Un bel match, con un discreto primo tempo ed una ripresa quasi ingestibile, emotivamente. Ancora imbattuti nel 2016 ed usciti a testa altissima dalla Veltins Arena nonostante un uso corposissimo delle riserve. Che forse testimoniano ancor di più che quando c'è un impianto di gioco ben studiato, il talento fa la differenza fino ad un certo punto.
Per quelli che "no, è il derby, Tuchel non farà molto turnover" leggere la formazione titolare non dev'essere stata una grande esperienza: tre titolari su undici, Ginter che torna esterno destro di fascia e Leitner in luogo di Castro, mentre davanti coppia inedita formata da Ramos e Pulisic. Visto lo schieramento non è stato chiaro sin da subito come i ragazzi potessero mettersi in campo, ma l'idea principale è quella di un 3-5-2 con Ginter e Durm che scalano sulla linea difensiva quando la squadra non è in possesso di palla. Dall'altra parte Breitenreiter decide di rinunciare a sorpresa a Max Meyer, scegliendo Belhanda dietro Huntelaar. In più, Caicara alto a destra con Sascha Riether terzino destro di ruolo, in una versione più coperta dei Blau-Weiss.
La partita inizia con uno Schalke propositivo contro un BVB effettivamente schierato a 5 dietro quando in fase di non possesso e con tre centrali, ma la prima spinta dei knappen dura poco perché il BVB prende il controllo del match e comincia a macinare possesso palla, creando qualche grattacapo alla difesa dello Schalke, soprattutto con un Pulisic molto ispirato nelle prime fasi di gioco. La prima occasione, se si vuole definire tale, è con una punizione di Nuri Sahin, parata da Fahrmann.
E' comunque incredibile come questa squadra, nonostante otto riserve in campo, non perda alcun tempo di gioco e faccia lo stesso calcio dei titolari, anche se con meno talento complessivo da mettere in gioco. Ed è ancor più incredibile come, in una partita così sentita, il migliore in campo sia un ragazzo di 17 anni e mezzo come Christian Pulisic, solo alla sua seconda partita da titolare nel calcio professionistico. Ma è proprio il piccolo yankee a creare l'occasione maggiore per il BVB al 26°, con una bella iniziativa personale ed una conclusione che finisce fuori di poco. A dispetto della bella partita che è, ci sono comunque poche occasioni da gol e lo Schalke, che dovrebbe essere la squadra delle due col sangue agli occhi, non si fa vedere dalle parti della porta giallonera per la prima mezz'ora, anche se subito dopo una conclusione estemporanea di Leroy Sané prende il palo. Il finale è tutto dei padroni di casa, che prima vanno alla conclusione con Junior Caicara, senza creare problemi a Burki, poi Geis, in ripartenza, giunge quasi al limite dell'area di rigore ma spara alto. Finisce dunque così il primo tempo, sul punteggio di 0-0.
Tuchel cambia qualcosa all'intervallo, inserendo Mkhitaryan al posto di Mats Hummels, rendendo a questo punto la sua squadra un "classico" 4-2-3-1 con Bender e Papastathopoulos centrali difensivi, mentre Durm e Ginter arretrano leggermente il loro raggio d'azione. E, come da tradizione, appena Tuchel cambia il BVB realizza: al 49° combinazione nello stretto tra Kagawa e Mkhitaryan, la palla torna al giapponese che senza pensarci alza un pallonetto da fuori area che trova impreparato Fahrmann e s'insacca in rete per lo 0-1, un gol fantastico per un giocatore che contro lo Schalke è sempre ispiratissimo.
Tuttavia, nemmeno il tempo di esultare che lo Schalke pareggia: al 51° minuto contropiede condotto da Huntelaar e Caicara, il cross del brasiliano viene respinto da Burki ma la palla finisce direttamente sui piedi di Leroy Sané che non deve far altro che appoggiare in rete per il gol dell'1-1. Un inizio di secondo tempo scoppiettante. che continua con una conclusione potente di Mkhitaryan su punizione che stavolta Fahrmann è bravissimo a parare. Ritmi decisamente più alti e spettacolo maggiore, che continua al 55° quando Matthias Ginter riporta in vantaggio il BVB, anche se in modo rocambolesco: punizione battuta da Sahin e deviata dalla barriera, la palla entra in area e viene colpita debolmente, ma la traiettoria è talmente precisa che finisce direttamente nell'angolino per l'1-2 in questo pazzo inizio di ripresa.
Il gol di Ginter convince Breitenreiter ad essere più spregiudicato, con l'ingresso di Max Meyer in luogo di Junior Caicara. Cambio fruttifero perché dai piedi del biondo talento nasce l'azione del 2-2, con palla che arriva a Sané il quale serve in profondità Huntelaar, in un'azione che ricorda molto il gol dell'1-0 del Liverpool giovedì scorso. Qui Papastathopoulos commette fallo da rigore e viene ammonito, dal dischetto Huntelaar non sbaglia realizzando il secondo pareggio del pomeriggio.
Tuchel prova a cambiare di nuovo le carte in tavola inserendo Pierre-Emerick Aubameyang ed il rientrante Ilkay Gundogan, al posto di uno spento Christian Pulisic e di Moritz Leitner, non prima però che il BVB si mangi due gol, prima con Kagawa e poi con Mkhitaryan. Cambia anche Breitenreiter che inserisce Aogo al posto di Kolasinac, lasciando invariato dunque il quadro tattico della sua squadra. Il coach dei padroni di casa fa entrare anche Eric-Maxim Choupo-Moting al posto di un nervoso Belhanda, provando a dare freschezza in attacco. E' comunque il BVB che va vicino al nuovo vantaggio, con il neo entrato Aubameyang che riceve in profondità ed entra in area, ma la sua conclusione viene deviata da Matip in angolo. Adesso ci sono spazi per entrambi gli attacchi e Gundogan prova a sfruttarli per il Borussia. In realtà però la migliore occasione del finale di match capita tra i piedi di Max Meyer che riceve solo in area un bel cross di Choupo-Moting ma la conclusione del talento di Oberhausen finisce alta sopra la traversa, decretando così la fine del match con il punteggio di 2-2.
Nessun commento:
Posta un commento