Un dato sta avendo molta visibilità dopo il 7-1 rifilato dal BVB al Paderborn nel mercoledì di coppa: nelle 19 partite disputate finora, 61 gol sono stati realizzati dai gialloneri. Una media impressionante, 3,2 reti a partita. Del resto la partita di mercoledì non è stata la prima della stagione con 7 gol a favore (7-2 fu il punteggio finale di BVB-Odd) e si veniva da un 5-1 contro l'Augsburg. Va anche detto che, per aver iniziato la stagione dai preliminari di Europa League, si sono affrontate molte squadre di livello decisamente inferiore per cui qualche esplosione offensiva era da mettere in conto, ma indubbiamente la produzione offensiva della squadra è stata sopra le righe.
Certo, va segnalato un altro dato, relativo ai gol subiti: nelle stesse 19 partite, contro le stesse avversarie, sono stati subiti 21 gol e una squadra che vuole competere su tre fronti non può permettersi di subire più di un gol a partita. Indubbiamente possiamo avere scusanti relative a trasferte lunghe, ritardi di preparazione e quello che vi pare ma c'è qualche difficoltà, che attualmente sta passando sotto silenzio, a mantenere la porta inviolata.
In particolare, questa squadra sembra abbastanza esposta all'errore del singolo (e ultimamente questo singolo si chiama Roman Burki) o a blackout difensivi abbastanza inspiegabili. Come nel caso di Hannover, dove poi la differenza di livello tra le due squadre ha visto il BVB prevalere, ma possiamo citare il match contro il Darmstadt, quello contro l'Hoffenheim (e gli dei del calcio solo sanno come non abbiamo perso in quell'occasione), due dei tre gol subiti ai gironi di Europa League e recentemente anche i gol presi dall'Augsburg e dal Paderborn.
Quando buttarla in fallo laterale è il piano A, B e C. |
E' vera una cosa, degli studi hanno dimostrato che "la difesa vince i campionati" è un mito, perché c'è maggior correlazione tra differenza reti e punti in classifica che tra gol subiti e punti in classifica (anche negli scontri diretti, ma questo è palese), tuttavia non si può pensare che la squadra riesca a segnare sempre tre gol ogni partita mentre non è detto che anche il dato sui gol subiti scenda, a maggior ragione andando avanti nella stagione. Alle volte sembra che la squadra abbia bisogno di prendere uno schiaffo per svegliarsi: questo ce lo si può permettere contro l'Odd, dove ne puoi prendere anche tre prima di svegliarti perché poi sei abbastanza forte da segnarne quattro nel resto della partita, ma non si può pensare che accada lo stesso contro squadre migliori, che si troveranno nei turni successivi di Europa League o nei match chiave di campionato. Dovrebbe essere uno dei punti focali del lavoro di Tuchel, per adesso non vediamo grossi miglioramenti ma la situazione sicuramente potrebbe cambiare nel corso della stagione. Se non altro, ce lo auguriamo.
E' con questa "preoccupazione" che presentiamo l'avversario di oggi, nella trasferta di Brema. L'anno scorso finì con una sconfitta abbastanza netta, un 2-1 che ci relegò all'ultimo posto. Era l'ultimo match prima della pausa invernale e per il Werder stava per iniziare una striscia positiva sotto il nuovo tecnico Viktor Skripnik che li avrebbe portati a lottare per un posto in Europa League fino all'ultima giornata, proprio contro il Borussia Dortmund che nella sua lenta ripresa congelò la qualificazione europea con il 3-2 del Westfalenstadion all'ultima giornata. Il preambolo serve a ricordarci che anche l'anno scorso il Werder iniziò male per poi riprendersi e potrebbe non esserci eccezione quest'anno: dopo le prime giornate di difficoltà, sabato scorso è arrivato un successo netto e sorprendente per 0-3 in casa del Mainz.
Dunque il Werder potrebbe aver ripreso forma e non va assolutamente sottovalutato, anche perché ha le armi per poter segnare in ogni modo. Certo, i difensori centrali non sono i più mobili del mondo e contro un Aubameyang riposato rischiano di vedere gli ufo già nel primo tempo, ma come avversario nel suo complesso vanno presi con le molle. Hanno solo due assenze per infortunio, quella del portiere Raphael Wolf e del terzino Santiago Garcia, mentre Aron Johannsson è in dubbio per un problema all'adduttore ma non è escluso che possa esserci. Questa potrebbe essere la formazione titolare nel match di oggi (4-2-3-1): Wiedwald; Gebre Selassie, Vestergaard, Galvez, U. Garcia; Bargfrede, Fritz; Bartels, Junuzovic, Lorenzen; Ujah. Attenzione al nigeriano ex Colonia Ujah, che è abbastanza in forma con la doppietta di Mainz e resta un centravanti abbastanza pericoloso. Dietro la velocità di Lorenzen potrebbe essere pericolosa nei contropiedi, come fu anche nella scorsa stagione. Il reparto arretrato resta il punto debole ma Vestergaard è un buonissimo difensore che può anche cavarsela contro avversari più rapidi (anche se Aubameyang è fin troppo rapido). Chiaramente, cerchio rosso sul piede destro di Zlatko Junuzovic, forse il miglior tiratore di punizioni della Bundesliga.
Il Borussia Dortmund ormai ha risolto tutti i problemini fisici ma aspetta ancora Erik Durm e Nuri Sahin, che a questo punto potrebbero tornare a dicembre, se non direttamente dopo la pausa invernale. Il resto degli effettivi però, come detto, c'è ed è abbastanza per metter giù la nostra formazione titolare, che è quella a cui Tuchel si affiderà, molto probabilmente. Dunque gli undici che scenderanno in campo dovrebbero essere questi (4-1-4-1): Burki; Ginter, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Weigl; Mkhitaryan, Gundogan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Di questi, forse Mkhitaryan è colui con maggior chance di poter restare a sedere, magari in luogo dell'ottimo Gonzalo Castro di questo periodo, ma ne dubitiamo. Papastathopoulos atteso a festeggiare il suo rinnovo fino al 2019 con una prestazione di livello contro i trequartisti del Werder.