E di nuovo sabato, di nuovo in trasferta e di nuovo si perde. Il BVB nello scontro salvezza si comporta come una squadra senza speranze e subisce l'ennesima scottante sconfitta. Che possa cambiare tutto questo nel 2015? Lo speriamo, ma non è con un giro di calendario che si sistemano le squadre.
Nella formazione iniziale di mister Klopp non c'è nessun nome a sorpresa, perché l'inserimento di Ginter è dovuto vista la squalifica di Subotic e l'infortunio di Papastathopoulos mentre l'esordio stagionale da titolare di Kirch è un semplice ballottaggio vinto con Sahin, che parte nuovamente dalla panchina. La notizia dell'ultim'ora è che questo ballottaggio è stato necessario perché Sven Bender ha accusato un problema muscolare e quindi non entra nei 18 convocati, così come Ramos che resta ai box.
Si inizia ed è subito gol del Werder Brema: al terzo minuto, Selke riceve in profondità tenuto in gioco da un Ginter troppo basso e fuori posizione, il giovane centravanti tedesco solo davanti a Langerak la piazza sul secondo palo per l'1-0.
La reazione del BVB non arriva subito, i gialloneri fanno possesso e provano ad organizzare con difesa schierata ma non arrivano conclusioni verso la porta. Succede poco nei primi venti minuti, il gol come al solito ha mandato la partita sui binari meno desiderati dal BVB, che generalmente ha difficoltà a rendersi pericoloso quando è costretto a fare molto possesso con gli avversari che collassano nella propria area di rigore. Ed infatti è di nuovo il Werder Brema a rendersi pericoloso con Lorenzen che supera in velocità Hummels ma conclude a lato di poco. Il BVB non convince e non punge, Di nuovo il giovane di origini inglesi protagonista al 42° dopo aver ricevuto in profondità da Selke, si trova da solo davanti a Langerak che però con coraggio esce e ribatte il tentativo di dribbling del giovane avversario che lo avrebbe messo solo davanti alla porta. Nel mentre, assolutamente nulla sul fronte offensivo con Wolf costretto solo in una occasione a toccare il pallone con le mani e dunque si va negli spogliatoi sull'1-0 per i padroni di casa.
La ripresa inizia con una novità per il BVB, c'è Kagawa in campo al posto di un negativo Kehl e conseguente spostamento nel ruolo di regista per Ilkay Gundogan. Il BVB continua a tenere palla senza colpire e guadagnando al massimo un calcio d'angolo con un cross di Piszczek deviato involontariamente da Gebre Selassie. E' un secondo tempo che segue la falsariga del primo e sostanzialmente poco succede, con il BVB che non tira verso la porta ed il Werder che si accontenta di chiudersi in difesa facendo al massimo un po' di contropiede. Skripnik si accontenta talmente tanto da togliere Lorenzen e mettere un mediano come Kroos, per difendersi ancora di più, conscio del fatto che probabilmente il BVB non vedrà mai la porta oggi. Peraltro, nonostante questo cambio difensivo il Werder produce altri due contropiedi ed al secondo realizza di nuovo: Selke riceve a centrocampo e dopo aver saltato agilmente mette la palla in mezzo dove a Fin Bartels basta appoggiare la palla in rete per segnare il 2-0.
Il BVB è allo sbando e la situazione attuale è tutta nell'atteggiamento in campo di Hummels, capitano senza personalità che segue l'umore del risultato in campo e risulta essere forse anche peggiore di Ginter, l'altro terribile difensore centrale di oggi. Questo è dimostrato al 69°, quando proprio Mats Hummels segna il gol del 2-1 e da lì in poi sembra decisamente più dinamico in mezzo al campo. Klopp ci crede e inserisce Kuba al posto di Piszczek e la prima occasione dopo il cambio è per Kagawa, che spara alle stelle da posizione vantaggiosa. Arrivano un paio di colpi di testa poco incisivi con Ginter e Gundogan ma poco cambia, Klopp non spreca nemmeno il terzo cambio e la partita finisce per 2-1, condannando il BVB ad un Natale in zona retrocessione.
sabato 20 dicembre 2014
mercoledì 17 dicembre 2014
Recap 16^ giornata 2014/2015: BVB-Wolfsburg 2-2
Se una squadra al 16° posto gioca in casa contro la seconda in classifica e pareggia giocando bene, la sensazione è che si sia vinto un punto. Ma se la partita è BVB-Wolfsburg, la sensazione per giocatori e tifosi gialloneri è che due punti siano stati persi. Soprattutto visto l'andamento della partita.
Per il BVB una formazione abbastanza consona, con Piszczek assente a causa di un problema intestinale, sostituito da Erik Durm. Anche Ramos assente dai 18 convocati per un problema fisico, Immobile gioca titolare e nessun attaccante in panchina con i soli Kagawa e Blaszczykowski come riserve offensive. Nel Wolfsburg c'è l'ex Perisic dall'inizio, così come Ricardo Rodriguez che torna dalla squalifica. Dost titolare nel ruolo di centravanti.
Per il BVB una formazione abbastanza consona, con Piszczek assente a causa di un problema intestinale, sostituito da Erik Durm. Anche Ramos assente dai 18 convocati per un problema fisico, Immobile gioca titolare e nessun attaccante in panchina con i soli Kagawa e Blaszczykowski come riserve offensive. Nel Wolfsburg c'è l'ex Perisic dall'inizio, così come Ricardo Rodriguez che torna dalla squalifica. Dost titolare nel ruolo di centravanti.
L'inizio partita non è scoppiettante ma c'è qualche occasione nei primi 5 minuti, con Aubameyang da una parte e De Bruyne, doppio tiro, dall'altra. Al 9° minuto il gol dell'1-0: Hummels serve in profondità Ciro Immobile che si allarga, mette al centro il cross migliore della sua carriera, Aubameyang tira di piatto e di prima intenzione verso la porta, superando Benaglio. 1-0 BVB, che nel complesso aveva iniziato leggermente meglio degli avversari. Da quel momento la partita si adagia su ritmi molto bassi, con nessuna azione degna di nota da annoverare nel tabellino del match.
Sarebbe stato meglio proseguire con questo ritmo fino a fine primo tempo, o anche fino a fine partita, ma non è stato così: poco prima della mezz'ora si riaffaccia il Wolfsburg con un paio di cross insidiosi, al seguito dei quali Kehl commette un fallo abbastanza gratuito a venti metri dalla porta. Punizione da posizione centrale, tirata da De Bruyne. La traiettoria è centrale ma Langerak vede la palla all'ultimo e viene sorpreso, non riuscendo a respingere. 1-1, forse l'australiano poteva far meglio in ogni caso. Il BVB prova a reagire con una conclusione di Immobile che si trova solo davanti a Benaglio, il quale però evita il gol con un'uscita da manuale. Nient'altro accade fino al 45° e si va dunque negli spogliatoi in situazione di parità.
La seconda frazione inizia subito con un brivido freddo per il BVB che stava per subire il secondo gol ma Mitch Langerak oppone il suo faccione al destro di Vieirinha, che ha chiuso una bella azione offensiva del Wolfsburg. Dall'altra parte un tiro di Aubameyang finisce sul braccio di Naldo, ma l'arbitro decide di non fischiare rigore. Qualche minuto dopo è Bender a fare fallo di mano, ma l'arbitro anche stavolta non fischia rigore, graziando la squadra di Klopp. Il secondo tempo diventa un po' un paragrafo della carriera di Ciro Immobile. Jurgen Klopp lo aveva detto in una conferenza stampa settimana scorsa: "Immobile ha la qualità di restare tranquillo anche dopo aver mancato il gol per due o tre occasioni ed alla fine al quarto tentativo riesce a segnare". Ciro ci prova per una, due volte. Trova un buon Benaglio oppure la palla va leggermente fuori, come al 70°. Però non può mancare l'occasione col gol sei minuti dopo, quando recupera un pallone vagante sulla trequarti, punta Knoche prima di sferrare un destro potente e preciso che va alle spalle di Benaglio per il 2-1 del BVB.
E' un gol che potrebbe definitivamente tagliare le gambe al Wolfsburg, ma la squadra di Hecking invece si rigetta verso l'area difesa dal BVB e pareggia, poco dopo: calcio d'angolo per il Wolfsburg e Naldo in qualche modo riceve da solo, in un'area di rigore coperta da otto giocatori del BVB. Il risultato è scontato: 2-2 e partita nuovamente in parità. Questo episodio pone la pietra tombale sul match, che finisce 2-2 con la convinzione che un punto solo stia stretto alla squadra di Klopp.
Preview 16^ giornata 2014/2015: BVB-Wolfsburg, entra in gioco l'orgoglio
Entra in gioco l'orgoglio, sì. Perché è comodo fare quelli leali alla maglia quando le cose vanno bene, ma bisogna restare coerenti anche quando le cose vanno male. Ed in questo inizio di stagione le cose vanno molto male. Sta per finire il girone di andata ed il BVB è ancora terzultimo, dietro alle neo promosse Paderborn e Colonia, dietro all'Hertha Berlino guidato da uno dei nostri scarti, dietro ad una squadra come il Mainz che non vince da più di un mese, dietro ad un Amburgo che non segna mai. Dopo le partite di ieri, dietro anche allo Stoccarda che ad inizio anno si presentava con una delle rose peggiori della Bundesliga.
E quando parliamo di orgoglio da tirar fuori non ci riferiamo ai tifosi ovviamente, che al Westfalenstadion ci sono sempre e sempre ci sono stati, quando la squadra se la passava male anche dal punto di vista economico, che ci sono anche in trasferta e che sabato scorso erano in 15000 all'Olympiastadion di Berlino, che rispetto a Dortmund non è proprio dietro l'angolo, per supportare una squadra che, lo ricordiamo un'altra volta, lotta per non retrocedere. Può sembrare retorica, ma messe le chiacchiere da parte restano i fatti e 15000 tifosi ospiti sono difficili da trovare in qualsiasi campionato del Mondo.
A proposito di fatti, questa squadra deve farne e chiaramente quando ci riferiamo alla mancanza d'orgoglio puntiamo il dito sulla squadra. E' dura fare nomi e cognomi (ed un nome pesante andrebbe fatto, ma lasciamo correre) perché ognuno può avere dei giocatori preferiti e meno preferiti, anche nella propria squadra del cuore e quindi si rischierebbe di essere parziali. C'è un atteggiamento di squadra che, ripensando alla partita di sabato contro l'Hertha, non è affatto piaciuto. La squadra non ha lottato, né sullo 0-0, né dopo essere passata in svantaggio e non a caso è giunta una sconfitta che ha di nuovo reso senza valore la vittoria contro l'Hoffenheim. Sarà la disabitudine alle basse quote in classifica, qualcuno potrebbe dire. Però questo avrebbe poco senso, perché ogni vittoria va sudata ed infatti il BVB che vinceva tanto in Germania ed in Europa lottava su ogni pallone.
Se c'è una cosa positiva in questo turno infrasettimanale è decisamente la possibilità di rifarsi subito, senza poter rimuginare troppo su una delle peggiori prestazioni stagionali della squadra (e di partite brutte ce ne sono state). L'avversario di stasera però è uno di quegli ostici, che sta programmando abbastanza bene ed ha soldi da spendere per diventare una big tedesca a lungo termine, ovvero il Wolfsburg di un gruppo ben amalgamato, nel quale non c'è una vera star ma che si erge lì, al secondo posto di una Bundesliga ancora incerta dietro ad un Bayern già campione d'inverno e quasi campione di Germania.
Il Wolfsburg gioca anch'esso con un 4-2-3-1, con la linea dei trequartisti che spesso cambia negli uomini, con l'allenatore Dieter Hecking che sfrutta al meglio i momenti di forma dei propri giocatori. E' una rosa vasta, nella quale anche il punto debole principale, ovvero l'assenza di un centravanti, viene assorbita molto bene dal resto della squadra che segna e fa anche segnare centravanti in declino (Olic), sopravvalutati (Dost) o semplicemente scarsi e dediti alla vita notturna (Bendtner). E' un bell'amalgama di nuove leve e giocatori d'esperienza, uniti dal talento e dall'atletismo, a tal punto che chi parla di sorpresa molto probabilmente non è molto informato sul livello di questa squadra che già sulla carta, e lo abbiamo scritto nella nostra preview stagionale, ci sembrava una delle prime 3/4 forze del campionato. Con il crollo del BVB, non c'è nulla di strano nel vederli secondi.
Eppure, il pareggio casalingo contro il Paderborn ottenuto domenica potrebbe essere un semplice passo falso o l'inizio di un calo nella forma, che potrebbe vederli in difficoltà in uno stadio sempre caldo e contro una squadra che in casa ha vinto le ultime due partite, per altro contro squadre di medioalta classifica. E' la nostra speranza, ovviamente, ma potrebbe essere anche una reale chiave di lettura prepartita. Come potrebbe schierarsi? Proviamo ad indovinare la formazione titolare: Benaglio; Jung, Naldo, Knoche, Rodriguez; Malanda, Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Vieirinha; Dost. Come si diceva, la linea di trequartisti potrebbe essere questa o una completamente differente, con gli utilizzi di Arnold e dell'ex Perisic. In mediana potrebbe trovare spazio il francese Guilavogui, finora non proprio sugli standard per cui era atteso.
Quanto al BVB, la squadra è praticamente al completo se si eccettuano Reus e Mkhitaryan. La formazione titolare potrebbe essere (4-2-3-1): Langerak; Piszczek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Bender, Sahin; Aubameyang, Gundogan, Grosskreutz; Immobile. Mancherà Ramos, notizia dell'ultima ora mentre Piszczek è in dubbio per problemi intestinali, potrebbe esserci spazio dall'inizio anche per Kagawa, magari al posto di Grosskreutz (spostato a terzino destro) o di Gundogan.
sabato 13 dicembre 2014
Recap 15^ giornata 2014/2015: Hertha Berlino-BVB 1-0
BVB-Stoccarda, 30 marzo 2012, finita 4-4
Hertha Berlino-BVB, 13 dicembre 2014, finita 1-0
I gol di Julian Schieber in queste due partite sono tanti quanti quelli che ha segnato, per il BVB, nelle due stagioni che ci sono state in mezzo a queste due partite. Tre. Pochi se fatti in 35 partite, quelle giocate in campionato col Borussia, tanti se fatti in due partite, ovvero le due citate sopra. E l'ultimo di questi gol, quello segnato oggi, è pesantissimo per la sua ex squadra, che si ritrova di nuovo in zona retrocessione. Nonostante abbia interrotto una striscia di sette trasferte consecutive con esattamente due gol subiti, nonostante i 15000 tifosi giunti all'Olympiastadion.
La partita inizia e non succede niente. Per quindici minuti abbondanti, poi Immobile tenta un tiro da fuori che va in curva (e l'Olympiastadion ha la pista d'atletica). Ma la partita è a ritmi bassissimi e lo spettacolo latita: il primo tiro per l'Hertha arriva al 26° minuto con una punizione notevole di Ronny, che per va appena alta sopra la traversa, sopra gli occhi di un Langerak comunque presente in traiettoria.
Un altro di questi tiri alle stelle per il BVB, effettuato da Mkhitaryan, non termina con le conseguenze sperate, sia per l'errore, sia perché alla ricaduta l'armeno sente tirare alla coscia destra ed è costretto ad uscire. Dunque ritorna in campo, in circostanze meno gioiose rispetto al suo esordio stagionale in Champions League, Jakub Blaszczykowski che termina così il suo digiuno di 322 giorni dall'ultima partita di campionato giocata, in casa contro l'Augsburg nello scorso gennaio. La partita non decolla ed al 39° l'Hertha passa pure in vantaggio: palla recuperata a centrocampo da Skjelbred, passaggio per Schieber che mette a sedere sia Kehl che Langerak per il più classico dei gol dell'ex. 1-0 Hertha. Il BVB prova a rispondere prima con Gundogan, con un tiro appena alto e poi con Aubameyang di testa, ma si va al riposo sull'1-0 per i berlinesi.
Il secondo tempo inizia con un altro cambio per il BVB, entra Ramos al posto di Sebastian Kehl. Il BVB quindi si schiera con un quasi inedito 4-2-4, Gundogan e Bender in mediana e due ali molto alte in Aubameyang e Blaszczykowski, nel tentativo di servire le due punte Immobile e Ramos. Il BVB effettivamente fa gioco all' inizio della ripresa ma combinando nulla ed anzi esponendosi al contropiede biancoblu che al 57° vede Ronny andare al tiro, a lato di poco. Il BVB finalmente riesce ad inquadrare la porta, con Ciro Immobile, ma la botta di destro dell'italiano viene respinta egregiamente da Kraft. Proprio il portiere di casa si erge a protagonista al 72° quando devia in angolo un colpo di testa potentissimo di Hummels, che avrebbe potuto regalare il pareggio.
Ci si avvia stancamente verso la fine della partita, il BVB ha alzato il suo baricentro ed inizia anche a concludere con continuità. Ci provano Schmelzer e Gundogan da lontano ma i tiri non impensieriscono molto Kraft. Arriva anche l'ultimo cambio, Sahin per Subotic, per mettere altra qualità in campo e provare a strappare un pareggio. Ci prova Immobile con un paio di colpi di testa, il primo parato egregiamente da Kraft, il secondo solo davanti alla porta finito alto. C'è poco da fare, quando non vuole entrare non entra. ed infatti non entra. 1-0 il risultato finale per l'Hertha Berlino, il BVB ristagna ancora in zona retrocessione.
Hertha Berlino-BVB, 13 dicembre 2014, finita 1-0
I gol di Julian Schieber in queste due partite sono tanti quanti quelli che ha segnato, per il BVB, nelle due stagioni che ci sono state in mezzo a queste due partite. Tre. Pochi se fatti in 35 partite, quelle giocate in campionato col Borussia, tanti se fatti in due partite, ovvero le due citate sopra. E l'ultimo di questi gol, quello segnato oggi, è pesantissimo per la sua ex squadra, che si ritrova di nuovo in zona retrocessione. Nonostante abbia interrotto una striscia di sette trasferte consecutive con esattamente due gol subiti, nonostante i 15000 tifosi giunti all'Olympiastadion.
La partita inizia e non succede niente. Per quindici minuti abbondanti, poi Immobile tenta un tiro da fuori che va in curva (e l'Olympiastadion ha la pista d'atletica). Ma la partita è a ritmi bassissimi e lo spettacolo latita: il primo tiro per l'Hertha arriva al 26° minuto con una punizione notevole di Ronny, che per va appena alta sopra la traversa, sopra gli occhi di un Langerak comunque presente in traiettoria.
Un altro di questi tiri alle stelle per il BVB, effettuato da Mkhitaryan, non termina con le conseguenze sperate, sia per l'errore, sia perché alla ricaduta l'armeno sente tirare alla coscia destra ed è costretto ad uscire. Dunque ritorna in campo, in circostanze meno gioiose rispetto al suo esordio stagionale in Champions League, Jakub Blaszczykowski che termina così il suo digiuno di 322 giorni dall'ultima partita di campionato giocata, in casa contro l'Augsburg nello scorso gennaio. La partita non decolla ed al 39° l'Hertha passa pure in vantaggio: palla recuperata a centrocampo da Skjelbred, passaggio per Schieber che mette a sedere sia Kehl che Langerak per il più classico dei gol dell'ex. 1-0 Hertha. Il BVB prova a rispondere prima con Gundogan, con un tiro appena alto e poi con Aubameyang di testa, ma si va al riposo sull'1-0 per i berlinesi.
Il secondo tempo inizia con un altro cambio per il BVB, entra Ramos al posto di Sebastian Kehl. Il BVB quindi si schiera con un quasi inedito 4-2-4, Gundogan e Bender in mediana e due ali molto alte in Aubameyang e Blaszczykowski, nel tentativo di servire le due punte Immobile e Ramos. Il BVB effettivamente fa gioco all' inizio della ripresa ma combinando nulla ed anzi esponendosi al contropiede biancoblu che al 57° vede Ronny andare al tiro, a lato di poco. Il BVB finalmente riesce ad inquadrare la porta, con Ciro Immobile, ma la botta di destro dell'italiano viene respinta egregiamente da Kraft. Proprio il portiere di casa si erge a protagonista al 72° quando devia in angolo un colpo di testa potentissimo di Hummels, che avrebbe potuto regalare il pareggio.
Ci si avvia stancamente verso la fine della partita, il BVB ha alzato il suo baricentro ed inizia anche a concludere con continuità. Ci provano Schmelzer e Gundogan da lontano ma i tiri non impensieriscono molto Kraft. Arriva anche l'ultimo cambio, Sahin per Subotic, per mettere altra qualità in campo e provare a strappare un pareggio. Ci prova Immobile con un paio di colpi di testa, il primo parato egregiamente da Kraft, il secondo solo davanti alla porta finito alto. C'è poco da fare, quando non vuole entrare non entra. ed infatti non entra. 1-0 il risultato finale per l'Hertha Berlino, il BVB ristagna ancora in zona retrocessione.
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Recap
martedì 9 dicembre 2014
Recap 6^ giornata Champions League 2014/2015: BVB-Anderlecht 1-1
E' una serata di festa, anche se non tutto è andato per il meglio perché, come al solito, si è creato tanto e segnato poco. Era una partita da vincere ed è stata pareggiata, in un altro contesto la cosa ci farebbe aggrottare la fronte ma non oggi, perché questo pareggio regala al BVB la vittoria del girone ed un sorteggio più semplice agli ottavi.
La formazione regala lievi sorprese, come quella di Erik Durm terzino destro in luogo di un Piszczek tenuto a riposo. Così come Hummels, che soffre di leggeri problemi alla schiena che non gli precluderanno la sfida di sabato contro l'Hertha Berlino, al suo posto Ginter. Poi Immobile di nuovo al centro dell'attacco e Langerak nuovamente in porta, nel tentativo di dare continuità all'australiano.
La partita inizia con il BVB che insolitamente attacca nel primo tempo verso la SudTribune e dopo 4 minuti già va vicina al gol con Immobile che viene servito bene da Mkhitaryan ma vede la sua conclusione parata da Proto.
C'è anche l'Anderlecht però, mentre nei primi minuti manca Subotic: una dormita di Neven manda Mitrovic completamente solo davanti a Langerak, che però para egregiamente salvando il risultato. E' un inizio di partita non molto elettrico, ma ogni tanto si vedono sortite offensive del BVB che però non riesce a mettersi in condizione di concludere verso la porta. C'è molta manovra, specie verso il centro del campo considerando la presenza di tanta tecnica tra centrocampo e trequarti ma poca concretezza ed i primi venti minuti passano col punteggio di 0-0. Ci prova Praet da lontano per l'Anderlecht, ma nulla di pericoloso. Reagisce il BVB con un paio di occasioni da gol, entrambe neutralizzate da Silvio Proto. Nel frattempo le notizie da Istanbul non sono piacevoli, visto che l'Arsenal è già in vantaggio di tre gol contro il Galatasaray.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con il BVB a fare contropiede ed andare ogni tanto vicino al gol come al 49° quando Mkhitaryan tira addosso a Proto. L'Anderlecht smette di attaccare per un attimo, il fulcro del gioco si sposta verso la porta dell'Anderlecht ma un po' di imprecisione tiene ancora il punteggio inchiodato sullo 0-0. Fino al 58°, quando Kagawa serve Immobile che dribbla Deschacht, aspetta il momento giusto e la piazza al secondo palo. Proto non può niente, è 1-0 BVB. Ottima notizia da Dortmund e piacevole anche il fatto che l'Arsenal non abbia ancora segnato nel secondo tempo, inserendo anzi due calciatori diciassettenni, con Wenger che sembra accontentato del secondo posto nel girone. C'è sempre il Borussia, almeno fino alla mezz'ora e c'è sempre Proto: para su Mkhitaryan da posizione ravvicinata e poi su Immobile che prova un tiro da fuori area, centrale ma insidioso. E' un secondo tempo utile anche per rivedere Oliver Kirch in campo, al posto del dominatore di oggi, ovvero Ilkay Gundogan. L'Anderlecht prova a farsi vedere nel finale e riesce a pareggiare con Mitrovic, che segna di testa su cross perfetto di Vanden Borre. Sono minuti di sofferenza, c'è dentro Kuba al posto di Kagawa per un altro rientro importante sul terreno di gioco. Ad ogni modo da Istanbul arriva la notizia del gol del Galatasaray e quindi il BVB ha solo bisogno di amministrare l'1-1, cosa che riesce in pieno. Finisce la partita, finisce il girone ed il BVB lo vince per il terzo anno di fila. Adesso sotto con gli ottavi.
La formazione regala lievi sorprese, come quella di Erik Durm terzino destro in luogo di un Piszczek tenuto a riposo. Così come Hummels, che soffre di leggeri problemi alla schiena che non gli precluderanno la sfida di sabato contro l'Hertha Berlino, al suo posto Ginter. Poi Immobile di nuovo al centro dell'attacco e Langerak nuovamente in porta, nel tentativo di dare continuità all'australiano.
La partita inizia con il BVB che insolitamente attacca nel primo tempo verso la SudTribune e dopo 4 minuti già va vicina al gol con Immobile che viene servito bene da Mkhitaryan ma vede la sua conclusione parata da Proto.
C'è anche l'Anderlecht però, mentre nei primi minuti manca Subotic: una dormita di Neven manda Mitrovic completamente solo davanti a Langerak, che però para egregiamente salvando il risultato. E' un inizio di partita non molto elettrico, ma ogni tanto si vedono sortite offensive del BVB che però non riesce a mettersi in condizione di concludere verso la porta. C'è molta manovra, specie verso il centro del campo considerando la presenza di tanta tecnica tra centrocampo e trequarti ma poca concretezza ed i primi venti minuti passano col punteggio di 0-0. Ci prova Praet da lontano per l'Anderlecht, ma nulla di pericoloso. Reagisce il BVB con un paio di occasioni da gol, entrambe neutralizzate da Silvio Proto. Nel frattempo le notizie da Istanbul non sono piacevoli, visto che l'Arsenal è già in vantaggio di tre gol contro il Galatasaray.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con il BVB a fare contropiede ed andare ogni tanto vicino al gol come al 49° quando Mkhitaryan tira addosso a Proto. L'Anderlecht smette di attaccare per un attimo, il fulcro del gioco si sposta verso la porta dell'Anderlecht ma un po' di imprecisione tiene ancora il punteggio inchiodato sullo 0-0. Fino al 58°, quando Kagawa serve Immobile che dribbla Deschacht, aspetta il momento giusto e la piazza al secondo palo. Proto non può niente, è 1-0 BVB. Ottima notizia da Dortmund e piacevole anche il fatto che l'Arsenal non abbia ancora segnato nel secondo tempo, inserendo anzi due calciatori diciassettenni, con Wenger che sembra accontentato del secondo posto nel girone. C'è sempre il Borussia, almeno fino alla mezz'ora e c'è sempre Proto: para su Mkhitaryan da posizione ravvicinata e poi su Immobile che prova un tiro da fuori area, centrale ma insidioso. E' un secondo tempo utile anche per rivedere Oliver Kirch in campo, al posto del dominatore di oggi, ovvero Ilkay Gundogan. L'Anderlecht prova a farsi vedere nel finale e riesce a pareggiare con Mitrovic, che segna di testa su cross perfetto di Vanden Borre. Sono minuti di sofferenza, c'è dentro Kuba al posto di Kagawa per un altro rientro importante sul terreno di gioco. Ad ogni modo da Istanbul arriva la notizia del gol del Galatasaray e quindi il BVB ha solo bisogno di amministrare l'1-1, cosa che riesce in pieno. Finisce la partita, finisce il girone ed il BVB lo vince per il terzo anno di fila. Adesso sotto con gli ottavi.
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Preview 6^ Giornata Champions League 2014/2015: BVB-Anderlecht, basta non perdere
Eh, basta non perdere. Hai detto niente. E' vero che il BVB viene da una vittoria, ma appunto la squadra di Klopp solo in un paio di occasioni è riuscita a vincerne due di fila. Ovviamente non sarebbe nemmeno necessario ottenere i tre punti, ma per evitare cose tipo Dinamo Zagabria-Lione 1-7 vale sempre la pena portare a casa un successo. Che peraltro è tutt'altro che proibitivo, visto che si gioca in casa e contro un Anderlecht già terzo, che non ha grosse motivazioni se non quella di ottenere uno scalpo prestigioso.
Per essere più precisi, ricordiamo che il BVB vince il proprio girone se:
- vince
- pareggia e l'Arsenal vince con meno di 6 gol di scarto
- l'Arsenal non vince, a prescindere dal risultato di Dortmund
In tutti gli altri casi l'Arsenal passerebbe come prima relegando il BVB al secondo posto, cosa che non precluderebbe la qualificazione agli ottavi ma logicamente esporrebbe il BVB a squadre come Real Madrid, Chelsea ed una tra PSG e Barcellona. E per quanto sia già un buon obiettivo raggiungere gli ottavi di finale di Champions League, specie in questa stagione disgraziata, superare un altro turno ed entrare per il terzo anno di fila tra le prime otto d'Europa sarebbe decisamente migliore, sia in termini economici che in termini di UEFA Ranking, dato che con un eventuale accesso ai quarti il BVB potrebbe entrare anche in prima fascia nel prossimo sort VA BENE VA BENE, AVEVAMO DETTO BASTA ASPIRAZIONI CHAMPIONS PER QUEST'ANNO!!!
Tornando al match di stasera, Klopp in conferenza stampa ha fatto abbastanza chiaramente capire che schiererà la squadra titolare perché vuole vincere, come giusto che sia, anche per dare stabilità e continuità alla squadra, come detto dal biondo allenatore. Tra i titolari non figurerà Sebastian Kehl, che è uno dei quattro indisponibili della squadra insieme ai lungodegenti Marco Reus e Dong-Won Ji ed a Sokratis Papastathopoulos, che fatica a rientrare da un infortunio che sembrava meno grave del previsto dopo la partita con il Gladbach. Dunque squadra titolare o pseudo tale e possibilità per Sahin e Blaszczykowski di tornare titolari, visto che sono stati annunciati da Klopp tra i 18 convocati.
Sì ma... chi giocherà in porta? E' il nuovo tormentone dei tifosi. Klopp ha detto che si fida al 100% di Weidenfeller, ma lo stesso vale per Langerak, cosa che non risolve alcun dubbio. Ha anche affermato di aver già deciso il numero 1 titolare, ma non l'ha rivelato. La probabile formazione del BVB stasera sarà (4-2-3-1): Langerak; Piszczek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Bender, Sahin; Mkhitaryan, Kagawa, Aubameyang; Ramos. Possibilità che Auba torni a fare il centravanti al posto di Ramos con Gundogan nuovamente a spaziare tra mediana e trequarti. Inoltre, forse Durm potrebbe rivedere il campo magari al posto di Schmelzer che non dà ancora sicurezza fisica.
Veniamo all'Anderlecht. Abbiamo già detto sull'inutilità di questa partita per loro, però anche per questo motivo, visto che non hanno nulla da perdere, potrebbero giocarsela a viso aperto per provare ad ottenere un successo importante. Per cui è anche difficile come si schiererà mister Besnik Hasi, se opterà per la formazione titolare o per un undici rimaneggiato per far riposare qualche giocatore chiave in funzione del campionato, dove i biancomalva sono terzi in classifica. Noi pensiamo che lo schieramento avrà comunque molti titolari ed una possibile formazione iniziale potrebbe essere questa (4-2-3-1): Proto; Vanden Borre, Mbemba, Deschacht, N'Sakala; Tielemans, Defour; Conte, Praet, Kawaya; Mitrovic. Come al solito grande scelta nel ruolo di trequartista, tanto che uno di questi, il ghanese Acheampong, potrebbe anche essere schierato da terzino sinistro come è già successo in questa stagione.
Ore 20.30, ad un punto dal conquistare uno dei tre obiettivi stagionali del BVB.
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venerdì 5 dicembre 2014
Recap 14^ giornata 2014/2015: BVB-Hoffenheim 1-0
Il ritorno alla vittoria, senza autogol da centrocampo. Giocando un calcio propositivo, senza rischiare. E' stato il ritorno di quella filastrocca che fa "Piszczek-Hummels-Subotic-Schmelzer", il ritorno di un talento che le filastrocche le fa coi piedi. Il BVB dopo domenica doveva essere smantellato nel mercato di gennaio e Klopp mandato via, magari col successo di stasera c'è chi ritratterà.
Un leitmotiv dell'inizio di stagione da parte di Klopp era il cambio di formazione, che aveva recentemente placato utilizzando lo stesso modulo, con gli stessi calciatori. Questa sera l'undici titolare cambia di nuovo in maniera radicale, con i quattro difensori titolari finalmente titolari insieme per la prima volta dalla finale di Champions League 2012/2013. E poi Gundogan da regista, con Kehl e Bender da guardie del corpo. Un centravanti, finalmente, nella figura di Adrian Ramos con Aubameyang spostato di nuovo all'esterno d'attacco sulla stessa linea di Mkhitaryan. Ma, soprattutto, Mitchell Langerak titolare: il portiere australiano di solito sostituiva Weidenfeller in caso di infortuni o squalifiche per quest'ultimo. Questa sera Roman era disponibile, a posto fisicamente, ma Klopp ha deciso di schierare Mitch. Che sia stata la serata di un passaggio di testimone? Lo capiremo probabilmente dalla prossima partita, ma nel frattempo la notizia fa abbastanza scalpore. Ed è con queste domande che ci si approccia ad uno dei match più importanti della stagione.
La partita inizia con un BVB subito propositivo, con molto possesso offensivo ed un tiro in porta tentato da Schmelzer. In realtà però poco accade nei primi 10 minuti, pur non essendo un inizio di match noiosissimo. Bisogna aspettare dopo il quarto d'ora per rendere le cose più interessanti, e le cose sono davvero interessanti: bella combinazione sulla fascia destra, la palla arriva ad Aubameyang che mette in mezzo. Baumann non riesce a deviare, da dietro spunta Ilkay Gundogan. Chi? ILKAY GUNDOGAN! Che segna di testa, e porta in vantaggio il BVB. Primo gol in campionato da un Greuther Furth-BVB finito 1-6, con Mourinho in tribuna, dell'aprile 2013. Poi nel mezzo il gol nella finale di Champions League, quello nella Superpokal del 2013 ed un gol in nazionale, nel giorno in cui si fece male alla schiena. E' il segno del ritorno del giocatore più forte del BVB? Solo il tempo potrà dirlo, ma questo gol è di un'importanza indescrivibile.
Bisogna dire che poco succede nel proseguimento del primo tempo, tra discrete prestazioni difensive ed un gioco generalmente spezzettato a causa dei molti fischi emessi dall'arbitro Zwayer. Non è una partita cattivissima, ma ci sono anche diverse ammonizioni come quelle a Kehl e Ramos. L'unica vera occasione da gol per l'Hoffenheim arriva al 36° con Schipplock, che però conclude fuori concedendo l'unico brivido del primo tempo ai tifosi del BVB, che però vedono la propria squadra chiudere in vantaggio il primo tempo per 1-0.
Markus Gisdol prova a cambiare qualcosa tra i due tempi inserendo il francese Modeste come centravanti al posto di Sven Schipplock, che effettivamente poco ha fatto nel primo tempo. Questo cambio però nulla c'entra con la clamorosa occasione avuta dall'Hoffenheim in apertura di ripresa, con un calcio di punizione dal limite che solo un intervento eccezionale di Hummels riesce a fermare, visto che la parabola di Rudy sarebbe entrata alle spalle di un impotente Langerak. E' un secondo tempo più brillante del primo, con il BVB che attacca a sua volta alla ricerca di un raddoppio forse rassicurante. Il raddoppio arriverebbe pure, ancora di testa con Aubameyang, ma il guardalinee sbandiera una posizione di fuorigioco del gabonese che in realtà non c'è, e non è nemmeno un episodio al limite. Cose che capitano, ci mancherebbe. La squadra di Klopp comunque attacca abbastanza continuamente e con Gundogan arriva di nuovo al tiro al 60° minuto, e poi con Aubameyang al 61° ed infine con Hummels al 63°, tutte occasioni limpide che però non vengono concretizzate.
La partita prende una piega abbastanza chiara, il BVB fa il gioco e l'Hoffenheim pensa a non prenderne di più. Allora nei biancoblu entra un giocatore offensivo come Elyonoussi al posto di Rudy, mentre Klopp non ha provveduto ad alcuna sostituzione fino a pochi minuti dalla fine, quando all 82mo inserisce Grosskreutz al posto di Ramos. Ed iniziano dieci minuti di pathos totale per il BVB, che dapprima rischia di concedere un rigore su un intervento sgraziato di Subotic, sul quale Zwayer lascia correre, poi subisce una punizione di Salihovic che va alta. Nel recupero entrano Ginter al posto di Gundogan e Immobile al posto di Aubameyang. L'ultima occasione è per l'Hoffenheim ma la punizione di Salihovic non trova compagni a colpire di testa. Finisce dunque così, 1-0, ed il BVB è di nuovo fuori dalla zona retrocessione. Almeno per le prossime 18 ore.
Un leitmotiv dell'inizio di stagione da parte di Klopp era il cambio di formazione, che aveva recentemente placato utilizzando lo stesso modulo, con gli stessi calciatori. Questa sera l'undici titolare cambia di nuovo in maniera radicale, con i quattro difensori titolari finalmente titolari insieme per la prima volta dalla finale di Champions League 2012/2013. E poi Gundogan da regista, con Kehl e Bender da guardie del corpo. Un centravanti, finalmente, nella figura di Adrian Ramos con Aubameyang spostato di nuovo all'esterno d'attacco sulla stessa linea di Mkhitaryan. Ma, soprattutto, Mitchell Langerak titolare: il portiere australiano di solito sostituiva Weidenfeller in caso di infortuni o squalifiche per quest'ultimo. Questa sera Roman era disponibile, a posto fisicamente, ma Klopp ha deciso di schierare Mitch. Che sia stata la serata di un passaggio di testimone? Lo capiremo probabilmente dalla prossima partita, ma nel frattempo la notizia fa abbastanza scalpore. Ed è con queste domande che ci si approccia ad uno dei match più importanti della stagione.
La partita inizia con un BVB subito propositivo, con molto possesso offensivo ed un tiro in porta tentato da Schmelzer. In realtà però poco accade nei primi 10 minuti, pur non essendo un inizio di match noiosissimo. Bisogna aspettare dopo il quarto d'ora per rendere le cose più interessanti, e le cose sono davvero interessanti: bella combinazione sulla fascia destra, la palla arriva ad Aubameyang che mette in mezzo. Baumann non riesce a deviare, da dietro spunta Ilkay Gundogan. Chi? ILKAY GUNDOGAN! Che segna di testa, e porta in vantaggio il BVB. Primo gol in campionato da un Greuther Furth-BVB finito 1-6, con Mourinho in tribuna, dell'aprile 2013. Poi nel mezzo il gol nella finale di Champions League, quello nella Superpokal del 2013 ed un gol in nazionale, nel giorno in cui si fece male alla schiena. E' il segno del ritorno del giocatore più forte del BVB? Solo il tempo potrà dirlo, ma questo gol è di un'importanza indescrivibile.
Bisogna dire che poco succede nel proseguimento del primo tempo, tra discrete prestazioni difensive ed un gioco generalmente spezzettato a causa dei molti fischi emessi dall'arbitro Zwayer. Non è una partita cattivissima, ma ci sono anche diverse ammonizioni come quelle a Kehl e Ramos. L'unica vera occasione da gol per l'Hoffenheim arriva al 36° con Schipplock, che però conclude fuori concedendo l'unico brivido del primo tempo ai tifosi del BVB, che però vedono la propria squadra chiudere in vantaggio il primo tempo per 1-0.
Markus Gisdol prova a cambiare qualcosa tra i due tempi inserendo il francese Modeste come centravanti al posto di Sven Schipplock, che effettivamente poco ha fatto nel primo tempo. Questo cambio però nulla c'entra con la clamorosa occasione avuta dall'Hoffenheim in apertura di ripresa, con un calcio di punizione dal limite che solo un intervento eccezionale di Hummels riesce a fermare, visto che la parabola di Rudy sarebbe entrata alle spalle di un impotente Langerak. E' un secondo tempo più brillante del primo, con il BVB che attacca a sua volta alla ricerca di un raddoppio forse rassicurante. Il raddoppio arriverebbe pure, ancora di testa con Aubameyang, ma il guardalinee sbandiera una posizione di fuorigioco del gabonese che in realtà non c'è, e non è nemmeno un episodio al limite. Cose che capitano, ci mancherebbe. La squadra di Klopp comunque attacca abbastanza continuamente e con Gundogan arriva di nuovo al tiro al 60° minuto, e poi con Aubameyang al 61° ed infine con Hummels al 63°, tutte occasioni limpide che però non vengono concretizzate.
La partita prende una piega abbastanza chiara, il BVB fa il gioco e l'Hoffenheim pensa a non prenderne di più. Allora nei biancoblu entra un giocatore offensivo come Elyonoussi al posto di Rudy, mentre Klopp non ha provveduto ad alcuna sostituzione fino a pochi minuti dalla fine, quando all 82mo inserisce Grosskreutz al posto di Ramos. Ed iniziano dieci minuti di pathos totale per il BVB, che dapprima rischia di concedere un rigore su un intervento sgraziato di Subotic, sul quale Zwayer lascia correre, poi subisce una punizione di Salihovic che va alta. Nel recupero entrano Ginter al posto di Gundogan e Immobile al posto di Aubameyang. L'ultima occasione è per l'Hoffenheim ma la punizione di Salihovic non trova compagni a colpire di testa. Finisce dunque così, 1-0, ed il BVB è di nuovo fuori dalla zona retrocessione. Almeno per le prossime 18 ore.
domenica 30 novembre 2014
Recap 13^ giornata Bundesliga 2014/2015: Eintracht Francoforte-BVB 2-0
Il BVB prima perdeva di sabato. Ora anche negli altri giorni. Prima perdeva creando occasioni e giocando relativamente bene, ora perde giocando male. Ogni partita, ogni sconfitta, sembra si sia raggiunto il fondo del barile ed invece nella giornata successiva si continua a scavare verso il basso. Il Borussia Dortmund è ultimo in classifica in Bundesliga, e dovremo fare l'abitudine col termine salvezza per il proseguimento di campionato.
Le formazioni titolari non portano grandi sorprese per entrambe le squadre. Nel BVB torna Durm sulla fascia sinistra mentre Sahin si rivede tra i 18 convocati, nei quali non ci sono ancora Kirch, Kuba, Sokratis, Hummels e soprattutto Ciro Immobile che, influenzato, è stato lasciato a Dortmund a guarire.
La partita inizia con il BVB in possesso, ma il primo tiro arriva dopo 4 minuti. Sul ribaltamento di fronte, l'Eintracht supera per la prima volta il centrocampo ed è subito Meier solo davanti alla porta, 1-0. Evidenti responsabilità del duo di centrali difensivi, che abbassano la guardia sul capocannoniere della Bundesliga e vengono subito puniti.
La risposta del BVB arriva con un contropiede che porta Mkhitaryan al tiro, dritto addosso a Wiedwald, ma è tutto qui. L'Eintracht porta il suo baricentro più avanti e inizia a far possesso, giungendo alla conclusione in un altro paio di occasioni. Di fatti il BVB solo timidamente si affaccia dalle parti del portiere avversario ed al 23° va vicino al pareggio con due occasioni a distanza ravvicinata, prima Aubameyang tira addosso a Wiedwald dopo essere stato servito ottimamente da Grosskreutz che poi prende il pallone e spara una botta sul palo. E' un BVB che attacca di più, arriva anche al tiro ma non riesce a pareggiare. Potrebbe anche produrre di più ma le difficoltà in fase di passaggio di Mkhitaryan chiudono diverse azioni offensive. Ovviamente poi quando piove grandina, e si infortuna Piszczek. Klopp prima manda a scaldare Schmelzer, poi decide di arretrare Grosskreutz e far entrare Adrian Ramos, che funge da centravanti con Aubameyang a giocargli attorno. Ma poco accade fino al 45° e dunque si va all'intervallo sull'1-0.
Il secondo tempo inizia subito con un brivido per il BVB: Durm perde palla e favorisce un gioco a due tra Seferovic e Stendera con quest'ultimo che va al tiro, deviato in angolo. Due minuti dopo altro errore difensivo, questa volta di Grosskreutz, che lascia Meier libero da solo ma questa volta la conclusione del capocannoniere finisce incredibilmente alta sopra la traversa. Il BVB si fa vedere avanti con una bella combinazione tra Aubameyang e Ramos, il colombiano tira a botta sicura ma Wiedwald devia di spalla in angolo. E' una brutta partita, con tante occasioni da gol giunte da errori di possesso palla ed in più sbagliate, da una parte e dall'altra. Ad ogni modo un gol sembra sempre essere nell'aria ma per la prima mezz'ora di secondo tempo si vedono solo errori ed occasioni mancate.
Nell'ultimo quarto d'ora Klopp prova a smuovere qualcosa con gli ingressi di Gundogan e Jojic, in sostituzione di Kagawa, oggi negativo, e Sebastian Kehl. Ma quello che accade è il ridicolo: Matthias Ginter non vede Weidenfeller uscire ed effettua un retropassaggio all'indietro che però in realtà è soltanto un succulento assist per Haris Seferovic che realizza il 2-0. Ci sarebbero altri tredici minuti, ma in pratica la partita finisce qui perché questa sbandata destabilizza definitivamente il BVB, che prova senza convinzione a far qualcosa.
Due fatti sul match di oggi:
- Francoforte era quasi come una seconda casa per noi. Qui il BVB ha raccolto undici vittorie esterne, solo Gelsenkirchen è stato storicamente un campo più "amichevole".
- Quest'anno il BVB ha giocato sette trasferte, ed ha subito esattamente due gol in tutte e sette queste partite. Elemento di coincidenza a parte, prendere due gol ad ogni trasferta è francamente troppo, perché è il tipico bilancio di una squadra che lotta per non retrocedere.
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Preview 13^ giornata Bundesliga 2014/2015: Eintracht Francoforte-BVB, di nuovo ultimi
Lo avevamo detto anche nella preview di BVB-Borussia Moenchengladbach, il BVB è ultimo in classifica per almeno qualche ora. Al tempo l'impegno era casalingo contro una squadra che sembrava apparentemente buona, per cui c'erano diverse insidie. Oggi invece l'impegno è esterno contro una squadra apparentemente in difficoltà, visto che l'Eintracht veniva da 4 sconfitte in fila prima di battere proprio il Gladbach, e quindi non si sa se questo possa essere l'inizio di un trend positivo per i rossoneri. La costante, tra il match contro il Gladbach e quello contro l'Eintracht, è l'orario di inizio del match, la domenica alle 17.30. E sappiamo quanto sia ridicolmente difficile per il BVB raccogliere punti di sabato in questa stagione. Basti vedere che due delle tre vittorie in campionato siano arrivati in giorni diversi dal canonico sabato e basta vedere anche il cammino in Champions League, che si gioca di martedì/mercoledì. Ovviamente non è una legge matematica, quindi il BVB può tranquillamente perdere oggi e vincere sabato prossimo, ma ci risulta essere un trend abbastanza valido per i gialloneri.
Il BVB si presenta a questo posticipo, oltre che all'ultimo posto in classifica, anche con un'assenza di peso come quella di Marco Reus, che ovviamente dopo la martellata di Marvin Bakalorz resterà fuori fino ad almeno gennaio, come già ribadito in altri momenti ed in altre sedi. Resta un punto interrogativo invece la presenza di Mats Hummels e Sokratis Papastathopoulos, che potrebbero recuperare per oggi. Maggiori chance per il greco, un po' più complesso per Mats che potrebbe saltare anche questo incontro. Inoltre, dubbi sullo status di Kirch e Sahin, che erano stati dati come recuperati circa 10 giorni fa ma devono ancora entrare una volta nella squadra e non è detto che sia oggi il giorno buono per i due, mentre potrebbe avere chance migliori Jakub Blaszczykowski, proprio in virtù dell'infortunio di Reus.
L'undici titolare del BVB potrebbe essere dunque questo (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Sokratis, Schmelzer; Kehl, Bender; Grosskreutz, Kagawa, Mkhitaryan, Aubameyang.
Per quel che concerne l'Eintracht, la squadra ha un ottimo potenziale offensivo sia per la qualità dei suoi uomini, considerando che possono permettersi di lasciare in panchina un talento come Lucas Piazon, sia perché il proprio allenatore è quel Thomas Schaaf che con il Werder Brema regalava un gioca offensivo scintillante ed uno difensivo abbastanza rivedibile. Non è più in quella versione, almeno questo Eintracht è più quadrato, ma vive momenti piuttosto altalenanti per cui non si sa mai quale squadra si stia effettivamente affrontando, proprio perché l'Eintracht può battere chiunque e perdere da chiunque.
Per quel che riguarda la formazione titolare, potrebbe essere questa (4-3-2-1): Wiedwald; Chandler, Madlung, Russ, Oczipka; Hasebe, Lanig, Stendera; Meier, Inui; Seferovic. Non mancano gli assenti a questa compagine, che comunque riesce a schierare un XI competitivo. Attenzione alla vecchia volpe Alex Meier ed al giovane Marc Stendera, 19enne centrocampista con piedi molto delicati.
mercoledì 26 novembre 2014
Recap 5^ giornata Champions League 2014/2015: Arsenal-BVB 2-0
E' una di quelle serate in cui non riesce niente bene e si spera che la partita finisca al più presto. Si è perso per 2-0 ma poteva finire con scarto anche maggiore. Ad ogni modo, questa sconfitta ovviamente non preclude il passaggio agli ottavi di finale, che è già acquisito, né tantomeno la possibilità di chiudere il girone al primo posto, che avrebbe un deciso impatto sulle possibilità del BVB di passare anche il primo turno ad eliminazione diretta.
Parte bene l'Arsenal, con molta convinzione. Talmente tanta convinzione che segna subito al 3° minuto: Sanogo riceve da rimessa laterale, viene lasciato completamente libero di agire da una difesa che non pressa, serve Cazorla il quale ridà la palla al francese che realizza. E' il primo gol per il ventunenne attaccante con la maglia dell'Arsenal.
E' in particolare un inizio abbastanza sonnolento per Matthias Ginter. Poco incisivo, come detto, in occasione dell'1-0, si lascia sorprendere anche al nono minuto, quando Sanogo si ritrova di nuovo in occasione da gol, senza però riuscire a concludere in porta. Il BVB non riesce sin da subito a replicare ed è, in un trend degli ultimi tempi, molto imprecisa in fase di impostazione. L'Arsenal invece continua ad attaccare, soprattutto con i loro contropiedi fulminanti guidati dal funambolo Alexis Sanchez. La prima occasione per il BVB arriva al 18° con un cross di Piszczek che non trova la deviazione degli attaccanti del BVB.
Il ritmo scende, l'Arsenal fa più possesso, arriva anche qualche intervento poco ortodosso come quelli di Subotic e Piszczek, che vengono ammoniti. Il tempo passa senza grandi occasioni da gol finché Henrikh Mkhitaryan non ci ricorda che lui, in Champions, non riesce a metterla dentro. Sarà maledizione, ma chiaramente l'occasione al 39° minuto avuta dall'armeno andava concretizzata. Succede poco nei successivi minuti e si va all'intervallo dunque col vantaggio dei Gunners.
Il secondo tempo vede un BVB più propositivo nelle battute iniziali ma la miglior occasione dei primi cinque minuti è ancora dell'Arsenal, con un tiro estemporaneo ma molto pericoloso di Sanchez che impegna Weidenfeller, bravo ad allungarsi nell'angolo basso. E' un BVB che non riesce a rendersi realmente pericoloso con costanza, anche a causa delle difficoltà in fase di impostazione, in special modo di Gundogan che ha avuto una brutta serata e ci chiediamo se non sia una tassa da pagare, a causa della lunghissima inattività, vedere una qualità così bassa nei passaggi di Illy. Nemmeno la traversa di Chamberlain scuote il BVB che evidentemente si sta disimpegnando nella sua peggior partita della stagione in Europa. Ed infatti arriva il raddoppio dell'Arsenal: Cazorla recupera palla e serve Alexis Sanchez il quale ha tempo per mirare e la piazza a giro alle spalle di Weidenfeller che questa volta può davvero poco. A questo punto Klopp decide di togliere i due attaccanti titolari per inserire una nuova coppia, Kagawa e Ramos, nel tentativo di realizzare almeno il gol della bandiera. Gli ultimi venti minuti però portano davvero poco alla partita e dunque l'arbitro Kassai emette il triplice fischio con la partita che finisce per 2-0.
Dunque, ad una partita dal termine la situazione in classifica è questa:
Nell'ultima giornata il BVB ha in casa l'Anderlecht, già matematicamente in Europa League mentre l'Arsenal deve andare ad Istanbul contro un Galatasaray che non ha più nulla a che spartire con questa Chempions League.
Facciamola breve. Il BVB vince il girone se:
- vince
- pareggia e l'Arsenal vince con meno di 6 gol di scarto
- perde e l'Arsenal non vince.
In ogni altro caso, finirebbe al secondo posto, concedendo il fianco a squadre come Real Madrid, Barcellona e Chelsea. Tuttavia, ha praticamente due risultati su tre per evitare questo per cui restano i favoriti per la vittoria del girone.
Preview 5^ Giornata Champions League 2014/2015: Arsenal-BVB, congelare il primo posto
Dopo la sosta per le nazionali è tornato il campionato e le cose non sono andate benissimo. Una partita che sembrava già vinta completamente regalata agli avversari, come se ci fosse la possibilità di pareggiare nella nostra attuale situazione di classifica. Marco Reus questa volta non si è infortunato durante una pausa per le nazionali, ma nella partita precedente ed in quella successiva alla sosta. Ah, a proposito: Reus resterà fuori fino a fine anno, che non vuol dire restar fuori fino a fine stagione. Sono due termini diversi e non sono nemmeno sinonimi, nonostante ci sia gente che li mischi da tempo con estrema nonchalance.
Ed ora è il momento della Champions League, una competizione in cui siamo letteralmente tra i migliori, per adesso, in attesa di trovare avversari peggiori. La situazione in classifica ci sorride a tal punto che esiste la reale possibilità di primo posto per il BVB anche con un solo punto nelle prossime due partite. Sarebbe matematico se all'Emirates Stadium arrivasse un X ma anche in caso di sconfitta a Londra e pareggio in casa contro l'Anderlecht, che potrebbe aver già chiuso la pratica terzo posto, i gialloneri potrebbero chiudere al comando il Girone D.
Top of the table. Almeno qui. Almeno per ora. |
Dunque il BVB ha due risultati su tre per essere matematicamente primo già stasera alle 22.40 circa. Ovviamente, non è semplice vincere a Londra contro un Arsenal a sua volta motivato nel far bene per a) coltivare le residue speranze di primo posto e b) riscattarsi dopo la sconfitta casalinga in campionato contro il Manchester United. Un pareggio sembra essere una missione già più alla portata ma la storia ci insegna che, alle volte, giocare per lo 0-0 non porta grandi frutti. Per cui non bisogna prendersi dai troppi tatticismi e si deve giocare come si sa sperando di raccogliere almeno un punto. L'obiettivo principale per il Borussia Dortmund stasera resta dunque quello in cui non è riuscito a porre limiti in nessuna delle due competizioni: evitare gli infortuni. Perché è vero, lo dicevamo proprio nella preview del match col Paderborn, la squadra è alla sua massima profondità ma perdere altri giocatori chiave dopo i centrali titolari e Marco Reus rischia di essere delittuoso soprattutto per i prossimi impegni di campionato in cui si deve dare il nostro meglio.
Klopp penserà a questo? Se sì, non sorprendiamoci di vedere Blaszczykowski, Sahin e Kirch di nuovo in campo. Se no, vedremo la stessa formazione di sabato con un altro uomo offensivo al posto di Reus. Noi pensiamo ad un ibrido tra le due opzioni e ad un undici di questo tipo: Weidenfeller; Piszczek, Ginter, Subotic, Schmelzer; Kehl, Sahin; Mkhitaryan, Kagawa, Grosskreutz; Aubameyang. Non è da escludere un cambio di modulo, piacerebbe vedere tre centrocampisti veri e tre attaccanti ma resta più probabile l'utilizzo del classico 4-2-3-1.
Veniamo all'Arsenal. S'è già detto della sconfitta interna contro lo United, va notato che sia una squadra abbastanza simile al BVB, magari non per caratteristiche tecniche o tattiche, quanto per la loro difficoltà a realizzare, non è un caso che entrambe abbiano tra le peggiori percentuali di realizzazione nei rispettivi campionati. Questa tendenza potrebbe cambiare con il ritorno di Olivier Giroud dall'infortunio ma, sorpresa, il francese non è presente nelle liste UEFA consegnate dall'Arsenal e quindi non giocherà stasera. Ovviamente questo indebolisce il reparto offensivo dei Gunners ma la squadra resta ancora favorita per la vittoria, e potrebbe schierarsi così: Szczesny; Chambers, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Arteta, Ramsey; Oxlade-Chamberlain, Cazorla, Sanchez; Wellbeck. Qualche dubbio sull'effettiva disponibilità di Wilshere ci portano a prevedere Cazorla dall'inizio, pare che nemmeno Szczesny sia a postissimo.
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sabato 22 novembre 2014
Recap 12^ giornata di Bundesliga: Paderborn-BVB
E' una partita dominata, che sembrava vinta. Poi al ritorno dagli spogliatoi il BVB ha dimenticato di rimettere la spina nella corrente. Aggiungiamo pure l'infortunio, apparentemente grave, subito da Marco Reus ed anche questo sabato non porta gioia ai tifosi gialloneri. Un 2-2 che poteva essere tranquillamente una vittoria con doppio scarto, se l'impegno e la prestazione del primo tempo fosse stata ripetuta.
Il primo tempo dimostra subito come la squadra che deve fare la partita sia il BVB mentre quella che pensa a difendersi sia il Paderborn. Non tanto per l'occasione avuta al 3° minuto da Reus, imbeccato bene da Mkhitaryan ma fermato dal portiere avversario Kruse, quando dagli atteggiamenti tattici delle due squadre: Breitenreiter schiera una formazione con diversi giocatori difensivi, pur tenendo il suo 4-1-4-1 che a volte diventa 4-3-3; Klopp a sua volta resta fedele al suo 4-2-3-1 ma in realtà ci sembra di vedere in fase di possesso più un 3-3-4, con Erik Durm molto alto, praticamente sulla linea degli attaccanti. La cosa sembra sorprendere la difesa nerazzurra che lo lascia libero di ricevere in due occasioni. La prima volta l'azione si chiude con un nulla di fatto, nel secondo caso invece Durm raggiunge il fondo, crossa di sinistro e trova Aubameyang che, lasciato solo dai centrali, la spinge in rete per lo 0-1.
Sembra essere l'ennesima partita dominata dal BVB, come altre ne abbiamo viste in questa stagione, con delle novità: la prima è il gol nel primo tempo, la seconda è che non si paga al primo errore grave in fase di impostazione, come quando al 18° minuto Kehl consegna praticamente il pallone a Stoppelkamp il quale serve Koc che, solo davanti alla porta vede la sua conclusione a botta sicura essere respinta da un'ottima parata di Roman Weidenfeller. Perché magari il BVB prenderà in futuro un portiere, ma nel frattempo stiamo bene con quello che abbiamo ora.
Il BVB attorno alla mezz'ora ha anche l'occasione di raddoppiare, con Aubameyang che si mangia un gol solo davanti a Kruse e poi spara a lato da fuori area. Arriva anche un gol di Mkhitaryan che però viene beccato in posizione di offside. Segue una fase di stanca del match in cui abbiamo da segnalare solo l'infortunio al capitano Uwe Hunemeier, di cui abbiamo parlato nella preview di questa partita, costretto a lasciare il campo nel primo tempo della partita più importante della sua stagione, probabilmente, contro la squadra che l'ha cresciuto e lanciato in Bundesliga. C'è anche una punizione per il Paderborn, tirata da Koc, che fa sobbalzare il pubblico della Benteler Arena ma esce di poco. Con le squadre che sembrano di volersi accontentare dello 0-1 sembra ci si possa avviare verso l'intervallo ma a pochi secondi dallo scadere arriva il raddoppio giallonero: Gundogan serve un Aubameyang forse in posizione di offside, il gabonese vede Reus andare in profondità e lo serve con un tocco d'esterno magistrale. Marchino poi in diagonale la piazza nell'angolino alle spalle di Kruse, 0-2 e tutti negli spogliatoi.
Il secondo tempo inizia con un Paderborn più offensivo e sempre alla ricerca del duo Stoppelkamp-Koc, che avvicina la porta di Weidenfeller nei primi minuti. Il BVB ragiona poco ed è molto impreciso, sbaglia diversi passaggi e deve affidarsi a Ginter e Subotic per non vedere il vantaggio accorciato. Di fatti il primo tiro in porta del Borussia arriva al 10°, ancora con Aubameyang che costringe Kruse alla respinta in angolo. Però è il Paderborn a marchiare la prima parte della ripresa ed al 60° realizza il gol dell'1-2 con Lukas Rupp che riceve da Bakalorz dopo un'azione di contropiede e la mette alle spalle di Weidenfeller.
E poi si fa male Reus. Cortesia di Marvin Bakalorz, un altro ex. Cinque minuti dopo il contropiede, l'entrata cattivissima direttamente sulla gamba di Reus, che è costretto ad uscire. Klopp mette Milos Jojic che, alla prima azione offensiva, serve Grosskreutz il quale fa la barba al palo con una conclusione in diagonale, andando vicino al 1-3. Grosskreutz segna anche, ma il suo gol viene annullato: la sua posizione tuttavia è regolare, il guardalinee viene influenzato dal fuorigioco di Jojic, che però non è influente nell'azione. E poi, ovviamente, come sempre, gol mancato e gol subito: calcio d'angolo per il Paderborn, Mahir Saglik colpisce da solo di testa e segna il 2-2, facendo esplodere lo stadio.
Gli ultimi minuti sono solo una prolunga di un pessimo secondo tempo: entra Ramos per Mkhitaryan, ma troppo tardi, il Paderborn si chiude a riccio e raccoglie un punto prezioso per la propria campagna salvezza. Quanto al BVB, va bene l'infortunio di Reus ma un vantaggio sicuro è stato buttato dalla finestra in maniera incomprensibile.
Il primo tempo dimostra subito come la squadra che deve fare la partita sia il BVB mentre quella che pensa a difendersi sia il Paderborn. Non tanto per l'occasione avuta al 3° minuto da Reus, imbeccato bene da Mkhitaryan ma fermato dal portiere avversario Kruse, quando dagli atteggiamenti tattici delle due squadre: Breitenreiter schiera una formazione con diversi giocatori difensivi, pur tenendo il suo 4-1-4-1 che a volte diventa 4-3-3; Klopp a sua volta resta fedele al suo 4-2-3-1 ma in realtà ci sembra di vedere in fase di possesso più un 3-3-4, con Erik Durm molto alto, praticamente sulla linea degli attaccanti. La cosa sembra sorprendere la difesa nerazzurra che lo lascia libero di ricevere in due occasioni. La prima volta l'azione si chiude con un nulla di fatto, nel secondo caso invece Durm raggiunge il fondo, crossa di sinistro e trova Aubameyang che, lasciato solo dai centrali, la spinge in rete per lo 0-1.
Sembra essere l'ennesima partita dominata dal BVB, come altre ne abbiamo viste in questa stagione, con delle novità: la prima è il gol nel primo tempo, la seconda è che non si paga al primo errore grave in fase di impostazione, come quando al 18° minuto Kehl consegna praticamente il pallone a Stoppelkamp il quale serve Koc che, solo davanti alla porta vede la sua conclusione a botta sicura essere respinta da un'ottima parata di Roman Weidenfeller. Perché magari il BVB prenderà in futuro un portiere, ma nel frattempo stiamo bene con quello che abbiamo ora.
Il BVB attorno alla mezz'ora ha anche l'occasione di raddoppiare, con Aubameyang che si mangia un gol solo davanti a Kruse e poi spara a lato da fuori area. Arriva anche un gol di Mkhitaryan che però viene beccato in posizione di offside. Segue una fase di stanca del match in cui abbiamo da segnalare solo l'infortunio al capitano Uwe Hunemeier, di cui abbiamo parlato nella preview di questa partita, costretto a lasciare il campo nel primo tempo della partita più importante della sua stagione, probabilmente, contro la squadra che l'ha cresciuto e lanciato in Bundesliga. C'è anche una punizione per il Paderborn, tirata da Koc, che fa sobbalzare il pubblico della Benteler Arena ma esce di poco. Con le squadre che sembrano di volersi accontentare dello 0-1 sembra ci si possa avviare verso l'intervallo ma a pochi secondi dallo scadere arriva il raddoppio giallonero: Gundogan serve un Aubameyang forse in posizione di offside, il gabonese vede Reus andare in profondità e lo serve con un tocco d'esterno magistrale. Marchino poi in diagonale la piazza nell'angolino alle spalle di Kruse, 0-2 e tutti negli spogliatoi.
Il secondo tempo inizia con un Paderborn più offensivo e sempre alla ricerca del duo Stoppelkamp-Koc, che avvicina la porta di Weidenfeller nei primi minuti. Il BVB ragiona poco ed è molto impreciso, sbaglia diversi passaggi e deve affidarsi a Ginter e Subotic per non vedere il vantaggio accorciato. Di fatti il primo tiro in porta del Borussia arriva al 10°, ancora con Aubameyang che costringe Kruse alla respinta in angolo. Però è il Paderborn a marchiare la prima parte della ripresa ed al 60° realizza il gol dell'1-2 con Lukas Rupp che riceve da Bakalorz dopo un'azione di contropiede e la mette alle spalle di Weidenfeller.
E poi si fa male Reus. Cortesia di Marvin Bakalorz, un altro ex. Cinque minuti dopo il contropiede, l'entrata cattivissima direttamente sulla gamba di Reus, che è costretto ad uscire. Klopp mette Milos Jojic che, alla prima azione offensiva, serve Grosskreutz il quale fa la barba al palo con una conclusione in diagonale, andando vicino al 1-3. Grosskreutz segna anche, ma il suo gol viene annullato: la sua posizione tuttavia è regolare, il guardalinee viene influenzato dal fuorigioco di Jojic, che però non è influente nell'azione. E poi, ovviamente, come sempre, gol mancato e gol subito: calcio d'angolo per il Paderborn, Mahir Saglik colpisce da solo di testa e segna il 2-2, facendo esplodere lo stadio.
Gli ultimi minuti sono solo una prolunga di un pessimo secondo tempo: entra Ramos per Mkhitaryan, ma troppo tardi, il Paderborn si chiude a riccio e raccoglie un punto prezioso per la propria campagna salvezza. Quanto al BVB, va bene l'infortunio di Reus ma un vantaggio sicuro è stato buttato dalla finestra in maniera incomprensibile.
Preview 12^ giornata 2014/2015: Paderborn-BVB, inedito
Si ritorna dalla pausa per le nazionali, una delle tante che popolano l'inizio della stagione calcistica. Incredibilmente, da questa pausa il BVB non perde giocatori (seppure Immobile e Piszczek siano tornati a Dortmund in anticipo per degli acciacchi) ma ne guadagna, considerando che Sahin, Kirch, Blaszczykowski e Reus siano di nuovo a disposizione di Jurgen Klopp, che non ha mai avuto tale abbondanza nella rosa, a tal punto che forse qualche decisione sofferta verrà fatta nelle convocazioni per la partita di oggi.
Partita di oggi che, come indicato nel titolo di questo post, è un inedito. Almeno in Bundesliga, è la prima sfida tra Paderborn e BVB. Due squadre tanto vicine geograficamente quanto differenti nella loro storia, che non è certo da iperblasonata per il Borussia Dortmund ma resta comunque tanto migliore rispetto a quella degli avversari di oggi. Certo, dalla classifica della Bundesliga di quest'anno non si direbbe: il BVB ha vinto nella scorsa giornata (per l'ultima volta: Kraaameeer) ma resta ad un punto dall'ultimo posto in classifica mentre il Paderborn avrà anche perso ad Augsburg ma si trova saldamente a centro classifica. Chiaramente questi risultati potrebbero essere l'inizio di un nuovo trend, almeno ce lo auguriamo per il BVB, ma ad oggi conta l'andamento sulle 11 giornate ed il Paderborn è stato superiore, quindi l'impegno delle 15.30 alla Benteler Arena è da prendere con le tenaglie, altro che molle.
Inoltre, il Paderborn è motivatissimo ad ottenere risultato per vari motivi: chiaramente il voler confermare l'ottimo primo terzo di campionato con un altro positivo, contro un'avversaria blasonata, che per di più dista a 100Km dalla propria sede, che infine è stata la chioccia di tanti giocatori che attualmente militano nel Paderborn. Come Marvin Ducksch, giocatore in prestito, oppure Marvin Bakalorz o Mario Vrancic. Come Lukas Kruse, che a 31 anni finalmente sta facendo buone cose in Bundesliga. Oppure come Uwe Hunemeier, il capitano di questo Paderborn che però ha fatto tutta la trafila dalle giovanili al debutto in Bundesliga con il BVB. Era il periodo in cui i gialloneri non avevano nemmeno gli occhi per piangere e diversi giovani debuttarono in Bundesliga, tipo Nuri Sahin e Florian Kringe. Hunemeier era una delle promesse della difesa insieme a Martin Amedick e Markus Brzenska, se non vi ricordate di loro vi perdoniamo. Era il più giovane di questi ed, alla fine, anche l'unico ad aver avuto un po' di costanza in carriera e ve lo diciamo molto francamente, se dovesse continuare così non sarebbe uno scandalo vederlo convocato in nazionale, anche se ormai va per i 29 anni.
Squadra particolare il Paderborn: Suleyman Koc vi dice qualcosa? Calcisticamente poco, supponiamo. Arriva a 25 anni in Bundesliga, ma non ha avuto una vita semplice: cresciuto nel quartiere turco di Berlino, dove vive anche gente poco raccomandabile, entra quasi per caso in un giro di criminalità e viene arrestato nel 2011 per aver fatto il palo, a quanto pare a sua insaputa, nel corso di una rapina che alcuni suoi "amici" stavano effettuando. Un anno di galera, una carriera che sembrava svanita nel nulla, poi la fiducia del Babelsberg prima e del Paderborn poi, giocate decisive nella scorsa 2. Bundesliga e finalmente, dopo un periodo travagliato, l'approdo nella massima serie tedesca. Andre Breitenreiter, l'allenatore che ha plasmato questo Paderborn, è riuscito a fare questo ed altro.
Uwe Hunemeier è stato per oltre dieci anni nelle file del BVB ed ha anche giocato per Jurgen Klopp |
Veniamo alle formazioni, partendo proprio dal Paderborn: Breitenreiter non gioca con un modulo fisso ma tende ad avere una disposizione di gioco abbastanza spregiudicata, posizionando la sua squadra genericamente con un 4-1-4-1, con un solo mediano in Bakalorz e 4 giocatori alle spalle dell'unica punta Elias Kachunga. Vedremo se anche oggi sarà così, considerando la portata dell'avversario (contro il Bayern per esempio giocò con un 4-4-2 molto più prudente). Ad ogni modo, attenzione proprio a Kachunga, ragazzo emerso in questa stagione che sta iniziando a farsi vedere anche nella nazionale U21 tedesca ed a Moritz Stoppelkamp, altro giocatore al suo career year, ricordato maggiormente per il suo gol da 83 metri contro l'Hannover. Potrebbero schierarsi così (4-4-2): Kruse; Heinloth, Strohdiek, Hunemeier, Bruckner; Koc, Bakalorz, Rupp, Meha; Stoppelkamp, Kachunga. Chissà se vi sarà spazio per Ducksch, che magari ha minime chance di partire anche da titolare.
Nel BVB, dicevamo della grande disponibilità. Un giocatore come Blaszczykowski teoricamente potrebbe essere titolare o finire addirittura in tribuna, per cui prendete questo ipotetico undici titolare con il beneficio del dubbio. Il 4-2-3-1 di Klopp potrebbe essere indicativamente questo: Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Ginter, Durm; Kehl, Bender; Mkhitaryan, Kagawa, Reus; Aubameyang. Noi crediamo in una conferma dello schieramento visto nelle ultime settimane, con magari qualche leggera differenza, come magari uno tra Sahin e Kirch in mediana da titolare oppure Aubameyang spostato sulla linea dei trequartisti in luogo di Reus con Immobile o Ramos al centro dell'attacco. Vedremo, decisamente ci sono tante opzioni per far bene, ora tocca far bene.
lunedì 10 novembre 2014
BVB-Borussia Moenchengladbach: le pagelle
C'è decisamente un sentimento diverso nello svegliarsi la mattina sapendo che il giorno prima il BVB ha vinto, giocando bene. Anche dare i voti risulta essere un esercizio molto più leggero.
Roman Weidenfeller: s.v
Senza voto perché il totale dei tiri in porta del Gladbach ammonta a zero. A questo punto curiosità nel sapere se abbia fatto la doccia dopo la partita.
Lukasz Piszczek: 6+
In questa strana partita, dominata dal BVB, poca propulsione dalle fasce, arrivata per lo più da sinistra. Per la seconda partita di fila, terzini bloccati per contenere eventuali discese di Herrmann e Hahn, che non ci sono state. Ha fatto di nuovo un discreto lavoro.
Neven Subotic: 6+
Grossa tentazione nel mettere senza voto anche a lui ed a Papastathopoulos. Non prendete il 6 come un voto negativo, è che semplicemente ha avuto poche chance di farsi valere. Ma s'è fatto valere, buona risposta rispetto allo scempio di Monaco.
Sokratis Papastathopoulos: 6
Anche lui viene coinvolto poco in partita ma fa in tempo a farsi male al ginocchio, peraltro in un fallo commesso e non subito. Fortunatamente la diagnosi è di circa 20 giorni. Considerando che ora c'è la sosta per le nazionali e che il prossimo turno di campionato sia squalificato, l'unica partita che potrebbe perdere per infortunio è quella di Champions League contro l'Arsenal. Esce all'84° per Matthias Ginter: s.v. Però più impegnato di Weidenfeller, dobbiamo ammettere.
Erik Durm: 6
Spinge leggermente più di Piszczek come detto anche sopra, ma non arrivano grossi problemi per il Gladbach dai suoi cross, anche perché manca completamente qualità nel suo piede sinistro. Hahn comunque combina poco contro di lui e nel complesso è autore di una discreta prestazione.
Sven Bender: 7
Lasciate perdere l'autogol, avete presente Christoph Kramer? Quello su cui il Bayer Leverkusen punta per il futuro, voluto da Napoli, Manchester United e chissà chi altro questa estate e che finirà, opinione personale, per giocare al Bayern Monaco? Ridicolizzato da Manni. Quando è sano, Sven Bender è il miglior medianoin Germania al Mondo.
Sebastian Kehl: 7+
Perché Sven Bender sarà pure il miglior mediano al mondo, ma ieri Kehl ha giocato meglio. Alla trecentesima in Bundesliga, s'è regalato una prestazione come quelle che lo resero un beniamino della SudTribune quando approdò in giallonero nel gennaio del 2002, contribuendo alla vittoria del Meisterschale.
Henrikh Mkhitaryan: 6,5
Delizia come al solito la platea con una intelligenza tattica sopra media e con giocate tipo questa. Poi però quando si tratta di concretizzare, si sbagliano diversi passaggi chiave e conclusioni verso la porta. In compenso però buona prova in fase di pressing che alza il suo voto.
Shinji Kagawa: 6
Pur essendo il trequartista centrale della squadra, viene coinvolto meno di quanto si possa pensare. Meno pericoloso rispetto alla partita col Bayern, per fare un esempio, tuttavia sempre in maggiore sintonia con Reus. Cala parecchio alla distanza, sintomo di una forma non ancora ottimale. Esce al 73° per Kevin Grosskreutz: 6. Entra e prova a tirare verso la porta, come hanno fatto praticamente tutti i giocatori offensivi. In realtà è coinvolto poco perché nel quarto d'ora finale il ritmo si abbassa ed il Gladbach non riesce a fare altro che possesso sterile.
Marco Reus: 7,5
Per quanto ottima sia stata la prestazione di Sebastian Kehl, e lo è stata davvero, il premio di MVP per questa partita va al biondo trequartista. Do-mi-nan-te per sessanta minuti di gioco, fa pentole e coperchi. Ed il Gladbach deve ringraziare uno Stranzl in buona serata, altrimenti il passivo tecnico sarebbe stato ancora maggiore. Purtroppo non arriva il gol, è uno di quei periodi. Ah, si fa male a fine partita anche se non dovrebbe essere nulla di grave. Esce all'89° per Ciro Immobile: s.v. Entra in campo, entra a martello su Jantschke e si prende il giallo. Il suo modo per guadagnarsi un'inquadratura, si suppone.
Pierre-Emerick Aubameyang: 6-
L'unica reale insufficienza arriva dal gabonese che sembra decisamente spaesato nel ruolo di punta, soprattutto quando la difesa è ben chiusa e formata da un elemento abbastanza atletico come Jantschke che lo mette in scacco parecchie volte. Nel secondo tempo, col Gladbach a cinque dietro, praticamente non vede palla in situazione dinamica. Riesce tuttavia a ricordarci della sua presenza con una punizione che impegna seriamente Sommer. Sarebbe un esperimento da accantonare e riprendere solo in determinate situazioni, ma supponiamo che Klopp lo riproponga anche dopo la pausa per le nazionali.
Klopp status: urlo liberatorio. |
Roman Weidenfeller: s.v
Senza voto perché il totale dei tiri in porta del Gladbach ammonta a zero. A questo punto curiosità nel sapere se abbia fatto la doccia dopo la partita.
Lukasz Piszczek: 6+
In questa strana partita, dominata dal BVB, poca propulsione dalle fasce, arrivata per lo più da sinistra. Per la seconda partita di fila, terzini bloccati per contenere eventuali discese di Herrmann e Hahn, che non ci sono state. Ha fatto di nuovo un discreto lavoro.
Neven Subotic: 6+
Grossa tentazione nel mettere senza voto anche a lui ed a Papastathopoulos. Non prendete il 6 come un voto negativo, è che semplicemente ha avuto poche chance di farsi valere. Ma s'è fatto valere, buona risposta rispetto allo scempio di Monaco.
Sokratis Papastathopoulos: 6
Anche lui viene coinvolto poco in partita ma fa in tempo a farsi male al ginocchio, peraltro in un fallo commesso e non subito. Fortunatamente la diagnosi è di circa 20 giorni. Considerando che ora c'è la sosta per le nazionali e che il prossimo turno di campionato sia squalificato, l'unica partita che potrebbe perdere per infortunio è quella di Champions League contro l'Arsenal. Esce all'84° per Matthias Ginter: s.v. Però più impegnato di Weidenfeller, dobbiamo ammettere.
Erik Durm: 6
Spinge leggermente più di Piszczek come detto anche sopra, ma non arrivano grossi problemi per il Gladbach dai suoi cross, anche perché manca completamente qualità nel suo piede sinistro. Hahn comunque combina poco contro di lui e nel complesso è autore di una discreta prestazione.
Sven Bender: 7
Lasciate perdere l'autogol, avete presente Christoph Kramer? Quello su cui il Bayer Leverkusen punta per il futuro, voluto da Napoli, Manchester United e chissà chi altro questa estate e che finirà, opinione personale, per giocare al Bayern Monaco? Ridicolizzato da Manni. Quando è sano, Sven Bender è il miglior mediano
Sebastian Kehl: 7+
Perché Sven Bender sarà pure il miglior mediano al mondo, ma ieri Kehl ha giocato meglio. Alla trecentesima in Bundesliga, s'è regalato una prestazione come quelle che lo resero un beniamino della SudTribune quando approdò in giallonero nel gennaio del 2002, contribuendo alla vittoria del Meisterschale.
Henrikh Mkhitaryan: 6,5
Delizia come al solito la platea con una intelligenza tattica sopra media e con giocate tipo questa. Poi però quando si tratta di concretizzare, si sbagliano diversi passaggi chiave e conclusioni verso la porta. In compenso però buona prova in fase di pressing che alza il suo voto.
Shinji Kagawa: 6
Pur essendo il trequartista centrale della squadra, viene coinvolto meno di quanto si possa pensare. Meno pericoloso rispetto alla partita col Bayern, per fare un esempio, tuttavia sempre in maggiore sintonia con Reus. Cala parecchio alla distanza, sintomo di una forma non ancora ottimale. Esce al 73° per Kevin Grosskreutz: 6. Entra e prova a tirare verso la porta, come hanno fatto praticamente tutti i giocatori offensivi. In realtà è coinvolto poco perché nel quarto d'ora finale il ritmo si abbassa ed il Gladbach non riesce a fare altro che possesso sterile.
Marco Reus: 7,5
Per quanto ottima sia stata la prestazione di Sebastian Kehl, e lo è stata davvero, il premio di MVP per questa partita va al biondo trequartista. Do-mi-nan-te per sessanta minuti di gioco, fa pentole e coperchi. Ed il Gladbach deve ringraziare uno Stranzl in buona serata, altrimenti il passivo tecnico sarebbe stato ancora maggiore. Purtroppo non arriva il gol, è uno di quei periodi. Ah, si fa male a fine partita anche se non dovrebbe essere nulla di grave. Esce all'89° per Ciro Immobile: s.v. Entra in campo, entra a martello su Jantschke e si prende il giallo. Il suo modo per guadagnarsi un'inquadratura, si suppone.
Pierre-Emerick Aubameyang: 6-
L'unica reale insufficienza arriva dal gabonese che sembra decisamente spaesato nel ruolo di punta, soprattutto quando la difesa è ben chiusa e formata da un elemento abbastanza atletico come Jantschke che lo mette in scacco parecchie volte. Nel secondo tempo, col Gladbach a cinque dietro, praticamente non vede palla in situazione dinamica. Riesce tuttavia a ricordarci della sua presenza con una punizione che impegna seriamente Sommer. Sarebbe un esperimento da accantonare e riprendere solo in determinate situazioni, ma supponiamo che Klopp lo riproponga anche dopo la pausa per le nazionali.
domenica 9 novembre 2014
Recap 11^ giornata Bundesliga 2014/2015: BVB-Borussia Moenchengladbach 1-0
Tre punti. Non importa come sono arrivati, perché dopo un dominio di questo genere vincere per un autogol può puzzare di colpo di fortuna. La prestazione è arrivata, la palla entrerà qualora dovessimo continuare a giocare così. Ci possiamo giurare.
Le formazioni sono abbastanza consuete con il BVB in quello che sembra essere l'undici tipo ormai mentre il Gladbach schiera Kruse come centravanti al posto di Hrgota e lascia in panchina il veterano Daems, mettendo come terzino sinistro Alvaro Dominguez.
La partita inizia subito con una buonissima occasione da gol per il BVB: Marco Reus riceve dopo una ripartenza veloce, entra in area di prepotenza ma il suo tiro in diagonale finisce appena a lato. La seconda opportunità arriva cinque minuti dopo con ancora Reus al tiro dopo un recupero di palla di Mkhitaryan, questa volta Sommer devia la palla sul palo. Arriva anche il gol al 18° ma la rete, molto acrobatica, di Aubameyang viene annullata per un fuorigioco millimetrico.
Insomma, il leit motiv è quello di molte altre partite di campionato finite male. Al 37° minuto arriva un'altra occasione notevolissima, con Bender che serve in profondità Mkhitaryan il quale, solo davanti a Sommer, spara un missile sopra la traversa. E poi ancora protagonista il portiere svizzero del Gladbach, che devia con grande abilità una punizione di Aubameyang. Si arriva al 45° con una sola squadra in campo, ma il punteggio è solo di 0-0.
Nella ripresa abbiamo una novità per il Gladbach, con Oscar Wendt in campo al posto di Havard Nordtveit, per un assetto ancora più difensivo dei Fohlen. La cosa dunque favorisce un ulteriore ampliamento delle manovre offensive del BVB, che tuttavia non riescono ad approfittare della cosa. Infatti, il BVB passa in vantaggio solo grazie ad un autogol. Ma che autogol: Christoph Kramer nel tentativo di alleggerire verso Sommer colpisce male la palla, gli parte un pallonetto che trova sorpreso il portiere svizzero, palla in rete. E' uno di quegli autogol che sarebbe finiti nella sigla di Mai Dire Gol ed è ciò che è servito al BVB per passare in vantaggio.
Nei minuti successivi si vede poco di diverso: arriva sì il primo tiro (fuori di molto, per altro) del Gladbach, al 63°, ma precedentemente Reus prende il secondo legno della sua partita con un fulmine sulla traversa. Dopo venticinque minuti della ripresa Grosskreutz rileva Kagawa in un cambio che dà respiro al giapponese ed un assetto più bilanciato al BVB, sebbene sia proprio Grosskreutz a rendersi pericoloso appena entrato. Indubbiamente i grandi sforzi fatti nel primo tempo e nella prima parte della ripresa si fanno sentire nelle gambe dei giocatori offensivi, che cominciano a boccheggiare e combinare meno davanti. Alza il baricentro il Gladbach, ma i ritmi si abbassano. Non c'è partita senza brutte notizie: Papastathopoulos si infortuna al ginocchio in seguito ad un fallo commesso ed è costretto a lasciare il campo a Matthias Ginter. C'è spazio negli ultimi minuti anche per Ciro Immobile al posto di un Marco Reus incontenibile oggi. Gli ultimi minuti sono decisamente palpitanti, con il Gladbach che si avvicina alla porta pur senza tirare. E con un cross di Traoré deviato da Subotic finisce la partita, 1-0. La vittoria più strana, quella più meritata. BVB quindicesimo, e si spera che sia l'inizio della fine della crisi.
Un paio di annotazioni sulla partita di oggi:
- Partita numero 300 per Sebastian Kehl in Bundesliga, tutte con il BVB. Ovviamente uno dei calciatori con più presenze nella storia del Borussia Dortmund.
- Il BVB è stata per 11 ore all'ultimo posto in classifica, come riportato anche su twitter. L'ultima volta che il BVB fu ultimo? Lo stesso giorno di oggi, 30 anni fa. Clamorosa coincidenza.
- Il dato dei tiri in porta: 20 a 1 per il BVB. Ed abbiamo vinto con un autogol. Ma sono tre punti, non ci sputiamo su.
Kramer contro Kramer. |
Le formazioni sono abbastanza consuete con il BVB in quello che sembra essere l'undici tipo ormai mentre il Gladbach schiera Kruse come centravanti al posto di Hrgota e lascia in panchina il veterano Daems, mettendo come terzino sinistro Alvaro Dominguez.
La partita inizia subito con una buonissima occasione da gol per il BVB: Marco Reus riceve dopo una ripartenza veloce, entra in area di prepotenza ma il suo tiro in diagonale finisce appena a lato. La seconda opportunità arriva cinque minuti dopo con ancora Reus al tiro dopo un recupero di palla di Mkhitaryan, questa volta Sommer devia la palla sul palo. Arriva anche il gol al 18° ma la rete, molto acrobatica, di Aubameyang viene annullata per un fuorigioco millimetrico.
Insomma, il leit motiv è quello di molte altre partite di campionato finite male. Al 37° minuto arriva un'altra occasione notevolissima, con Bender che serve in profondità Mkhitaryan il quale, solo davanti a Sommer, spara un missile sopra la traversa. E poi ancora protagonista il portiere svizzero del Gladbach, che devia con grande abilità una punizione di Aubameyang. Si arriva al 45° con una sola squadra in campo, ma il punteggio è solo di 0-0.
Marco Reus, a volte anche triplicato, è stato l'assoluto dominatore per un'ora di gioco. |
Nella ripresa abbiamo una novità per il Gladbach, con Oscar Wendt in campo al posto di Havard Nordtveit, per un assetto ancora più difensivo dei Fohlen. La cosa dunque favorisce un ulteriore ampliamento delle manovre offensive del BVB, che tuttavia non riescono ad approfittare della cosa. Infatti, il BVB passa in vantaggio solo grazie ad un autogol. Ma che autogol: Christoph Kramer nel tentativo di alleggerire verso Sommer colpisce male la palla, gli parte un pallonetto che trova sorpreso il portiere svizzero, palla in rete. E' uno di quegli autogol che sarebbe finiti nella sigla di Mai Dire Gol ed è ciò che è servito al BVB per passare in vantaggio.
Nei minuti successivi si vede poco di diverso: arriva sì il primo tiro (fuori di molto, per altro) del Gladbach, al 63°, ma precedentemente Reus prende il secondo legno della sua partita con un fulmine sulla traversa. Dopo venticinque minuti della ripresa Grosskreutz rileva Kagawa in un cambio che dà respiro al giapponese ed un assetto più bilanciato al BVB, sebbene sia proprio Grosskreutz a rendersi pericoloso appena entrato. Indubbiamente i grandi sforzi fatti nel primo tempo e nella prima parte della ripresa si fanno sentire nelle gambe dei giocatori offensivi, che cominciano a boccheggiare e combinare meno davanti. Alza il baricentro il Gladbach, ma i ritmi si abbassano. Non c'è partita senza brutte notizie: Papastathopoulos si infortuna al ginocchio in seguito ad un fallo commesso ed è costretto a lasciare il campo a Matthias Ginter. C'è spazio negli ultimi minuti anche per Ciro Immobile al posto di un Marco Reus incontenibile oggi. Gli ultimi minuti sono decisamente palpitanti, con il Gladbach che si avvicina alla porta pur senza tirare. E con un cross di Traoré deviato da Subotic finisce la partita, 1-0. La vittoria più strana, quella più meritata. BVB quindicesimo, e si spera che sia l'inizio della fine della crisi.
Un paio di annotazioni sulla partita di oggi:
- Partita numero 300 per Sebastian Kehl in Bundesliga, tutte con il BVB. Ovviamente uno dei calciatori con più presenze nella storia del Borussia Dortmund.
- Il BVB è stata per 11 ore all'ultimo posto in classifica, come riportato anche su twitter. L'ultima volta che il BVB fu ultimo? Lo stesso giorno di oggi, 30 anni fa. Clamorosa coincidenza.
- Il dato dei tiri in porta: 20 a 1 per il BVB. Ed abbiamo vinto con un autogol. Ma sono tre punti, non ci sputiamo su.
Preview 11^ giornata Bundesliga 2014/2015: BVB-Borussia Moenchengladbach, l'inaspettato testacoda
Già, inaspettato testacoda. Voglio dire, alzi la mano chi avrebbe detto che dopo un terzo di campionato ci potessero essere 15 posizioni di differenza tra queste due squadre. E tenga la mano alzata chi, eventualmente, avrebbe pensato al BVB come la squadra ultima in classifica tra le due. Eh già, tutti con le mani sulle ginocchia...
Però purtroppo la situazione è questa ed al netto del classico "erano altre le partite da vincere", il calendario ha proposto una dopo l'altra scontri molto duri per una squadra in grave siccità di punti. Il primo, contro il Bayern, è stato giocato bene fino ad un certo punto, poi però è giunta l'ennesima sconfitta di fila. Il secondo teoricamente è meno complesso, sia per il luogo di svolgimento della partita visto che si torna a Dortmund, sia per l'effettivo valore del Borussia Moenchengladbach che è buonissimo (e ci raccomandiamo di dare un sincero sostegno a questa squadra nei loro giovedì di Europa League), ma non certo impossibile. Se non lo era il Bayern, figuriamoci il Gladbach.
Dopo la vittoria del Werder Brema ieri, il BVB è ultimo in classifica. Si spera solo temporaneamente. |
Si arriva alla partita senza nuovi infortuni ma senza nemmeno ulteriori ritorni: Kirch, Schmelzer e Blaszczykowski stanno per rientrare ma guarderanno anche questa partita dalla tribuna molto probabilmente, mentre Sahin potrebbe rientrare tra i 18 convocati ma è difficile che possa partire da titolare. C'è un'identità di squadra che Klopp vuole provare a dare, finalmente confermando gran parte delle recenti formazioni titolari. Questo passa anche attraverso visioni discutibili, per esempio proporre Aubameyang da punta in modo costante, ma va detto che prima di ogni lettura tattica delle formazioni ci sia bisogno di un po' di stabilità, per cui ben venga anche l'utilizzo di qualche giocatore fuori ruolo se questo serve a portare punti in classifica.
Si diceva del Borussia Moenchengladbach: questa squadra aveva già dalla sua una base abbastanza buona, con un mix di giovani (che costituiscono buona parte della rosa) e veterani. Nell'ultima sessione di mercato, pur avendo perso Marc-Andre ter Stegen e Juan Arango, ha rinforzato la squadra facendo una delle campagne acquisti più silenziose e sottovalutate del panorama europeo, prendendo a zero giocatori di buon livello come Ibrahima Traore e Fabian Johnson o pagando la miseria di 2,5M per un calciatore come Andre Hahn che si sta rivelando fondamentale per il successo di questa squadra. Anzi, a proposito, ricordiamo che il Borussia Moenchengladbach abbia una striscia aperta di 18 risultati utili consecutivi in questo inizio di stagione, record storico di squadra che precedentemente apparteneva alla squadra del 1970/1971, quella di Netzer, Vogts e Heynckes, quando il Gladbach era appunto una potenza europea come vuol provare a tornare. Va anche detto che il BVB sabato abbia già rotto una striscia di imbattibilità, ovvero quella di Manuel Neuer che non prendeva gol da 688 minuti prima di vedere il colpo di testa di Reus entrare nella propria rete. Per cui, che sia questo di buon auspicio per la squadra di Klopp oggi pomeriggio.
Veniamo alle formazioni. Il BVB, anche per il discorso fatto sopra, potrebbe provare questo schieramento: Weidenfeller; Piszczek, Papastathopoulos, Subotic, Durm; Kehl, Bender; Mkhitaryan, Kagawa, Reus; Aubameyang.
Per quel che riguarda il Gladbach invece c'è un unica defezione seria, quella di Granit Xhaka che dovrebbe averne fino ad almeno la fine del mese. Un possibile undici della squadra allenata da Favre potrebbe essere: Sommer; Korb, Jantschke, Dominguez, Daems; Kramer, Nordtveit; Hahn, Raffael, Herrmann; Hrgota. Alle volte sembra un 4-4-2, con le due ali molto larghe e Raffael molto più vicino a Hrgota, ma in genere funziona come un più consueto 4-2-3-1 con la seconda punta che spesso gioca sulla linea delle ali. Attenzione alla velocità di Hahn, qualora dovesse giocare, esterno offensivo capace di creare soluzione pericolose con dei contropiedi fulminanti.
Questo di oggi sarà l'ottantacinquesimo confronto in campionato tra i due Borussia. Incredibilmente, il bilancio ad oggi è di perfetta parità: 28 vittorie del BVB, 28 del Gladbach e 28 pareggi. Un equilibrio che si romperà oggi pomeriggio.
martedì 4 novembre 2014
Recap 4^ giornata Champions League 2014/2015: BVB-Galatasaray 4-1
Il BVB vive due dimensioni completamente differenti. Nella dimensione del sabato si perde, in quella del martedì e del mercoledì si vince. Oggi è martedì e arrivano i tre punti. Arriva anche una qualificazione agli ottavi che mai come quest'anno può essere fondamentale per il morale.
La formazione non presenta grosse sorprese. Ovviamente ci si aspettava Gundogan dall'inizio ma si suppone che Klopp abbia voluto essere prudente, sicuramente le cose non sono negative per Illy considerando che era comunque presente in panchina. Aubameyang confermato da centravanti dopo la doppietta della partita d'andata.
Nelle prime fasi del match poco accade, con solo qualche accelerazione infruttuosa del BVB. Il Galatasaray ha un atteggiamento molto difensivo, con cinque calciatori nella linea difensiva in fase di non possesso. Questo rende difficile le trame offensive dei trequartisti che infatti non riescono a fare click. In pratica, sembra una partita di campionato. Con la differenza che gli avversari non segnano alla prima occasione da gol dato che la rovesciata di Sneijder, andato al tiro indisturbato, non trova la rete.
Poi però prende piede il BVB. Prima la traversa di Papastathopoulos, poi una bellissima azione alla mezz'ora con Kagawa che va vicino al gol ed infine Subotic. Il gol è nell'aria ed arriva al 39°: passaggio dalla destra di Piszczek in profondità per Marco Reus, in leggera posizione di fuorigioco non ravvisata dal guardalinee, che la piazza in diagonale tra le gambe di Muslera per l'1-0. Nei pochi minuti che dividono il gol del vantaggio dall'intervallo, ci si aspetta una risposta del Galatasaray ma tutto ciò che accade è un tiro al volo di Mkhitaryan che va ben lontano dalla porta, per cui resta il minimo vantaggio al 45°.
Non vedo contro il St. Pauli, non sento contro il Bayern, non parlo contro il Galatasaray. |
La seconda frazione di gioco inizia... non proprio benissimo. I tifosi del Galatasaray lanciano petardi all'interno del campo, si suppone con lo scopo di contestare le prestazioni della squadra. Fatto sta che la cosa costringe l'arbitro Kralovets a sospendere per qualche minuto la partita. La cosa fortunatamente non dura molto ed al ripristino delle attività, Sokratis Papastathopoulos realizza il gol del 2-0, dopo che Sebastian Kehl aveva vinto un duello aereo che gli ha consentito di servire il greco.
Il doppio vantaggio permette a Klopp di fare qualche cambio: per esempio entra Gundogan al posto di Kagawa, con il numero 8 che si è posizionato in mezzo alle linee di mediana e trequarti. La cosa non rende moltissimo nei primi minuti considerando che al 69° arriva il gol di Hakan Balta, primo gol subito dal BVB in questa edizione della Champions League, per altro in una situazione di palla inattiva dove la difesa è parsa piuttosto ferma. Le fasi sono più concitate di quelle che un 2-0 casalingo potrebbero far pensare e allora Klopp inserisce Immobile al posto di Reus. 3 minuti dopo è 3-1: contropiede fulmineo del BVB, Aubameyang la mette al centro dove Immobile stoppa male ma piazza la zampata centrale che punisce un Muslera anche sfortunato nell'occasione, essendo scivolato. Per Ciro è il terzo gol in questa Champions League ed in stagione è il secondo miglior realizzatore della squadra.
Ciro che poi propizia anche il 4-1: non ha grossi meriti, ma sul cross di Durm mette una palla al centro. Il disattento Semih Kaya devia questo cross e la palla va direttamente in rete. Non è una bella conclusione per il Galatasaray, con i tifosi che continuano a lanciare petardi, anche tra i tifosi del BVB, ed una squadra che subisce gol su gol. Finisce dunque con questo risultato, ed il pareggio tra Arsenal ed Anderlecht allarga il divario tra gialloneri e Gunners a 5 punti, cosa che in buona sostanza avvicina tantissimo il BVB al primo posto nel girone.
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Preview 4^ giornata Champions League 2014/2015: BVB-Galatasaray, a 3 punti (ma forse anche uno) dagli ottavi
L'abbiamo già citata più volte, tra twitter e un paio di post sul blog, il BVB vive la propria striscia di sconfitte consecutive più lunga di... apparentemente sempre. Chiaramente una sconfitta contro il Bayern era accettabile ma in termini pratici una sconfitta porta zero punti con tutte. Dunque è con un sottofondo di sconforto che i tifosi gialloneri si apprestano ad assistere alla settimana appena iniziata.
Ad ogni modo, oggi si potrebbe tornare ad ottenere un risultato positivo perché ehi! Champions League! Dove siamo irresistibili, irraggiungibili, imbattibili!
No, sul serio. Ci sono tre squadre che sono a punteggio pieno dopo le partite d'andata della fase a gironi di questa Champions League: il Real Madrid, il Bayern Monaco e la penultima della Bundesliga. In più, la penultima della Bundesliga è anche l'unica delle tre a non aver subito gol (come anche il Monaco, quello monegasco, che però ha pareggiato una partita). E sì, magari il girone non è complicatissimo ma 1) l'Arsenal è stato comunque dominato e 2) ogni girone ha la sua squadra debole. E tra l'altro il BVB sta andando così bene che, calcolatrici alla mano, i risultati di oggi potrebbero consegnare alla squadra di Klopp già il passaggio del turno.
E allora, andiamo ad analizzare i possibili casi:
- BVB vince: qualificato per gli ottavi in ogni caso. L'Arsenal sarebbe a sua volta qualificato se dovesse vincere stasera, lo scontro diretto all'Emirates Stadium deciderà la prima classificata molto probabilmente.
- BVB pareggia: qualificato agli ottavi a meno di vittoria dell'Anderlecht a Londra.
- BVB perde: qualificato in nessun caso, anche se restano grosse possibilità di passaggio del turno.
La vittoria dell'Anderlecht, che comunque è abbastanza improbabile, combinata con un successo del BVB regalerebbe ai gialloneri un mezzo primo posto. Nel senso che in questo caso il BVB potrebbe anche perdere le prossime due partite ma qualificarsi lo stesso come prima, ma questo è un discorso che magari affronteremo se la condizione sopra descritta si dovesse verificare. E come abbiamo detto, l'Arsenal ci risulta un avversario ostico per l'Anderlecht.
Venendo alla partita di stasera: poco c'è da dire, il Galatasaray vive un brutto periodo sia in campionato che in Europa, con Prandelli spesso costretto a mimetizzarsi da pianta ornamentale per non essere linciato dai tifosi. Il BVB invece va male solo in campionato. Inoltre, dovendo constatare solo il talento delle due squadre, c'è una discreta differenza in favore del BVB, come abbiamo già detto anche nella preview della scorsa partita e come peraltro s'è notato in campo, alla Turk Telekom Arena. Mai dire mai, soprattutto di questi tempi, però onestamente è difficile non dare i favori del pronostico al BVB per questa sera.
Capitolo formazioni: non sappiamo se ci sono rientri per il BVB, anche perché durante la conferenza stampa di presentazione al match si è parlato solo di queste maledette 6 sconfitte in Bundesliga. Ovviamente da depennare il nome di Mats Hummels dall'elenco dei disponibili dopo l'infortunio occorso sabato pomeriggio. Molto probabile che ci sia il ritorno di Ilkay Gundogan da titolare e che l'undici iniziale sia questo: Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Papastathopoulos, Durm; Kehl, Gundogan; Reus, Kagawa, Mkhitaryan; Immobile. Il nome del centravanti è indicativo ormai, non ricordo Klopp mettere la stessa punta per due partite di fila da settimane.
Per quel che riguarda il Galatasaray non dovrebbero esserci grosse defezioni, il solo Felipe Melo sembra avere problemi alla coscia ma si suppone che possa essere tra i 18 giallorossi, anche se magari non da titolare. Una possibile formazione titolare potrebbe essere: Muslera; Sari, Chedjou, Kaya, Telles; Inan, Altintop; Sneijder, Colak, Dzemaili; Yilmaz.
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lunedì 3 novembre 2014
Bayern Monaco-BVB: le pagelle
Sesta sconfitta di fila per il Borussia Dortmund, che sta vivendo un'esperienza unica in questo nuovo millennio. Bisogna dire che, ad ogni modo, la partita contro il Bayern Monaco era stata condotta bene fino ad un certo punto, per cui non ci saranno troppe insuffcienze nel post di oggi.
Tuttavia...
Roman Weidenfeller: 7+
Inizia in modo un po' discontinuo la sua partita, mettendo più ansia che sicurezza ai tifosi del BVB. Poi però, intorno a metà del primo tempo, cambia registro: 12 parate totali nel match. E quindi? E quindi nessun portiere dei primi 5 campionati europei deve ancora parare così tanti tiri in una partita, in questa stagione. Lui è il primo a riuscirci. Gran partita.
Lukasz Piszczek: 6+
Ha un ruolo molto più difensivo, tant'è vero che in occasione dello 0-1 lui avrebbe dovuto essere al posto di Aubameang o almeno in quelle zone. Dunque spinge poco ma contiene adeguatamente Bernat che infatti incide poco.
Sokratis Papastathopoulos: 6+
Mi chiedo se sia poco, perché in fondo il Bayern ha attaccato per gran parte dell'incontro segnando solo su occasioni estemporanee e non dipendenti dal greco (ci torniamo fra pochissimo). Lui gioca bene, però perde diverse volte Muller che in un modo o nell'altro, non riesce a segnare graziando Sokratis.
Mats Hummels: 7+
Non c'è molto da dire sulla sua partita, se non che Lewandowski combina pochissimo nel primo tempo, quando è marcato a uomo dal capitano. Poi però Mats si fa male di nuovo alla caviglia, deve uscire all'intervallo e la musica cambia perché Neven Subotic: 5, è causa dei nostri mali in riferimento a sabato pomeriggio. Un intervento in scivolata, scomposto, smarca Robert che pareggia. Poi, a dieci minuti dalla fine, sbaglia abbastanza malamente un rinvio e causa il rigore del 2-1.
Erik Durm: 5,5
E stavolta mi dispiace veramente dare un'insufficienza al giovane Erik, perché contro Robben in pochi hanno diritto di parola, non solo lui. Indicazioni speculari a quelle di Piszczek, va notato che spinga leggermente di più ma senza brillantezza.
Sebastian Kehl: 6,5
Solita prestazione di quantità ed abnegazione per Basti, che corre come al solito i suoi 12Km per andare ad infastidire i portatori di palla avversari. E va detto che risulta essere anche molto efficace, anche se non come il prossimo giocatore che analizziamo.
Sven Bender: 7,5
Migliore in campo? Migliore in campo. Ma di tutta la partita, solo Robben se la gioca con Manni. Che corre, blocca passaggi, sventa gol già fatti sostanzialmente. Una spina nel fianco che tiene testa all'attacco bavarese come solo il miglior Sven Bender può fare. Peccato che nemmeno questo sia bastato sabato.
Henrikh Mkhitaryan: 6+
Veniamo ai ruoli offensivi, dove va ricordata l'effettiva mole di gioco d'attacco fatta, che è stata poca ed i voti un po' ne risentiranno. Mkhitaryan è stato brilllante ed attivo nel primo tempo, totalmente assente nel secondo. Resta in campo per tutta la partita, forse era consigliabile far uscire lui per Grosskreutz nella ripresa.
Marco Reus: 6+
Copia-incolla delle parole spese per Mkhitaryan. Chiaramente lui segna e quindi meriterebbe un mezzo voto in più, ma è anche meno presente nelle azioni offensive del BVB durante il primo tempo rispetto all'armeno. Poca quantità, il gol gli regala la sufficienza piena.
Shinji Kagawa: 6,5
Decisamente il giocatore offensivo migliore del BVB. SI prende beffe spesso di Boateng ed Alaba, crea anche l'unica azione pericolosa della ripresa. Poi esce in quello che forse è stato un cambio sfortunato, al 71° entra Kevin Grosskreutz: 5,5. Il suo ingresso ha come risultato l'abbassamento definitivo della squadra, con nessun ponte di comunicazione tra centrocampo ed attacco. Non è una colpa sua sia chiaro. Il suo demerito è nel dare troppa libertà a Ribery che spadroneggia nel finale di partita.
Pierre-Emerick Aubameyang: 5,5
Invisibile, fino a quando non regala un cross dalla destra per il gol del vantaggio. Pensate un po' che curiosità che lui, ala destra adattata a punta centrale, sia pericoloso per l'unica volta nella sua partita dalla fascia destra. Diciamo che l'esperimento "Pierre for striker" va bene solo in certi contesti, con difese molto lente e larghe. E magari deboli, tipo quella del Galatasaray. Esce all'81° per Adrian Ramos: s.v. Non coinvolto quasi mai nel poco tempo che ha avuto a disposizione.
Tuttavia...
Klopp status: ehi, sono qui giù, mi vedete? |
Roman Weidenfeller: 7+
Inizia in modo un po' discontinuo la sua partita, mettendo più ansia che sicurezza ai tifosi del BVB. Poi però, intorno a metà del primo tempo, cambia registro: 12 parate totali nel match. E quindi? E quindi nessun portiere dei primi 5 campionati europei deve ancora parare così tanti tiri in una partita, in questa stagione. Lui è il primo a riuscirci. Gran partita.
Lukasz Piszczek: 6+
Ha un ruolo molto più difensivo, tant'è vero che in occasione dello 0-1 lui avrebbe dovuto essere al posto di Aubameang o almeno in quelle zone. Dunque spinge poco ma contiene adeguatamente Bernat che infatti incide poco.
Sokratis Papastathopoulos: 6+
Mi chiedo se sia poco, perché in fondo il Bayern ha attaccato per gran parte dell'incontro segnando solo su occasioni estemporanee e non dipendenti dal greco (ci torniamo fra pochissimo). Lui gioca bene, però perde diverse volte Muller che in un modo o nell'altro, non riesce a segnare graziando Sokratis.
Mats Hummels: 7+
Non c'è molto da dire sulla sua partita, se non che Lewandowski combina pochissimo nel primo tempo, quando è marcato a uomo dal capitano. Poi però Mats si fa male di nuovo alla caviglia, deve uscire all'intervallo e la musica cambia perché Neven Subotic: 5, è causa dei nostri mali in riferimento a sabato pomeriggio. Un intervento in scivolata, scomposto, smarca Robert che pareggia. Poi, a dieci minuti dalla fine, sbaglia abbastanza malamente un rinvio e causa il rigore del 2-1.
Erik Durm: 5,5
E stavolta mi dispiace veramente dare un'insufficienza al giovane Erik, perché contro Robben in pochi hanno diritto di parola, non solo lui. Indicazioni speculari a quelle di Piszczek, va notato che spinga leggermente di più ma senza brillantezza.
Sebastian Kehl: 6,5
Solita prestazione di quantità ed abnegazione per Basti, che corre come al solito i suoi 12Km per andare ad infastidire i portatori di palla avversari. E va detto che risulta essere anche molto efficace, anche se non come il prossimo giocatore che analizziamo.
Sven Bender: 7,5
Migliore in campo? Migliore in campo. Ma di tutta la partita, solo Robben se la gioca con Manni. Che corre, blocca passaggi, sventa gol già fatti sostanzialmente. Una spina nel fianco che tiene testa all'attacco bavarese come solo il miglior Sven Bender può fare. Peccato che nemmeno questo sia bastato sabato.
C'è il buon mediano ed il grande mediano. E poi c'è Sven Bender. |
Henrikh Mkhitaryan: 6+
Veniamo ai ruoli offensivi, dove va ricordata l'effettiva mole di gioco d'attacco fatta, che è stata poca ed i voti un po' ne risentiranno. Mkhitaryan è stato brilllante ed attivo nel primo tempo, totalmente assente nel secondo. Resta in campo per tutta la partita, forse era consigliabile far uscire lui per Grosskreutz nella ripresa.
Marco Reus: 6+
Copia-incolla delle parole spese per Mkhitaryan. Chiaramente lui segna e quindi meriterebbe un mezzo voto in più, ma è anche meno presente nelle azioni offensive del BVB durante il primo tempo rispetto all'armeno. Poca quantità, il gol gli regala la sufficienza piena.
Shinji Kagawa: 6,5
Decisamente il giocatore offensivo migliore del BVB. SI prende beffe spesso di Boateng ed Alaba, crea anche l'unica azione pericolosa della ripresa. Poi esce in quello che forse è stato un cambio sfortunato, al 71° entra Kevin Grosskreutz: 5,5. Il suo ingresso ha come risultato l'abbassamento definitivo della squadra, con nessun ponte di comunicazione tra centrocampo ed attacco. Non è una colpa sua sia chiaro. Il suo demerito è nel dare troppa libertà a Ribery che spadroneggia nel finale di partita.
Pierre-Emerick Aubameyang: 5,5
Invisibile, fino a quando non regala un cross dalla destra per il gol del vantaggio. Pensate un po' che curiosità che lui, ala destra adattata a punta centrale, sia pericoloso per l'unica volta nella sua partita dalla fascia destra. Diciamo che l'esperimento "Pierre for striker" va bene solo in certi contesti, con difese molto lente e larghe. E magari deboli, tipo quella del Galatasaray. Esce all'81° per Adrian Ramos: s.v. Non coinvolto quasi mai nel poco tempo che ha avuto a disposizione.
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