Seconda parte dunque della nostra review stagionale dedicata ai difensori centrali, nella prima Paolo Inaudi ha parlato di Hummels, Subotic e Sarr, in questa ci occuperemo dei restanti calciatori che sono stati impiegati in questo ruolo.
Sokratis Papastathopoulos
41 partite giocate, 5.8 duelli aerei vinti a partita (3° miglior difensore in Bundesliga). - B+
Che dire, quando il Borussia Dortmund ufficializzò l'acquisto di Papastathopoulos, per 9M di Euro, in pochi
avranno fatto i salti di gioia. Per chi segue la Bundesliga Sokratis è stato un ex centrale inserito in un contesto mediocre come quello dell'attuale Werder Brema, in cui non era emerso per qualità. Per i tifosi italiani che nemmeno seguono la Bundesliga è stato uno dei tanti pacchi passati dall'Italia, vivacchiando per qualche stagione tra Genoa e Milan, tant'è vero che sui social network ho personalmente letto cose come "Papastathopoulos titolare nel BVB è da LOL". Non che si possa dire molto a chi pensa che Sokratis sia un difensore sottomedia, se non un semplice "guardalo giocare e poi mi fai sapere". I dirigenti del BVB per esempio l'hanno visto giocare in questi anni, ed evidentemente a loro è piaciuto, tanto da investire su di lui.
Arrivato per sostituire Felipe Santana come cambio dei due centrali titolari, Papastathopoulos ha in breve acquisito un ruolo di maggiore importanza per la squadra. Ci viene da dire purtroppo, in quanto il maggior playing time per il greco è stata una conseguenza dell'infortunio al ginocchio che ha terminato la stagione di Neven Subotic. Ha affiancato Hummels, poi però ha anche avuto come compagni di reparto un ex ritirato dal calcio ed un ragazzo al debutto in prima squadra, guidandoli nel miglior modo possibile, mostrando notevoli doti di leadership. Ecco un esempio:
In situazioni di emergenza, quando anche Schmelzer era fuori, si era pensato di schierarlo come terzino destro, ma in realtà questa eventualità non si è mai realizzata. Ad ogni modo, si è sempre sacrificato per la squadra, alle volte un po' troppo visto il suo stile di gioco molto alla ricerca del contrasto fisico e del tackle, che lo rendono uno dei difensori più fallosi in Germania. Ad ogni modo questo ragazzo di 26 anni, che sembra tarchiato ma in realtà è alto 1.85m, con la sua costanza di rendimento ha reso più che degno un reparto difensivo falcidiato dagli infortuni e per questo è uno degli MVP della stagione 2013/2014.
Miglior partita: BVB-Wolfsburg. Non quella di campionato, ma la semifinale di DFB Pokal. Fu il migliore in campo, contenendo in maniera superlativa l'attacco dei lupi biancoverdi, che infatti non riuscirono a segnare.
Peggior partita: Indecisione tra due, ma poi si va con BVB-Bayer Leverkusen. La prestazione forse non è stata la peggiore in assoluto, ma il doppio giallo per proteste al 90° minuto ha forzato Klopp a schierare una coppia di centrali formata da Sarr e Friedrich nella partita successiva. Considerando che si era ancora nel girone d'andata, quindi con classifica ancora apertissima, questo errore poteva costare molto nell'economia del campionato. Fortunatamente è andata diversamente.
Manuel Friedrich
15 partite giocate, 1 gol, 2 assist - D
"Manuel Friedrich? Quel difensore centrale che ha passato una vita tra Mainz e Bayer Leverkusen, ma non si
era ritirato?"
Tecnicamente no, era svincolato al termine della stagione 2012/2013. Ma nella sostanza dei fatti è come se lo fosse. Chi volete che dia un lavoro ad un difensore, nemmeno tanto bravo, di 34 anni?
Il Borussia Dortmund, ovviamente. Perché, e qui apriamo un veloce angolo delle critiche per Zorc e compagni, il fatto che Hummels e Subotic non si siano mai fatti male nella loro carriera, non implica che siano indistruttibili ed immuni a malanni/acciacchi vari. Ovviamente, questi due sono gemelli sul serio e si spaccano nello stesso periodo. Subotic ne avrà per tutto l'anno, Hummels invece per un mese. Ma nel frattempo occorreva prendere un corpo caldo da affiancare a Papastathopoulos o almeno per fare da backup. Manuel Friedrich si stava ancora allenando privatamente in zona, viene contattato e firma.
Esordio: BVB-Bayern Monaco 0-3. Poi una partita ai limiti della decenza in quel di Mainz, poi BVB-Bayer Leverkusen. Lui è stato un ex aspirina ma il mal di testa lo fa venire ai suoi tifosi, dopo che un passaggio completamente sbagliato inizia il contropiede del Bayer che si conclude col gol di Son. 0-1, e la partita finirà così. Deve giocare anche la settimana dopo, perché Sokratis è squalificato, il BVB prende due gol a Sinsheim contro l'Hoffenheim. Klopp non lo vuole vedere più e gli preferisce Sarr.
Nel frattempo arriva Natale e quindi non si gioca. In Germania c'è pure la pausa lunga. Torna Hummels, dunque Friedrich vede meno il campo ma resta comunque in squadra come terzo difensore. Gli va dato atto di aver ritrovato una buona forma nella seconda parte di stagione, cosa che gli consente una maggiore lucidità in campo, oltre a rinnovata freschezza fisica. Gioca meglio, che non vuol dire giocare bene, ma non è più dannoso. Segna pure un gol a ciò che resta del Werder Brema in un trionfale 1-5. E' titolare nell'impresa sfiorata contro il Real Madrid. Si regala qualche soddisfazione, dobbiamo dirlo. Per l'anno prossimo ha deciso di andare a giocare in medioriente, gli auguriamo una buona pensione.
Miglior partita: BVB-Real Madrid. Anche per lui, quella è stata la partita meglio giocata in stagione. Aveva le mani piene contro Benzema, non si può dire che l'abbia annullato ma sicuramente è stato più che dignitoso contro uno dei peggiori avversari possibili per lui. Anche tatticamente è stato ottimo.
Peggior partita: BVB-Bayer Leverkusen. Cosa stesse pensando quando ha servito l'avversario nell'azione dello 0-1 resta ancora una cosa inspiegabile. Un disimpegno semplicissimo sbagliato di 10 metri. C'erano anche altre partite in cui è stato decisamente pessimo, ma come per Papastathopoulos vale il discorso dell'importanza di questa partita, visto anche il momento della stagione.
Koray Gunter
1 partita giocata - N.G.
Perché allungare il post inserendo la pagella per un calciatore che ha giocato 6 minuti col BVB ed ora non fa
nemmeno più parte della squadra?
Beh, è un modo per ricordarci che coi giovani calciatori non sempre va tutto bene. Insieme al nostro pagellone stiamo tenendo una rubrica in cui raccontiamo brevemente il profilo di alcuni dei migliori giovani del BVB, sperando che diventino tutti degli asset importanti in un futuro non troppo lontano. Ebbene, Koray Gunter doveva essere il futuro difensore centrale titolare del BVB, dopo un'ottima carriera a livello giovanile (soprattutto U17 ma anche U19), dopo aver guadagnato la fascia da capitano nella Germania U20. Però evidentemente predire la crescita di un calciatore non è così semplice: magari si è un po' più precoci degli altri coetanei e si hanno meno margini di miglioramento, oppure si hanno abitudini pessime, un brutto carattere. Ci sono tanti motivi per cui non tutto riesca al meglio. Koray Gunter con questi sei minuti in Borussia Moenchengladbach-Borussia Dortmund ha debuttato in maglia giallonera, non scendendo più in campo con questi colori. E' stato ceduto senza troppi ripensamenti al Galatasaray, col ragazzo che voleva più spazio in un ambiente comunque familiare come può essere quello turco per lui, che ha origini etniche di quel tipo nonostante sia nato e cresciuto in Germania.
Koray ha ancora 20 anni, può ancora crescere e diventare un buon calciatore, magari il cambio di ambiente è veramente ciò che serviva a lui. Nel frattempo, ricordiamoci anche di lui quando tiriamo un giudizio su un calciatore adolescente.
Prossima tappa: i centrocampisti centrali, prima parte!
venerdì 30 maggio 2014
giovedì 29 maggio 2014
Pagelle stagionali: centrali difensivi, parte 1.
Passiamo ora ad analizzare la stagione dei centrali difensivi, ruolo quest'anno quanto mai sfortunato, bisognerebbe parlare di presenze in infermeria invece che in campo ma proveremo comunque a concentrarci su quest'ultimo.
Mats Hummels.
36 partite giocate, 3 gol, 3 assist. - B-
La stagione di Hummels è andata crescendo come sempre negli ultimi anni di questo straordinario centrale classe '88. Ricercato da quasi tutti i maggiori club europei Mats ha confermato le sue doti di leader difensivo guidando la retroguardia sempre con estrema calma ed esperienza.
Anche lui ha passato un discreto periodo in infermeria soprattutto nella prima parte della stagione con un problema prima alla schiena e poi ad un legamento che l'ha tenuto fuori per più di un mese, periodo coinciso con la fase più buia della stagione della ciurma di Klopp.
Otre alle già note doti aeree e solidità fisica quest'anno il 25enne di Berisch Gladbach ha aggiunto un maggior apporto in fase di inizio azione, sfoggiando spesso degli ottimi lanci a scavalcare il centrocampo avversario.
Rimane spesso in difficoltà negli anticipi e nell'uno contro uno con avversari molto dinamici ma sta lavorando molto anche sotto questo aspetto.
Statistica curiosa: come è possibile vedere qui Mats ha una media di due tackle a partita mentre in Champions League la media raddoppia superando i quattro per match.
Rimarrà nella prossima stagione? Questo è ormai un tormentone ricorrente in quanto ad ogni sessione estiva Mats viene accostato a tutti i più grandi club europei, lui ha sempre dichiarato di voler rimanere. La speranza che mantenga la parola data.
Miglior partita: Arsenal - Borussia Dortmund (1-2). Tra le tante ottime partite disputate abbiamo selezionato questa partita dove risultò essere il miglior in campo a fine partita riuscendo ad arginare quasi sempre i forti attaccanti londinesi e ad aiutare i compagni a portare a casa tre punti vitali per il passaggio del turno in Champions League.
Peggior partita: Borussia Monchengladbach - Borussia Dortmund (2-0). Una delle peggiori prestazioni di Mats, dove con un fallo sciagurato in area a dieci minuti dal termine del match prende rosso (unico stagionale) e rigore per i Puledri che metteranno così in cassaforte il match.
Neven Subotic
17 partite giocate, 0 gol, 0 assist. - B-
Il B in pagella a Neven va soprattutto per la stima infinita che proviamo per questo giocatore, oggettivamente la sua stagione è difficile da valutare.
Solo 17 presenze per il poderoso centrale serbo che quel maledetto 9 novembre contro il Wolfsburg ha terminato la sua stagione rompendosi il legamento crociato del ginocchio.
Le sue prestazioni fin li erano state senz'altro positive confermandosi leader della difesa e formando con il compagno Mats Hummels un coppia centrale tra le più forti nel panorama europeo.
Quest'anno non abbiamo potuto ammirare prodezze come questa compiuta in finale di Champions League lo scorso anno.
Miglior partita: Borussia Dortmund - Hannover 96. Partita sofferta vinta per 1-0 dai gialloneri, Neven risultò essere senz'altro uno dei più positivi in campo arginando in più di un'occasione le incursioni degli avversari.
Peggior partita: Wolfsburg - BVB. Non poteva che essere questa la peggior partita del serbo, l'infortunio che ne ha compromesso la stagione pesa sul bilancio del BVB come un macigno.
Marian Sarr.
3 partite giocate, 0 gol, 0 assist. - C+A Marian ad onor del vero andrebbero attribuite anche le 25 presenze con la BVB II ma abbiamo deciso qui di valutarne la stagione in prima squadra.
Il giovane centrale tedesco è uno dei migliori profili giovanili giallonero e non volendovi annoiare eccessivamente vi rimandiamo all'articolo già proposto del classe '95 di Essen.
Miglior partita: Marsiglia - Borussia Dortmund. Abbiamo deciso di premiare questa partita., perchè era una partita decisiva per la nostra stagione e perchè era il debutto di Marian in Champions League. Partita ordinata di Sarr che non commette nessun errore determinante e il BVB porta a casa tre punti fondamentali.
Peggior partita: Borussia Dortmund - Hertha Berlino. Partita da incubo per lui, regala ad Allagui la palla del 1-2 che sarà decisiva e viene sostituito al ritorno dagli spogliatoi, il ragazzo era uscito dal terreno di gioco abbastanza sotto shock nonostante il sostegno dei compagni.
Non vogliamo allungare troppo questo post per questo l'altra metà dei centrali difensivi verrà trattata in un altro articolo.
Stay tuned.
Mats Hummels.
36 partite giocate, 3 gol, 3 assist. - B-
La stagione di Hummels è andata crescendo come sempre negli ultimi anni di questo straordinario centrale classe '88. Ricercato da quasi tutti i maggiori club europei Mats ha confermato le sue doti di leader difensivo guidando la retroguardia sempre con estrema calma ed esperienza.
Anche lui ha passato un discreto periodo in infermeria soprattutto nella prima parte della stagione con un problema prima alla schiena e poi ad un legamento che l'ha tenuto fuori per più di un mese, periodo coinciso con la fase più buia della stagione della ciurma di Klopp.
Otre alle già note doti aeree e solidità fisica quest'anno il 25enne di Berisch Gladbach ha aggiunto un maggior apporto in fase di inizio azione, sfoggiando spesso degli ottimi lanci a scavalcare il centrocampo avversario.
Rimane spesso in difficoltà negli anticipi e nell'uno contro uno con avversari molto dinamici ma sta lavorando molto anche sotto questo aspetto.
Statistica curiosa: come è possibile vedere qui Mats ha una media di due tackle a partita mentre in Champions League la media raddoppia superando i quattro per match.
Rimarrà nella prossima stagione? Questo è ormai un tormentone ricorrente in quanto ad ogni sessione estiva Mats viene accostato a tutti i più grandi club europei, lui ha sempre dichiarato di voler rimanere. La speranza che mantenga la parola data.
Miglior partita: Arsenal - Borussia Dortmund (1-2). Tra le tante ottime partite disputate abbiamo selezionato questa partita dove risultò essere il miglior in campo a fine partita riuscendo ad arginare quasi sempre i forti attaccanti londinesi e ad aiutare i compagni a portare a casa tre punti vitali per il passaggio del turno in Champions League.
Peggior partita: Borussia Monchengladbach - Borussia Dortmund (2-0). Una delle peggiori prestazioni di Mats, dove con un fallo sciagurato in area a dieci minuti dal termine del match prende rosso (unico stagionale) e rigore per i Puledri che metteranno così in cassaforte il match.
Neven Subotic
17 partite giocate, 0 gol, 0 assist. - B-
Il B in pagella a Neven va soprattutto per la stima infinita che proviamo per questo giocatore, oggettivamente la sua stagione è difficile da valutare.
Solo 17 presenze per il poderoso centrale serbo che quel maledetto 9 novembre contro il Wolfsburg ha terminato la sua stagione rompendosi il legamento crociato del ginocchio.
Le sue prestazioni fin li erano state senz'altro positive confermandosi leader della difesa e formando con il compagno Mats Hummels un coppia centrale tra le più forti nel panorama europeo.
Quest'anno non abbiamo potuto ammirare prodezze come questa compiuta in finale di Champions League lo scorso anno.
Miglior partita: Borussia Dortmund - Hannover 96. Partita sofferta vinta per 1-0 dai gialloneri, Neven risultò essere senz'altro uno dei più positivi in campo arginando in più di un'occasione le incursioni degli avversari.
Peggior partita: Wolfsburg - BVB. Non poteva che essere questa la peggior partita del serbo, l'infortunio che ne ha compromesso la stagione pesa sul bilancio del BVB come un macigno.
Marian Sarr.
3 partite giocate, 0 gol, 0 assist. - C+A Marian ad onor del vero andrebbero attribuite anche le 25 presenze con la BVB II ma abbiamo deciso qui di valutarne la stagione in prima squadra.
Il giovane centrale tedesco è uno dei migliori profili giovanili giallonero e non volendovi annoiare eccessivamente vi rimandiamo all'articolo già proposto del classe '95 di Essen.
Miglior partita: Marsiglia - Borussia Dortmund. Abbiamo deciso di premiare questa partita., perchè era una partita decisiva per la nostra stagione e perchè era il debutto di Marian in Champions League. Partita ordinata di Sarr che non commette nessun errore determinante e il BVB porta a casa tre punti fondamentali.
Peggior partita: Borussia Dortmund - Hertha Berlino. Partita da incubo per lui, regala ad Allagui la palla del 1-2 che sarà decisiva e viene sostituito al ritorno dagli spogliatoi, il ragazzo era uscito dal terreno di gioco abbastanza sotto shock nonostante il sostegno dei compagni.
Non vogliamo allungare troppo questo post per questo l'altra metà dei centrali difensivi verrà trattata in un altro articolo.
Stay tuned.
martedì 27 maggio 2014
Ancora tu?
A quanto pare, nella notte tra sabato 17 e domenica 18 maggio il tuttofare del BVB ha provato ad affogare nell'alcool la delusione per la sconfitta contro il Bayern Monaco, alzando troppo il gomito. Quel che ne consegue è decisamente non edificante per l'immagine del ragazzo, considerando che ha urinato nella hall dell'albergo che ospitava il Borussia Dortmund. Inoltre, Kevin avrebbe minacciato anche un altro ospite di questo hotel, chiudendo col botto la sua pessima serata, sebbene questo report non sia confermato.
Noi siamo tifosi, vogliamo bene ai giocatori e quindi se succedono avvenimenti che mettono in cattiva luce i ragazzi proviamo a difenderli. Personalmente non sono nemmeno tanto capace di criticare. Però qui Grosskreutz ha esagerato e bisogna darne atto: posto che per qualsiasi cittadino del mondo compiere azioni del genere è sbagliato, per un calciatore come lui diventa doppiamente sbagliato, perché è un personaggio pubblico e da molti ragazzini tedeschi viene visto un esempio da seguire, un tipo di responsabilità che i professionisti devono saper prendere seriamente.
Oltretutto, Grosskreutz sta entrando anche in un certo circolo di recidività per cui dovrà stare molto attento da qui in avanti: ha tenuto a farlo sapere la DFB che, nelle persone di Oliver Bierhoff e Joachim Loew, chiarisce che comportamenti di questo genere sono tollerati fino ad un certo punto. Detto questo, il nostro pronostico è che alla fine Grosskreutz salirà sull'aereo per il Brasile, considerando anche la già citata duttilità tattica che, con l'attuale stato di salute di diversi calciatori della nazionale, potrebbe risultare utile. Ad ogni modo lui resta ancora "on the bubble" e sicuramente con i recenti comportamenti non ha favorito la sua posizione all'interno della Mannschaft. Resta da vedere se questi episodi possano essere una discriminante per una eventuale esclusione del ragazzo, più probabile di no visto che il codice etico è un'usanza esclusivamente prandelliana e visto anche che nessuno è vergine da questo punto di vista, vero Joachim Loew?
lunedì 26 maggio 2014
Il BVB del futuro: Moritz Leitner
Nome: Moritz Leitner
Data di nascita: 08/12/1992
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1,76m
Ruolo: centrocampista centrale, trequartista
Nel 2013/2014: con lo Stoccarda 19 partite giocate, 1 gol e 2 assist.
Sì sì, Moritz Leitner è un giocatore dello Stoccarda. Fino al 2015. Ma è anche un giocatore del Borussia Dortmund, visto che il centrocampista è arrivato nel Baden-Württemberg con l'insolita formula del prestito biennale. Dunque, per quanto non siamo sicuri che Moritz possa essere un calciatore su cui il BVB punterà nei prossimi anni, resta comunque uno degli asset futuri della squadra e quindi abbiamo deciso di parlarne.
Innanzitutto Moritz Leitner non è un prodotto locale, come nel caso di altri giovani talenti di cui abbiamo già parlato, dato che nasce a Monaco di Baviera. Suo padre è tedesco, Erwin Feldberger, calciatore di basso livello originario del Baden-Württemberg ma trasferitosi in Baviera a fine carriera. Sua madre è stiriana, quindi Austriaca e fa Leitner di cognome. Lui prende cittadinanza e cognome dalla mamma, passione calcistica dal padre.
A due anni veste già la divisa da calcio dell'Oberfohring, squadra del paese in cui viveva, ma a 6 anni arriva il Monaco1860 e lo preleva. Difficile capire quanto talento possa avere un bambino di 6 anni ma se per lui si sono scomodati i Löwen, famosi per il loro vivaio (da cui sono usciti i gemelli Bender, Christian Trasch e Kevin Volland per fare qualche nome), evidentemente aveva iniziato sin da subito a stupire.
La sua precocità continua a mostrarsi nella sua adolescenza, visto che debutta a 16 anni nella Bundesliga U17 e l'anno successivo nel campionato U19. Nel frattempo raccoglie anche la sua prima convocazione in nazionale, con l'Austria U17 in una larga vittoria per 7-0 con l'Estonia. La stagione 2010/2011 è importantissima per lui e ricca di avvenimenti: arrivano i suoi 18 anni, con loro anche la cittadinanza tedesca ed arriva anche il debutto nella prima squadra del Monaco 1860, nel primo turno della DFB Pokal contro il Verl. La Germania U19 fa di lui un titolare e lui risponde segnando e regalando assist a raffica. Non fa finta di niente il BVB, che nel gennaio del 2011 lo acquista tenendolo in prestito per altri sei mesi in 2. Liga, sempre in Baviera ma all'Augsburg, che anche grazie a lui riuscirà ad essere promosso in Bundesliga.
La società nell'estate 2011 sembra convinta che Moritz possa essere utile e lo tiene per la prima squadra. Debutta nella sfortunata SuperPokal che vide lo Schalke superare i gialloneri ai rigori, poi però alterna campo a panchina giocando un buon numero di incontri, 23 contando tutte le competizioni con anche 2 assist. L'anno successivo, ovvero la scorsa stagione, Klopp vuole dargli più minuti ma Moritz non risponde a dovere. Anzi, la prima vittoria del BVB con Leitner titolare arriva solo il 16 dicembre contro l'Hoffenheim, partita in cui lui per altro fu sostanzialmente il migliore in campo regalando anche l'assist dello 0-1 al "corregionale" Mario Gotze. Ad ogni modo un'annata negativa in cui non ha convinto la squadra, cosa che ha avuto i suoi riflessi anche sulla nazionale visto che da titolare inamovibile della U21 è stato addirittura escluso dai 23 per gli Europei di categoria del 2013. Da qui la scelta di mandarlo in prestito allo Stoccarda, dove quest'anno è partito da titolare ma poi non ha giocato tantissimo. Inizia da titolare ma poi perde tutto il mese di ottobre per un edema osseo, torna a giocare minuti nella parte centrale del campionato ma poi con l'arrivo di Huub Stevens scalda di nuovo la panca. E non si può dire che lo Stoccarda abbia sofferto le assenze di Leitner, visto che con lui in campo ha avuto una media di 0,95 punti a partita, mentre senza la media punti è stata di 0,92 punti per incontro. Vedremo come si comporterà nella prossima stagione, sperando stia sano.
Moritz Leitner è un calciatore che finora ha giocato un po' ovunque nel centrocampo, è stato provato da regista, trequartista, ala destra, mezz'ala. Probabilmente il suo ruolo migliore resta quello di regista, perché ha un buon piede ed ama i passaggi lunghi, che gli riescono bene, mentre per un motivo o per un altro non vedo proiezione per il ragazzo negli altri ruoli. Sarebbe una buona idea se venisse stabilizzata la questione del suo ruolo, di modo che possa standardizzare il suo tipo di gioco. Leitner ha peraltro bisogno di giocare con un incontrista di buon livello, visto che tende a seguire poco l'azione in fase difensiva e a non essere molto incisivo nell'interdizione. Dispone di una discreta tecnica, il suo primo passo non è letale ma riesce comunque a saltare l'uomo in buona parte dei casi. Il suo tiro da lontano è piuttosto buono, non a caso la maggior parte dei gol nelle nazionali giovanili vengono dalla lunga distanza. Più bravo nel dare un effetto al pallone che nella conclusione di potenza, resta comunque un'arma pericolosa dai 20/25 metri.
Nel 2014/2015? VfB Stuttgart. Non si scappa da qui. E l'abbiamo detto, la situazione migliore sarebbe vederlo giocare sempre da titolare e da regista, in modo che possa finalmente settarsi e mettersi in mostra agli occhi dei suoi proprietari, che decideranno cosa fare del giocatore fra circa 365 giorni.
Data di nascita: 08/12/1992
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1,76m
Ruolo: centrocampista centrale, trequartista
Nel 2013/2014: con lo Stoccarda 19 partite giocate, 1 gol e 2 assist.
Leitner prova a scaraventare al suolo Roman Neustaedter in un derby dello scorso anno. Lo rivedremo in giallonero? |
Sì sì, Moritz Leitner è un giocatore dello Stoccarda. Fino al 2015. Ma è anche un giocatore del Borussia Dortmund, visto che il centrocampista è arrivato nel Baden-Württemberg con l'insolita formula del prestito biennale. Dunque, per quanto non siamo sicuri che Moritz possa essere un calciatore su cui il BVB punterà nei prossimi anni, resta comunque uno degli asset futuri della squadra e quindi abbiamo deciso di parlarne.
Innanzitutto Moritz Leitner non è un prodotto locale, come nel caso di altri giovani talenti di cui abbiamo già parlato, dato che nasce a Monaco di Baviera. Suo padre è tedesco, Erwin Feldberger, calciatore di basso livello originario del Baden-Württemberg ma trasferitosi in Baviera a fine carriera. Sua madre è stiriana, quindi Austriaca e fa Leitner di cognome. Lui prende cittadinanza e cognome dalla mamma, passione calcistica dal padre.
A due anni veste già la divisa da calcio dell'Oberfohring, squadra del paese in cui viveva, ma a 6 anni arriva il Monaco1860 e lo preleva. Difficile capire quanto talento possa avere un bambino di 6 anni ma se per lui si sono scomodati i Löwen, famosi per il loro vivaio (da cui sono usciti i gemelli Bender, Christian Trasch e Kevin Volland per fare qualche nome), evidentemente aveva iniziato sin da subito a stupire.
La sua precocità continua a mostrarsi nella sua adolescenza, visto che debutta a 16 anni nella Bundesliga U17 e l'anno successivo nel campionato U19. Nel frattempo raccoglie anche la sua prima convocazione in nazionale, con l'Austria U17 in una larga vittoria per 7-0 con l'Estonia. La stagione 2010/2011 è importantissima per lui e ricca di avvenimenti: arrivano i suoi 18 anni, con loro anche la cittadinanza tedesca ed arriva anche il debutto nella prima squadra del Monaco 1860, nel primo turno della DFB Pokal contro il Verl. La Germania U19 fa di lui un titolare e lui risponde segnando e regalando assist a raffica. Non fa finta di niente il BVB, che nel gennaio del 2011 lo acquista tenendolo in prestito per altri sei mesi in 2. Liga, sempre in Baviera ma all'Augsburg, che anche grazie a lui riuscirà ad essere promosso in Bundesliga.
La società nell'estate 2011 sembra convinta che Moritz possa essere utile e lo tiene per la prima squadra. Debutta nella sfortunata SuperPokal che vide lo Schalke superare i gialloneri ai rigori, poi però alterna campo a panchina giocando un buon numero di incontri, 23 contando tutte le competizioni con anche 2 assist. L'anno successivo, ovvero la scorsa stagione, Klopp vuole dargli più minuti ma Moritz non risponde a dovere. Anzi, la prima vittoria del BVB con Leitner titolare arriva solo il 16 dicembre contro l'Hoffenheim, partita in cui lui per altro fu sostanzialmente il migliore in campo regalando anche l'assist dello 0-1 al "corregionale" Mario Gotze. Ad ogni modo un'annata negativa in cui non ha convinto la squadra, cosa che ha avuto i suoi riflessi anche sulla nazionale visto che da titolare inamovibile della U21 è stato addirittura escluso dai 23 per gli Europei di categoria del 2013. Da qui la scelta di mandarlo in prestito allo Stoccarda, dove quest'anno è partito da titolare ma poi non ha giocato tantissimo. Inizia da titolare ma poi perde tutto il mese di ottobre per un edema osseo, torna a giocare minuti nella parte centrale del campionato ma poi con l'arrivo di Huub Stevens scalda di nuovo la panca. E non si può dire che lo Stoccarda abbia sofferto le assenze di Leitner, visto che con lui in campo ha avuto una media di 0,95 punti a partita, mentre senza la media punti è stata di 0,92 punti per incontro. Vedremo come si comporterà nella prossima stagione, sperando stia sano.
Moritz Leitner è un calciatore che finora ha giocato un po' ovunque nel centrocampo, è stato provato da regista, trequartista, ala destra, mezz'ala. Probabilmente il suo ruolo migliore resta quello di regista, perché ha un buon piede ed ama i passaggi lunghi, che gli riescono bene, mentre per un motivo o per un altro non vedo proiezione per il ragazzo negli altri ruoli. Sarebbe una buona idea se venisse stabilizzata la questione del suo ruolo, di modo che possa standardizzare il suo tipo di gioco. Leitner ha peraltro bisogno di giocare con un incontrista di buon livello, visto che tende a seguire poco l'azione in fase difensiva e a non essere molto incisivo nell'interdizione. Dispone di una discreta tecnica, il suo primo passo non è letale ma riesce comunque a saltare l'uomo in buona parte dei casi. Il suo tiro da lontano è piuttosto buono, non a caso la maggior parte dei gol nelle nazionali giovanili vengono dalla lunga distanza. Più bravo nel dare un effetto al pallone che nella conclusione di potenza, resta comunque un'arma pericolosa dai 20/25 metri.
Nel 2014/2015? VfB Stuttgart. Non si scappa da qui. E l'abbiamo detto, la situazione migliore sarebbe vederlo giocare sempre da titolare e da regista, in modo che possa finalmente settarsi e mettersi in mostra agli occhi dei suoi proprietari, che decideranno cosa fare del giocatore fra circa 365 giorni.
domenica 25 maggio 2014
Pagelle stagionali: Kevin Grosskreutz
Il ruolo "Kevin Grosskreutz" non esiste, in effetti. Però potrebbe esistere in futuro. Già mi immagino un dialogo fra 20 anni:
A: "Mi chiamo Antonio, sono un calciatore."
B: "Che ruolo fai, Antonio?"
A: "Sono un Kevin Grosskreutz."
B: "Ah, ma allora giochi ovunque!"
Kevin Grosskreutz
49 partite giocate, 3 gol, 6 assist. Uomo più presente in stagione. - B
Qualche giorno fa il sottoscritto ed il capo di questo blog, Paolo Inaudi, hanno avuto l'idea non troppo
originale di redarre delle pagelle stagionali per i calciatori del BVB. Si era deciso di dividere la squadra per ruoli e quindi catalogare i calciatori in base all'utilizzo in campo. Poi però arriviamo a Kevin Grosskreutz e la domanda sorge spontanea: "dove lo mettiamo?"
Cioè, forse non è chiaro. Andando a scomporre le sue 49 presenze con il BVB, notiamo:
- 28 partite da terzino destro
- 2 partite da terzino sinistro
- 15 partite da ala sinistra
- 2 partite da ala destra
- 2 partite da mediano
Tra il 22 marzo ed il 12 aprile gioca 4 partite da titolare in 4 ruoli diversi. Una doverosa precisazione: i ruoli segnati nella lista presente sopra sono quelli in cui è posizionato all'ingresso in campo. Perché Kevin Grosskreutz avrà cambiato posizione in campo a partita in corso in circa 10 occasioni quest'anno. Per esempio, il 21 dicembre del 2013 gioca buona parte del secondo tempo di BVB-Hertha Berlino da difensore centrale.
Kevin Grosskreutz è effettivamente uno dei pochi giocatori nella storia recente del calcio ad aver giocato almeno un minuto in tutte le posizioni del campo. Sì, ha fatto anche il portiere d'emergenza, come potete vedere dalla foto, anche se nella scorsa stagione.
Jurgen Klopp, che nel tempo libero è un generatore automatico di aforismi, interrogato sulla possibilità che Kevin Grosskreutz venga convocato dalla Germania per la Coppa del Mondo di Brasile 2014, ha detto:
Klopp questo principio lo attua sul serio, non è solo un complimento fatto ad uno dei suoi calciatori: schiera Kevin per l'inizio stagione da terzino destro, dovendo coprire il ruolo con Piszczek ancora convalescente dall'operazione subita in maggio. Poi il 21 settembre mancano Gundogan, Kehl e Sahin è un po' acciaccato: Klopp gioca il jolly e schiera Grosskreutz da mediano. Il 26 aprile mancano sia Schmelzer che Durm: Klopp gioca il jolly e schiera Grosskreutz da terzino sinistro. Nel girone di ritorno, anche a causa dell'infortunio di Blaszczykowski, trova molto più spazio anche in quello che sarebbe il suo ruolo naturale, ovvero l'ala sinistra. Siamo arrivati davvero al punto in cui Klopp riempiva i vuoti nell'11 titolare mettendo il nome di Grosskreutz.
Il valore di Grosskreutz sta nella maggior parte in questo aspetto, nella sua duttilità perché parliamoci chiaro, non è un gran fenomeno. Il suo tiro è incostante, non è bravissimo a crossare, non ha tecnica di base, non è nemmeno un gran colpitore di testa sebbene qualcuna ne prenda. Però è dignitoso ovunque lo si metta in mezzo al campo. Tranne forse come portiere e come centravanti, potrebbe essere titolare ovunque con qualsiasi squadra di livello pari o appena inferiore al BVB, e non è cosa da poco.
E poi è instancabile. Quest'anno contando anche la nazionale ha giocato 50 partite totalizzando 4.334 minuti. Senza che prendiate la calcolatrice, vi dico che sono 86 minuti di media a partita. Roba non da poco per un "non portiere", anche perché il ragazzo corre durante le partite, avanti e indietro senza fermarsi. Non è un caso che sia quasi sempre tra i calciatori con più Km percorsi nelle singole partite del Borussia Dortmund.
Gioca sempre, ovunque dica il mister, lui abbassa la testa e si piazza in quella posizione, correndo e provando a fare il meglio possibile coi piedi. L'11 dicembre del 2013 allo stadio Velodrome di Marsiglia, il BVB è fermo sull'1-1 contro un mediocre OM, sprecando tanto. Con questo risultato si verrebbe eliminati dal girone di Champions League. Poi a quattro minuti dalla fine Schieber passa la palla all'indietro, arriva un tizio che scivola mentre tira e cicca la palla, questa prende una traiettoria strana sorprendendo Mandanda, ed entra. 1-2.
Reazione del sottoscritto e di qualche altro milione di tifosi del BVB:
Grosskreutz in quella partita aveva iniziato da terzino destro, quindi non avrebbe nemmeno dovuto essere lì, poi nel secondo tempo è stato spostato in avanti come trequartista centrale in un improbabile, quanto efficace, 4-1-4-1. Con il gol più "Grosskreutzesco" di sempre, il BVB va avanti. Klopp è talmente contento che gli fa un regalo: una partita di riposo, tre giorni dopo, contro l'Hoffenheim.
La stagione di Grosskreutz comunque è buona, a tal punto che quando Piszczek, Schmelzer e Durm sono contemporaneamente in squadra lui gioca sulla trequarti, un po' per sopperire alla mancanza già citata di Kuba, un po' perché nella seconda fase del campionato Aubameyang cala di rendimento e quindi Klopp preferisce dare meno spazio al gabonese affidando più minuti ad altri, tra cui Grosskreutz. Nella partita in casa con l'Hoffenheim trova pure il suo unico gol in campionato, riuscendo dunque a segnare in tre competizioni diverse quest'anno.
La sua stagione in maglia giallonera finisce con un episodio extracampo abbastanza controverso, di cui ha già parlato Paolo ad inizio mese. Chi lo sa, forse si stava allenando per entrare nella squadra nazionale di atletica leggera, sezione tiro delkebab giavellotto. Fortunatamente il codice etico non ha luogo nella nazionale tedesca e quindi Kevin non dovrebbe pagare questo fatto con l'esclusione dai 23 per il Mondiale, che per altro resta comunque insicura ad oggi.
Miglior partita: BVB-Hoffenheim. La partita di Marsiglia lo ha visto decisivo ed è stato già detto, ma non ha giocato poi così bene. Nel match che rende matematico il secondo posto dei gialloneri invece sfodera una prestazione superlativa, la migliore da ala sinistra in questa stagione. Verosimilmente anche il migliore in campo, crea, va spesso alla conclusione e con un tiro a giro dalla trequarti segna il gol del momentaneo 1-1.
Peggior partita: Amburgo-BVB. Sostanzialmente la peggior partita della stagione per il Borussia Dortmund e lui ci finisce dentro con tutte le scarpe. Contro il non irresistibile Westermann, non riesce mai a sfondare sulla fascia sinistra ed è evanescente e deleterio. Una delle poche volte in cui Klopp lo sostituisce in partita.
Prossima tappa: difensori centrali, prima parte!
A: "Mi chiamo Antonio, sono un calciatore."
B: "Che ruolo fai, Antonio?"
A: "Sono un Kevin Grosskreutz."
B: "Ah, ma allora giochi ovunque!"
Kevin Grosskreutz
49 partite giocate, 3 gol, 6 assist. Uomo più presente in stagione. - B
originale di redarre delle pagelle stagionali per i calciatori del BVB. Si era deciso di dividere la squadra per ruoli e quindi catalogare i calciatori in base all'utilizzo in campo. Poi però arriviamo a Kevin Grosskreutz e la domanda sorge spontanea: "dove lo mettiamo?"
Cioè, forse non è chiaro. Andando a scomporre le sue 49 presenze con il BVB, notiamo:
- 28 partite da terzino destro
- 2 partite da terzino sinistro
- 15 partite da ala sinistra
- 2 partite da ala destra
- 2 partite da mediano
Tra il 22 marzo ed il 12 aprile gioca 4 partite da titolare in 4 ruoli diversi. Una doverosa precisazione: i ruoli segnati nella lista presente sopra sono quelli in cui è posizionato all'ingresso in campo. Perché Kevin Grosskreutz avrà cambiato posizione in campo a partita in corso in circa 10 occasioni quest'anno. Per esempio, il 21 dicembre del 2013 gioca buona parte del secondo tempo di BVB-Hertha Berlino da difensore centrale.
Kevin Grosskreutz è effettivamente uno dei pochi giocatori nella storia recente del calcio ad aver giocato almeno un minuto in tutte le posizioni del campo. Sì, ha fatto anche il portiere d'emergenza, come potete vedere dalla foto, anche se nella scorsa stagione.
Jurgen Klopp, che nel tempo libero è un generatore automatico di aforismi, interrogato sulla possibilità che Kevin Grosskreutz venga convocato dalla Germania per la Coppa del Mondo di Brasile 2014, ha detto:
Se tu disponi di un calciatore che gioca in 6 posizioni e puoi portare solo 23 uomini, con lui la rosa in pratica diventa di 29 calciatori. Vantaggio non da poco.
Klopp questo principio lo attua sul serio, non è solo un complimento fatto ad uno dei suoi calciatori: schiera Kevin per l'inizio stagione da terzino destro, dovendo coprire il ruolo con Piszczek ancora convalescente dall'operazione subita in maggio. Poi il 21 settembre mancano Gundogan, Kehl e Sahin è un po' acciaccato: Klopp gioca il jolly e schiera Grosskreutz da mediano. Il 26 aprile mancano sia Schmelzer che Durm: Klopp gioca il jolly e schiera Grosskreutz da terzino sinistro. Nel girone di ritorno, anche a causa dell'infortunio di Blaszczykowski, trova molto più spazio anche in quello che sarebbe il suo ruolo naturale, ovvero l'ala sinistra. Siamo arrivati davvero al punto in cui Klopp riempiva i vuoti nell'11 titolare mettendo il nome di Grosskreutz.
Il valore di Grosskreutz sta nella maggior parte in questo aspetto, nella sua duttilità perché parliamoci chiaro, non è un gran fenomeno. Il suo tiro è incostante, non è bravissimo a crossare, non ha tecnica di base, non è nemmeno un gran colpitore di testa sebbene qualcuna ne prenda. Però è dignitoso ovunque lo si metta in mezzo al campo. Tranne forse come portiere e come centravanti, potrebbe essere titolare ovunque con qualsiasi squadra di livello pari o appena inferiore al BVB, e non è cosa da poco.
E poi è instancabile. Quest'anno contando anche la nazionale ha giocato 50 partite totalizzando 4.334 minuti. Senza che prendiate la calcolatrice, vi dico che sono 86 minuti di media a partita. Roba non da poco per un "non portiere", anche perché il ragazzo corre durante le partite, avanti e indietro senza fermarsi. Non è un caso che sia quasi sempre tra i calciatori con più Km percorsi nelle singole partite del Borussia Dortmund.
Gioca sempre, ovunque dica il mister, lui abbassa la testa e si piazza in quella posizione, correndo e provando a fare il meglio possibile coi piedi. L'11 dicembre del 2013 allo stadio Velodrome di Marsiglia, il BVB è fermo sull'1-1 contro un mediocre OM, sprecando tanto. Con questo risultato si verrebbe eliminati dal girone di Champions League. Poi a quattro minuti dalla fine Schieber passa la palla all'indietro, arriva un tizio che scivola mentre tira e cicca la palla, questa prende una traiettoria strana sorprendendo Mandanda, ed entra. 1-2.
Reazione del sottoscritto e di qualche altro milione di tifosi del BVB:
Grosskreutz in quella partita aveva iniziato da terzino destro, quindi non avrebbe nemmeno dovuto essere lì, poi nel secondo tempo è stato spostato in avanti come trequartista centrale in un improbabile, quanto efficace, 4-1-4-1. Con il gol più "Grosskreutzesco" di sempre, il BVB va avanti. Klopp è talmente contento che gli fa un regalo: una partita di riposo, tre giorni dopo, contro l'Hoffenheim.
La stagione di Grosskreutz comunque è buona, a tal punto che quando Piszczek, Schmelzer e Durm sono contemporaneamente in squadra lui gioca sulla trequarti, un po' per sopperire alla mancanza già citata di Kuba, un po' perché nella seconda fase del campionato Aubameyang cala di rendimento e quindi Klopp preferisce dare meno spazio al gabonese affidando più minuti ad altri, tra cui Grosskreutz. Nella partita in casa con l'Hoffenheim trova pure il suo unico gol in campionato, riuscendo dunque a segnare in tre competizioni diverse quest'anno.
La sua stagione in maglia giallonera finisce con un episodio extracampo abbastanza controverso, di cui ha già parlato Paolo ad inizio mese. Chi lo sa, forse si stava allenando per entrare nella squadra nazionale di atletica leggera, sezione tiro del
Miglior partita: BVB-Hoffenheim. La partita di Marsiglia lo ha visto decisivo ed è stato già detto, ma non ha giocato poi così bene. Nel match che rende matematico il secondo posto dei gialloneri invece sfodera una prestazione superlativa, la migliore da ala sinistra in questa stagione. Verosimilmente anche il migliore in campo, crea, va spesso alla conclusione e con un tiro a giro dalla trequarti segna il gol del momentaneo 1-1.
Peggior partita: Amburgo-BVB. Sostanzialmente la peggior partita della stagione per il Borussia Dortmund e lui ci finisce dentro con tutte le scarpe. Contro il non irresistibile Westermann, non riesce mai a sfondare sulla fascia sinistra ed è evanescente e deleterio. Una delle poche volte in cui Klopp lo sostituisce in partita.
Prossima tappa: difensori centrali, prima parte!
sabato 24 maggio 2014
Pagelle stagionali: esterni difensivi
Dopo aver rivisto e giudicato la stagione dei due portieri utilizzati, la nostra penna rossa agirà sulle stagioni dei terzini, sperando di non essere troppo cattivi. O troppo buoni. Il post sarà scorrevole ma un po' lungo, armatevi di cibo e bevande. Oppure leggetelo a spezzoni.
Lukasz Piszczek
28 partite giocate, 3 gol, 1 assist. - B-
Abbiamo deciso di fare i bravi nel giudizio su Lukasz Piszczek, laterale polacco che forse non va tanto
lontano dall'essere uno dei migliori 5 terzini destri del pianeta quando è al massimo della condizione. Reduce da un'infortunio fastidiosissimo all'anca con relativa operazione eseguita appena dopo la Finale di Champions League della scorsa stagione, trovare la forma in breve tempo e tornare ad essere un fattore non era cosa semplice e lui è riuscito comunque a portare avanti una dignitosa stagione.
Possiamo dunque dire che sia stato lo stesso Piszczek degli scorsi anni? No, non possiamo dirlo. Almeno non ancora. Guardando i freddi numeri, un assist in circa 30 partite per un terzino destro sono veramente poche, soprattutto se consideriamo che lui è stato capace di realizzarne 13 nella scorsa stagione in giallonero su 51 partite. Quindi uno ogni 5 partite, un rapporto decisamente maggiore rispetto a quello messo su in questa stagione.
Uno dei motivi principali di questo calo nella produttività è dovuto alla diminuzione della distanza media percorsa sul campo rispetto alla scorsa stagione. Detta in soldoni, Piszczek corre di meno, di circa un Km a partita. Non è poco: se considerate che la distanza da area ad area è di 75 metri circa e che quindi per ogni discesa si percorrono intorno ai 150 metri (appunto il doppio della distanza box-to-box), Piszczek arriva sul fondo circa 7 volte in meno rispetto all'anno scorso. Per esempio, stando al sito della Bundesliga, in campionato ha provato 46 sgroppate verso il fondo, quindi 3 ogni 90 minuti (la lunghezza di una partita di calcio) giocati dal polacco. Di queste, solo il 13% sono state competate. Un dato che impoverisce ulteriormente questo aspetto fondamentale del gioco di Piszczek.
Motivi di ottimismo: il finale di stagione è stato davvero buono, per cui non è certo campata in aria l'ipotesi che le iniziali difficoltà fossero vive in quanto ancora convalescente dall'operazione.
Miglior partita: BVB-Real Madrid. Non sarà l'unico ad avere questo match come migliore stagionale, ve lo anticipiamo. Del resto potrebbe essere stata la miglior partita del Borussia in tutta la stagione. Dicevamo della quantità di corsa offerta da Lukasz: nei suoi 81 minuti giocati viaggia per 11Km, cifre da Piszczek al top della forma. Molto preciso nei passaggi, difensivamente contiene benissimo Angel Di Maria che infatti verrà sostituito. Non è un caso che il suo miglior match arrivi ad aprile. Menzione speciale anche per Bayern-BVB 0-3.
Peggior partita: BVB-Borussia Moenchengladbach. Una sconfitta casalinga che poteva ancora precludere le chance di finire nella top 3. Piszczek è decisamente colpevole in occasione del primo gol, è fuori posizione perdendosi Kruse, mentre paradossalmente ha meno responsabilità nel secondo gol perché era scalato verso il centro per recuperare una precedente disattenzione della difesa - lo vedete a fine video lamentarsi coi suoi compagni di reparto.
Marcel Schmelzer
27 partite giocate, 1 gol, 4 assist. - C+
Se vi chiedete quale possa essere la differenza tra un B- ed un C+, la risposta è che una differenza c'è ma
non è tanto pratica quanto "filosofica". Per Piszczek c'è maggiore ottimismo perché è un terzino superiore, sicuramente dal punto di vista offensivo e forse anche in difesa, che nella seconda parte di stagione ha saputo ritrovare una forma accettabilissima dopo un infortunio traumatico, di quelli che non si ripresentano spesso, soprattutto considerando che la storia medica del polacco è piuttosto pulita. Per Schmelzer invece siamo un po' più tirchi. Ha giocato sostanzialmente lo stesso tipo di stagione di Piszczek - pochi assist, poca corsa - giocando lo stesso numero di partite del suo collega di fascia destra.
Anzi. Contando anche le partite con la nazionale ne gioca una in più, ma col BVB ne totalizza una in meno. Eppure Piszczek ha debuttato a metà novembre in stagione. Ebbene, Schmelzer quest'anno ha sofferto tre infortuni muscolari. Ora non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma un infortunio muscolare una volta ogni tanto può capitare. Tre in un anno, per un che fa della corsa il suo punto forte, comincia ad essere preoccupante. Stiamo navigando sempre in quello che gli americani chiamano small sample size, ovvero un campione statistico ridotto quale è una singola stagione. Negli ultimi due anni ha subito solo un infortunio muscolare. In realtà Transfermarkt ne indica due, ma in pratica è uno più una ricaduta. Per cui potrebbe essere un caso. O potrebbe essere l'inizio di un declino fisico. Schmelzer è un calciatore che difensivamente ha alti e bassi, offensivamente non ha grosse cartucce da sparare ma indubbiamente corre come pochi, ara la fascia instancabilmente. Dovesse perdere gamba e resistenza, perderebbe automaticamente gran parte del suo valore, che per altro è già discusso in tema di nazionale considerando che Loew nel suo piccolo spera sempre di poter mettere Lahm a sinistra piazzando un passante a caso sulla destra, come fu agli Europei del 2012.
Marcel è un ragazzo di 26 anni, ha il suo apice davanti, se restasse fisicamente a posto sarebbe un asset non da poco per il BVB considerando la povertà nel ruolo a livello internazionale. Va tenuto medicamente d'occhio e se questo significa fargli giocare meno minuti in partite di secondo piano alternandogli Erik Durm per preservarlo negli incontri che contano, che lo si faccia.
Miglior partita: Augsburg-BVB. La prima di campionato. Potrebbe non essere un caso, era ancora fresco ed a posto fisicamente. Risulta costantemente un pericolo sulla fascia sinistra grazie ai suoi cross. Con uno di questi mette la palla sulla testa di Aubameyang che realizza la tripletta al debutto in campionato.
Peggior partita: Napoli-BVB. Il duo Maggio-Callejon metterebbe alla prova qualsiasi terzino sinistro. Schmelzer in quella serata è risultato impreparato all'interrogazione. Saltato sempre, buon per lui che buona parte del gioco napoletano si sviluppo' nell'altra fascia. Ci rendiamo conto che non sia proprio il suo lavoro, ma con Subotic fuori è lui a ruotare su Higuain nell'azione dell'1-0. In un'altra occasione è goffo nel rinvio e viene graziato da Hamsik.
Erik Durm
29 partite giocate, 5 assist col BVB. 2 partite giocate col BVB II - C
Fate conto di essere un esterno d'attacco offensivo che talvolta gioca seconda punta. Bravino, niente di che.
Insomma, 2 gol in 28 partite di 3. Liga non sono il miglior biglietto da visita per un giocatore offensivo, nemmeno se il ragazzo in questione ha 21 anni.
A questo punto fate conto che l'estate seguente arrivi un tizio che non vuole ammettere di aver quasi raggiunto la mezza età, fiero dei suoi capelli biondi, con gli occhiali neri ed una dentatura perfetta, apparentemente burbero. Insomma questo signore viene vicino a voi e fa: "senti caro, tu ci piaci eh, però abbiamo pensato che forse dovresti giocare circa 50 metri più arretrato rispetto alla tua solita posizione in campo. Stessa fascia, solo che da ala diventi un terzino. Pensiamo che in questo modo potresti alzare il tuo valore e contare di più per la prima squadra". Voi che fareste?
Erik Durm a quel signore, di nome Jurgen, ha detto sì. In realtà non sappiamo se il dialogo si sia svolto proprio in questo modo, anche perché in genere ai calciatori, specie quelli giovani, non viene data la possibilità di scegliere. A noi piace pensare che sia andata così.
Insomma, Erik Durm opera il cambio di mentalità da offensiva a difensiva. A quanto pare piuttosto velocemente visto che in pre-campionato Klopp sembra fidarsi già del giovane Erik come esterno difensivo. Viene pure mandato di nuovo in Dritte Liga, verso fine agosto, per dargli un match competitivo nel ruolo, poi risale coi grandi. Un altro che si fida ciecamente delle qualità del ragazzo è Horst Hrubesch, tecnico della Germania U21, che vuole Erik per l'amichevole con la Francia e per due partite di qualificazione agli Europei di categoria. Klopp ha ragione per la prima volta: Durm ha alzato il proprio valore. Con la nazionale giocherà da terzino destro, dimostrando di poter gestire anche l'altra fascia.
Ai primi tempi col BVB invece non è altro che una riserva, utile a dar fiato ai titolari. Poi però Schmelzer si fa male per la prima volta e Durm gioca un mese da titolare. Quando scende in campo dimostra di essersi adattato al ruolo, ma non di essere un terzino di alto livello. Del resto per i miracoli si devono ancora attrezzare, anche al BVB. La sua stagione è incostante, in pratica quando si rompe Schmelzer, lui prende il campo, gioca a mesi alterni. Nel corso del suo secondo stint da titolare, ovvero tra novembre e dicembre, vivrà il peggior periodo stagionale, e ci fermiamo qui.
Klopp comunque ha fiducia in Durm, perché quantomeno le sue gambe e la sua corsa non lo rendono deleterio e resta un elemento che da' profondità alla rosa. Tra gennaio e marzo vedrà poco il campo, anche a causa di suoi problemini di salute. Poi però Schmelzer si fa male di nuovo e lui rivede il campo: gioca il derby da titolare ed è tra i migliori, idem dicasi per la trasferta trionfante di Monaco di Baviera. Klopp ha avuto ragione una seconda volta: Durm sarà utile sul serio per la sua squadra.
Negli ultimi due mesi gioca talmente bene che un altro signore, capelli neri con una vistosa zazzera, vestito sempre in giacca e camicia, lo chiama e gli fa: "ragazzo, ti sei comportato bene in questa stagione. Farò una lista di 30 nomi preconvocati per la Coppa del Mondo. Ci sarai pure tu". E quindi dopo un anno questo 22enne col viso d'angelo non solo cambia radicalmente posizione ma emerge a tal punto da essere considerato per la nazionale maggiore. Possiamo discutere sul livello effettivo (che deve prescindere dall'affetto per il ragazzo) di Durm, o su quello dei terzini tedeschi, di certo questo è forse il segnale più grande dei miglioramenti del #37 giallonero.
Miglior partita: scelta difficile, ma andiamo con BVB-Real Madrid. Nelle altre non è stato così incisivo oppure gli avversari non erano allo stesso livello di forza/impegno. Nel ritorno dei quarti mette in atto una ottima prestazione, divorando la fascia e mettendo in serie difficoltà Carvajal. Dalla sua fascia partono un paio di azioni che potevano essere concretizzate meglio.
Peggior partita: Real Madrid-BVB. Può sembrare un ragionamento pigro, ma effettivamente nel giro di una settimana ha ottenuto la peggiore e la migliore prestazione stagionale. Nella gara d'andata ha affrontato uno dei migliori Carvajal in stagione e poi Bale ha fatto quello che voleva contro di lui, omaggiandolo per altro con questa simpatica gomitata.
Prossima tappa: Kevin Grosskreutz! Sì, uno che gioca in 5 ruoli merita un post a parte!
Lukasz Piszczek
28 partite giocate, 3 gol, 1 assist. - B-
Abbiamo deciso di fare i bravi nel giudizio su Lukasz Piszczek, laterale polacco che forse non va tanto
lontano dall'essere uno dei migliori 5 terzini destri del pianeta quando è al massimo della condizione. Reduce da un'infortunio fastidiosissimo all'anca con relativa operazione eseguita appena dopo la Finale di Champions League della scorsa stagione, trovare la forma in breve tempo e tornare ad essere un fattore non era cosa semplice e lui è riuscito comunque a portare avanti una dignitosa stagione.
Possiamo dunque dire che sia stato lo stesso Piszczek degli scorsi anni? No, non possiamo dirlo. Almeno non ancora. Guardando i freddi numeri, un assist in circa 30 partite per un terzino destro sono veramente poche, soprattutto se consideriamo che lui è stato capace di realizzarne 13 nella scorsa stagione in giallonero su 51 partite. Quindi uno ogni 5 partite, un rapporto decisamente maggiore rispetto a quello messo su in questa stagione.
Uno dei motivi principali di questo calo nella produttività è dovuto alla diminuzione della distanza media percorsa sul campo rispetto alla scorsa stagione. Detta in soldoni, Piszczek corre di meno, di circa un Km a partita. Non è poco: se considerate che la distanza da area ad area è di 75 metri circa e che quindi per ogni discesa si percorrono intorno ai 150 metri (appunto il doppio della distanza box-to-box), Piszczek arriva sul fondo circa 7 volte in meno rispetto all'anno scorso. Per esempio, stando al sito della Bundesliga, in campionato ha provato 46 sgroppate verso il fondo, quindi 3 ogni 90 minuti (la lunghezza di una partita di calcio) giocati dal polacco. Di queste, solo il 13% sono state competate. Un dato che impoverisce ulteriormente questo aspetto fondamentale del gioco di Piszczek.
Motivi di ottimismo: il finale di stagione è stato davvero buono, per cui non è certo campata in aria l'ipotesi che le iniziali difficoltà fossero vive in quanto ancora convalescente dall'operazione.
Miglior partita: BVB-Real Madrid. Non sarà l'unico ad avere questo match come migliore stagionale, ve lo anticipiamo. Del resto potrebbe essere stata la miglior partita del Borussia in tutta la stagione. Dicevamo della quantità di corsa offerta da Lukasz: nei suoi 81 minuti giocati viaggia per 11Km, cifre da Piszczek al top della forma. Molto preciso nei passaggi, difensivamente contiene benissimo Angel Di Maria che infatti verrà sostituito. Non è un caso che il suo miglior match arrivi ad aprile. Menzione speciale anche per Bayern-BVB 0-3.
Peggior partita: BVB-Borussia Moenchengladbach. Una sconfitta casalinga che poteva ancora precludere le chance di finire nella top 3. Piszczek è decisamente colpevole in occasione del primo gol, è fuori posizione perdendosi Kruse, mentre paradossalmente ha meno responsabilità nel secondo gol perché era scalato verso il centro per recuperare una precedente disattenzione della difesa - lo vedete a fine video lamentarsi coi suoi compagni di reparto.
Marcel Schmelzer
27 partite giocate, 1 gol, 4 assist. - C+
Se vi chiedete quale possa essere la differenza tra un B- ed un C+, la risposta è che una differenza c'è ma
non è tanto pratica quanto "filosofica". Per Piszczek c'è maggiore ottimismo perché è un terzino superiore, sicuramente dal punto di vista offensivo e forse anche in difesa, che nella seconda parte di stagione ha saputo ritrovare una forma accettabilissima dopo un infortunio traumatico, di quelli che non si ripresentano spesso, soprattutto considerando che la storia medica del polacco è piuttosto pulita. Per Schmelzer invece siamo un po' più tirchi. Ha giocato sostanzialmente lo stesso tipo di stagione di Piszczek - pochi assist, poca corsa - giocando lo stesso numero di partite del suo collega di fascia destra.
Anzi. Contando anche le partite con la nazionale ne gioca una in più, ma col BVB ne totalizza una in meno. Eppure Piszczek ha debuttato a metà novembre in stagione. Ebbene, Schmelzer quest'anno ha sofferto tre infortuni muscolari. Ora non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma un infortunio muscolare una volta ogni tanto può capitare. Tre in un anno, per un che fa della corsa il suo punto forte, comincia ad essere preoccupante. Stiamo navigando sempre in quello che gli americani chiamano small sample size, ovvero un campione statistico ridotto quale è una singola stagione. Negli ultimi due anni ha subito solo un infortunio muscolare. In realtà Transfermarkt ne indica due, ma in pratica è uno più una ricaduta. Per cui potrebbe essere un caso. O potrebbe essere l'inizio di un declino fisico. Schmelzer è un calciatore che difensivamente ha alti e bassi, offensivamente non ha grosse cartucce da sparare ma indubbiamente corre come pochi, ara la fascia instancabilmente. Dovesse perdere gamba e resistenza, perderebbe automaticamente gran parte del suo valore, che per altro è già discusso in tema di nazionale considerando che Loew nel suo piccolo spera sempre di poter mettere Lahm a sinistra piazzando un passante a caso sulla destra, come fu agli Europei del 2012.
Marcel è un ragazzo di 26 anni, ha il suo apice davanti, se restasse fisicamente a posto sarebbe un asset non da poco per il BVB considerando la povertà nel ruolo a livello internazionale. Va tenuto medicamente d'occhio e se questo significa fargli giocare meno minuti in partite di secondo piano alternandogli Erik Durm per preservarlo negli incontri che contano, che lo si faccia.
Miglior partita: Augsburg-BVB. La prima di campionato. Potrebbe non essere un caso, era ancora fresco ed a posto fisicamente. Risulta costantemente un pericolo sulla fascia sinistra grazie ai suoi cross. Con uno di questi mette la palla sulla testa di Aubameyang che realizza la tripletta al debutto in campionato.
Peggior partita: Napoli-BVB. Il duo Maggio-Callejon metterebbe alla prova qualsiasi terzino sinistro. Schmelzer in quella serata è risultato impreparato all'interrogazione. Saltato sempre, buon per lui che buona parte del gioco napoletano si sviluppo' nell'altra fascia. Ci rendiamo conto che non sia proprio il suo lavoro, ma con Subotic fuori è lui a ruotare su Higuain nell'azione dell'1-0. In un'altra occasione è goffo nel rinvio e viene graziato da Hamsik.
Erik Durm
29 partite giocate, 5 assist col BVB. 2 partite giocate col BVB II - C
Fate conto di essere un esterno d'attacco offensivo che talvolta gioca seconda punta. Bravino, niente di che.
Insomma, 2 gol in 28 partite di 3. Liga non sono il miglior biglietto da visita per un giocatore offensivo, nemmeno se il ragazzo in questione ha 21 anni.
A questo punto fate conto che l'estate seguente arrivi un tizio che non vuole ammettere di aver quasi raggiunto la mezza età, fiero dei suoi capelli biondi, con gli occhiali neri ed una dentatura perfetta, apparentemente burbero. Insomma questo signore viene vicino a voi e fa: "senti caro, tu ci piaci eh, però abbiamo pensato che forse dovresti giocare circa 50 metri più arretrato rispetto alla tua solita posizione in campo. Stessa fascia, solo che da ala diventi un terzino. Pensiamo che in questo modo potresti alzare il tuo valore e contare di più per la prima squadra". Voi che fareste?
Erik Durm a quel signore, di nome Jurgen, ha detto sì. In realtà non sappiamo se il dialogo si sia svolto proprio in questo modo, anche perché in genere ai calciatori, specie quelli giovani, non viene data la possibilità di scegliere. A noi piace pensare che sia andata così.
Insomma, Erik Durm opera il cambio di mentalità da offensiva a difensiva. A quanto pare piuttosto velocemente visto che in pre-campionato Klopp sembra fidarsi già del giovane Erik come esterno difensivo. Viene pure mandato di nuovo in Dritte Liga, verso fine agosto, per dargli un match competitivo nel ruolo, poi risale coi grandi. Un altro che si fida ciecamente delle qualità del ragazzo è Horst Hrubesch, tecnico della Germania U21, che vuole Erik per l'amichevole con la Francia e per due partite di qualificazione agli Europei di categoria. Klopp ha ragione per la prima volta: Durm ha alzato il proprio valore. Con la nazionale giocherà da terzino destro, dimostrando di poter gestire anche l'altra fascia.
Ai primi tempi col BVB invece non è altro che una riserva, utile a dar fiato ai titolari. Poi però Schmelzer si fa male per la prima volta e Durm gioca un mese da titolare. Quando scende in campo dimostra di essersi adattato al ruolo, ma non di essere un terzino di alto livello. Del resto per i miracoli si devono ancora attrezzare, anche al BVB. La sua stagione è incostante, in pratica quando si rompe Schmelzer, lui prende il campo, gioca a mesi alterni. Nel corso del suo secondo stint da titolare, ovvero tra novembre e dicembre, vivrà il peggior periodo stagionale, e ci fermiamo qui.
Klopp comunque ha fiducia in Durm, perché quantomeno le sue gambe e la sua corsa non lo rendono deleterio e resta un elemento che da' profondità alla rosa. Tra gennaio e marzo vedrà poco il campo, anche a causa di suoi problemini di salute. Poi però Schmelzer si fa male di nuovo e lui rivede il campo: gioca il derby da titolare ed è tra i migliori, idem dicasi per la trasferta trionfante di Monaco di Baviera. Klopp ha avuto ragione una seconda volta: Durm sarà utile sul serio per la sua squadra.
Negli ultimi due mesi gioca talmente bene che un altro signore, capelli neri con una vistosa zazzera, vestito sempre in giacca e camicia, lo chiama e gli fa: "ragazzo, ti sei comportato bene in questa stagione. Farò una lista di 30 nomi preconvocati per la Coppa del Mondo. Ci sarai pure tu". E quindi dopo un anno questo 22enne col viso d'angelo non solo cambia radicalmente posizione ma emerge a tal punto da essere considerato per la nazionale maggiore. Possiamo discutere sul livello effettivo (che deve prescindere dall'affetto per il ragazzo) di Durm, o su quello dei terzini tedeschi, di certo questo è forse il segnale più grande dei miglioramenti del #37 giallonero.
Miglior partita: scelta difficile, ma andiamo con BVB-Real Madrid. Nelle altre non è stato così incisivo oppure gli avversari non erano allo stesso livello di forza/impegno. Nel ritorno dei quarti mette in atto una ottima prestazione, divorando la fascia e mettendo in serie difficoltà Carvajal. Dalla sua fascia partono un paio di azioni che potevano essere concretizzate meglio.
Peggior partita: Real Madrid-BVB. Può sembrare un ragionamento pigro, ma effettivamente nel giro di una settimana ha ottenuto la peggiore e la migliore prestazione stagionale. Nella gara d'andata ha affrontato uno dei migliori Carvajal in stagione e poi Bale ha fatto quello che voleva contro di lui, omaggiandolo per altro con questa simpatica gomitata.
Prossima tappa: Kevin Grosskreutz! Sì, uno che gioca in 5 ruoli merita un post a parte!
giovedì 22 maggio 2014
Foto e video dal web
La stagione dei club è finita, quella delle nazionali sta entrando nel vivo, nel frattempo ci sono venti giorni di poco. Noi di Borussia Dortmund Italia stiamo provando a riempirli con le nostre pagelle di fine anno ed i profili sui giovani virgulti di proprietà del BVB. Più in generale, c'è chi a fine stagione ama fare resoconti statistici (eccomi!), chi invece si concentra completamente sul calciomercato, chi magari fa incetta di video e immagini per ricordare la stagione appena passata.
Ecco, se siete appassionati di foto e di mimica facciale, il Ruhr Nachrichten ha pubblicato una splendida fotogallery in cui sono raccolte tante delle espressioni facciali di Jurgen Klopp. 27 foto, 27 volti diversi, la stessa persona: che volete di più?
Il Borussia Dortmund ha deciso anche, giustamente, di esporsi per tematiche più serie come può essere quella del razzismo. Lo ha fatto con un video pubblicato sul proprio canale Youtube, che noi riportiamo prontamente:
Il video di per se è molto eloquente, ad ogni modo al termine del video vengono inserite due frasi che in italiano significano "calcio e nazismo semplicemente non si mischiano" e "il Borussia si unisce. Insieme contro il razzismo".
Il BVB del futuro: Tammo Harder
Nome: Tammo Harder
Data di nascita: 04/01/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.74m
Ruolo: ala sinistra, seconda punta
Nel 2013/2014: col BVB II 32 partite giocate, 8 gol, 1 assist.
Una delle storie che si leggono diverse volte quando si scava nel passato dei calciatori. Soprattutto quelli tedeschi. Soprattutto quelli del Nord Reno Westfalia. La storia di un ragazzo che da piccolissimo entra in una società, poi passa ad una società rivale e poi torna alla società d'origine prima che compia vent'anni. Alle volte cose del genere accadono per giocatori marginali, ma non si può definire marginale un giocatore come Tammo Harder dopo la stagione 2012/2013.
Tammo nasce a Dulmen, cittadina westfaliana distante 50 Km da Gelsenkirchen e poco meno di 70 Km da Dortmund. Ad otto anni i genitori vogliono iscriverlo ad una scuola calcio ed optano per il BVB. Contratto di 4 anni, che però i gialloneri non rinnovano, come spesso accade in Germania con i calciatori tedeschi, lasciando scelta al ragazzo ed ai genitori su cosa fare. Tammo nel 2006 cambia sponda ed entra nelle giovanili dello Schalke 04.
Qui si forma e migliora. Piace ai tecnici del settore giovanile, a tal punto che nel marzo del 2009, a soli 15 anni, Harder debutta nel campionato tedesco U17, contro l'Eintracht Dortmund. Da lì sarà un crescendo continuo: comincia a segnare gol, fare assist giocando sia da esterno d'attacco che da prima punta. Nel 2011 13 gol e 7 assist con la U17 bastano a promuoverlo al piano superiore, la U19 dove tra l'altro è compagno di Max Meyer. Con lui forma una coppia d'attacco eccezionale per il livello e nella stagione 2012/2013, quella a cui abbiamo accennato prima, Tammo Harder è capocannoniere e miglior assistman della zona Ovest nel campionato U19, 20 gol e 10 assist in 24 partite. Se non stessimo parlando di una rappresentativa giovanile dello Schalke verrebbe da dire che sia un peccato che questa squadra abbia perso nelle semifinali nazionali.
Ah, ricordate la storia dei contratti non rinnovati? Harder nel 2013 era in scadenza con lo Schalke. In primavera chiama un responsabile del Borussia Dortmund e lo convince a ritornare in giallonero. Di fatti il BVB prende a costo zero, dalla squadra rivale, l'Under 19 più produttivo di Germania.
Purtroppo però, essere produttivi a livello giovanile non è necessariamente un'anticamera per il successo da grandi. Contano troppe cose, etica lavorativa, scelte personali, essere allenato da persone affidabili, avere compagni affidabili, talento, fisico. Ecco, il fisico: Tammo è alto 1.74m ed a vedere qualche foto sembra pure che i misuratori siano stati un po' generosi. Nel calcio di oggi dove velocità e potenza sono un fattore determinante, il suo aspetto minuto potrebbe rappresentare il limite n°1 in ottica futura. Inoltre si dice che i calciatori bassi abbiano una maturazione più precoce, per cui Harder potrebbe avere meno margini di miglioramento di quelli che si possa pensare. Però lui i gol li ha sempre fatti, per cui non vale la pena essere pessimisti ora. Ci penseremo poi.
In fondo, anche quest'anno ha fatto una stagione più che dignitosa, essendo stata la prima tra i senior con avversari fisici ai quali ha dovuto prendere le misure. David Wagner non si è fidato sin dall'inizio del ragazzi, panchinandolo nelle prime 11 partite, facendolo entrare nella ripresa solo in 6 occasioni. Poi arriva la partita contro l'Hallescher: con molti giocatori fuori Wagner deve puntare su Harder, che non delude il suo allenatore: doppietta e vittoria del BVB II per 4-0. Da quel momento è titolare fisso, alle volte gioca da seconda punta mentre altre fa l'ala sinistra nel 4-2-3-1. Ecco, una cosa da non sottovalutare è la duttilità tattica di Harder, che può giocare quasi ovunque sul fronte offensivo, tecnicamente anche da centravanti visto il fiuto per il gol, sebbene sia impraticabile vista la stazza fisica.
Con 23 partite da titolare ed altri 9 spezzoni di gara, 8 gol sono un discreto bottino anche considerando le difficoltà nel creare gioco del BVB II, che aveva nel centrocampo il suo reparto peggiore. Lascia un po' a desiderare il singolo assist, considerato il ruolo avrebbe dovuto farne di più, ma considerato che negli scorsi anni ha sempre mostrato una buona capacità nel passaggio decisivo la scarsezza di assist in questa stagione potrebbe essere un caso.
Nel 2014/2015? Ecco, forse lui avrebbe bisogno di un anno in prestito, magari anche in 2. Liga ma preferibilmente in una squadra di bassa Bundesliga. Magari il Paderborn appena promosso ha bisogno di calciatori per costruire la squadra in vista dell'anno prossimo, Harder potrebbe trovare parecchio campo con loro. Con questo non vuol dire che andrà in prestito, è solo un'idea percorribile ma verosimilmente anche una seconda stagione al BVB II con spazio da subito potrebbe essere un'idea. Sicuramente mi aspetto che faccia la preparazione con la prima squadra e partecipi a qualche amichevole precampionato, anche per farsi conoscere dai compagni della prima squadra.
Data di nascita: 04/01/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.74m
Ruolo: ala sinistra, seconda punta
Nel 2013/2014: col BVB II 32 partite giocate, 8 gol, 1 assist.
Tammo Harder esulta dopo un gol allo Stadion Rote Erde |
Una delle storie che si leggono diverse volte quando si scava nel passato dei calciatori. Soprattutto quelli tedeschi. Soprattutto quelli del Nord Reno Westfalia. La storia di un ragazzo che da piccolissimo entra in una società, poi passa ad una società rivale e poi torna alla società d'origine prima che compia vent'anni. Alle volte cose del genere accadono per giocatori marginali, ma non si può definire marginale un giocatore come Tammo Harder dopo la stagione 2012/2013.
Tammo nasce a Dulmen, cittadina westfaliana distante 50 Km da Gelsenkirchen e poco meno di 70 Km da Dortmund. Ad otto anni i genitori vogliono iscriverlo ad una scuola calcio ed optano per il BVB. Contratto di 4 anni, che però i gialloneri non rinnovano, come spesso accade in Germania con i calciatori tedeschi, lasciando scelta al ragazzo ed ai genitori su cosa fare. Tammo nel 2006 cambia sponda ed entra nelle giovanili dello Schalke 04.
Qui si forma e migliora. Piace ai tecnici del settore giovanile, a tal punto che nel marzo del 2009, a soli 15 anni, Harder debutta nel campionato tedesco U17, contro l'Eintracht Dortmund. Da lì sarà un crescendo continuo: comincia a segnare gol, fare assist giocando sia da esterno d'attacco che da prima punta. Nel 2011 13 gol e 7 assist con la U17 bastano a promuoverlo al piano superiore, la U19 dove tra l'altro è compagno di Max Meyer. Con lui forma una coppia d'attacco eccezionale per il livello e nella stagione 2012/2013, quella a cui abbiamo accennato prima, Tammo Harder è capocannoniere e miglior assistman della zona Ovest nel campionato U19, 20 gol e 10 assist in 24 partite. Se non stessimo parlando di una rappresentativa giovanile dello Schalke verrebbe da dire che sia un peccato che questa squadra abbia perso nelle semifinali nazionali.
Ah, ricordate la storia dei contratti non rinnovati? Harder nel 2013 era in scadenza con lo Schalke. In primavera chiama un responsabile del Borussia Dortmund e lo convince a ritornare in giallonero. Di fatti il BVB prende a costo zero, dalla squadra rivale, l'Under 19 più produttivo di Germania.
Purtroppo però, essere produttivi a livello giovanile non è necessariamente un'anticamera per il successo da grandi. Contano troppe cose, etica lavorativa, scelte personali, essere allenato da persone affidabili, avere compagni affidabili, talento, fisico. Ecco, il fisico: Tammo è alto 1.74m ed a vedere qualche foto sembra pure che i misuratori siano stati un po' generosi. Nel calcio di oggi dove velocità e potenza sono un fattore determinante, il suo aspetto minuto potrebbe rappresentare il limite n°1 in ottica futura. Inoltre si dice che i calciatori bassi abbiano una maturazione più precoce, per cui Harder potrebbe avere meno margini di miglioramento di quelli che si possa pensare. Però lui i gol li ha sempre fatti, per cui non vale la pena essere pessimisti ora. Ci penseremo poi.
In fondo, anche quest'anno ha fatto una stagione più che dignitosa, essendo stata la prima tra i senior con avversari fisici ai quali ha dovuto prendere le misure. David Wagner non si è fidato sin dall'inizio del ragazzi, panchinandolo nelle prime 11 partite, facendolo entrare nella ripresa solo in 6 occasioni. Poi arriva la partita contro l'Hallescher: con molti giocatori fuori Wagner deve puntare su Harder, che non delude il suo allenatore: doppietta e vittoria del BVB II per 4-0. Da quel momento è titolare fisso, alle volte gioca da seconda punta mentre altre fa l'ala sinistra nel 4-2-3-1. Ecco, una cosa da non sottovalutare è la duttilità tattica di Harder, che può giocare quasi ovunque sul fronte offensivo, tecnicamente anche da centravanti visto il fiuto per il gol, sebbene sia impraticabile vista la stazza fisica.
Con 23 partite da titolare ed altri 9 spezzoni di gara, 8 gol sono un discreto bottino anche considerando le difficoltà nel creare gioco del BVB II, che aveva nel centrocampo il suo reparto peggiore. Lascia un po' a desiderare il singolo assist, considerato il ruolo avrebbe dovuto farne di più, ma considerato che negli scorsi anni ha sempre mostrato una buona capacità nel passaggio decisivo la scarsezza di assist in questa stagione potrebbe essere un caso.
Nel 2014/2015? Ecco, forse lui avrebbe bisogno di un anno in prestito, magari anche in 2. Liga ma preferibilmente in una squadra di bassa Bundesliga. Magari il Paderborn appena promosso ha bisogno di calciatori per costruire la squadra in vista dell'anno prossimo, Harder potrebbe trovare parecchio campo con loro. Con questo non vuol dire che andrà in prestito, è solo un'idea percorribile ma verosimilmente anche una seconda stagione al BVB II con spazio da subito potrebbe essere un'idea. Sicuramente mi aspetto che faccia la preparazione con la prima squadra e partecipi a qualche amichevole precampionato, anche per farsi conoscere dai compagni della prima squadra.
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mercoledì 21 maggio 2014
Pagelle stagionali: Portieri
Con la conclusione del campionato e della DFB Pokal, ammazziamo il tempo in vista dei mondiali andando a ripercorrere la stagione del Borussia Dortmund attraverso le prestazioni dei calciatori scesi in campo. Tutti, anche quelli che hanno giocato pochi minuti. E ci siamo permessi anche di dare dei voti, perché in questo periodo dell'anno ci sentiamo un po' professori. Oggi cominciamo coi portieri, nei giorni successivi arriveranno le altre categorie.
Roman Weidenfeller
43 partite, 14 porte inviolate, 47 gol subiti. - B+
Chi è tifoso di questa splendida realtà da tanto tempo, conosce due Roman Weidenfeller: quello vissuto tra il 2002 ed il 2008 e quello presente dal 2008 ad oggi. Perché non mi convincerete che siano lo stesso portiere: certo, hanno lo stesso nome e cognome, la stessa corporatura, lo stesso volto, lo stesso taglio di capelli. Ma il primo Weidenfeller era goffo, distratto, si posizionava male, sbagliava le uscite, spesso tentando di ammazzare l'attaccante avversario (chiedere ad Antonio Floro Flores).
Il Weidenfeller 2.0 invece è il vero e proprio comandante di una truppa sempre più capace di anno in anno, attento tra i pali, sicuro nelle uscite, agile e scattante. Ecco, Roman sembra migliorato, alla soglia dei 30 anni, nelle abilità che generalmente cominciano a declinare con l'avanzare dell'età. Resta un mistero come da portiere mediocre sia diventato uno degli estremi difensori più affidabili in giro per la Germania. Un bel mistero, va detto.
Se forse l'anno scorso sia stato ancor migliore dal punto di vista delle prestazioni, il suo 2013/2014 si può definire con una sola parola: solidità. Ha commesso un solo errore grave:
E poi è stato sopra media per il resto della stagione. A tal punto che Jogi Loew non ha potuto fare a meno di considerarlo per la nazionale. Ed ha debuttato, a Wembley, con la Germania. E nel giorno in cui esce questo post, la forma fisica di Neuer non sembra essere ottimale per cui potrebbe esserci spazio per Roman da titolare, quantomeno nella fase a gironi. Sarebbe un premio meritatissimo per quanto fatto negli ultimi 5 anni.
Un'altra prova della sua bravura? Stando a questa tabella, Weidenfeller è stato uno dei portieri più affidabili della Bundesliga. Per la precisione, la tabella è stata postata prima di BVB-Hoffenheim, dove una sua indecisione ha portato al gol avversario. Per cui da 0 passa ad 1 in campionato. Su 30 partite giocate resta un rendimento ottimo.
Miglior Partita: Schalke 04-BVB. Il Revier Derby è sempre una occasione importante ed ovviamente il capitano del BVB non poteva che essere tra i protagonisti. 4 parate decisive, tra cui spicca il rigore salvato su Boateng che ha tenuto il punteggio sullo 0-1 nel primo tempo.
Peggior Partita: Napoli-BVB. Ballottaggio superficiale tra la partita del San Paolo e quella casalinga di campionato contro l'Hoffenheim, in cui è stato autore dell'unica papera stagionale. Ma, considerando la diversità di contesti e la decisività dell'errore, andiamo col debutto stagionale di Champions League dove, sull'1-0, si rende autore dell'uscita che potete ammirare nella GIF sopra esposta. Rosso ineccepibile, lascia la squadra in 10 con più di un tempo da giocare.
Mitchell Langerak
9 partite, 5 porte inviolate, 6 gol subiti. 7 vittorie e 1 pareggio con lui titolare. - B
Uno dei migliori n°12 al mondo, lo si può affermare tranquillamente. "Clean Sheet Mitch", così viene chiamato dai tifosi, è decisamente un portiere molto affidabile, che meriterebbe forse una maglia da titolare anche in contesti di medio-alto livello, ma noi ce lo godiamo come preziosa alternativa a Roman Weidenfeller.
Il suo debutto stagionale avviene in DFB Pokal, nella semplice trasferta di Wilhelmshaven. Dopo una prestazione da "non giudicato" in quel di Augsburg alla prima di campionato, viene chiamato in causa a Napoli in seguito all'espulsione di Weidenfeller. Nella ripresa subisce il gol del momentaneo 2-0 su calcio da fermo e continua la partita mostrando un po' di tensione. Sembrerebbe inesperienza, pressione, in realtà si viene a scoprire il giorno dopo che sulla punizione di Insigne, Langerak sbatte col volto sul palo e si spacca un dente, giocando così la restante parte del secondo tempo con un discreto dolore alla bocca ed un incisivo mozzo.
Visita dal dentista, e si ritorna a combattere. Non subisce gol nelle successive 3 partite giocate, salvo poi concedere due volte nella non eccellente prestazione contro l'Hoffenheim. Nel girone di ritorno si fa trovare pronto quando Weidenfeller si ammala: egregio contro il Wolfsburg, sfortunato contro il Mainz, Mitch resta imbattuto anche per questa stagione quando inizia da titolare allungando la sua striscia a 16 partite consecutive da titolare senza sconfitte in giallonero.
Miglior Partita: BVB-Wolfsburg. Nonostante il gol subito, una prestazione maiuscola tra i pali contro un attacco molto in forma come quello biancoverde. Anche nell'occasione del gol avversario è bravissimo nel non concedere subito a Malanda dovendo poi arrendersi sul tap in di Olic.
Peggior Partita: E' veramente complesso sceglierne una. Nelle tre partite di coppa non è quasi mai intervenuto, idem dicasi in un paio di partite di campionato. Quindi in maniera piuttosto sfacciata prendo una delle due in cui ha subito più di un gol, ovvero Hoffenheim-BVB. Con la difesa non al meglio ha dimostrato qualche insicurezza, sbagliando il tempo di uscita in occasione di uno dei due gol.
Prossima tappa: gli esterni difensivi!
Roman Weidenfeller
43 partite, 14 porte inviolate, 47 gol subiti. - B+
Chi è tifoso di questa splendida realtà da tanto tempo, conosce due Roman Weidenfeller: quello vissuto tra il 2002 ed il 2008 e quello presente dal 2008 ad oggi. Perché non mi convincerete che siano lo stesso portiere: certo, hanno lo stesso nome e cognome, la stessa corporatura, lo stesso volto, lo stesso taglio di capelli. Ma il primo Weidenfeller era goffo, distratto, si posizionava male, sbagliava le uscite, spesso tentando di ammazzare l'attaccante avversario (chiedere ad Antonio Floro Flores).
Il Weidenfeller 2.0 invece è il vero e proprio comandante di una truppa sempre più capace di anno in anno, attento tra i pali, sicuro nelle uscite, agile e scattante. Ecco, Roman sembra migliorato, alla soglia dei 30 anni, nelle abilità che generalmente cominciano a declinare con l'avanzare dell'età. Resta un mistero come da portiere mediocre sia diventato uno degli estremi difensori più affidabili in giro per la Germania. Un bel mistero, va detto.
Se forse l'anno scorso sia stato ancor migliore dal punto di vista delle prestazioni, il suo 2013/2014 si può definire con una sola parola: solidità. Ha commesso un solo errore grave:
Quelle mani fuori area, per una sera abbiamo rivissuto il vecchio Roman |
E poi è stato sopra media per il resto della stagione. A tal punto che Jogi Loew non ha potuto fare a meno di considerarlo per la nazionale. Ed ha debuttato, a Wembley, con la Germania. E nel giorno in cui esce questo post, la forma fisica di Neuer non sembra essere ottimale per cui potrebbe esserci spazio per Roman da titolare, quantomeno nella fase a gironi. Sarebbe un premio meritatissimo per quanto fatto negli ultimi 5 anni.
Un'altra prova della sua bravura? Stando a questa tabella, Weidenfeller è stato uno dei portieri più affidabili della Bundesliga. Per la precisione, la tabella è stata postata prima di BVB-Hoffenheim, dove una sua indecisione ha portato al gol avversario. Per cui da 0 passa ad 1 in campionato. Su 30 partite giocate resta un rendimento ottimo.
Miglior Partita: Schalke 04-BVB. Il Revier Derby è sempre una occasione importante ed ovviamente il capitano del BVB non poteva che essere tra i protagonisti. 4 parate decisive, tra cui spicca il rigore salvato su Boateng che ha tenuto il punteggio sullo 0-1 nel primo tempo.
Peggior Partita: Napoli-BVB. Ballottaggio superficiale tra la partita del San Paolo e quella casalinga di campionato contro l'Hoffenheim, in cui è stato autore dell'unica papera stagionale. Ma, considerando la diversità di contesti e la decisività dell'errore, andiamo col debutto stagionale di Champions League dove, sull'1-0, si rende autore dell'uscita che potete ammirare nella GIF sopra esposta. Rosso ineccepibile, lascia la squadra in 10 con più di un tempo da giocare.
Mitchell Langerak
9 partite, 5 porte inviolate, 6 gol subiti. 7 vittorie e 1 pareggio con lui titolare. - B
Uno dei migliori n°12 al mondo, lo si può affermare tranquillamente. "Clean Sheet Mitch", così viene chiamato dai tifosi, è decisamente un portiere molto affidabile, che meriterebbe forse una maglia da titolare anche in contesti di medio-alto livello, ma noi ce lo godiamo come preziosa alternativa a Roman Weidenfeller.
Il suo debutto stagionale avviene in DFB Pokal, nella semplice trasferta di Wilhelmshaven. Dopo una prestazione da "non giudicato" in quel di Augsburg alla prima di campionato, viene chiamato in causa a Napoli in seguito all'espulsione di Weidenfeller. Nella ripresa subisce il gol del momentaneo 2-0 su calcio da fermo e continua la partita mostrando un po' di tensione. Sembrerebbe inesperienza, pressione, in realtà si viene a scoprire il giorno dopo che sulla punizione di Insigne, Langerak sbatte col volto sul palo e si spacca un dente, giocando così la restante parte del secondo tempo con un discreto dolore alla bocca ed un incisivo mozzo.
Visita dal dentista, e si ritorna a combattere. Non subisce gol nelle successive 3 partite giocate, salvo poi concedere due volte nella non eccellente prestazione contro l'Hoffenheim. Nel girone di ritorno si fa trovare pronto quando Weidenfeller si ammala: egregio contro il Wolfsburg, sfortunato contro il Mainz, Mitch resta imbattuto anche per questa stagione quando inizia da titolare allungando la sua striscia a 16 partite consecutive da titolare senza sconfitte in giallonero.
Miglior Partita: BVB-Wolfsburg. Nonostante il gol subito, una prestazione maiuscola tra i pali contro un attacco molto in forma come quello biancoverde. Anche nell'occasione del gol avversario è bravissimo nel non concedere subito a Malanda dovendo poi arrendersi sul tap in di Olic.
Peggior Partita: E' veramente complesso sceglierne una. Nelle tre partite di coppa non è quasi mai intervenuto, idem dicasi in un paio di partite di campionato. Quindi in maniera piuttosto sfacciata prendo una delle due in cui ha subito più di un gol, ovvero Hoffenheim-BVB. Con la difesa non al meglio ha dimostrato qualche insicurezza, sbagliando il tempo di uscita in occasione di uno dei due gol.
Prossima tappa: gli esterni difensivi!
lunedì 19 maggio 2014
Il rinnovo di Oliver Kirch.
Finita la stagione il BVB inizia a gettare da subito le basi per il futuro, dopo i già noti acquisti del duo Adrian Ramos - Ji Dong-Won e il rinnovo di Ilkay Gundogan, è notizia di oggi il prolungamento contrattuale fino al 2016 per il centrocampista tedesco classe '82 Oliver Kirch.
Il rendimento proposto in quest'annata, soprattutto nel finale di stagione, dal natio di Soest ha convinto Jurgen Klopp e la società a prolungare la sua permanenza a Dortmund.
Oliver quest'anno ha collezionato 553' giocati e si è rivelato un'ottima alternativa a centrocampo dimostrandosi preparato a sostituire i vari infortunati e capace di sfoderare prestazioni senz'altro al di sopra delle aspettative realizzando anche una rete contro il Bayer Leverkusen.
Buon proseguimento a Dortmund Olly!
Il rendimento proposto in quest'annata, soprattutto nel finale di stagione, dal natio di Soest ha convinto Jurgen Klopp e la società a prolungare la sua permanenza a Dortmund.
Oliver quest'anno ha collezionato 553' giocati e si è rivelato un'ottima alternativa a centrocampo dimostrandosi preparato a sostituire i vari infortunati e capace di sfoderare prestazioni senz'altro al di sopra delle aspettative realizzando anche una rete contro il Bayer Leverkusen.
Buon proseguimento a Dortmund Olly!
Kirch impegnato in un duello con il gallese Gareth Bale in Champions League. |
Il BVB del futuro: Jannik Bandowski
Nome: Jannik Bandowski
Data di nascita: 30/03/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.90m
Ruolo: terzino sinistro
Nel 2013/2014: col BVB II 17 partite giocate, 1 gol, 1 assist.
Dopo aver trattato due calciatori forse un po' più conosciuti anche nell'ambiente internazionale, questa volta ci soffermiamo su un ragazzo meno talentuoso, probabilmente, sicuramente con minor esposizione sia a livello nazionale che di club. Eppure, paradossalmente, dovessi dire il nome di un calciatore giovane con maggiori possibilità di far parte sul serio del BVB nei prossimi anni, andrei con Jannik Bandowski.
Le motivazioni? Il ruolo, innanzitutto. È sempre complesso trovare un esterno sinistro in questo periodo storico per cui anche sul mercato, terzini assolutamente normali acquisiscono un valore di mercato maggiore. Se conosco un attimo Michael Zorc, mi verrebbe da dire che l'ultimo ruolo su cui andrebbe a spendere soldi sia quello degli esterni difensivi. Poi tutto può accadere, ma anche gli adattamenti di Erik Durm e Kevin Grosskreutz danno l'impressione che a Dortmund preferiscano costruirsi il terzino in casa piuttosto che andare a bussare alle altrui porte.
In secondo luogo, stiamo parlando comunque di un prospetto più che decente, per quanto non sia un fenomeno: buona corporatura, ovviamente atletico e disposto alla corsa, il tipico giocatore da BVB insomma. Inoltre, non deve essere malvisto dallo staff tecnico della prima squadra considerando che ha svolto buona parte del campionato aggregato a loro, insieme con gli altri giovani di primo piano presenti nella organizzazione giallonera.
Jannik Bandowski nasce a Korbach, cittadina dell'Assia. Resta nelle giovanili della squadra locale fino ai 15 anni, poi si trasferisce nel Nord Reno Westfalia, acquistato dal Paderborn. A 17 anni arriva il Borussia Dortmund che lo firma da svincolato e lo inserisce subito nella sua Under 19. Gioca due stagioni nel principale campionato giovanile tedesco e poi entra nell'organico del BVB II dalla stagione che sta per concludersi, su cui torneremo tra un attimo. Nel frattempo attira l'attenzione di Frank Wormuth, allenatore della Germania U20, che lo convoca in nazionale per due match amichevoli nel settembre del 2013.
Jannik Bandowski è un terzino molto fisico, forse leggermente atipico a causa della sua stazza fisica. Chiaramente altrove si trovano esterni difensivi così alti, ma non è certamente la qualità richiesta in quel ruolo. E' un buon colpitore di testa, ha anche un discreto sinistro ma nulla di eccezionale. Corre, ovviamente. Però non c'è molto altro per ora, come dicevo si tratta di un calciatore di qualità leggermente inferiore rispetto a Sarr e Ducksch. Ha dei discreti problemi in fase di anticipo, ovvero il motivo per il quale gioca terzino sinistro e non difensore centrale, motivo anche per il quale spesso è autore di entrate piuttosto dure. Ad ogni modo, il ragazzo ha margini di miglioramento che incoraggiano sulla sua proiezione futura.
Dicevamo, la sua stagione al BVB II. In realtà non fa nulla di straordinario, ma ci permette di introdurre un altro "problema", si spera temporaneo: come potete vedere in alto, 17 partite giocate, ovvero il girone di andata nemmeno completato. Bandowski infatti ha chiuso la stagione a dicembre, quando ha contratto una forma di mononucleosi infettiva (non sono un medico, ma a quanto pare questo link dovrebbe spiegare in modo semplice e preciso di cosa si tratti). Torna dopo un mese abbondante e dopo pochi giorni si fa di nuovo male, alla caviglia, infortunio che mette la parola fine sul 2013/2014. Sulla pagina del giocatore che Transfermarkt gli dedica, non ci sono altri infortuni risalenti al passato ed andando a controllare l'andamento delle scorse stagioni, le assenze sono dovute più ad una scelta tecnica che forzata da problemi fisici. Per cui potrebbe trattarsi di un caso, anche se l'uno-due subito in questa stagione può essere considerato un primo campanello d'allarme sulla stabilità fisica del ragazzo.
Nel 2014/2015? Dovesse restare al Borussia Dortmund, e di questo ne siamo abbastanza certi, Bandowski verrà riassegnato di nuovo al BVB II per dargli almeno una solida base di partite giocate tra i senior. Non è esclusa l'ipotesi prestito, sebbene sembri meno probabile rispetto ad altri ragazzi che hanno sotto la cintura almeno una stagione completa con la seconda squadra. In caso di infortuni o fatti particolari, può sempre raggiungere la prima squadra come opzione d'emergenza, visto che comunque Klopp lo tiene sott'occhio.
Data di nascita: 30/03/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.90m
Ruolo: terzino sinistro
Nel 2013/2014: col BVB II 17 partite giocate, 1 gol, 1 assist.
Bandowski va al tiro nella amichevole prestagionale Basilea-BVB |
Dopo aver trattato due calciatori forse un po' più conosciuti anche nell'ambiente internazionale, questa volta ci soffermiamo su un ragazzo meno talentuoso, probabilmente, sicuramente con minor esposizione sia a livello nazionale che di club. Eppure, paradossalmente, dovessi dire il nome di un calciatore giovane con maggiori possibilità di far parte sul serio del BVB nei prossimi anni, andrei con Jannik Bandowski.
Le motivazioni? Il ruolo, innanzitutto. È sempre complesso trovare un esterno sinistro in questo periodo storico per cui anche sul mercato, terzini assolutamente normali acquisiscono un valore di mercato maggiore. Se conosco un attimo Michael Zorc, mi verrebbe da dire che l'ultimo ruolo su cui andrebbe a spendere soldi sia quello degli esterni difensivi. Poi tutto può accadere, ma anche gli adattamenti di Erik Durm e Kevin Grosskreutz danno l'impressione che a Dortmund preferiscano costruirsi il terzino in casa piuttosto che andare a bussare alle altrui porte.
In secondo luogo, stiamo parlando comunque di un prospetto più che decente, per quanto non sia un fenomeno: buona corporatura, ovviamente atletico e disposto alla corsa, il tipico giocatore da BVB insomma. Inoltre, non deve essere malvisto dallo staff tecnico della prima squadra considerando che ha svolto buona parte del campionato aggregato a loro, insieme con gli altri giovani di primo piano presenti nella organizzazione giallonera.
Jannik Bandowski nasce a Korbach, cittadina dell'Assia. Resta nelle giovanili della squadra locale fino ai 15 anni, poi si trasferisce nel Nord Reno Westfalia, acquistato dal Paderborn. A 17 anni arriva il Borussia Dortmund che lo firma da svincolato e lo inserisce subito nella sua Under 19. Gioca due stagioni nel principale campionato giovanile tedesco e poi entra nell'organico del BVB II dalla stagione che sta per concludersi, su cui torneremo tra un attimo. Nel frattempo attira l'attenzione di Frank Wormuth, allenatore della Germania U20, che lo convoca in nazionale per due match amichevoli nel settembre del 2013.
Jannik Bandowski è un terzino molto fisico, forse leggermente atipico a causa della sua stazza fisica. Chiaramente altrove si trovano esterni difensivi così alti, ma non è certamente la qualità richiesta in quel ruolo. E' un buon colpitore di testa, ha anche un discreto sinistro ma nulla di eccezionale. Corre, ovviamente. Però non c'è molto altro per ora, come dicevo si tratta di un calciatore di qualità leggermente inferiore rispetto a Sarr e Ducksch. Ha dei discreti problemi in fase di anticipo, ovvero il motivo per il quale gioca terzino sinistro e non difensore centrale, motivo anche per il quale spesso è autore di entrate piuttosto dure. Ad ogni modo, il ragazzo ha margini di miglioramento che incoraggiano sulla sua proiezione futura.
Dicevamo, la sua stagione al BVB II. In realtà non fa nulla di straordinario, ma ci permette di introdurre un altro "problema", si spera temporaneo: come potete vedere in alto, 17 partite giocate, ovvero il girone di andata nemmeno completato. Bandowski infatti ha chiuso la stagione a dicembre, quando ha contratto una forma di mononucleosi infettiva (non sono un medico, ma a quanto pare questo link dovrebbe spiegare in modo semplice e preciso di cosa si tratti). Torna dopo un mese abbondante e dopo pochi giorni si fa di nuovo male, alla caviglia, infortunio che mette la parola fine sul 2013/2014. Sulla pagina del giocatore che Transfermarkt gli dedica, non ci sono altri infortuni risalenti al passato ed andando a controllare l'andamento delle scorse stagioni, le assenze sono dovute più ad una scelta tecnica che forzata da problemi fisici. Per cui potrebbe trattarsi di un caso, anche se l'uno-due subito in questa stagione può essere considerato un primo campanello d'allarme sulla stabilità fisica del ragazzo.
Nel 2014/2015? Dovesse restare al Borussia Dortmund, e di questo ne siamo abbastanza certi, Bandowski verrà riassegnato di nuovo al BVB II per dargli almeno una solida base di partite giocate tra i senior. Non è esclusa l'ipotesi prestito, sebbene sembri meno probabile rispetto ad altri ragazzi che hanno sotto la cintura almeno una stagione completa con la seconda squadra. In caso di infortuni o fatti particolari, può sempre raggiungere la prima squadra come opzione d'emergenza, visto che comunque Klopp lo tiene sott'occhio.
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sabato 17 maggio 2014
Recap Finale DFB Pokal: BVB-Bayern Monaco 0-2
Doveva essere una partita equilibrata e così è stato, con le due squadre che si sono battute in un incontro molto tirato, per larghi tratti anche brutto, andato fino ai supplementari. Purtroppo a segnare è stato il Bayern, che dunque conquista la sua diciassettesima Coppa di Germania.
Nel BVB la formazione è quella utilizzata nelle ultime giornate, con Jojic mediano, Grosskreutz ala sinistra e Mkitharyan ala destra. Nel Bayern Monaco manca Alaba, sostituito da Rafinha col giovane trequartista danese Hojbjerg utilizzato da terzino destro. Lahm regista, Muller centravanti adattato.
Ad inizio partita decisamente più pimpante il Bayern, che va alla conclusione prima con Muller, parata di faccia da Weidenfeller, e poi con Robben. Prova la conclusione anche il già citato Pierre-Emile Hojbjerg, fuori di poco. La prima occasione veramente importante per il Borussia Dortmund arriva nel finale del primo tempo, con Lewandowski che vince un contrasto con Javi Martinez ma si coordina male e spara sopra la traversa. Da segnalare l'infortunio di Philip Lahm che deve lasciare il campo a Frank Ribery per un problema al piede.
Nella ripresa il BVB prova a sfruttare di più la fascia sinistra con la combo Schmelzer-Grosskreutz che in teoria potrebbe mettere in difficoltà Hojbjerg ma nella pratica non è così perché entrambi giocano piuttosto male, per di più davanti agli occhi di Joachim Loew. Tuttavia c'è spazio per qualche occasione offensiva per i gialloneri e proprio dal lato sinistro una punizione battuta verso il centro vede prima una debole respinta di Neuer, Hummels a porta vuota colpisce di testa, sembra entrare... ma Dante libera in scivolata. I giocatori del BVB protestano: gol? Non gol?
Beh, la palla entra, come potete vedere da questa immagine:
Tuttavia, vogliamo essere onesti e dobbiamo segnalare anche una posizione di fuorigioco dello stesso Hummels nel momento in cui inizia l'azione. Ecco l'immagine, purtroppo non è chiarissima ma per ora è il meglio che siamo riusciti a trovare, proveremo a cercarne un'altra migliore nei prossimi giorni. Vi possiamo dire che dalle immagini di ARD Das Erste il fuorigioco era maggiormente visibile.
Un guardalinee competente avrebbe ravvisato l'offside prima del gol, che quindi sarebbe stato comunque non valido. Nel complesso dunque non si può recriminare molto.
Il BVB è decisamente la squadra migliore nel secondo tempo e va alla conclusione un altro paio di volte, una delle quali con Oliver Kirch, entrato al posto di un Mkitharyan nuovamente spento, un tiro piuttosto potente ma centrale. C'è ancora spazio per un'occasione bavarese per Ribery che si fa respingere la conclusione da Roman Weidenfeller.
Si arriva ai supplementari dunque, con le due squadre in apparenti difficoltà fisiche. Klopp a questo punto decide di puntare sulla freschezza di Aubameyang che, ad esclusione di un tiro nei primi minuti del primo tempo supplementare, viene però servito poco. Il primo tempo supplementare resta sostanzialmente interlocutorio. Nel secondo tempo supplementare poteva essere lo stesso, una lunga agonia fino ai calci di rigore ma in realtà dopo appena due minuti il Bayern realizza con Robben, che sfrutta una indecisione di Papastathopoulos e Piszczek e di rapina piazza la zampata da posizione ravvicinata con Weidenfeller che prova un tentativo di salvataggio goffo ed inutile. Cambia ovviamente tutto nella partita, il BVB va all'attacco, i calciatori del Bayern appena possono vanno a terra accusando dolori di ogni genere, che però non gli precluderanno la possibilità di saltare come matti al triplice fischio. L'arbitro, Florian Meyer, dimostra di avere poco polso con delle decisioni particolari che scatenano il nervosismo dei giocatori del BVB con tanto di rissa sfiorata tra Hummels e Javi Martinez. Le ultime due occasioni per i gialloneri vedono protagonista Marco Reus: la prima è una punizione che non va molto lontano dalla porta ma non impensierisce Neuer, la seconda invece è ben più pericolosa, un tiro in diagonale potente e preciso che però viene deviato in calcio d'angolo da Jerome Boateng, che dunque salva i suoi. Sul calcio d'angolo successivo contropiede del Bayern, il neo entrato Pizarro serve un isolato Thomas Muller che dribbla Weidenfeller e realizza il definitivo 0-2.
Si chiude così la stagione per club tedesca, che lascia spazio alla imminente Coppa del Mondo con molti dei protagonisti di oggi chimati a difendere i colori tedeschi. Sempre BVB e Bayern Monaco si danno l'appuntamento per il 9 agosto, con la Deutsche Super Pokal. Robert Lewandowski avrà la maglia rossoblu, questa volta, ma c'è tempo per pensarci.
Il BVB chiude la sua annata come non avrebbe voluto ma comunque rinnova la convinzione che, almeno sulla partita secca, se la può giocare con il Bayern Monaco come dimostra del resto il risultato stagionale nel doppio confronto, che ha visto due vittorie bavaresi e due westfaliane. Nella prossima stagione gli auspici restano buoni, sarà importante ritrovare un giocatore fondamentale come Ilkay Gundogan, sperando che la sua salute fisica non risenta dell'anno di stop. Sarà importante trovare subito nuova intesa coi centravanti che sostituiranno Lewandowski, così come va fatto in modo che Durm e Hofmann possano crescere ulteriormente. Vedremo se la dirigenza vorrà allungare la rosa, ce lo auspichiamo dopo i periodi di difficoltà nello stilare un undici titolare almeno presentabile. C'è motivo di essere ottimisti, ci rendiamo conto che non sarà facile continuare su questa strada ma vedendo il Bayern Monaco come un punto di riferimento e non come un muro invalicabile c'è modo di crescere ancora.
Nel BVB la formazione è quella utilizzata nelle ultime giornate, con Jojic mediano, Grosskreutz ala sinistra e Mkitharyan ala destra. Nel Bayern Monaco manca Alaba, sostituito da Rafinha col giovane trequartista danese Hojbjerg utilizzato da terzino destro. Lahm regista, Muller centravanti adattato.
Ad inizio partita decisamente più pimpante il Bayern, che va alla conclusione prima con Muller, parata di faccia da Weidenfeller, e poi con Robben. Prova la conclusione anche il già citato Pierre-Emile Hojbjerg, fuori di poco. La prima occasione veramente importante per il Borussia Dortmund arriva nel finale del primo tempo, con Lewandowski che vince un contrasto con Javi Martinez ma si coordina male e spara sopra la traversa. Da segnalare l'infortunio di Philip Lahm che deve lasciare il campo a Frank Ribery per un problema al piede.
Nella ripresa il BVB prova a sfruttare di più la fascia sinistra con la combo Schmelzer-Grosskreutz che in teoria potrebbe mettere in difficoltà Hojbjerg ma nella pratica non è così perché entrambi giocano piuttosto male, per di più davanti agli occhi di Joachim Loew. Tuttavia c'è spazio per qualche occasione offensiva per i gialloneri e proprio dal lato sinistro una punizione battuta verso il centro vede prima una debole respinta di Neuer, Hummels a porta vuota colpisce di testa, sembra entrare... ma Dante libera in scivolata. I giocatori del BVB protestano: gol? Non gol?
Beh, la palla entra, come potete vedere da questa immagine:
Tuttavia, vogliamo essere onesti e dobbiamo segnalare anche una posizione di fuorigioco dello stesso Hummels nel momento in cui inizia l'azione. Ecco l'immagine, purtroppo non è chiarissima ma per ora è il meglio che siamo riusciti a trovare, proveremo a cercarne un'altra migliore nei prossimi giorni. Vi possiamo dire che dalle immagini di ARD Das Erste il fuorigioco era maggiormente visibile.
Un guardalinee competente avrebbe ravvisato l'offside prima del gol, che quindi sarebbe stato comunque non valido. Nel complesso dunque non si può recriminare molto.
Il BVB è decisamente la squadra migliore nel secondo tempo e va alla conclusione un altro paio di volte, una delle quali con Oliver Kirch, entrato al posto di un Mkitharyan nuovamente spento, un tiro piuttosto potente ma centrale. C'è ancora spazio per un'occasione bavarese per Ribery che si fa respingere la conclusione da Roman Weidenfeller.
Si arriva ai supplementari dunque, con le due squadre in apparenti difficoltà fisiche. Klopp a questo punto decide di puntare sulla freschezza di Aubameyang che, ad esclusione di un tiro nei primi minuti del primo tempo supplementare, viene però servito poco. Il primo tempo supplementare resta sostanzialmente interlocutorio. Nel secondo tempo supplementare poteva essere lo stesso, una lunga agonia fino ai calci di rigore ma in realtà dopo appena due minuti il Bayern realizza con Robben, che sfrutta una indecisione di Papastathopoulos e Piszczek e di rapina piazza la zampata da posizione ravvicinata con Weidenfeller che prova un tentativo di salvataggio goffo ed inutile. Cambia ovviamente tutto nella partita, il BVB va all'attacco, i calciatori del Bayern appena possono vanno a terra accusando dolori di ogni genere, che però non gli precluderanno la possibilità di saltare come matti al triplice fischio. L'arbitro, Florian Meyer, dimostra di avere poco polso con delle decisioni particolari che scatenano il nervosismo dei giocatori del BVB con tanto di rissa sfiorata tra Hummels e Javi Martinez. Le ultime due occasioni per i gialloneri vedono protagonista Marco Reus: la prima è una punizione che non va molto lontano dalla porta ma non impensierisce Neuer, la seconda invece è ben più pericolosa, un tiro in diagonale potente e preciso che però viene deviato in calcio d'angolo da Jerome Boateng, che dunque salva i suoi. Sul calcio d'angolo successivo contropiede del Bayern, il neo entrato Pizarro serve un isolato Thomas Muller che dribbla Weidenfeller e realizza il definitivo 0-2.
Si chiude così la stagione per club tedesca, che lascia spazio alla imminente Coppa del Mondo con molti dei protagonisti di oggi chimati a difendere i colori tedeschi. Sempre BVB e Bayern Monaco si danno l'appuntamento per il 9 agosto, con la Deutsche Super Pokal. Robert Lewandowski avrà la maglia rossoblu, questa volta, ma c'è tempo per pensarci.
Il BVB chiude la sua annata come non avrebbe voluto ma comunque rinnova la convinzione che, almeno sulla partita secca, se la può giocare con il Bayern Monaco come dimostra del resto il risultato stagionale nel doppio confronto, che ha visto due vittorie bavaresi e due westfaliane. Nella prossima stagione gli auspici restano buoni, sarà importante ritrovare un giocatore fondamentale come Ilkay Gundogan, sperando che la sua salute fisica non risenta dell'anno di stop. Sarà importante trovare subito nuova intesa coi centravanti che sostituiranno Lewandowski, così come va fatto in modo che Durm e Hofmann possano crescere ulteriormente. Vedremo se la dirigenza vorrà allungare la rosa, ce lo auspichiamo dopo i periodi di difficoltà nello stilare un undici titolare almeno presentabile. C'è motivo di essere ottimisti, ci rendiamo conto che non sarà facile continuare su questa strada ma vedendo il Bayern Monaco come un punto di riferimento e non come un muro invalicabile c'è modo di crescere ancora.
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DFB Pokal: la Finale.
Il grande momento è arrivato ore 20:00 all'OlympiaStadion di Berlino andrà in scena l'ultimo evento della stagione calcistica tedesca che vedrà lo scontro tra i due colossi del calcio tedesco Borussia Dortmund e Bayern Monaco.
La DFB-Pokal è una coppa molto ambita in Germania, il BVB l'ha messa in bacheca solo per tre volte, mentre invece i bavaresi hanno ben 16 coppe tra i loro innumerevoli trofei.
L'ultima vittoria GialloNere in questo trofeo risale a due anni fa dove in finale il BVB ha asfaltato proprio il Bayern Monaco con un perentorio 5-2.
Kehl ieri ha dichiarato che il buon Klopp in questi giorni ha mandato ai giocatori nella loro chat di Whatsapp alcune foto di quella vittoria, Jurgen sa sempre come spronare la sua ciurma.
Sarà anche l'ultima partita con la casacca gialla e nera di Robert Lewandowski, proprio lui che in quel memorabile 5-2 segnò una tripletta, andrà come tutti sanno sulla sponda opposta a rafforzare una già micidiale formazione.
Come arrivano le squadre?
Borussia Dortmund: la banda dell'oro è in un ottimo stato di forma, le assenze ci sono sempre (Subotic, Gundogan, Blaszczykowski e Langerak) recuperati invece il capitano Kehl e Bender che non dovrebbero partire titolari.
Klopp dovrebbe schierare il solito 4-2-3-1 con Sahin e l'ottimo Jojic a centrocampo e davanti Mkhitaryan Reus e Lewandowski sicuri del posto con il ballottaggio tra Aubameyang e Grosskreutz.
Bayern Monaco: i bavaresi arrivano a questa finale un pò scarichi dopo la batosta in Champions League e con alcuni problemi interni allo spogliatoio. Assenti di lusso Thiago Alcantara e Bastian Schweinsteiger. inoltre dovrebbe partire fuori il centravanti croato Mario Mandzukic, si parla di una discussione accesa tra il giocatore e Guardiola che ha portato alla sua esclusione.
Probabile la presenza di Muller come falso nove, mentre parte più indietro nelle gerarchie Claudio Pizarro.
La partita dall'Italia sarà visibile su Fox Sport 2 HD (213) e su ARD canale tedesco (545 della piattaforma Sky).
Comunque andrà sarà una grande sfida tra i dominatori degli ultimi anni del calcio tedesco; già fissato inoltre un altro appuntamento il 9 agosto con la finale di Super Coppa di Germania, protagonisti sempre loro
i Rossi di Baviera e i GialloNeri della Renania.
La DFB-Pokal è una coppa molto ambita in Germania, il BVB l'ha messa in bacheca solo per tre volte, mentre invece i bavaresi hanno ben 16 coppe tra i loro innumerevoli trofei.
L'ultima vittoria GialloNere in questo trofeo risale a due anni fa dove in finale il BVB ha asfaltato proprio il Bayern Monaco con un perentorio 5-2.
Kehl ieri ha dichiarato che il buon Klopp in questi giorni ha mandato ai giocatori nella loro chat di Whatsapp alcune foto di quella vittoria, Jurgen sa sempre come spronare la sua ciurma.
Sarà anche l'ultima partita con la casacca gialla e nera di Robert Lewandowski, proprio lui che in quel memorabile 5-2 segnò una tripletta, andrà come tutti sanno sulla sponda opposta a rafforzare una già micidiale formazione.
Come arrivano le squadre?
Borussia Dortmund: la banda dell'oro è in un ottimo stato di forma, le assenze ci sono sempre (Subotic, Gundogan, Blaszczykowski e Langerak) recuperati invece il capitano Kehl e Bender che non dovrebbero partire titolari.
Klopp dovrebbe schierare il solito 4-2-3-1 con Sahin e l'ottimo Jojic a centrocampo e davanti Mkhitaryan Reus e Lewandowski sicuri del posto con il ballottaggio tra Aubameyang e Grosskreutz.
Bayern Monaco: i bavaresi arrivano a questa finale un pò scarichi dopo la batosta in Champions League e con alcuni problemi interni allo spogliatoio. Assenti di lusso Thiago Alcantara e Bastian Schweinsteiger. inoltre dovrebbe partire fuori il centravanti croato Mario Mandzukic, si parla di una discussione accesa tra il giocatore e Guardiola che ha portato alla sua esclusione.
Probabile la presenza di Muller come falso nove, mentre parte più indietro nelle gerarchie Claudio Pizarro.
La partita dall'Italia sarà visibile su Fox Sport 2 HD (213) e su ARD canale tedesco (545 della piattaforma Sky).
Comunque andrà sarà una grande sfida tra i dominatori degli ultimi anni del calcio tedesco; già fissato inoltre un altro appuntamento il 9 agosto con la finale di Super Coppa di Germania, protagonisti sempre loro
i Rossi di Baviera e i GialloNeri della Renania.
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venerdì 16 maggio 2014
Il BVB del futuro: Marvin Ducksch
Nome: Marvin Ducksch
Data di nascita: 07/03/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.88m
Ruolo: prima punta
Nel 2013/2014: col BVB 6 partite in Bundesliga e 2 con 1 gol in DFB Pokal, col BVB II 26 partite e 12 gol.
Dopo aver rivisto la stagione di Marian Sarr, ci concentriamo su un altro ragazzo di prospettiva che quest'anno ha fatto la spola tra la prima e la seconda squadra. Parliamo del centravanti Marvin Ducksch, ragazzo molto fisico che sta trovando continuità anche in zona gol.
Nato a Dortmund, entra da piccolissimo nella scuola calcio di una delle squadre locali. Non nel BVB, ma nel Fortuna Dortmund 58. In realtà però il passaggio alla organizzazione più importante della città arriva poco dopo, quando Marvin ha 8 anni, e da quel momento in poi compie tutta la trafila nelle giovanili del Borussia Dortmund, migliorando poco alla volta ma costantemente e nel frattempo costruendo un fisico che gli permette di essere superiore anche nei contrasti e nel gioco aereo. Anche grazie alla sua precocità fisica, debutta nel campionato nazionale Under 17 a soli 15 anni e in quello Under 19 a 16 anni. Trova le prime convocazioni anche nella Germania Under 16 segnando 3 gol in 3 partite.
Nella stagione 2010/2011 gioca ancora nel campionato U17, ma solo nel girone di andata, perché dopo 33 gol in 18 partite si è capito che non aveva senso tenerlo a quel livello. Quindi il ritorno con la U19, dove segna 7 gol in 11 partite. Si guadagna la convocazione con la Germania U17 ai mondiali di categoria, dove è titolare e realizza due gol. L'anno successivo debutta pure con il BVB II, che aiuta nella vittoria del campionato di Regionalliga, completando così una bella promozione in 3. Liga, campionato che lo vedrà protagonista nelle ultime due stagioni con 15 gol in meno di 40 partite. Ed avrebbe giocato molto di più se non si fosse rotto il metatarso nella prima parte della stagione 2012/2013.
Nel frattempo al piano di sopra Jurgen Klopp e Michael Zorc prendono nota dagli allenatori delle squadre giovanili su questo ragazzo che segna a ripetizione nelle categorie inferiori. La società decide di non cederlo, nemmeno in prestito, e l'allenatore più pazzo del mondo premia Marvin concedendogli la possibilità di fare il precampionato con la prima squadra. Ducksch peraltro risponde alla grande: svariati gol nelle amichevoli, in occasione del primo turno di DFB Pokal entra nella ripresa e realizza il gol del definitivo 3-0 contro il Wilhelmsaven. Ducksch trova spazio nei convocati anche in campionato, ad inizio stagione, e quando Lewandowski è costretto a saltare il match di Norimberga Klopp decide di affidarsi al suo ragazzino: gioca tutta la partita, ma non riesce a segnare. Sarà una delle 6 partite di campionato in cui giocherà, per un totale di 155 minuti.
Il suo torneo di riferimento però resta la 3. Liga, con la seconda squadra. Dopo un gol al debutto stagionale contro lo Stoccarda II, salta qualche partita essendo aggregato alla prima squadra. Poi torna, e segna il gol vittoria a Duisburg. Il 3 settembre segna la sua prima doppietta nelle competizioni senior nella vittoria 2-1 contro l'Hansa Rostock. Tempo due settimane e segna un'altra doppietta, conducendo il BVB II ad un altro successo. E' un po' discontinuo, va detto, ma spesso è anche una questione legata ai compagni, che essendo giovani come lui per una parte e di livello inferiore per un'altra, non lo mettono sempre in moto. Tra novembre e dicembre però timbra altre tre volte. Inaugura il 2014 con un gol bellissimo (cliccate qui e andate avanti col video fino a 4'38") ma inutile, nella sconfitta con l'Unterhaching. Poi un'altra doppietta, contro il Chemnitzer. Saranno i suoi ultimi due gol in stagione, resterà a secco nelle ultime 13 giornate ed il BVB II ne risentirà, sfiorando la zona retrocessione. Ad ogni modo 12 gol e 6 assist in 26 partite, se avesse giocato tutto il campionato concentrandosi solo su quello avrebbe forse sfiorato quota 20 gol e 10 assist. Che a vent'anni non sono pochissimi, anche se in Dritte Liga.
Marvin Ducksch è un centravanti vecchio stampo, forte fisicamente e con un buon gioco aereo. Non disdegna tuttavia usare i piedi ed ha qualità nel suo destro. Sotto porta ha dimostrato di essere freddo, ma forse non ha la velocità di base per essere servito sulla profondità ai massimi livelli e questo potrebbe essere il suo limite più grande. Non è egoista, se lo ritiene opportuno preferisce servire il compagno. Sebbene non sia velocissimo è abbastanza agile nei movimenti e quindi riesce a districarsi anche in area. Cerca spesso l'inserimento senza palla, decisamente molto attivo sul fronte offensivo.
Nel 2014/2015? Ecco, la situazione di Ducksch sarà piuttosto spinosa. Questa rubrica si chiama "Il BVB del futuro" ma il biondo centravanti rischia di essere tutto fuorché un punto fermo del futuro giallonero, specie se, come pare, il BVB sia intenzionato a comprare un altro centravanti oltre a Ramos. Lo stesso Ducksch ha dichiarato al quotidiano Ruhr Nachrichten che la 3. Liga gli sta stretta e di volere spazio in Bundesliga, per cui sta considerando seriamente l'idea di chiedere una cessione alla squadra, aggiungendo inoltre di non ritenere opportuna l'ipotesi prestito. Perdere un calciatore che potrebbe essere utile in futuro sarebbe un peccato, soprattutto considerando che è di Dortmund ed è stato cresciuto in casa sin da bambino, per cui la speranza è che si riesca ad optare per un prestito o per una cessione con clausola di riacquisto.
Data di nascita: 07/03/1994
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.88m
Ruolo: prima punta
Nel 2013/2014: col BVB 6 partite in Bundesliga e 2 con 1 gol in DFB Pokal, col BVB II 26 partite e 12 gol.
Marvin Ducksch festeggia con Hofmann il suo gol in DFB Pokal |
Dopo aver rivisto la stagione di Marian Sarr, ci concentriamo su un altro ragazzo di prospettiva che quest'anno ha fatto la spola tra la prima e la seconda squadra. Parliamo del centravanti Marvin Ducksch, ragazzo molto fisico che sta trovando continuità anche in zona gol.
Nato a Dortmund, entra da piccolissimo nella scuola calcio di una delle squadre locali. Non nel BVB, ma nel Fortuna Dortmund 58. In realtà però il passaggio alla organizzazione più importante della città arriva poco dopo, quando Marvin ha 8 anni, e da quel momento in poi compie tutta la trafila nelle giovanili del Borussia Dortmund, migliorando poco alla volta ma costantemente e nel frattempo costruendo un fisico che gli permette di essere superiore anche nei contrasti e nel gioco aereo. Anche grazie alla sua precocità fisica, debutta nel campionato nazionale Under 17 a soli 15 anni e in quello Under 19 a 16 anni. Trova le prime convocazioni anche nella Germania Under 16 segnando 3 gol in 3 partite.
Nella stagione 2010/2011 gioca ancora nel campionato U17, ma solo nel girone di andata, perché dopo 33 gol in 18 partite si è capito che non aveva senso tenerlo a quel livello. Quindi il ritorno con la U19, dove segna 7 gol in 11 partite. Si guadagna la convocazione con la Germania U17 ai mondiali di categoria, dove è titolare e realizza due gol. L'anno successivo debutta pure con il BVB II, che aiuta nella vittoria del campionato di Regionalliga, completando così una bella promozione in 3. Liga, campionato che lo vedrà protagonista nelle ultime due stagioni con 15 gol in meno di 40 partite. Ed avrebbe giocato molto di più se non si fosse rotto il metatarso nella prima parte della stagione 2012/2013.
Nel frattempo al piano di sopra Jurgen Klopp e Michael Zorc prendono nota dagli allenatori delle squadre giovanili su questo ragazzo che segna a ripetizione nelle categorie inferiori. La società decide di non cederlo, nemmeno in prestito, e l'allenatore più pazzo del mondo premia Marvin concedendogli la possibilità di fare il precampionato con la prima squadra. Ducksch peraltro risponde alla grande: svariati gol nelle amichevoli, in occasione del primo turno di DFB Pokal entra nella ripresa e realizza il gol del definitivo 3-0 contro il Wilhelmsaven. Ducksch trova spazio nei convocati anche in campionato, ad inizio stagione, e quando Lewandowski è costretto a saltare il match di Norimberga Klopp decide di affidarsi al suo ragazzino: gioca tutta la partita, ma non riesce a segnare. Sarà una delle 6 partite di campionato in cui giocherà, per un totale di 155 minuti.
Il suo torneo di riferimento però resta la 3. Liga, con la seconda squadra. Dopo un gol al debutto stagionale contro lo Stoccarda II, salta qualche partita essendo aggregato alla prima squadra. Poi torna, e segna il gol vittoria a Duisburg. Il 3 settembre segna la sua prima doppietta nelle competizioni senior nella vittoria 2-1 contro l'Hansa Rostock. Tempo due settimane e segna un'altra doppietta, conducendo il BVB II ad un altro successo. E' un po' discontinuo, va detto, ma spesso è anche una questione legata ai compagni, che essendo giovani come lui per una parte e di livello inferiore per un'altra, non lo mettono sempre in moto. Tra novembre e dicembre però timbra altre tre volte. Inaugura il 2014 con un gol bellissimo (cliccate qui e andate avanti col video fino a 4'38") ma inutile, nella sconfitta con l'Unterhaching. Poi un'altra doppietta, contro il Chemnitzer. Saranno i suoi ultimi due gol in stagione, resterà a secco nelle ultime 13 giornate ed il BVB II ne risentirà, sfiorando la zona retrocessione. Ad ogni modo 12 gol e 6 assist in 26 partite, se avesse giocato tutto il campionato concentrandosi solo su quello avrebbe forse sfiorato quota 20 gol e 10 assist. Che a vent'anni non sono pochissimi, anche se in Dritte Liga.
Marvin Ducksch è un centravanti vecchio stampo, forte fisicamente e con un buon gioco aereo. Non disdegna tuttavia usare i piedi ed ha qualità nel suo destro. Sotto porta ha dimostrato di essere freddo, ma forse non ha la velocità di base per essere servito sulla profondità ai massimi livelli e questo potrebbe essere il suo limite più grande. Non è egoista, se lo ritiene opportuno preferisce servire il compagno. Sebbene non sia velocissimo è abbastanza agile nei movimenti e quindi riesce a districarsi anche in area. Cerca spesso l'inserimento senza palla, decisamente molto attivo sul fronte offensivo.
Nel 2014/2015? Ecco, la situazione di Ducksch sarà piuttosto spinosa. Questa rubrica si chiama "Il BVB del futuro" ma il biondo centravanti rischia di essere tutto fuorché un punto fermo del futuro giallonero, specie se, come pare, il BVB sia intenzionato a comprare un altro centravanti oltre a Ramos. Lo stesso Ducksch ha dichiarato al quotidiano Ruhr Nachrichten che la 3. Liga gli sta stretta e di volere spazio in Bundesliga, per cui sta considerando seriamente l'idea di chiedere una cessione alla squadra, aggiungendo inoltre di non ritenere opportuna l'ipotesi prestito. Perdere un calciatore che potrebbe essere utile in futuro sarebbe un peccato, soprattutto considerando che è di Dortmund ed è stato cresciuto in casa sin da bambino, per cui la speranza è che si riesca ad optare per un prestito o per una cessione con clausola di riacquisto.
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lunedì 12 maggio 2014
Il BVB del futuro: Marian Sarr
Nome: Marian Sarr
Data di nascita: 30/01/1995
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.87m
Ruolo: difensore centrale
Nel 2013/2014: col BVB 2 partite in Bundesliga e 1 in Champions League, col BVB II 25 partite in 3. Liga, 1 gol.
Con la stagione agonistica quasi al termine ed in attesa dell'ultimo atto della DFB Pokal, vale la pena anche buttare un occhio a coloro che sono i giovani talenti di questa squadra, magari i futuri beniamini dei tifosi. Parliamo di ragazzi che si sono messi in mostra nelle varie affiliate del BVB o magari anche in altre squadre, provando a mettere in gioco esperienze visive e pareri di fonti competenti. Il primo ragazzo preso in esame è forse quello più conosciuto dai tifosi, ovvero il difensore centrale Marian Sarr.
Nato ad Essen, cittadina distante circa 40 Km da Dortmund nota per il fermento calcistico, Marian è figlio di un immigrato senegalese e di una donna tedesca. Subito si interessa al calcio e compie i primi passi nella squadra giovanile locale. Nella sua adolescenza poi passa per i tre settori giovanili più importanti del Nord-Reno Westfalia: a 10 anni passa per lo Schalke 04, a 13 si sposta al Bayer Leverkusen ed infine a 18 anni, quasi formato, arriva al Borussia Dortmund che per lui spende 1.500.000€, segno chiaro di voler credere sul ragazzo.
Chi vi scrive ha potuto ammirare per la prima volta Marian Sarr nel maggio del 2012, quando ancora militava nelle file del Bayer Leverkusen. Era il difensore centrale di una versione della Germania U17 che ha dominato i propri europei di categoria perdendo abbastanza immeritatamente in finale ai rigori. Durante quella manifestazione mi era parso che questo ragazzino dinoccolato e molto atletico avesse la stoffa per poter diventare un difensore centrale di livello quantomeno nazionale, dimostrando ordine e precisione anche nel disimpegno col pallone.
Evidentemente nei 18 mesi successivi il ragazzo non ha fatto altro che crescere ulteriormente, considerando che Jurgen Klopp non s'è fatto scrupoli pensando anche a lui per rimpiazzare gli infortunati Hummels e Subotic verso la fine del 2013. Il debutto in categoria senior per Sarr è di quelli delicati: da titolare, viene schierato in Marsiglia-BVB, partita decisiva per il passaggio del turno. Ed il BVB vince, superando un girone tostissimo con Arsenal e Napoli. Marian Sarr gioca piuttosto bene e riceve l'affetto di Klopp:
L'allenatore da' altre due partenze da titolare al ragazzo, purtroppo però le risposte non sono state dello stesso livello. Dopo una discreta prestazione contro l'Hoffenheim, il match casalingo contro l'Hertha lo vede protagonista di una pessima giocata che libera di fatto l'attaccante avversario Allagui che può siglare il gol del 1-2, che si rivelerà decisivo. Sarr esce mentalmente dalla partita ed in seguito commetterà un secondo errore gravissimo, dimostrando tutti i suoi 19 anni. Sostituito a fine primo tempo, non giocherà più con la prima squadra nel proseguimento di stagione, pur essendo stato convocato in altre occasioni come difensore d'emergenza in seguito a squalifiche o infortuni dei titolari, segno comunque della considerazione che gode in seno alla squadra.
Sarr ha comunque avuto modo di giocare tanto in stagione nelle fila della seconda squadra del BVB, che proprio sabato ha conquistato la salvezza in 3.Liga nonostante una rosa giovanissima. Sarr era il perno difensivo nonché "regista secondario", mettendo in mostra il suo buon piede sinistro. Come ogni giovane che non abbiano un talento di primissimo rango ha dei buchi nella continuità di rendimento, sui quali si può tranquillamente lavorare anche nella prossima stagione.
Come caratteristiche tecniche, Marian Sarr è un difensore centrale mancino, piuttosto bravo nel gioco aereo grazie alla sua altezza, quasi 1.90m, ed al suo stacco aereo. Ha una discreta propensione all'anticipo, aspetto nel quale tuttavia può ancora migliorare ma sicuramente partendo da una buona base. Dove invece c'è ancora molto da lavorare è l'aspetto tattico del suo lavoro difensivo, in cui diverse volte è parso disorientato. Ha qualità nel gioco coi piedi ma lui evidentemente si fida troppo perché prova ad impostare ed a verticalizzare più del dovuto, incappando alle volte in errori di sufficienza. Sarr ha l'upside per diventare il titolare di una squadra di alto livello in Bundesliga, con questo non vuol dire però che lo sarà sicuramente, i miglioramenti di un calciatore non sono sempre scontati. Sicuramente c'è una base fisica e tecnica molto interessante da cui partire, ora tocca mettere continuità e senso tattico al proprio gioco.
Nel 2014/2015? Per la prossima stagione, Sarr potrebbe fare nuovamente la spola tra prima e seconda squadra, forse con qualche puntata in più nelle partite di Bundesliga. Non è da escludere l'opzione prestito in una squadra di 2.Liga o in una piccola di Bundes per vederlo giocare continuativamente ad un livello più alto della Dritte Liga, anche per capire realmente di che pasta è fatto il ragazzo.
Data di nascita: 30/01/1995
Nazionalità: tedesca
Altezza: 1.87m
Ruolo: difensore centrale
Nel 2013/2014: col BVB 2 partite in Bundesliga e 1 in Champions League, col BVB II 25 partite in 3. Liga, 1 gol.
Marian Sarr sovrasta un avversario nel suo debutto in Champions League |
Con la stagione agonistica quasi al termine ed in attesa dell'ultimo atto della DFB Pokal, vale la pena anche buttare un occhio a coloro che sono i giovani talenti di questa squadra, magari i futuri beniamini dei tifosi. Parliamo di ragazzi che si sono messi in mostra nelle varie affiliate del BVB o magari anche in altre squadre, provando a mettere in gioco esperienze visive e pareri di fonti competenti. Il primo ragazzo preso in esame è forse quello più conosciuto dai tifosi, ovvero il difensore centrale Marian Sarr.
Nato ad Essen, cittadina distante circa 40 Km da Dortmund nota per il fermento calcistico, Marian è figlio di un immigrato senegalese e di una donna tedesca. Subito si interessa al calcio e compie i primi passi nella squadra giovanile locale. Nella sua adolescenza poi passa per i tre settori giovanili più importanti del Nord-Reno Westfalia: a 10 anni passa per lo Schalke 04, a 13 si sposta al Bayer Leverkusen ed infine a 18 anni, quasi formato, arriva al Borussia Dortmund che per lui spende 1.500.000€, segno chiaro di voler credere sul ragazzo.
Chi vi scrive ha potuto ammirare per la prima volta Marian Sarr nel maggio del 2012, quando ancora militava nelle file del Bayer Leverkusen. Era il difensore centrale di una versione della Germania U17 che ha dominato i propri europei di categoria perdendo abbastanza immeritatamente in finale ai rigori. Durante quella manifestazione mi era parso che questo ragazzino dinoccolato e molto atletico avesse la stoffa per poter diventare un difensore centrale di livello quantomeno nazionale, dimostrando ordine e precisione anche nel disimpegno col pallone.
Evidentemente nei 18 mesi successivi il ragazzo non ha fatto altro che crescere ulteriormente, considerando che Jurgen Klopp non s'è fatto scrupoli pensando anche a lui per rimpiazzare gli infortunati Hummels e Subotic verso la fine del 2013. Il debutto in categoria senior per Sarr è di quelli delicati: da titolare, viene schierato in Marsiglia-BVB, partita decisiva per il passaggio del turno. Ed il BVB vince, superando un girone tostissimo con Arsenal e Napoli. Marian Sarr gioca piuttosto bene e riceve l'affetto di Klopp:
L'allenatore da' altre due partenze da titolare al ragazzo, purtroppo però le risposte non sono state dello stesso livello. Dopo una discreta prestazione contro l'Hoffenheim, il match casalingo contro l'Hertha lo vede protagonista di una pessima giocata che libera di fatto l'attaccante avversario Allagui che può siglare il gol del 1-2, che si rivelerà decisivo. Sarr esce mentalmente dalla partita ed in seguito commetterà un secondo errore gravissimo, dimostrando tutti i suoi 19 anni. Sostituito a fine primo tempo, non giocherà più con la prima squadra nel proseguimento di stagione, pur essendo stato convocato in altre occasioni come difensore d'emergenza in seguito a squalifiche o infortuni dei titolari, segno comunque della considerazione che gode in seno alla squadra.
Sarr ha comunque avuto modo di giocare tanto in stagione nelle fila della seconda squadra del BVB, che proprio sabato ha conquistato la salvezza in 3.Liga nonostante una rosa giovanissima. Sarr era il perno difensivo nonché "regista secondario", mettendo in mostra il suo buon piede sinistro. Come ogni giovane che non abbiano un talento di primissimo rango ha dei buchi nella continuità di rendimento, sui quali si può tranquillamente lavorare anche nella prossima stagione.
Come caratteristiche tecniche, Marian Sarr è un difensore centrale mancino, piuttosto bravo nel gioco aereo grazie alla sua altezza, quasi 1.90m, ed al suo stacco aereo. Ha una discreta propensione all'anticipo, aspetto nel quale tuttavia può ancora migliorare ma sicuramente partendo da una buona base. Dove invece c'è ancora molto da lavorare è l'aspetto tattico del suo lavoro difensivo, in cui diverse volte è parso disorientato. Ha qualità nel gioco coi piedi ma lui evidentemente si fida troppo perché prova ad impostare ed a verticalizzare più del dovuto, incappando alle volte in errori di sufficienza. Sarr ha l'upside per diventare il titolare di una squadra di alto livello in Bundesliga, con questo non vuol dire però che lo sarà sicuramente, i miglioramenti di un calciatore non sono sempre scontati. Sicuramente c'è una base fisica e tecnica molto interessante da cui partire, ora tocca mettere continuità e senso tattico al proprio gioco.
Nel 2014/2015? Per la prossima stagione, Sarr potrebbe fare nuovamente la spola tra prima e seconda squadra, forse con qualche puntata in più nelle partite di Bundesliga. Non è da escludere l'opzione prestito in una squadra di 2.Liga o in una piccola di Bundes per vederlo giocare continuativamente ad un livello più alto della Dritte Liga, anche per capire realmente di che pasta è fatto il ragazzo.
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