolfsburg con un paio di cross insidiosi, al seguito dei quali Kehl commette un fallo abbastanza gratuito a venti metri dalla porta. Punizione da posizione centrale, tirata da De Bruyne. La traiettoria è centrale ma Langerak vede la palla all'ultimo e viene sorpreso, non riuscendo a respingere. 1-1, forse l'australiano poteva far meglio in ogni caso. Il BVB prova a reagire con una conclusione di Immobile che si trova solo davanti a Benaglio, il quale però evita il gol con un'uscita da manuale. Nient'altro accade fino al 45° e si va dunque negli spogliatoi in situazione di parità.
La seconda frazione inizia subito con un brivido freddo per il BVB che stava per subire il secondo gol ma Mitch Langerak oppone il suo faccione al destro di Vieirinha, che ha chiuso una bella azione offensiva del Wolfsburg. Dall'altra parte un tiro di Aubameyang finisce sul braccio di Naldo, ma l'arbitro decide di non fischiare rigore. Qualche minuto dopo è Bender a fare fallo di mano, ma l'arbitro anche stavolta non fischia rigore, graziando la squadra di Klopp. Il secondo tempo diventa un po' un paragrafo della carriera di Ciro Immobile. Jurgen Klopp lo aveva detto in una conferenza stampa settimana scorsa: "Immobile ha la qualità di restare tranquillo anche dopo aver mancato il gol per due o tre occasioni ed alla fine al quarto tentativo riesce a segnare". Ciro ci prova per una, due volte. Trova un buon Benaglio oppure la palla va leggermente fuori, come al 70°. Però non può mancare l'occasione col gol sei minuti dopo, quando recupera un pallone vagante sulla trequarti, punta Knoche prima di sferrare un destro potente e preciso che va alle spalle di Benaglio per il 2-1 del BVB.
E' un gol che potrebbe definitivamente tagliare le gambe al Wolfsburg, ma la squadra di Hecking invece si rigetta verso l'area difesa dal BVB e pareggia, poco dopo: calcio d'angolo per il Wolfsburg e Naldo in qualche modo riceve da solo, in un'area di rigore coperta da otto giocatori del BVB. Il risultato è scontato: 2-2 e partita nuovamente in parità. Questo episodio pone la pietra tombale sul match, che finisce 2-2 con la convinzione che un punto solo stia stretto alla squadra di Klopp.
Preview 16^ giornata 2014/2015: BVB-Wolfsburg, entra in gioco l'orgoglio
Entra in gioco l'orgoglio, sì. Perché è comodo fare quelli leali alla maglia quando le cose vanno bene, ma bisogna restare coerenti anche quando le cose vanno male. Ed in questo inizio di stagione le cose vanno molto male. Sta per finire il girone di andata ed il BVB è ancora terzultimo, dietro alle neo promosse Paderborn e Colonia, dietro all'Hertha Berlino guidato da uno dei nostri scarti, dietro ad una squadra come il Mainz che non vince da più di un mese, dietro ad un Amburgo che non segna mai. Dopo le partite di ieri, dietro anche allo Stoccarda che ad inizio anno si presentava con una delle rose peggiori della Bundesliga.
E quando parliamo di orgoglio da tirar fuori non ci riferiamo ai tifosi ovviamente, che al Westfalenstadion ci sono sempre e sempre ci sono stati, quando la squadra se la passava male anche dal punto di vista economico, che ci sono anche in trasferta e che sabato scorso erano in 15000 all'Olympiastadion di Berlino, che rispetto a Dortmund non è proprio dietro l'angolo, per supportare una squadra che, lo ricordiamo un'altra volta, lotta per non retrocedere. Può sembrare retorica, ma messe le chiacchiere da parte restano i fatti e 15000 tifosi ospiti sono difficili da trovare in qualsiasi campionato del Mondo.
A proposito di fatti, questa squadra deve farne e chiaramente quando ci riferiamo alla mancanza d'orgoglio puntiamo il dito sulla squadra. E' dura fare nomi e cognomi (ed un nome pesante andrebbe fatto, ma lasciamo correre) perché ognuno può avere dei giocatori preferiti e meno preferiti, anche nella propria squadra del cuore e quindi si rischierebbe di essere parziali. C'è un atteggiamento di squadra che, ripensando alla partita di sabato contro l'Hertha, non è affatto piaciuto. La squadra non ha lottato, né sullo 0-0, né dopo essere passata in svantaggio e non a caso è giunta una sconfitta che ha di nuovo reso senza valore la vittoria contro l'Hoffenheim. Sarà la disabitudine alle basse quote in classifica, qualcuno potrebbe dire. Però questo avrebbe poco senso, perché ogni vittoria va sudata ed infatti il BVB che vinceva tanto in Germania ed in Europa lottava su ogni pallone.
Se c'è una cosa positiva in questo turno infrasettimanale è decisamente la possibilità di rifarsi subito, senza poter rimuginare troppo su una delle peggiori prestazioni stagionali della squadra (e di partite brutte ce ne sono state). L'avversario di stasera però è uno di quegli ostici, che sta programmando abbastanza bene ed ha soldi da spendere per diventare una big tedesca a lungo termine, ovvero il Wolfsburg di un gruppo ben amalgamato, nel quale non c'è una vera star ma che si erge lì, al secondo posto di una Bundesliga ancora incerta dietro ad un Bayern già campione d'inverno e quasi campione di Germania.
Il Wolfsburg gioca anch'esso con un 4-2-3-1, con la linea dei trequartisti che spesso cambia negli uomini, con l'allenatore Dieter Hecking che sfrutta al meglio i momenti di forma dei propri giocatori. E' una rosa vasta, nella quale anche il punto debole principale, ovvero l'assenza di un centravanti, viene assorbita molto bene dal resto della squadra che segna e fa anche segnare centravanti in declino (Olic), sopravvalutati (Dost) o semplicemente scarsi e dediti alla vita notturna (Bendtner). E' un bell'amalgama di nuove leve e giocatori d'esperienza, uniti dal talento e dall'atletismo, a tal punto che chi parla di sorpresa molto probabilmente non è molto informato sul livello di questa squadra che già sulla carta, e lo abbiamo scritto nella nostra preview stagionale, ci sembrava una delle prime 3/4 forze del campionato. Con il crollo del BVB, non c'è nulla di strano nel vederli secondi.
Eppure, il pareggio casalingo contro il Paderborn ottenuto domenica potrebbe essere un semplice passo falso o l'inizio di un calo nella forma, che potrebbe vederli in difficoltà in uno stadio sempre caldo e contro una squadra che in casa ha vinto le ultime due partite, per altro contro squadre di medioalta classifica. E' la nostra speranza, ovviamente, ma potrebbe essere anche una reale chiave di lettura prepartita. Come potrebbe schierarsi? Proviamo ad indovinare la formazione titolare: Benaglio; Jung, Naldo, Knoche, Rodriguez; Malanda, Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Vieirinha; Dost. Come si diceva, la linea di trequartisti potrebbe essere questa o una completamente differente, con gli utilizzi di Arnold e dell'ex Perisic. In mediana potrebbe trovare spazio il francese Guilavogui, finora non proprio sugli standard per cui era atteso.
Quanto al BVB, la squadra è praticamente al completo se si eccettuano Reus e Mkhitaryan. La formazione titolare potrebbe essere (4-2-3-1): Langerak; Piszczek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Bender, Sahin; Aubameyang, Gundogan, Grosskreutz; Immobile. Mancherà Ramos, notizia dell'ultima ora mentre Piszczek è in dubbio per problemi intestinali, potrebbe esserci spazio dall'inizio anche per Kagawa, magari al posto di Grosskreutz (spostato a terzino destro) o di Gundogan.
sabato 13 dicembre 2014
Recap 15^ giornata 2014/2015: Hertha Berlino-BVB 1-0
BVB-Stoccarda, 30 marzo 2012, finita 4-4
Hertha Berlino-BVB, 13 dicembre 2014, finita 1-0
I gol di Julian Schieber in queste due partite sono tanti quanti quelli che ha segnato, per il BVB, nelle due stagioni che ci sono state in mezzo a queste due partite. Tre. Pochi se fatti in 35 partite, quelle giocate in campionato col Borussia, tanti se fatti in due partite, ovvero le due citate sopra. E l'ultimo di questi gol, quello segnato oggi, è pesantissimo per la sua ex squadra, che si ritrova di nuovo in zona retrocessione. Nonostante abbia interrotto una striscia di sette trasferte consecutive con esattamente due gol subiti, nonostante i 15000 tifosi giunti all'Olympiastadion.
La partita inizia e non succede niente. Per quindici minuti abbondanti, poi Immobile tenta un tiro da fuori che va in curva (e l'Olympiastadion ha la pista d'atletica). Ma la partita è a ritmi bassissimi e lo spettacolo latita: il primo tiro per l'Hertha arriva al 26° minuto con una punizione notevole di Ronny, che per va appena alta sopra la traversa, sopra gli occhi di un Langerak comunque presente in traiettoria.
Un altro di questi tiri alle stelle per il BVB, effettuato da Mkhitaryan, non termina con le conseguenze sperate, sia per l'errore, sia perché alla ricaduta l'armeno sente tirare alla coscia destra ed è costretto ad uscire. Dunque ritorna in campo, in circostanze meno gioiose rispetto al suo esordio stagionale in Champions League, Jakub Blaszczykowski che termina così il suo digiuno di 322 giorni dall'ultima partita di campionato giocata, in casa contro l'Augsburg nello scorso gennaio. La partita non decolla ed al 39° l'Hertha passa pure in vantaggio: palla recuperata a centrocampo da Skjelbred, passaggio per Schieber che mette a sedere sia Kehl che Langerak per il più classico dei gol dell'ex. 1-0 Hertha. Il BVB prova a rispondere prima con Gundogan, con un tiro appena alto e poi con Aubameyang di testa, ma si va al riposo sull'1-0 per i berlinesi.
Il secondo tempo inizia con un altro cambio per il BVB, entra Ramos al posto di Sebastian Kehl. Il BVB quindi si schiera con un quasi inedito 4-2-4, Gundogan e Bender in mediana e due ali molto alte in Aubameyang e Blaszczykowski, nel tentativo di servire le due punte Immobile e Ramos. Il BVB effettivamente fa gioco all' inizio della ripresa ma combinando nulla ed anzi esponendosi al contropiede biancoblu che al 57° vede Ronny andare al tiro, a lato di poco. Il BVB finalmente riesce ad inquadrare la porta, con Ciro Immobile, ma la botta di destro dell'italiano viene respinta egregiamente da Kraft. Proprio il portiere di casa si erge a protagonista al 72° quando devia in angolo un colpo di testa potentissimo di Hummels, che avrebbe potuto regalare il pareggio.
Ci si avvia stancamente verso la fine della partita, il BVB ha alzato il suo baricentro ed inizia anche a concludere con continuità. Ci provano Schmelzer e Gundogan da lontano ma i tiri non impensieriscono molto Kraft. Arriva anche l'ultimo cambio, Sahin per Subotic, per mettere altra qualità in campo e provare a strappare un pareggio. Ci prova Immobile con un paio di colpi di testa, il primo parato egregiamente da Kraft, il secondo solo davanti alla porta finito alto. C'è poco da fare, quando non vuole entrare non entra. ed infatti non entra. 1-0 il risultato finale per l'Hertha Berlino, il BVB ristagna ancora in zona retrocessione.
Hertha Berlino-BVB, 13 dicembre 2014, finita 1-0
I gol di Julian Schieber in queste due partite sono tanti quanti quelli che ha segnato, per il BVB, nelle due stagioni che ci sono state in mezzo a queste due partite. Tre. Pochi se fatti in 35 partite, quelle giocate in campionato col Borussia, tanti se fatti in due partite, ovvero le due citate sopra. E l'ultimo di questi gol, quello segnato oggi, è pesantissimo per la sua ex squadra, che si ritrova di nuovo in zona retrocessione. Nonostante abbia interrotto una striscia di sette trasferte consecutive con esattamente due gol subiti, nonostante i 15000 tifosi giunti all'Olympiastadion.
La partita inizia e non succede niente. Per quindici minuti abbondanti, poi Immobile tenta un tiro da fuori che va in curva (e l'Olympiastadion ha la pista d'atletica). Ma la partita è a ritmi bassissimi e lo spettacolo latita: il primo tiro per l'Hertha arriva al 26° minuto con una punizione notevole di Ronny, che per va appena alta sopra la traversa, sopra gli occhi di un Langerak comunque presente in traiettoria.
Un altro di questi tiri alle stelle per il BVB, effettuato da Mkhitaryan, non termina con le conseguenze sperate, sia per l'errore, sia perché alla ricaduta l'armeno sente tirare alla coscia destra ed è costretto ad uscire. Dunque ritorna in campo, in circostanze meno gioiose rispetto al suo esordio stagionale in Champions League, Jakub Blaszczykowski che termina così il suo digiuno di 322 giorni dall'ultima partita di campionato giocata, in casa contro l'Augsburg nello scorso gennaio. La partita non decolla ed al 39° l'Hertha passa pure in vantaggio: palla recuperata a centrocampo da Skjelbred, passaggio per Schieber che mette a sedere sia Kehl che Langerak per il più classico dei gol dell'ex. 1-0 Hertha. Il BVB prova a rispondere prima con Gundogan, con un tiro appena alto e poi con Aubameyang di testa, ma si va al riposo sull'1-0 per i berlinesi.
Il secondo tempo inizia con un altro cambio per il BVB, entra Ramos al posto di Sebastian Kehl. Il BVB quindi si schiera con un quasi inedito 4-2-4, Gundogan e Bender in mediana e due ali molto alte in Aubameyang e Blaszczykowski, nel tentativo di servire le due punte Immobile e Ramos. Il BVB effettivamente fa gioco all' inizio della ripresa ma combinando nulla ed anzi esponendosi al contropiede biancoblu che al 57° vede Ronny andare al tiro, a lato di poco. Il BVB finalmente riesce ad inquadrare la porta, con Ciro Immobile, ma la botta di destro dell'italiano viene respinta egregiamente da Kraft. Proprio il portiere di casa si erge a protagonista al 72° quando devia in angolo un colpo di testa potentissimo di Hummels, che avrebbe potuto regalare il pareggio.
Ci si avvia stancamente verso la fine della partita, il BVB ha alzato il suo baricentro ed inizia anche a concludere con continuità. Ci provano Schmelzer e Gundogan da lontano ma i tiri non impensieriscono molto Kraft. Arriva anche l'ultimo cambio, Sahin per Subotic, per mettere altra qualità in campo e provare a strappare un pareggio. Ci prova Immobile con un paio di colpi di testa, il primo parato egregiamente da Kraft, il secondo solo davanti alla porta finito alto. C'è poco da fare, quando non vuole entrare non entra. ed infatti non entra. 1-0 il risultato finale per l'Hertha Berlino, il BVB ristagna ancora in zona retrocessione.
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Recap
martedì 9 dicembre 2014
Recap 6^ giornata Champions League 2014/2015: BVB-Anderlecht 1-1
E' una serata di festa, anche se non tutto è andato per il meglio perché, come al solito, si è creato tanto e segnato poco. Era una partita da vincere ed è stata pareggiata, in un altro contesto la cosa ci farebbe aggrottare la fronte ma non oggi, perché questo pareggio regala al BVB la vittoria del girone ed un sorteggio più semplice agli ottavi.
La formazione regala lievi sorprese, come quella di Erik Durm terzino destro in luogo di un Piszczek tenuto a riposo. Così come Hummels, che soffre di leggeri problemi alla schiena che non gli precluderanno la sfida di sabato contro l'Hertha Berlino, al suo posto Ginter. Poi Immobile di nuovo al centro dell'attacco e Langerak nuovamente in porta, nel tentativo di dare continuità all'australiano.
La partita inizia con il BVB che insolitamente attacca nel primo tempo verso la SudTribune e dopo 4 minuti già va vicina al gol con Immobile che viene servito bene da Mkhitaryan ma vede la sua conclusione parata da Proto.
C'è anche l'Anderlecht però, mentre nei primi minuti manca Subotic: una dormita di Neven manda Mitrovic completamente solo davanti a Langerak, che però para egregiamente salvando il risultato. E' un inizio di partita non molto elettrico, ma ogni tanto si vedono sortite offensive del BVB che però non riesce a mettersi in condizione di concludere verso la porta. C'è molta manovra, specie verso il centro del campo considerando la presenza di tanta tecnica tra centrocampo e trequarti ma poca concretezza ed i primi venti minuti passano col punteggio di 0-0. Ci prova Praet da lontano per l'Anderlecht, ma nulla di pericoloso. Reagisce il BVB con un paio di occasioni da gol, entrambe neutralizzate da Silvio Proto. Nel frattempo le notizie da Istanbul non sono piacevoli, visto che l'Arsenal è già in vantaggio di tre gol contro il Galatasaray.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con il BVB a fare contropiede ed andare ogni tanto vicino al gol come al 49° quando Mkhitaryan tira addosso a Proto. L'Anderlecht smette di attaccare per un attimo, il fulcro del gioco si sposta verso la porta dell'Anderlecht ma un po' di imprecisione tiene ancora il punteggio inchiodato sullo 0-0. Fino al 58°, quando Kagawa serve Immobile che dribbla Deschacht, aspetta il momento giusto e la piazza al secondo palo. Proto non può niente, è 1-0 BVB. Ottima notizia da Dortmund e piacevole anche il fatto che l'Arsenal non abbia ancora segnato nel secondo tempo, inserendo anzi due calciatori diciassettenni, con Wenger che sembra accontentato del secondo posto nel girone. C'è sempre il Borussia, almeno fino alla mezz'ora e c'è sempre Proto: para su Mkhitaryan da posizione ravvicinata e poi su Immobile che prova un tiro da fuori area, centrale ma insidioso. E' un secondo tempo utile anche per rivedere Oliver Kirch in campo, al posto del dominatore di oggi, ovvero Ilkay Gundogan. L'Anderlecht prova a farsi vedere nel finale e riesce a pareggiare con Mitrovic, che segna di testa su cross perfetto di Vanden Borre. Sono minuti di sofferenza, c'è dentro Kuba al posto di Kagawa per un altro rientro importante sul terreno di gioco. Ad ogni modo da Istanbul arriva la notizia del gol del Galatasaray e quindi il BVB ha solo bisogno di amministrare l'1-1, cosa che riesce in pieno. Finisce la partita, finisce il girone ed il BVB lo vince per il terzo anno di fila. Adesso sotto con gli ottavi.
La formazione regala lievi sorprese, come quella di Erik Durm terzino destro in luogo di un Piszczek tenuto a riposo. Così come Hummels, che soffre di leggeri problemi alla schiena che non gli precluderanno la sfida di sabato contro l'Hertha Berlino, al suo posto Ginter. Poi Immobile di nuovo al centro dell'attacco e Langerak nuovamente in porta, nel tentativo di dare continuità all'australiano.
La partita inizia con il BVB che insolitamente attacca nel primo tempo verso la SudTribune e dopo 4 minuti già va vicina al gol con Immobile che viene servito bene da Mkhitaryan ma vede la sua conclusione parata da Proto.
C'è anche l'Anderlecht però, mentre nei primi minuti manca Subotic: una dormita di Neven manda Mitrovic completamente solo davanti a Langerak, che però para egregiamente salvando il risultato. E' un inizio di partita non molto elettrico, ma ogni tanto si vedono sortite offensive del BVB che però non riesce a mettersi in condizione di concludere verso la porta. C'è molta manovra, specie verso il centro del campo considerando la presenza di tanta tecnica tra centrocampo e trequarti ma poca concretezza ed i primi venti minuti passano col punteggio di 0-0. Ci prova Praet da lontano per l'Anderlecht, ma nulla di pericoloso. Reagisce il BVB con un paio di occasioni da gol, entrambe neutralizzate da Silvio Proto. Nel frattempo le notizie da Istanbul non sono piacevoli, visto che l'Arsenal è già in vantaggio di tre gol contro il Galatasaray.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con il BVB a fare contropiede ed andare ogni tanto vicino al gol come al 49° quando Mkhitaryan tira addosso a Proto. L'Anderlecht smette di attaccare per un attimo, il fulcro del gioco si sposta verso la porta dell'Anderlecht ma un po' di imprecisione tiene ancora il punteggio inchiodato sullo 0-0. Fino al 58°, quando Kagawa serve Immobile che dribbla Deschacht, aspetta il momento giusto e la piazza al secondo palo. Proto non può niente, è 1-0 BVB. Ottima notizia da Dortmund e piacevole anche il fatto che l'Arsenal non abbia ancora segnato nel secondo tempo, inserendo anzi due calciatori diciassettenni, con Wenger che sembra accontentato del secondo posto nel girone. C'è sempre il Borussia, almeno fino alla mezz'ora e c'è sempre Proto: para su Mkhitaryan da posizione ravvicinata e poi su Immobile che prova un tiro da fuori area, centrale ma insidioso. E' un secondo tempo utile anche per rivedere Oliver Kirch in campo, al posto del dominatore di oggi, ovvero Ilkay Gundogan. L'Anderlecht prova a farsi vedere nel finale e riesce a pareggiare con Mitrovic, che segna di testa su cross perfetto di Vanden Borre. Sono minuti di sofferenza, c'è dentro Kuba al posto di Kagawa per un altro rientro importante sul terreno di gioco. Ad ogni modo da Istanbul arriva la notizia del gol del Galatasaray e quindi il BVB ha solo bisogno di amministrare l'1-1, cosa che riesce in pieno. Finisce la partita, finisce il girone ed il BVB lo vince per il terzo anno di fila. Adesso sotto con gli ottavi.
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Preview 6^ Giornata Champions League 2014/2015: BVB-Anderlecht, basta non perdere
Eh, basta non perdere. Hai detto niente. E' vero che il BVB viene da una vittoria, ma appunto la squadra di Klopp solo in un paio di occasioni è riuscita a vincerne due di fila. Ovviamente non sarebbe nemmeno necessario ottenere i tre punti, ma per evitare cose tipo Dinamo Zagabria-Lione 1-7 vale sempre la pena portare a casa un successo. Che peraltro è tutt'altro che proibitivo, visto che si gioca in casa e contro un Anderlecht già terzo, che non ha grosse motivazioni se non quella di ottenere uno scalpo prestigioso.
Per essere più precisi, ricordiamo che il BVB vince il proprio girone se:
- vince
- pareggia e l'Arsenal vince con meno di 6 gol di scarto
- l'Arsenal non vince, a prescindere dal risultato di Dortmund
In tutti gli altri casi l'Arsenal passerebbe come prima relegando il BVB al secondo posto, cosa che non precluderebbe la qualificazione agli ottavi ma logicamente esporrebbe il BVB a squadre come Real Madrid, Chelsea ed una tra PSG e Barcellona. E per quanto sia già un buon obiettivo raggiungere gli ottavi di finale di Champions League, specie in questa stagione disgraziata, superare un altro turno ed entrare per il terzo anno di fila tra le prime otto d'Europa sarebbe decisamente migliore, sia in termini economici che in termini di UEFA Ranking, dato che con un eventuale accesso ai quarti il BVB potrebbe entrare anche in prima fascia nel prossimo sort VA BENE VA BENE, AVEVAMO DETTO BASTA ASPIRAZIONI CHAMPIONS PER QUEST'ANNO!!!
Tornando al match di stasera, Klopp in conferenza stampa ha fatto abbastanza chiaramente capire che schiererà la squadra titolare perché vuole vincere, come giusto che sia, anche per dare stabilità e continuità alla squadra, come detto dal biondo allenatore. Tra i titolari non figurerà Sebastian Kehl, che è uno dei quattro indisponibili della squadra insieme ai lungodegenti Marco Reus e Dong-Won Ji ed a Sokratis Papastathopoulos, che fatica a rientrare da un infortunio che sembrava meno grave del previsto dopo la partita con il Gladbach. Dunque squadra titolare o pseudo tale e possibilità per Sahin e Blaszczykowski di tornare titolari, visto che sono stati annunciati da Klopp tra i 18 convocati.
Sì ma... chi giocherà in porta? E' il nuovo tormentone dei tifosi. Klopp ha detto che si fida al 100% di Weidenfeller, ma lo stesso vale per Langerak, cosa che non risolve alcun dubbio. Ha anche affermato di aver già deciso il numero 1 titolare, ma non l'ha rivelato. La probabile formazione del BVB stasera sarà (4-2-3-1): Langerak; Piszczek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Bender, Sahin; Mkhitaryan, Kagawa, Aubameyang; Ramos. Possibilità che Auba torni a fare il centravanti al posto di Ramos con Gundogan nuovamente a spaziare tra mediana e trequarti. Inoltre, forse Durm potrebbe rivedere il campo magari al posto di Schmelzer che non dà ancora sicurezza fisica.
Veniamo all'Anderlecht. Abbiamo già detto sull'inutilità di questa partita per loro, però anche per questo motivo, visto che non hanno nulla da perdere, potrebbero giocarsela a viso aperto per provare ad ottenere un successo importante. Per cui è anche difficile come si schiererà mister Besnik Hasi, se opterà per la formazione titolare o per un undici rimaneggiato per far riposare qualche giocatore chiave in funzione del campionato, dove i biancomalva sono terzi in classifica. Noi pensiamo che lo schieramento avrà comunque molti titolari ed una possibile formazione iniziale potrebbe essere questa (4-2-3-1): Proto; Vanden Borre, Mbemba, Deschacht, N'Sakala; Tielemans, Defour; Conte, Praet, Kawaya; Mitrovic. Come al solito grande scelta nel ruolo di trequartista, tanto che uno di questi, il ghanese Acheampong, potrebbe anche essere schierato da terzino sinistro come è già successo in questa stagione.
Ore 20.30, ad un punto dal conquistare uno dei tre obiettivi stagionali del BVB.
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venerdì 5 dicembre 2014
Recap 14^ giornata 2014/2015: BVB-Hoffenheim 1-0
Il ritorno alla vittoria, senza autogol da centrocampo. Giocando un calcio propositivo, senza rischiare. E' stato il ritorno di quella filastrocca che fa "Piszczek-Hummels-Subotic-Schmelzer", il ritorno di un talento che le filastrocche le fa coi piedi. Il BVB dopo domenica doveva essere smantellato nel mercato di gennaio e Klopp mandato via, magari col successo di stasera c'è chi ritratterà.
Un leitmotiv dell'inizio di stagione da parte di Klopp era il cambio di formazione, che aveva recentemente placato utilizzando lo stesso modulo, con gli stessi calciatori. Questa sera l'undici titolare cambia di nuovo in maniera radicale, con i quattro difensori titolari finalmente titolari insieme per la prima volta dalla finale di Champions League 2012/2013. E poi Gundogan da regista, con Kehl e Bender da guardie del corpo. Un centravanti, finalmente, nella figura di Adrian Ramos con Aubameyang spostato di nuovo all'esterno d'attacco sulla stessa linea di Mkhitaryan. Ma, soprattutto, Mitchell Langerak titolare: il portiere australiano di solito sostituiva Weidenfeller in caso di infortuni o squalifiche per quest'ultimo. Questa sera Roman era disponibile, a posto fisicamente, ma Klopp ha deciso di schierare Mitch. Che sia stata la serata di un passaggio di testimone? Lo capiremo probabilmente dalla prossima partita, ma nel frattempo la notizia fa abbastanza scalpore. Ed è con queste domande che ci si approccia ad uno dei match più importanti della stagione.
La partita inizia con un BVB subito propositivo, con molto possesso offensivo ed un tiro in porta tentato da Schmelzer. In realtà però poco accade nei primi 10 minuti, pur non essendo un inizio di match noiosissimo. Bisogna aspettare dopo il quarto d'ora per rendere le cose più interessanti, e le cose sono davvero interessanti: bella combinazione sulla fascia destra, la palla arriva ad Aubameyang che mette in mezzo. Baumann non riesce a deviare, da dietro spunta Ilkay Gundogan. Chi? ILKAY GUNDOGAN! Che segna di testa, e porta in vantaggio il BVB. Primo gol in campionato da un Greuther Furth-BVB finito 1-6, con Mourinho in tribuna, dell'aprile 2013. Poi nel mezzo il gol nella finale di Champions League, quello nella Superpokal del 2013 ed un gol in nazionale, nel giorno in cui si fece male alla schiena. E' il segno del ritorno del giocatore più forte del BVB? Solo il tempo potrà dirlo, ma questo gol è di un'importanza indescrivibile.
Bisogna dire che poco succede nel proseguimento del primo tempo, tra discrete prestazioni difensive ed un gioco generalmente spezzettato a causa dei molti fischi emessi dall'arbitro Zwayer. Non è una partita cattivissima, ma ci sono anche diverse ammonizioni come quelle a Kehl e Ramos. L'unica vera occasione da gol per l'Hoffenheim arriva al 36° con Schipplock, che però conclude fuori concedendo l'unico brivido del primo tempo ai tifosi del BVB, che però vedono la propria squadra chiudere in vantaggio il primo tempo per 1-0.
Markus Gisdol prova a cambiare qualcosa tra i due tempi inserendo il francese Modeste come centravanti al posto di Sven Schipplock, che effettivamente poco ha fatto nel primo tempo. Questo cambio però nulla c'entra con la clamorosa occasione avuta dall'Hoffenheim in apertura di ripresa, con un calcio di punizione dal limite che solo un intervento eccezionale di Hummels riesce a fermare, visto che la parabola di Rudy sarebbe entrata alle spalle di un impotente Langerak. E' un secondo tempo più brillante del primo, con il BVB che attacca a sua volta alla ricerca di un raddoppio forse rassicurante. Il raddoppio arriverebbe pure, ancora di testa con Aubameyang, ma il guardalinee sbandiera una posizione di fuorigioco del gabonese che in realtà non c'è, e non è nemmeno un episodio al limite. Cose che capitano, ci mancherebbe. La squadra di Klopp comunque attacca abbastanza continuamente e con Gundogan arriva di nuovo al tiro al 60° minuto, e poi con Aubameyang al 61° ed infine con Hummels al 63°, tutte occasioni limpide che però non vengono concretizzate.
La partita prende una piega abbastanza chiara, il BVB fa il gioco e l'Hoffenheim pensa a non prenderne di più. Allora nei biancoblu entra un giocatore offensivo come Elyonoussi al posto di Rudy, mentre Klopp non ha provveduto ad alcuna sostituzione fino a pochi minuti dalla fine, quando all 82mo inserisce Grosskreutz al posto di Ramos. Ed iniziano dieci minuti di pathos totale per il BVB, che dapprima rischia di concedere un rigore su un intervento sgraziato di Subotic, sul quale Zwayer lascia correre, poi subisce una punizione di Salihovic che va alta. Nel recupero entrano Ginter al posto di Gundogan e Immobile al posto di Aubameyang. L'ultima occasione è per l'Hoffenheim ma la punizione di Salihovic non trova compagni a colpire di testa. Finisce dunque così, 1-0, ed il BVB è di nuovo fuori dalla zona retrocessione. Almeno per le prossime 18 ore.
Un leitmotiv dell'inizio di stagione da parte di Klopp era il cambio di formazione, che aveva recentemente placato utilizzando lo stesso modulo, con gli stessi calciatori. Questa sera l'undici titolare cambia di nuovo in maniera radicale, con i quattro difensori titolari finalmente titolari insieme per la prima volta dalla finale di Champions League 2012/2013. E poi Gundogan da regista, con Kehl e Bender da guardie del corpo. Un centravanti, finalmente, nella figura di Adrian Ramos con Aubameyang spostato di nuovo all'esterno d'attacco sulla stessa linea di Mkhitaryan. Ma, soprattutto, Mitchell Langerak titolare: il portiere australiano di solito sostituiva Weidenfeller in caso di infortuni o squalifiche per quest'ultimo. Questa sera Roman era disponibile, a posto fisicamente, ma Klopp ha deciso di schierare Mitch. Che sia stata la serata di un passaggio di testimone? Lo capiremo probabilmente dalla prossima partita, ma nel frattempo la notizia fa abbastanza scalpore. Ed è con queste domande che ci si approccia ad uno dei match più importanti della stagione.
La partita inizia con un BVB subito propositivo, con molto possesso offensivo ed un tiro in porta tentato da Schmelzer. In realtà però poco accade nei primi 10 minuti, pur non essendo un inizio di match noiosissimo. Bisogna aspettare dopo il quarto d'ora per rendere le cose più interessanti, e le cose sono davvero interessanti: bella combinazione sulla fascia destra, la palla arriva ad Aubameyang che mette in mezzo. Baumann non riesce a deviare, da dietro spunta Ilkay Gundogan. Chi? ILKAY GUNDOGAN! Che segna di testa, e porta in vantaggio il BVB. Primo gol in campionato da un Greuther Furth-BVB finito 1-6, con Mourinho in tribuna, dell'aprile 2013. Poi nel mezzo il gol nella finale di Champions League, quello nella Superpokal del 2013 ed un gol in nazionale, nel giorno in cui si fece male alla schiena. E' il segno del ritorno del giocatore più forte del BVB? Solo il tempo potrà dirlo, ma questo gol è di un'importanza indescrivibile.
Bisogna dire che poco succede nel proseguimento del primo tempo, tra discrete prestazioni difensive ed un gioco generalmente spezzettato a causa dei molti fischi emessi dall'arbitro Zwayer. Non è una partita cattivissima, ma ci sono anche diverse ammonizioni come quelle a Kehl e Ramos. L'unica vera occasione da gol per l'Hoffenheim arriva al 36° con Schipplock, che però conclude fuori concedendo l'unico brivido del primo tempo ai tifosi del BVB, che però vedono la propria squadra chiudere in vantaggio il primo tempo per 1-0.
Markus Gisdol prova a cambiare qualcosa tra i due tempi inserendo il francese Modeste come centravanti al posto di Sven Schipplock, che effettivamente poco ha fatto nel primo tempo. Questo cambio però nulla c'entra con la clamorosa occasione avuta dall'Hoffenheim in apertura di ripresa, con un calcio di punizione dal limite che solo un intervento eccezionale di Hummels riesce a fermare, visto che la parabola di Rudy sarebbe entrata alle spalle di un impotente Langerak. E' un secondo tempo più brillante del primo, con il BVB che attacca a sua volta alla ricerca di un raddoppio forse rassicurante. Il raddoppio arriverebbe pure, ancora di testa con Aubameyang, ma il guardalinee sbandiera una posizione di fuorigioco del gabonese che in realtà non c'è, e non è nemmeno un episodio al limite. Cose che capitano, ci mancherebbe. La squadra di Klopp comunque attacca abbastanza continuamente e con Gundogan arriva di nuovo al tiro al 60° minuto, e poi con Aubameyang al 61° ed infine con Hummels al 63°, tutte occasioni limpide che però non vengono concretizzate.
La partita prende una piega abbastanza chiara, il BVB fa il gioco e l'Hoffenheim pensa a non prenderne di più. Allora nei biancoblu entra un giocatore offensivo come Elyonoussi al posto di Rudy, mentre Klopp non ha provveduto ad alcuna sostituzione fino a pochi minuti dalla fine, quando all 82mo inserisce Grosskreutz al posto di Ramos. Ed iniziano dieci minuti di pathos totale per il BVB, che dapprima rischia di concedere un rigore su un intervento sgraziato di Subotic, sul quale Zwayer lascia correre, poi subisce una punizione di Salihovic che va alta. Nel recupero entrano Ginter al posto di Gundogan e Immobile al posto di Aubameyang. L'ultima occasione è per l'Hoffenheim ma la punizione di Salihovic non trova compagni a colpire di testa. Finisce dunque così, 1-0, ed il BVB è di nuovo fuori dalla zona retrocessione. Almeno per le prossime 18 ore.
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