sabato 31 ottobre 2015

Preview 11^ giornata Bundesliga 2015/2016: Werder Brema-BVB, l'importante è vincere, non la goleada



Un dato sta avendo molta visibilità dopo il 7-1 rifilato dal BVB al Paderborn nel mercoledì di coppa: nelle 19 partite disputate finora, 61 gol sono stati realizzati dai gialloneri. Una media impressionante, 3,2 reti a partita. Del resto la partita di mercoledì non è stata la prima della stagione con 7 gol a favore (7-2 fu il punteggio finale di BVB-Odd) e si veniva da un 5-1 contro l'Augsburg. Va anche detto che, per aver iniziato la stagione dai preliminari di Europa League, si sono affrontate molte squadre di livello decisamente inferiore per cui qualche esplosione offensiva era da mettere in conto, ma indubbiamente la produzione offensiva della squadra è stata sopra le righe.

Certo, va segnalato un altro dato, relativo ai gol subiti: nelle stesse 19 partite, contro le stesse avversarie, sono stati subiti 21 gol e una squadra che vuole competere su tre fronti non può permettersi di subire più di un gol a partita. Indubbiamente possiamo avere scusanti relative a trasferte lunghe, ritardi di preparazione e quello che vi pare ma c'è qualche difficoltà, che attualmente sta passando sotto silenzio, a mantenere la porta inviolata.

In particolare, questa squadra sembra abbastanza esposta all'errore del singolo (e ultimamente questo singolo si chiama Roman Burki) o a blackout difensivi abbastanza inspiegabili. Come nel caso di Hannover, dove poi la differenza di livello tra le due squadre ha visto il BVB prevalere, ma possiamo citare il match contro il Darmstadt, quello contro l'Hoffenheim (e gli dei del calcio solo sanno come non abbiamo perso in quell'occasione), due dei tre gol subiti ai gironi di Europa League e recentemente anche i gol presi dall'Augsburg e dal Paderborn.

Quando buttarla in fallo laterale è il piano A, B e C.


E' vera una cosa, degli studi hanno dimostrato che "la difesa vince i campionati" è un mito, perché c'è maggior correlazione tra differenza reti e punti in classifica che tra gol subiti e punti in classifica (anche negli scontri diretti, ma questo è palese), tuttavia non si può pensare che la squadra riesca a segnare sempre tre gol ogni partita mentre non è detto che anche il dato sui gol subiti scenda, a maggior ragione andando avanti nella stagione. Alle volte sembra che la squadra abbia bisogno di prendere uno schiaffo per svegliarsi: questo ce lo si può permettere contro l'Odd, dove ne puoi prendere anche tre prima di svegliarti perché poi sei abbastanza forte da segnarne quattro nel resto della partita, ma non si può pensare che accada lo stesso contro squadre migliori, che si troveranno nei turni successivi di Europa League o nei match chiave di campionato. Dovrebbe essere uno dei punti focali del lavoro di Tuchel, per adesso non vediamo grossi miglioramenti ma la situazione sicuramente potrebbe cambiare nel corso della stagione. Se non altro, ce lo auguriamo.

E' con questa "preoccupazione" che presentiamo l'avversario di oggi, nella trasferta di Brema. L'anno scorso finì con una sconfitta abbastanza netta, un 2-1 che ci relegò all'ultimo posto. Era l'ultimo match prima della pausa invernale e per il Werder stava per iniziare una striscia positiva sotto il nuovo tecnico Viktor Skripnik che li avrebbe portati a lottare per un posto in Europa League fino all'ultima giornata, proprio contro il Borussia Dortmund che nella sua lenta ripresa congelò la qualificazione europea con il 3-2 del Westfalenstadion all'ultima giornata. Il preambolo serve a ricordarci che anche l'anno scorso il Werder iniziò male per poi riprendersi e potrebbe non esserci eccezione quest'anno: dopo le prime giornate di difficoltà, sabato scorso è arrivato un successo netto e sorprendente per 0-3 in casa del Mainz.

Dunque il Werder potrebbe aver ripreso forma e non va assolutamente sottovalutato, anche perché ha le armi per poter segnare in ogni modo. Certo, i difensori centrali non sono i più mobili del mondo e contro un Aubameyang riposato rischiano di vedere gli ufo già nel primo tempo, ma come avversario nel suo complesso vanno presi con le molle. Hanno solo due assenze per infortunio, quella del portiere Raphael Wolf e del terzino Santiago Garcia, mentre Aron Johannsson è in dubbio per un problema all'adduttore ma non è escluso che possa esserci. Questa potrebbe essere la formazione titolare nel match di oggi (4-2-3-1): Wiedwald; Gebre Selassie, Vestergaard, Galvez, U. Garcia; Bargfrede, Fritz; Bartels, Junuzovic, Lorenzen; Ujah. Attenzione al nigeriano ex Colonia Ujah, che è abbastanza in forma con la doppietta di Mainz e resta un centravanti abbastanza pericoloso. Dietro la velocità di Lorenzen potrebbe essere pericolosa nei contropiedi, come fu anche nella scorsa stagione. Il reparto arretrato resta il punto debole ma Vestergaard è un buonissimo difensore che può anche cavarsela contro avversari più rapidi (anche se Aubameyang è fin troppo rapido). Chiaramente, cerchio rosso sul piede destro di Zlatko Junuzovic, forse il miglior tiratore di punizioni della Bundesliga.

Il Borussia Dortmund ormai ha risolto tutti i problemini fisici ma aspetta ancora Erik Durm e Nuri Sahin, che a questo punto potrebbero tornare a dicembre, se non direttamente dopo la pausa invernale. Il resto degli effettivi però, come detto, c'è ed è abbastanza per metter giù la nostra formazione titolare, che è quella a cui Tuchel si affiderà, molto probabilmente. Dunque gli undici che scenderanno in campo dovrebbero essere questi (4-1-4-1): Burki; Ginter, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Weigl; Mkhitaryan, Gundogan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Di questi, forse Mkhitaryan è colui con maggior chance di poter restare a sedere, magari in luogo dell'ottimo Gonzalo Castro di questo periodo, ma ne dubitiamo. Papastathopoulos atteso a festeggiare il suo rinnovo fino al 2019 con una prestazione di livello contro i trequartisti del Werder.

mercoledì 28 ottobre 2015

Preview 2° turno DFB Pokal 2015/2016: BVB-Paderborn, chi non muore si rivede



Ovvero Stefan Effenberg. Ex calciatore della Fiorentina ma soprattutto di Bayern Monaco e Borussia Moenchengladbach, attivo principalmente negli anni '90. Era il periodo in cui il Borussia Dortmund di Ottmar Hitzfeld e, in minima parte, Nevio Scala, vinceva titoli nazionali ed internazionali mentre il Gladbach soffriva e il Bayern non era così dominante come in tempi recenti. Poi il Bayern  prese Hitzfeld e nel triennio 1999-2001 fece due finali di Champions League, vincendone una con Effenberg protagonista, ma questa è un'altra storia.

Sta di fatto che il biondo ragazzone proveniente dal Nord della Germania, al termine della sua carriera da calciatore non si è fatto molto vedere nell'ambiente, poi ad inizio ottobre viene chiamato dal Paderborn, squadra appena retrocessa dalla Bundesliga che dopo dieci giornate era in difficoltà, al 15° posto, solamente a due punti dall'ultimo posto in classifica occupato dal Duisburg. Una scelta coraggiosa per il club neroazzurro visto che Effenberg è alla sua prima esperienza assoluta da allenatore ma è una scelta che finora sta pagando, visto che nelle due partite sotto la nuova gestione sono arrivate altrettante vittorie, con la squadra ora al 13° posto in classifica ma rilanciata verso un campionato più che dignitoso.

Ed è con morale sollevato e qualche aggiustamento tecnico che il Paderborn si presenta al Westfalenstadion, nella partita di sedicesimi di coppa nazionale si disputa oggi alle ore 19. Un avversario indubbiamente di caratura inferiore ma che sarà molto ostico, che non ha caratteristiche tanto differenti da quelle della scorsa stagione, con un reparto difensivo solido ed esterni di centrocampo molto rapidi nel generare dei contropiedi sempre pericolosi. E si sa, nelle coppe nazionali l'impresa delle piccole squadre è sempre dietro l'angolo, basti pensare al cammino fatto dall'Arminia Bielefeld che ha raggiunto le semfinali lo scorso anno dopo aver battuto Werder Brema e Borussia Moenchengladbach e crollando solo contro il Wolfsburg, vincitore della competizione.

Per Stefan Effenberg, la prima esperienza da allenatore rischiava di essere una patata bollente: lui ha raddrizzato subito la situazione al Paderborn


Il BVB dal canto suo ha tutte le intenzioni del Mondo per onorare la competizione come nella storia recente è stato, con tre finali nelle ultime quattro edizioni e siamo sicuri che Tuchel non si aprirà molto al turnover. Difficile che possa essere schierata la squadra titolare, ma molti dei giocatori più importanti probabilmente saranno presenti dal primo minuto. Forse vedremo anche Mkhitaryan che sembra aver risolto il problema alla coscia che lo ha tenuti fuori dal match di domenica contro l'Augsburg. Questa potrebbe essere la formazione iniziale (4-1-4-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Park; Weigl; Mkhitaryan, Castro, Kagawa, Reus; Aubameyang. A dire il vero Subotic sembra non gradire di grandi attenzioni da parte di Tuchel, ma supponiamo che in un match del genere possa avere spazio da titolare. Per il resto, Gundogan potrebbe sedersi, buone chance anche per uno tra Hofmann e Januzaj come titolare.

Torniamo al Paderborn. Effenberg ha lasciato la stessa disposizione tattica imposta dal precedente tecnico Markus Gellhaus, ma un'evidente slancio morale e qualche cambio negli uomini ha portato a risultati ben migliori, per adesso. Sarà importante capire quanto dureranno nel corso della stagione, in ogni caso ad oggi sono nel pieno della loro fiducia e potranno creare un fastidio al BVB. Una possibile formazione titolare, molto simile a quella vista nelle ultime due giornate, potrebbe essere questa (4-2-3-1): Kruse; Ndjeng, Hoheneder, Bruckner, Hatherz; Wydra, Bakalorz; Koc, Stoppelkamp, Stoger; Proschwitz. Diverse opzioni in attacco, con Saglik e Vucinovic che sono in lizza per un posto dall'inizio. Attenzione al fabbro, nonché ex di turno, Marvin Bakalorz che con un intervento molto duro causò uno dei quattro infortuni della scorsa stagione di Marco Reus.

domenica 25 ottobre 2015

Preview 10^ giornata Bundesliga 2015/2016: BVB-Augsburg, di nuovo un testacoda (e qualche migliaio di Km in più)



Dopo l'ennesima tornata di partite in Europa League, il BVB torna a giocare di domenica, nella partita "digestivo" della giornata, quella delle 15.30. Oggi torna al Westfalenstadion per affrontare un'altra rappresentante della Bundesliga in Europa League, quell'Augsburg che non ha iniziato benissimo né in campionato, né in Europa ma viene da un'ottima vittoria in trasferta, in quel di Alkmaar. Del resto si sa, le squadre di Weinzierl tendono a partire piano anche se, considerando che la preparazione è stata iniziata prima proprio a causa dell'impegno in Europa League, forse i bavaresi hanno iniziato fin troppo piano ed ora si trovano nei bassifondi della classifica. Hanno armi per riprendersi, ma indubbiamente l'inizio di stagione non è stato proprio quello che si aspettavano.

E dunque, BVB 2° contro Augsburg ultimo, possiamo parlare di testacoda. Però nel titolo abbiamo detto "di nuovo testacoda", perché? Semplice, perché nell'ultimo confronto diretto al Westfalenstadion l'Augsburg era terzo in classifica mentre il BVB ultimo. Come cambiano le cose in 8 mesi... nello scorso gennaio vinse l'Augsburg, 0-1 con gol di Bobadilla dopo una dormita generale della difesa. Andando per corsi e ricorsi storici possiamo dire che questa volta essendo l'Augsburg ultimo, potrebbe esser lei a perdere, in favor nostro. Del resto siamo favoriti abbastanza chiaramente.

Tuttavia il punto non è andare ad usare la cabala, quanto per evitare che l'impegno contro i rossoverdi venga sottovalutato. Contro l'Augsburg, se si fa eccezione per uno 0-4 esterno (esordio con tripletta di Aubameyang). il BVB ha sempre sofferto e potrebbe non esserci differenza quest'oggi. Tuchel ha dimostrato di saper dare un'identità maggiore ai gialloneri contro la difesa schierata ma in questo genere di partite si è sempre avuto qualche difficoltà, come anche nel successo contro l'Hertha Berlino o il più recente 2-2 contro il Darmstadt. Per cui prendere l'avversario con le molle anche perché, se si eccettua per Abdul Rahman Baba passato al Chelsea, la squadra è quella dello scorso anno, dunque un gruppo che si conosce e che può entrare in forma da un momento all'altro.

In più, non dimentichiamoci che il BVB viene da Baku, dove ha giocato contro il Qabala in Europa League. Quasi cinque ore di volo all'andata e quasi cinque ore di volo al ritorno, con ritorno sostanzialmente venerdì mattina. L'Augsburg come detto ha giocato nei Paesi Bassi, un'oretta di volo tra andata e ritorno ed hanno passato la notte tra giovedì e venerdì ognuno nei loro letti. Non sappiamo quanto possa incidere, ma sicuramente questo è un minimo vantaggio per gli ospiti che hanno potuto recuperare meglio dall'impegno europeo.

Se non altro il BVB recupera tutti, tranne i soliti noti Sahin e Durm, per il match di oggi. Di Sahin è ormai un mese che non si sa nulla e le possibilità che si sia di fronte ad un Gundogan 2.0 sono alte. Durm invece ha avuto un setback di tre settimane, per cui fra un mese potrebbe tornare tra i disponibili. Diciamo potrebbe perché ormai con gli infortunati del BVB bisogna sempre prendere tutto con le pinze. E' altamente verosimile che Tuchel vada con la formazione titolare del campionato e cioè questa (4-1-4-1): Burki; Ginter, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Weigl; Mkhitaryan, Gundogan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Possibili differenze potrebbero riguardare solo la trequarti, dove magari uno fra Castro e Januzaj potrebbe trovare spazio in luogo di Kagawa, o al massimo sulla fascia sinistra considerando che Schmelzer sia appena rientrato da uno stop per infortunio. Per il resto, c'è abbastanza fiducia che i nomi siano questi.

Weinzierl dal canto suo usa a sua volta un 4-1-4-1, anche se leggermente più difensivo: preferisce lasciare il possesso all'avversario salvo poi recuperare palla nella propria metacampo e liberare la velocità dei suoi calciatori in contropiede. Il problema attuale del giovane allenatore è legato agli infortuni: mancano 3/4 della difesa titolare e quindi deve rimaneggiare il reparto arretrato con delle riserve che, logicamente, non sono della stessa qualità dei titolari visto il budget limitato dei bavaresi. Mancheranno Opare, Hong e Stafylidis, forse l'unico che si potrebbe riuscire a recuperare per oggi. Dunque la formazione titolare potrebbe essere questa: Hitz; Verhaegh, Callsen-Bracker, Klavan, Max; Baier; Esswein, Feulner, Trochowski, Werner; Bobadilla. Nel reparto offensivo c'è più scelta, oltre ai nomi inseriti ci sono giocatori del calibro di Koo, Altintop, Caiuby e Matavz e questi quattro nomi hanno le loro chance di iniziare il match dall'inizio. In genere comunque Weinzierl potrebbe andare con un assetto meno offensivo, ecco perché abbiamo inserito nel XI possibile sia Trochowski che l'ex Manuel Feulner, giocatori più bravi in fase di contenimento.

giovedì 22 ottobre 2015

Recap 3^ giornata Europa League 2015/2016: Qabala-BVB 1-3

Tre punti, un primato nel girone ed un cammino in discesa in questa prima parte di Europa League. Non una bellissima partita, ma conta poco. In special modo se hai un giocatore di altissimo livello che può segnare a questi ritmi.



Nessuna sorpresa nella formazione iniziale del Qabala mentre, se volete, è una mezza sorpresa la scelta della formazione titolare per Tuchel, con le sole eccezioni di Schmelzer, che non si è voluto rischiare, e Mkhitaryan per i motivi spiegati nella nostra preview.

L'inizio della partita vede subito il BVB coinvolto in attacco con Hofmann che conclude verso la porta dopo quattro minuti. Veloce la risposta del Qabala che prima va molto vicina al gol con Zenjov e poi un minuto dopo è ad un tocco prodigioso di Ginter dal realizzare, con Dodò anticipato davanti alla porta, azione che si ripete per due volte nel giro di tre minuti. E' un Qabala molto aggressivo, che ha colto di sorpresa il BVB il quale non riesce ad entrare in area a causa del pressing asfissiante dei padroni di casa. Il BVB comunque comincia a riprendere un po' di campo e con Aubameyang impegna due volte la difesa rossonera.

E infine arriva il gol del vantaggio. Siamo alla mezz'ora azione poco incisiva sulla sinistra tra Park e Reus, che perde palla. Tuttavia il disipmegno di Dashdemirov non è di qualità e la palla viene recuperata da Gundogan che serve Aubameyang. Il gabonese invece di entrare in area scocca una conclusione dal limite che va a piazzarsi direttamente nell'angolino opposto per il vantaggio giallonero.

Passano sette minuti ed arriva anche il gol del raddoppio: solita azione ragionata, palla che arriva tra i piedi dorati di Gundogan che combina con Aubameyang e manda il centravanti solo davanti alla porta. Per Pierre è uno scherzo infilare di nuovo la porta e realizzare il 2-0. E' un doppio vantaggio improvviso ed importante che sia arrivato prima dell'intervallo, anche perché nel finale di primo tempo il Qabala si fa di nuovo vivo in attacco con il solito Dodò in una prima occasione e poi con il centrale difensivo Stankovic che su azione di palla inattiva si mangia letteralmente il gol che avrebbe accorciato le distanze. Con questa occasione mancata termina anche il primo tempo.

Nella ripresa il BVB impone subito il proprio gioco con la solita rete di passaggi atta a creare spazi utili per un inserimento dei giocatori offensivi, ma nei primi dieci minuti accade poco o nulla. Prova allora Grygorchuk a cambiare qualcosa inserendo Zagarov al posto di un Pereyra non brillantissimo oggi. Contromosse pure per Tuchel che inserisce Bender al posto di Hummels e Piszczek al posto di Gundogan. In questo modo Tuchel sposta Ginter a centrocampo con Bender che prende il posto di Hummels in difesa, mentre Piszczek si posiziona nel suo consueto ruolo di terzino destro. Il nostro allenatore poi procede anche ad un veloce terzo cambio, inserendo Marcel Schmelzer al posto di Park Joo-Ho, con il BVB che dunque completa le sostituzioni ben prima della mezz'ora della ripresa. Se non altro i gialloneri diventano di nuovo incisivi: prima mancano il 3-0 con Hofmann, clamorosamente incapace di realizzare solo davanti alla porta. Poi però dall'azione di palla inattiva successiva la terza rete arriva ed ancora con Aubameyang, che sfrutta l'ennesima ribattuta difettosa di Bezotosny su un tiro di Bender per raccogliere il pallone e insaccare da pochi passi. Tripletta per Aubameyang, decisamente il miglior giocatore in campo nella partita.

L'ultimo quarto d'ora è decisamente accademia, l'esito della partita non è più in discussione ed anzi nei timidi tentativi del Qabala di realizzare il gol della bandiera sono nate situazioni di contropiede che hanno visto andare al tiro Ginter, Reus e Aubameyang, che ha avuto una netta chance di realizzare il suo poker personale. In realtà il Qabala riesce a realizzare solo all'ultimo secondo, proprio con Dodò che sfrutta una confusionaria azione offensiva in cui il BVB ha salvato il "clean sheet" in due occasioni ma non ha potuto far nulla in occasione del tentativo del centravanti brasiliano. Finisce dunque 1-3, ma ciò che importa è la vittoria.



Preview 3^ giornata Europa League 2015/2016: Qabala-BVB, questo non è un paese per armeni



Continua il tour nella parte orientale dell'Europa per il BVB e se la trasferta di Salonicco sembrava già lunga, essa appare nulla in confronto alle 4 ore e 37 minuti di aereo che la squadra ha dovuto percorrere per raggiungere l'Azerbaigian e la città di Baku per affrontare il Qabala, o Qabbalah o Gabala a seconda della trascrizione dal cirillico, nome che si pronuncia Ghebelé. Un paese ed un campionato che si stanno affacciando nell'Europa che conta e che ripetutamente stanno proponendo compagini del proprio campionato nel secondo trofeo continentale per importanza.

Il Qabala è alla seconda partecipazione in Europa League, prima volta assoluta nella fase a gironi dopo essere uscita al primo turno preliminare nella scorsa stagione. Una squadra giovane, fondata nel 2005 e promossa nel massimo campionato nazionale la stagione dopo, dove in un continuo crescendo si è classificata terza assoluta negli ultimi due campionati, andando vicina a vincere il suo primo trofeo nel maggio 2014 perdendo ai rigori la finale di Azarbaijan Cup contro il Neftchi Baku. Una squadra ambiziosa quella rossonera, che parte da piccole basi come il suo piccolo stadio, da soli 2000 posti, che infatti non viene utilizzato nelle partite interne (come detto si giocherà a Baku); non mancano i capitali comunque, che stanno attirando giocatori di livello sempre più alto, in più c'è un progetto di ampliamento consistente della capienza dello stadio, da portare fino a 15000 posti a sedere per quando, nelle loro ambizioni, il Qabala farà presenza fissa nelle competizioni europee.

L'attuale stadio del Qabala. Entro qualche anno verranno costruite tribune anche sugli altri tre lati del campo.


Dicevamo, trasferta in terra azera. C'è un territorio nel Sud-Ovest dello stato, chiamato Nagorno Karabakh, di etnia e lingua armena, che si è autoproclamato indipendente nel 1992, indipendenza che l'Azerbaigian non riconosce. Difatti questo territorio è ancora sotto controllo delle autorità azere ma è conteso a sua volta dall'Armenia, situazione che conseguentemente ha portato ad un conflitto durato due anni, dal 1992 al 1994. In teoria, perché nella pratica nonostante il "cessate il fuoco" ed i tanti tentativi di mediazione, continuano ad esserci episodi di scontri a fuoco. Ad oggi la situazione è tutt'altro che risolta e fra Armenia ed Azerbaigian non corre affatto buon sangue.

Ne vien da se che in Azerbaigian i cittadini armeni non siano i benvenuti. Ed il problema coinvolge in pieno il Borussia Dortmund, che annovera nella sua rosa un cittadino armeno: Henrikh Mkhitaryan. Il quale, non solo è armeno ma ha anche mostrato supporto alla popolazione del Nagorno Karabakh in passato, ottenendo una medaglia d'onore dal governo locale. In questo modo ha anche peggiorato la sua visibilità in Azerbaigian e se avesse preso parte alla trasferta avrebbe rischiato anche l'arresto.

Ma nulla di tutto questo accadrà. Nonostante la UEFA si è detta fiduciosa più volte su un esito tranquillo della trasferta, il Borussia Dortmund ha deciso, saggiamente, di lasciare a casa il suo numero 10. Troppo forte il rischio che qualcosa di brutta potesse accadere, troppo acceso l'astio fra Armenia ed Azerbaigian come ha anche affermato Hans Joakim Watzke domenica, nel momento in cui è stata comunicata l'assenza di Heno nella partita di oggi. E dunque un giocatore chiave non sarà dei nostri, ma del resto può essere sfruttata anche come occasione per lasciare un po' di riposo ad uno dei calciatori più impiegati da Thomas Tuchel in questa stagione. Per il resto, tutti gli altri titolari sono disponibili.

Veniamo dunque alle formazioni. Il Qabala gioca un 4-3-3 orchestrato da Roman Grygorchuk, allenatore ucraino di 50 anni con poca esperienza europea ma che tiene molto bene i suoi in campo. La squadra è per maggior parte formata da calciatori azeri ma ci sono anche polacchi, ucraini, brasiliani ed un paraguayano, David Meza, che ha giocato anche in Italia con il Cesena ed il Pavia, oggi titolare nella compagine rossonera. Questi i possibili undici in campo (4-3-3): Bezotoshny; Dazhdemirov, Stankovic, Abishov, Ricardinho; Meza, Pereyra, Gai; Zenjov, Antonov, Dodò. Attenzione a quest'ultimo, centravanti brasiliano ex Dinamo Zagabria, che potrebbe essere l'arma più pericolosa degli azeri insieme a Facundo Pereyra, forse il calciatore di maggior talento della squadra.

Mancherà il capitano della squadra, Javid Huseynov, centrocapmista di 27 anni al secondo anno con la squadra. Non è infortunato, non è squalificato. E' stato, lui si, arrestato per essere stato coinvolto nell'omicidio di Rasim Alijev, un giornalista che lo aveva criticato sui social network in quanto "non degno di rappresentare l'Azerbaigian nel Mondo". Il tutto dopo che Huseynov aveva esultato per un suo gol a Limassol, in Cipro, sventolando la bandiera turca, paese che occupa militarmente parte dello stato mediorientale.

Quanto al BVB, arriva per la seconda volta in Azerbaigian dopo aver giocato, nel 2010, contro il Qarabag (squadra proprio del Nagorno Karabakh), una partita che finì 1-0 per i gialloneri con gol di Lucas Barrios. Basterebbe anche questo risultato di misura per rendere felice Tuchel, che ha perso di nuovo Subotic ma ritrova Schmelzer, dunque oltre a Sahin e Durm mancano anche il serbo ed ovviamente Mkhitaryan. Questa potrebbe essere la formazione che andrà in campo oggi (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Bender, Papastathopoulos, Park; Castro, Gundogan; Hofmann, Kagawa, Reus; Aubameyang. Quello di Bender al centro della difesa è un azzardo ma non ci sorprenderemmo di vederlo davvero lì, titolare. Un po' di riposo per uno tra Weigl e Gundogan che potrebbero fare staffetta, davanti ci sarà spazio anche per uno tra Januzaj e Ramos, almeno nella ripresa o chissà, forse pure da titolare.

venerdì 16 ottobre 2015

Recap 9^ giornata Bundesliga 2015/2016: Mainz-BVB 0-2

Non importava la grande prestazione a questo punto della stagione, era più importante vincere. Si è vinto ed anche la prestazione non è stata negativa, un passo in avanti rispetto a quanto visto da inizio settembre in poi. Tre punti in più in classifica ed ora ci sediamo sul divano per vedere cosa fanno le altre.



Le formazioni non sono affatto sorprendenti, rispetto alle squadre titolari cambiano solo i terzini sinistri per entrambe: il BVB opta per Park Joo-Ho in luogo di Schmelzer, che però è infortunato mentre il Mainz sceglie Pierre Bengtsson in luogo di Gonzalo Jara. Lo svedese è un giocatore più offensivo e la scelta di Schmidt è atta a mettere in difficoltà Matthias Ginter, le cui doti difensive da terzino destro sono tutte da affinare.

Non è un caso che la prima occasione della partita arrivi proprio per il Mainz e dalla fascia sinistra, con Bengtsson che mette al centro per Muto il cui colpo di tacco non sorprende Burki, autore di un'ottima parata. Bengtsson è anche autore di una punizione dal limite al decimo minuto che va molto vicina alla porta difesa da Burki, che però giudica bene la palla fuori. E' però il BVB a passare in vantaggio: azione gestita da Hummels che serve Aubameyang il quale appoggia verso Reus, solo in area di rigore e che realizza il gol dello 0-1. Finalmente torna al gol dopo un periodo molto negativo, questo gol può solo far bene a Marco.

La reazione del Mainz non esita certo ad arrivare ed è favorita dall'errore dell'ex in campo, Park Joo-Ho: un suo passaggio sbagliato permette un contropiede finalizzato da Yunus Malli il quale cerca una via di mezzo tra un tiro ed un cross, non pericoloso per Burki e non raggiungbile da Muto. E' una partita molto intensa, con rapidi capovolgimenti di fronte da una parte e dall'altra, senza però il numero di occasioni da gol che ci si aspetterebbe da questo genere di match: ci prova Mkhitaryan al 27° ma la palla termina alta. Molto più interessante invece la conclusione al 33°, arrivata su calcio di punizione, di Jairo Samperio che impegna Burki in quella che potrebbe essere stata una delle migliori parate dello svizzero finora. Accade molto in mezzo al campo ma poco nelle zone dei due portieri e quindi si va negli spogliatoi con il punteggio di 0-1, vantaggio del BVB.

La ripresa inizia subito con un episodio controverso, ovvero un fallo di Nico Bungert che si lascia scappare Aubameyang in velocità. L'arbitro concede il calcio di rigore ma il fallo è stato commesso fuori area. Reus dal dischetto potrebbe raddoppiare ma Karius para un rigore tirato abbastanza male e se non altro la decisione arbitrale non ha effetto sull'incontro. Nell'azione successiva è quindi il Mainz che prova a pareggiare ancora con Muto ma l'attaccante giapponese viene fermato da Papastathopoulos appena prima che provi il tiro.

E' un BVB che ha qualche occasione in contropiede ma le spreca, spesso non arrivando nemmeno al tiro e sbagliando il passaggio finale in occasioni di vantaggio numerico. E che rischia di subire l'1-1 con Muto, su cui Burki si oppone con tutto il corpo per fermarlo. Il BVB comunque approfitta di un leggero calo di ritmo dei padroni di caa e con Kagawa va vicinissimo al raddoppio, sprecando malamente davanti a Karius dopo un ottimo passaggio di Matthias Ginter. Si alternano attacchi da una parte e dall'altra, adesso arrivano attacchi più frequenti verso le porte; Malli ci prova al 67° anche se Burki para comodamente.

Ci si avvicina alla mezz'ora della ripresa e la partita perde ritmo, logicamente dopo aver essere stata scoppiettante per oltre un'ora. Il BVB si affida di più al contropiede e con Aubameyang prova due conclusioni, una al 73° che va alta di poco ed un'altra al 76°, molto più interessante, anche questa alta dopo l'ennesimo contropiede. Ma dai e dai, alla fine il gol arriva: retropassaggio pigro di Brosinski, Aubameyang si inserisce nella traiettoria e reucpera il pallone, entra in are a eserve il rimorchiante Mkhitaryan che supera Karius e realizza a porta vuota il gol dello 0-2. Gol importantissimo perché arriva all'81° e spinge ancora di più il Mainz a sporgersi in attacco.

Infatti i padroni di casa continuano ad attaccare per provare ad acciuffare un insperato pareggio ma questo genera ancora contropiedi per il BVB. Park prova a chiudere la partita servito ottimamente da Mkhitaryan ma Karius è bravo a parare. Nel mentre sono entrati Bender, Castro e Ramos in luogo di Reus, Kagawa e Aubameyang, quest'ultimo dopo lo 0-2. Nei minuti finali è solo Mainz, ci prova Begtsson con un tiro da lontano ma questo è. Finisce 0-2 una partita non giocata benissimo, ma indubbiamente si è prodotto di più.



Preview 9^ giornata Bundesliga 2015/2016: Mainz-BVB, Tuchel tra passato e presente



E arrivò il giorno in cui Thomas Tuchel torna nella sua cara Mainz. Lo ha detto, gli è una città cara: lì ha vissuto la prima esperienza da allenatore in Bundesliga e in una compeitizione internazionale, lì sono nati i suoi figli, lì aveva casa tanto che "mi sembra strano essere a Mainz e dormire in un albergo", ha detto nella conferenza stampa di ieri.

Ha voluto bene alla città e alla squadra e crede che sia un affetto ricambiato, non si aspetta fischi o insulti al suo ingresso. Non se li aspetta nessuno, del resto come denigrare l'uomo che ha portato a questa città match di Europa League, con una squadra il cui talento ed età media era da 10° posto in quel 2010/2011. Sono affetti reciproci e importanti, ma dal punto di vista del BVB è importante che questo match sia arrivato dopo una lunga pausa di modo da poter metabolizzare tutto ciò, in modo da metabolizzare la sconfitta pesantissima dell'Allianz Arena e potersi concentrare sul campo.


La condizione della squadra prima della pausa internazionale non era decisamente al meglio: nelle ultime cinque partite la squadra era andata in svantaggio, che fosse il Bayern o l'Hannover. All'inizio si riusciva a rimontare per il successo, poi sono arrivati due pareggi prima della sconfitta di due domeniche fa. Anche se molti erano impegnati con le loro nazionali, è possibile che ci possa essere stato un leggero rigeneramento delle forze che possa perlomeno portare ad essere più attivi nell'area avversaria a Mainz stasera. Non è scontato tuttavia e la squadra potrebbe essere ancora stanca, cosa che potrebbe portare Tuchel a decidere di lasciare un po' di più il pallone agli avversari per poter creare di più in fase di contropiede e trovare impreparati i due centrali difensivi avversari che dovrebbero essere Bungert e Bell, ragazzoni molto fisici e poco agili.

Sarà una partita difficile anche perché Martin Schmidt, allenatore del Mainz, è un ex collaboratore di Tuchel quindi sa come gioca il suo ex capo ed amico, oltre a saper a sua volta disporre la squadra in campo. Il Mainz non sarà una squadra divertentissima ma è molto efficace e, ad esclusione di un passo falso iniziale casalingo contro l'Ingolstadt, sta disputando un campionato positivo per adesso. Squadra ancora alla ricerca di un equilibrio (solo vittorie o sconfitte per adesso in campionato) che il 48enne svizzero potrebbe aiutarli a raggiungere proprio stasera, contro una squadra che concettualmente conosce.

Thomas Tuchel e Martin Schmidt insieme al Mainz


Il Mainz arriva con qualche assenza a centrocampo. Due, Soto e Zimling, non molto rilevanti, ma mancherà anche Fabian Frei, acquistato in estate per colmare l'assenza dovuta alla cessione di Johannes Geis. Per adesso il 26enne Danny Latza ha colmato più che egregiamente il vuoto nella posizione di regista ma con una squadra di maggior talento potrebbe avere qualche difficoltà in più. Ad ogni modo, il modulo dovrebbe essere un 4-2-3-1, con questi possibili titolari: Karius; Brosinski, Bungert, Bell, Jara; Latza, Baumgartlinger; Clement, Malli, De Blasis; Muto. Abbiamo detto, Bungert e Bell sono fisici e lenti ma ovviamente per questo motivo attenzione a loro sulle palle inattive, dove il BVB storicamente soffre e dove in particolare Bell è molto efficace, avendo realizzato anche nell'ultima giornata di campionato contro il Darmstadt. Anche se, ovviamente, il pericolo maggiore del Mainz corrisponde al nome di Yunus Malli, ragazzo che finalmente è sbocciato dopo aver avuto una carriera altalenante a livello giovanile. E' lui il giocatore offensivo da limitare, anche se bisognerà stare attenti ai continui inserimento di Yoshinori Muto, giovane attaccante giapponese che il Mainz ha soffiato al Chelsea.

Venendo al BVB, oltre agli storici infortunati Sahin e Durm anche Schmelzer fa parte della lista infortunati. Schmelle aveva già saltato la partita col Bayern e sarà un'assenza importante per il BVB visto che fino ad ora era stato uno dei migliori della squadra in questo inizio stagione. Tuchel ha detto che potrebbe tornare anche per la sfida di giovedì contro il Qabala ma non c'è sicurezza in merito. Ad ogni modo, la formazione potrebbe essere questa (4-1-4-1): Burki; Ginter, Papastathopoulos, Hummels, Park; Weigl; Mkhitaryan, Gundogan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Difficile si vada con opzioni diverse dal centrocampo in su, dietro potremmo avere soluzioni differenti con magari Ginter spostato a sinistra e Piszczek utilizzato da titolare a destra. Difficile si arrivi ad una squadra estrema come quella di Monaco con Sokratis a destra e Piszczek a sinistra, anche perché non c'è nessun osservato speciale da limitare come è stato nel caso di Douglas Costa nella scorsa giornata.

domenica 4 ottobre 2015

Recap 8^ giornata Bundesliga 2015/2016: Bayern Monaco-BVB 5-1

Davanti a punteggi del genere, c'è poco da dire ed applaudire l'avversario. Perdere così però fa sempre male e si sperava di poter reggere meglio l'impatto, ma un paio di grosse controprestazioni hanno reso questo impossibile. 



In genere, Guardiola offre formazioni sempre diverse partita dopo partita con un tocco di sorpresa, mentre Tuchel è stato molto regolare, per così dire. Invece Guardiola presenta una formazione abbastanza prevedibile, con il solo Vidal unica sorpresa in quanto lasciato in panchina in favore dell'ex Mario Gotze. Invece è Tuchel che scombina tutto, perché sceglie Piszczek in luogo di Ginter, Castro in luogo di Reus e Sven Bender al posto di Schmelzer rispetto alla formazione abituale. La disposizione degli uomini in campo è ancora più sorprendente: Bender gioca da difensore centrale, terzino sinistro è Piszczek mentre Papastathopoulos gioca da terzino destro, marcatura a uomo strettissima su Douglas Costa. Gundogan leggermente più arretrato così come Gonzalo Castro. Sembra più un 4-3-3 che il classico 4-1-4-1, in buona sostanza.  

La partenza è abbastanza incoraggiante, il BVB prova ad attaccare e si guadagna qualche calcio piazzato. Tuttavia il pressing del Bayern, decisamente sottovalutato quando si parla di questa squadra, dà molto fastidio ai gialloneri che non riescono a formare una trama di passaggi degna di nota. Aubameyang fa molto movimento, riceve però abbastanza largo mentre i tentativi di servirlo in profondità non riescono, in un quarto d'ora molto intenso a centrocampo ma fatto anche di imprecisioni tecniche. Il Bayern comincia a farsi vedere verso la porta di Burki poco prima del ventesimo di gioco, prima con una punizione battuta da Alaba e respinta da Burki, poi con una conclusione di Xabi Alonso abbastanza fuori dallo specchio della porta. 

Passa il tempo ed il Bayern continua ad imprimere una pressione sempre maggiore, con il BVB che conseguentemente si schiaccia verso la porta. Douglas Costa prova a rendersi pericoloso prima con un tiro cross che non coglie di sorpresa Burki e poi con un traversione sul quale il portiere svizzero ha maggiori problemi e che rischiava di favorire un gol dei padroni di casa. E' questione di minuti prima che il Bayern sblocchi il risultato, comunque: al 25°, un lancio realizzato col compasso di Jerome Boateng pesca Thomas Muller in profondità e solo davanti a Burki, che in più esce male. Per Muller è un gioco da ragazzi saltare il portiere e realizzare a porta vuota il gol dell'1-0.

Il vantaggio non produce la reazione del BVB, che anzi comincia a smarrirsi con il Bayern che continua a sferrare attacchi da entrambe le fasce. Al primo tentativo di rimettere la faccia fuori dal centrocampo del BVB, arriva un contopiede fulmineo del Bayern con Thiago Alcantara che riceve in area e subisce fallo dal rientrante Mkhitaryan. Rigore netto e raddoppio realizzato ancora da Thomas Muller. La partita è scoppiettante, prende ritmo ed il BVB accorcia le distanze a sorpresa: stavolta il contropiede fulmineo viene dalla nostra squadra, Castro dalla fascia con un cross basso perfetto per Aubameyang che devia in rete il gol dell'1-2. Accade poco negli ultimi minuti di primo tempo e dunque le due squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 2-1. 

Al rientro dal riposo non c'è nemmeno tempo di vedere come sono riorganizzate le squadre che arriva il 3-1. Lancio lungo di Boateng, secondo svarione di Roman Burki e Robert Lewandowski deve solo toccare la palla per spingerla in rete e ridare il doppio vantaggio al BVB. Non è sicuramente il secondo tempo che si prefissava Tuchel il quale prepara gli ingressi di Marco Reus e Adnan Januzaj, che entrano relativamente presto, al 53°, al posto di Kagawa e Castro.  Ma è ancora Bayern, che realizza il 4-1 con Robert Lewandowski, ancora, il quale riceve un cross dalla trequarti di Gotze e piazza in diagonale alle spalle di Burki. 

Inizia una lunga agonia ed un lungo garbage time in cui il BVB resta completamente innocuo contro un Bayern che continua ad attaccare ed a provare ad allargare il suo vantaggio. Come accade al 65°, con un'azione abbastanza contorta in area giallonera conclusa da una conclusione di Mario Gotze che trafigge di nuovo Roman Burki. Il BVB prova a ridurre leggermente lo svantaggio, in due casi con Mkhitaryan e poi con Januzaj su punizione ma nulla accade. Niente accade, di rilevante, nel resto della partita e dunque l'arbitro Marco Fritz segnala il triplice fischio che chiude i giochi. 5-1 il punteggio finale, divario che si allunga a 7 punti con il Bayern. 


Preview 8^ giornata Bundesliga 2015/2016: Bayern Monaco-BVB, Tuchel vuole salvare il suo record



Continuano a chiamarlo "Der Klassiker", il classico. Oltre a notare la scarsa originalità che imperversa anche tra i media tedeschi, non possiamo fare a meno di ricordare che questa sfida non abbia quasi nulla di "classico", specialmente in riferimento ad altre supersfide che meritano questo titolo in giro per il mondo. E' una rivalità crescente, non lo mettiamo in dubbio ma il background storico tra queste due squadre è abbastanza scarno, considerando che i primi scontri significativi tra queste due squadre sono arrivati negli anni' 90. Ma evidentemente c'è bisogno di creare questi titoli da pugilato, con una rivalità che viene pubblicizzata molto a mezzo stampa ma nella quale i nostri tifosi con un minimo di conoscenza storica non credono tantissimo, per adesso. Verranno sempre dopo lo Schalke 04, in questo senso.

Ovviamente la situazione in campionato però dice che queste due squadre, in teoria, dovrebbero lottarsi il Meisterschale. Diciamo "in teoria" perché ci sembra davvero difficile pensare ad una lotta punto a punto fino a fine campionato. Il Bayern Monaco in questo periodo storico è molto più forte rispetto alla concorrenza ed il BVB dovrà essere bravo a limitare i danni nel corso del campionato, comportandosi allo stesso modo del Wolfsburg nella scorsa stagione, magari provando a fare meglio. Non sarà semplice e speriamo che la partenza a razzo non abbia gonfiato troppo le aspettative verso la squadra.

Del resto le squadre di Thomas Tuchel partono molto bene, poi raramente riescono a mantenere questi ritmi per tutta la stagione. Però l'inizio è sempre sprint. Ed ecco a cosa facciamo riferimento nel titolo del post: stagione 2010/2011, campionato vinto dal BVB di Jurgen Klopp. Ma chi c'era in testa dopo sette giornate? Il Mainz di Thomas Tuchel, che le aveva vinte tutte. Sette su sette ad inizio stagione che è ancora record della Bundesliga, in coabitazione con altre prestazioni tra cui anche quella del Bayern di questa stagione che ovviamente potrebbe realizzare un nuovo primato facendo 8/8 oggi contro il BVB e contro Tuchel. Non per essere pessimisti, ma sarà molto difficile strappare anche solo un punto all'Allianz Arena, con due squadre agli opposti per condizione fisica ed un Bayern generalmente più talentuoso. Sarà una partita molto interessante dal punto di vista tattico, con Guardiola da una parte e Tuchel dall'altra, suo figlioccio in termini di comprensione calcistica come ha anche affermato più volte in conferenza stampa ieri.

Veniamo alle formazioni. Il Bayern Monaco ha i soliti calciatori acciaccati ma una tale profondità di rosa che non si percepiranno in alcun modo le assenze di Ribery, Robben, Benatia e Rode. L'anno scorso, contro Klopp, Guardiola decise di giocare con dei 3-5-2 molto difensivi per sfruttare gli errori in fase di possesso da parte dei gialloneri. Quest'anno con un BVB molto più organizzato a difesa schierata potrebbe decidere di controllare di più la palla ed optare per uno schieramento più spregiudicato, che potrebbe essere questo (3-4-2-1): Neuer; Boateng, Martinez, Alaba; Vidal, Thiago, Lahm, Alonso; Costa, Muller, Lewandowski. I quattro centrocampisti dovrebbero essere molto stretti al centro del campo ma se Guardiola dovesse optare per un'altra soluzione, potrebbe esserci spazio dall'inizio per Bernat e Gotze di modo da allargare il gioco.

Quanto al BVB, la situazione in difesa non è al livello di emergenza ma quasi. Marcel Schmelzer, uno dei migliori giocatori del BVB in questi primi due mesi, è rimasto a Dortmund per problemi fisici (non ha disputato nemmeno l'ultimo allenamento) e si aggiunge ad un Subotic ancora acciaccato ed al lungodegente Erik Durm. Il modulo tuttavia dovrebbe essere sempre il 4-1-4-1 con questi titolari: Burki; Ginter, Papastathopoulos, Hummels, Park; Weigl; Reus, Gundogan, Kagawa, Mkhitaryan; Aubameyang. A meno di conigli dal cilindro tirati fuori da Tuchel in tema di disposizione tattica, non dovrebbero esserci differenze nella realtà dei fatti.

giovedì 1 ottobre 2015

Preview 2^ giornata Europa League 2015/2016: PAOK Salonicco-BVB, tempo di turnover



Il BVB è la squadra tedesca che ha giocato di più in questo inizio di stagione. In generale, i giocatori del BVB hanno giocato tantissimo visto che la squadra l'anno scorso ha giocato male a tal punto da qualificarsi al massimo per i Preliminari di Europa League, ma è talentuosa abbastanza da avere molti nazionali, che oltre all'impegno con il club hanno dovuto anche rispettare i loro doveri con le nazionali. In più, due scelte del nuovo tecnico, ovvero avere una rosa più corta e giocare principalmente con i titolari per fargli assimilare meglio gli schemi offensivi, hanno mandato in sovraccarico i nostri elementi di spicco, che in effetti nelle ultime due uscite in campionato hanno mostrato segni di stanchezza, pur essendo stati abbastanza sfortunati col senno di poi nella sfida di domenica contro il Darmstadt.

Si diceva che le partite al Westfalenstadion dovranno essere fondamentali per la vittoria del girone e supponiamo che anche Tuchel la pensi così, visto che ha deciso di lasciare ben 5 titolari a casa per la trasferta greca di Salonicco. Del resto per l'allenatore c'è il bisogno di porre il focus più sul campionato per una riconquista della Champions League, che porta prestigio e soldi alla squadra. Ma è comunque una scelta difficile perché si sa come va in questi casi, se le cose non vanno al meglio i media cominciano ad attaccare: non dovesse arrivare una vittoria stasera, ed è molto possibile, Tuchel avrà "sottovalutato l'Europa League". Se invece avesse pareggiato o perso, per ipotesi, con i migliori, allora Tuchel "non fa turnover". Se non vinci tutte le partite non sei nessuno a questo mondo.

Hummels, Papastathopoulos, Gundogan, Kagawa, Aubameyang. Questi i cinque titolari che guarderanno la partita alla TV questa sera alle 21. Più spazio per le seconde linee, contro un PAOK Salonicco che gioca in casa, in un ambiente ostile già di suo, figurarsi in questo periodo storico contro una squadra tedesca. La squadra allenata da Igor Tudor gode di un discreto momento in campionato, quarta dietro alle tre ateniesi Olympiacos, Panathinaikos ed AEK. Con l'acquisto di Dimitar Berbatov ha dato esperienza internazionale ad una squadra che con il connubio giovani-esperti può togliersi qualche soddisfazione e provare a passare il turno. Resta favorito il BVB, ma difficile non pensare ad un risultato a sorpresa in favore dei greci, che in virtù del turnover sarebbe un po' meno a sorpresa, va detto.

Tudor gioca con una difesa a cinque mascherata in un 3-4-1-2, con esterni molto bassi che aiutano molto in fase difensiva. Non dovrebbe cambiare il modulo stasera, potrebbe esserci qualche nome diverso in mezzo al campo rispetto all'ultimo match disputato e vinto in campionato, contro l'Atromitos. Questa una possibile formazione: Olsen; Vitor, Costa, Malezas; Konstantinidis, Sabo, Tziolis, Tzavellas; Mak; Berbatov, Athanasiadis. Il reparto offensivo è interessante, con il capitano Athanasiadis che è anima della squadra, nonché il miglior giocatore a tutto tondo. Attenzione all'ex Norimberga Robert Mak, che sta trovando la sua dimensione in Grecia e può dare molto fastidio tra le linee.

Dimitar Berbatov esulta dopo aver segnato il gol vittoria domenica scorsa contro l'Atromitos. 


Difficile invece prevedere la formazione titolare del BVB, viste le tante assenze. Sarà molto interessante la situazione dei centrali difensivi, fra tutti, viste le assenze di Hummels e Papastathopoulos. Ci viene da pensare, logicamente, che per aver lasciato i due titolari a casa significa che Subotic sia a posto fisicamente, ma non è chiaro. Il serbo è stato convocato e dovrebbe giocare dall'inizio. Questo un possibile undici (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Bender, Schmelzer; Park, Castro; Reus, Hofmann, Mkhitaryan; Ramos. Potrebbe essere esattamente questa oppure una completamente diversa, con Park da terzino sinistro e Bender a centrocampo magari, riposizionando Ginter al centro della difesa. Dalla panchina prima convocazione stagionale per Moritz Leitner e prima convocazione in assoluto in partite ufficiali per Patrick Fritsch, non ancora diciassettenne, che potrà respirare aria di prima squadra in un contesto internazionale. Se le cose dovessero andare davvero bene, chissà che non ci sia spazio anche per lui nel corso della partita.